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Coppa Italia, Roma-Napoli 2-1

Mercoledì 11.01.06

Nel ritorno degli ottavi gol di Aquilani e Mancini, giallorossi incontreranno la Juventus

Roma - La Roma ha battuto il Napoli 2-1 nella gara di ritorno degli ottavi di finale di Tim Cup e si è qualificata ai quarti dove affronterà la Juventus. I giallorossi, che all'andata si erano imposti per 3-0 al San Paolo, hanno archiviato la pratica nel primo tempo con i gol di Aquilani e Mancini. La partita si è disputata nello scenario surreale di un Olimpico vuoto in seguito alla decisione di far disputare la gara a porte chiuse per motivi di sicurezza. Nel recupero del secondo tempo la rete del Napoli con Amodio.


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L'Udinese fatica ma vola ai quarti

Mercoledì 11.01.06

Udine - L'Udinese di Serse Cosmi ce la fa ad approdare ai quarti di finale della Coppa Italia, battendo a fatica 3-1 l'Atalanta allo stadio Friuli. La squadra bianconera, sconfitta 1-0 nella gara di andata, e' stata trascinata alla vittoria da un Di Natale in versione Nazionale. Cosmi vuole passare il turno e per farlo schiera quasi la difesa titolare, mentre a centrocampo da' fiducia a Tissone e al giovane Aguilar. Barreto fa coppia d'attacco con Di Natale. Turnover per il tecnico dell'Atalanta, Colantuono, il cui pensiero e' rivolto al match di Verona in campionato. In porta va Ivan, mentre a centrocampo ecco il giovane Campisi. Rientra Bombardini per supportare un attacco composto da Defendi e Soncin.

Dopo un buon inizio da parte dell’Atalanta, l’Udinese prende in mano il pallino del gioco passando in vantaggio grazie ad un’azione Tissone-Di Natale-Mauri con rete di quest’ultimo al 17’. I nerazzurri non hanno saputo reagire, ma hanno avuto un regalo dai friulani al 34’ quando Bombardini si è trovato solo a tu per tu con Paoletti: incredibile l’errore dell’ex Salernitana.

Nella ripresa l’inaspettato pareggio di Ariatti: regalo di Tissone che cincischia con il pallone, lo perde, si inserisce Ariatti che entra in area sulla sinistra e trafigge con un rasoterra Paoletti. Sull’1-1 sembrava tutto finito per l’Udinese, ma i ragazzi di Cosmi hanno reagito, portandosi prima sul 2-1 con un gran gol di Pieri che in corsa calcia di sinistro al volo battendo Ivan, e poi realizzando il gol qualificazione, su calcio di rigore assegnato dall’arbitro Tagliavento di Terni per una entrata in forbice di Ariatti su Bertotto, con Di Natale.


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Coppa Italia, Sampdoria ai quarti

Mercoledì 11.01.06

2-1 al Cagliari con finale da brividi: Flachi (doppietta) risponde a Gobbi nel recupero

Genova - La Sampdoria si è qualificata per i quarti di finale di Coppa Italia battendo il Cagliari a Marassi per 2-1 nel ritorno degli ottavi di finale dopo l'1-1 dell'andata. Il gol partita è stato realizzato al 94' da Flachi (autore dell'1-0 al 78') dopo il pareggio di Gobbi al 93'. La Sampdoria nei quarti affronterà l'Udinese, che oggi ha eliminato l'Atalanta.


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Finale da bridivi, ci pensa Flachi

Mercoledì 11.01.06

Genova – Con un finale da brividi risolto da una prodezza del solito Flachi, autore di una doppietta, la Sampdoria ha scacciato l’incubo di un’eliminazione dalla Coppa Italia staccando il biglietto per i quarti di finale a spese del Cagliari. I blucerchiati hanno risolto il rebus di Marassi vincendo per 2-1 senza passare per i supplementari, apparsi certi dopo il gol con cui Gobbi al 93’ ha risposto all’1-0 realizzato da Flachi al 78’. Ma il numero 10 doriano ha risolto dopo appena 60 secondi, mettendo in rete il pallone del 2-1 e della qualificazione. Nei quarti la Samp se la vedrà con l’Udinese.

Visto l'1-1 dell'andata il Cagliari è costretto a fare la partita. Cossu rompe il ghiaccio con un destro coraggioso ma fuori misura, quindi Langella impegna Castellazzi con una botta secca dal limite. La Samp si limita a non scoprire la difesa, cercando di spingere a corrente alternata sugli esterni con Diana e Tonetto, mentre Flachi e Colombo sono costretti a lavorare pochi palloni senza mai impensierire la retroguardia sarda.

All'inizio della ripresa nessuna novità nelle due formazioni e neanche nell'atteggiamento prudente della Samp, che cambia solamente una pedina a centrocampo quando al 57' Novellino decide di richiamare Mingozzi per Dalla Bona. Otto minuti più tardi si muove anche Sonetti, che decide di giocare i pezzi da 90 gettando nella mischia Suazo ed Esposito al posto di Cossu e Cocco per un più spregiudicato 4-3-3. Novellino risponde togliendo dal campo Colombo per Bazzani ed il nuovo entrato, al 78', partecipa all'azione del vantaggio doriano. Parte tutto da Tonetto, che si sgancia sulla fascia sinistra e disegna un cross che Bazzani lascia sfilare, Kutuzov non tocca e Flachi, da posizione comoda, mette alle spalle di Campagnolo.

Sembra finita ma nel terzo dei 5 miniti di recupero il nuovo entrato Conti batte una punizione dalla trequarti che Gobbi devia bene di testa beffando Castellazzi. E' una doccia fredda, ma la paura dura solamente 60 secondi. Il tempo di tornare a centrocampo e trovare Flachi in area: splendido movimento palla al piede, girata secca e gol qualificazione. La Samp vola ai quarti, il Cagliari saluta la Coppa Italia tra mille rammarichi: troppo pochi 25’ per Suazo ed Esposito, troppo in forma questo Flachi per sperare nella qualificazione.


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Coppa Italia, Brescia-Milan 3-4

Mercoledì 11.01.06

Rossoneri ai quarti di finale

Brescia - Il Milan si qualifica per i quarti di finale della Coppa Italia, dove affronterà il Palermo, battendo per 4-3 il Brescia. I rossoneri passano in vantaggio al 15' con Seedorf, raddoppio di Inzaghi al 31', poi Del Nero accorcia le distanze al 38'. Nella secondo tempo va subito in rete Rui Costa al 3', poi Di Biagio su rigore al 15' e Hamsyk al 26' per il momentaneo 3-3. Chiude i conti ancora Rui Costa a due minuti dalla fine su calcio di rigore per il 4-3 finale.


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Il Milan avanza, ma la difesa fa acqua

Mercoledì 11.01.06

Brescia - Doveva essere una pura formalità per il Milan, in parte lo è stata, anche se Ancelotti dovrà trovare delle valide soluzioni in difesa dopo i tre gol subiti anche ieri sera. I rossoneri vincono a Brescia contro le rondinelle per 4-3, nella gara di ritorno degli ottavi di finale di Coppa Italia, dopo il 3-1 del Meazza, ed accedono ai quarti di finale dove dovranno affrontare il Palermo di Gigi Del Neri. Gli spunti per questa sfida però non mancavano, soprattutto occhi puntati sulla difesa rossonera che non ha tradito le attese. Per l'occasione Ancelotti inserisce Kalac in porta, riporta Kaladze a sinistra, inserendo Costacurta centrale accanto a Stam e Simic e destra, ma i risultati non lo confortano. Per il resto, si torna all’albero di Natale, con Ambrosini a centrocampo e Rui Costa con Seedorf a sostegno dell'unica punta Inzaghi. Il Brescia replica con uno schieramento spregiudicato, con tridente offensivo sostenuto da uomini di fascia aggressivi come Mannini e Del Nero.

I rossoneri ci mettono poco a trovare la via delle rete. Dopo soli 15 minuti Rui Costa di tacco cerca e trova Seedorf, la palla di ritorno dell’olandese viene intercettata da Di Biagio, torna ancora a Seedorf che di piatto sinistro incrocia in rete alla sinistra di Agliardi. Il Brescia accusa il colpo e al 31’ i rossoneri raddoppiano. Seedorf sulla trequarti fa filtrare la palla per Rui Costa, dentro di prima per Inzaghi che controlla di petto e in girata a mezza altezza di sinistro sull'attacco di Martinez, spedisce il pallone alle spalle del portiere bresciano. Il Milan si rilassa con Ancelotti che si sgola dalla panchina e le rondinelle ne approfittano: al 38’ il Brescia accorcia le distanze: Dallamano a sinistra va al cross, Mannini arpiona la sfera e poi sull'uscita di Kalac incrocia con l'esterno destro colpendo il palo, ma c'è Del Nero pronto a toccare in rete a porta vuota. Sul finire di tempo il Brescia potrebbe pareggiare: al 43' Strada sulla destra, cambia versante per l'accorrente Mannini, splendida l’acrobazia, ma la mezza girata di destro è respinta ottimamente con i piedi da Kalac.

Inizia la ripresa ed il Milan va ancora in rete. E’ pregevole l’azione personale di Rui Costa per il 3-1. Il portoghese avanza per vie centrali, entra in area, evita Stankevicius in dribbling e di interno destro fa secco Agliardi. La squadra di Maran però non ci sta e al 15’ della ripresa accorcia nuovamente le distanze su un calcio di rigore decretato dall’arbitro per un fallo di Kalac su Stankevicius. Di Biagio dal dischetto non sbaglia ed è 2-3. Il Milan potrebbe allungare ancora con Inzaghi al 19’, ma Agliardi è bravissimo ad opporsi in uscita e al 26’ il Brescia pareggia: Mannini a sinistra si infila tra Gattuso e Marzoratti, serve Hamsyk che di destro infila il portiere rossonero nell’angolino per il 3-3. Ma non è ancora finita perché a due minuti dal termine ancora un calcio di rigore, questa volta per il Milan, permette a Rui Costa di chiudere la gara, con una doppietta personale, sul 4-3 per i rossoneri.


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Zamparini, Qui comandano solo i potenti

Giovedì 12.01.06

Roma - ''Nel calcio italiano non esiste democrazia, c'e' solo un trust di potenti che cerca di mettere le mani su una cosa che fa comodo solo a loro che e li fara' vincere per i prossimi anni. E' una manovra di una parte sola, proprietaria anche delle televisioni, che in questo momento sta cercando di pagare molto meno il sistema calcio''. Maurizio Zamparini, presidente del Palermo e vicepresidente di Lega, torna a parlare dei diritti tv, e in un'intervista a 'RaiNews24' si scaglia ancora contro i potenti del calcio italiano.

''Le altre nazioni hanno gia' affrontato questo problema e lo hanno risolto vendendo collettivamente i diritti e portando una certa democrazia -continua Zamparini- mentre da noi si cerca solo di rafforzare il voto delle grandi societa' a discapito di quelle piu' piccole''. ''In Inghilterra -spiega il presidente del Palermo- le tv comprano i diritti della Premier League per un valore due e mezzo superiore rispetto a quelli del campionato italiano, ma non trasmettono tutte le partite. Trasmettono solo quelle di cartello, ma le risorse vanno a tutti. In Italia invece le partite si trasmettono tutte. Le tv si assicurano Milan, Inter e Juventus e agli altri dicono: 'O prendi queste briciole o non ti diamo nulla'.

Zamparini contesta il principio secondo cui i diritti appartengono alla squadra che gioca in casa: “La legge non dice questo -afferma il n.1 rosanero- questa è un’interpretazione di parte che è stata data da alcune società che hanno dirigenti che lavorano a tempo pieno anche grazie al silenzio delle piccole società che spesso sono gestite da dirigenti che fanno altri lavori. Chi ci guadagna da questa situazione sono le televisioni e i grandi club, mentre a perderci è tutto il resto del calcio”.

In vista dell’assemblea di Lega che si terrà il prossimo 27 gennaio, Zamparini si appella alle istituzioni: “E’ stato deciso di fare una Lega di Serie A e una di Serie B, ma manca ancora una Governance. Non possiamo essere noi a dettare le regole, la Federazione, il Coni e i Ministeri preposti devono dettare le regole all’interno delle quali la Lega si deve muovere. Altrimenti ognuno finirà per pensare a sè e non ai principi generali”.


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Lucarelli fa e disfa, Livorno rallenta

Domenica 15.01.06

Livorno - Rallenta il Livorno di Roberto Donadoni, fermato in casa sul 2-2 dal Siena, ma sempre quinto in classifica, con 5 punti in meno delle quarte (Fiorentina e Milan) e altrettanti in più sulla sesta (il Chievo). I labronici chiudono comunque il girone d'andata con una posizione di classifica assolutamente impensabile alla vigilia del campionato. Chiude benissimo il girone l'Ascoli che, al Del Duca, batte 3-1 l'Empoli e centra in un sol colpo vittoria e sorpasso: i bianconeri, adesso, sono tredicesimi a quota 20 punti, 2 in più dei toscani, il cui vantaggio sulla terzultima si è ridotto a 3 soli punti. L'Udinese, invece, rischia grosso con il Treviso, ma coglie un 2-2 che, visto come sono andate le cose, va benissimo; la squadra di Serse Cosmi raggiunge quota 24, mentre i veneti di Alberto Cavasin sono sempre ultimi, ma hanno agganciato a 12 punti il Lecce. E la quota-salvezza non è lontana, distante solo 3 punti. Al Tardini, infine, Parma e Lazio pareggiano 1-1 fra le polemiche.

Al Picchi tutti si aspettano un Livorno arrembante, ma a passare in vantaggio è il Siena, all'8': cross al centro dalla sinistra, irrompe Locatelli che di sinistro mette dentro. Il Livorno non ci sta e al 24' pareggia. Cross dalla sinistra di Coco, Lucarelli di petto smorza per Morrone che di piatto destro, in mischia, supera Mirante per l'1-1. Labronici in vantaggio al 54', con Lucarelli che, su cross proveniente da calcio d'angolo, stacca più in alto di tutti e (con la complicità di una deviazione di Tudor) infila per il 2-1. Vantaggio che dura però poco. Al 59', infatti, lo stesso Lucarelli intercetta con il gomito un cross dalla sinistra: per l'arbitro è rigore; sul dischetto va Chiesa che non sbaglia e fa 2-2.

Al Del Duca, come detto, vince l'Ascoli che sblocca al 36': Ferrante insacca con un colpo di testa nell'area piccola su punizione da destra di Foggia. Al 44', però, arriva il provvisorio pari dell'Empoli, ancora con un colpo di testa, stavolta di Almiron che, su lancio di Moro, pesca Coppola qualche metro di troppo fuori dalla porta. Ascoli di nuovo in vantaggio al 69': grande stacco di testa di Bjelanovic su cross dalla destra di Foggia e palla alle spalle di Balli. La partita si chiude poi in 120 secondi. Al 75' Raggi si fa cacciare e un minuto dopo Domizzi trasforma la punizione dal limite dell'area per il 3-1 finale.

E se i tifosi bianconeri del Del Duca possono gioire, quelli del Friuli tremano fino alla fine. L'Udinese sblocca al 13'. Pasticcio in area trevigiana, Guigou rinvia male e corto, irrompe Motta che spara a rete con una gran botta: 1-0. Al 33', però, Pinga, direttamente su calcio di punizione, regala il pari agli ospiti. Treviso che, poi, ad inizio ripresa va addirittura in vantaggio. Angolo di Guigou al 58', Borriello e Gustavo deviano la palla, De Sanctis va a vuoto e Dellafiore insacca a porta vuota. L'Udinese è scioccata, ci mette un po', ma poi si riprende. E al 72' Cottafava stende in area Di Natale: dal dischetto va lo stesso attaccante e fa 2-2. Nel finale, però, è il Treviso a sfiorare la vittoria: splendida punizione di Guigou all'85', ma la palla si stampa contro l'incrocio dei pali.

Al Tardini, infine, fra Parma e Lazio arriva un pari che poco serve ai biancocelseti, ancor meno ai ducali, terzultimi (assieme al Cagliari) con 15 punti. La gara si sblocca al 5'. Tiro di Oddo da fuori area, Rocchi, sul filo del fuorigioco, intercetta, controlla e, tutto solo, infila Guardalben: 1-0 per la Lazio. Il Parma pareggia al 39'. Marchionni scatta in posizione regolare e s'invola sulla sinistra, arriva al limite e mette in mezzo dove piomba Corradi che anticipa un difensore e batte Peruzzi: 1-1, ma grandi proteste (ingiustificate) laziali. Proteste reiterate, quelle dell'allenatore Delio Rossi, che al 44' viene poi allontanato dall'arbitro.


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Toni si sblocca, La Fiorentina va

Domenica 15.01.06

Perugia – Il 17 non è un numero fortunato. Così, per evitare un altro tabù, Luca Toni ne fa due, raggiunge quota 18 in classifica marcatori e regala la vittoria alla Fiorentina contro il Chievo. Sul neutro di Perugia finisce 2 a 1 per la squadra di Prandelli. Il bomber viola si sblocca nel primo tempo, la Fiorentina si fa sorprendere nel secondo da una punizione vincente di Zanchetta e poi conquista i tre punti con il secondo gol personale del suo ‘ariete’ che arriva in ‘zona Cesarini’. Tre punti importanti, che consentono alla Fiorentina di agganciare provvisoriamente al quarto posto il Milan, di allontanare la minaccia-Livorno e allo stesso tempo i fantasmi di una crisi post-natalizia.

Novità nella formazione della Fiorentina: Prandelli manda in campo dal primo minuto il neo-acquisto Jimenez, schierato sulla destra, lascia in panchina sia Bojinov che Pazzini e sposta al centro Fiore dietro l’unica punta Toni. Assenze pesanti per il Chievo di Pillon, che deve fare a meno di Cossato, Obinna e del capitano D’Anna, fermato da problemi muscolari alla vigilia del match. Il tecnico dei veneti, però, non rinuncia alle due punte e si affida al tandem Pellissier-Amauri. La prima occasione è per i viola al quarto d’ora: la confeziona Jorgensen sugli sviluppi di un calcio d’angolo con un destro al volo respinto sulla linea di porta da Franceschini. Poi, al 35’, termina il digiuno di Toni: azione corale della Fiorentina sulla trequarti, palla filtrante di Jorgensen per il bomber viola che di sinistro batte Fontana in uscita e segna il tanto atteso diciassettesimo gol personale della stagione.

Soffre molto la Fiorentina in apertura di ripresa. Cejas è determinante in due occasioni, il Chievo protesta per un fallo di mano di Gamberini al 69’ ma un minuto dopo trova il gol del pareggio su punizione: lo segna Zanchetta, appena entrato in campo al posto di Giunti, con una traiettoria a giro che sorprende l’estremo difensore viola. La ‘prima’ di Jimenez con la maglia viola termina al 72’: Prandelli vuole i tre punti e gioca la carta Pazzini. La partita resta equilibrata fino al 46’, quando uno ‘scaramantico’ Toni decide di liberarsi anche del n.17 segnando il diciottesimo gol personale. Lo schema è sempre quello: cross di Pasqual dalla sinistra, incornata del centravanti viola e partita archiviata. La Fiorentina ha ritrovato il suo ‘ariete’.



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Inter a fatica con il Cagliari, finisce 3-2

Domenica 15.01.06

Milano - L’Inter vince 3-2 non senza soffrire contro un buon Cagliari. I nerazzurri dopo 15’ minuti del primo tempo si sono trovati sul 2-0 e hanno creduto di aver chiuso l’incontro, ma la squadra di Sonetti ha cercato fermamente la rimonta fino alla fine, prima accorciando sull’2-1 e poi sul 3-2 e tenendo sul filo la sfida con la squadra di Mancini fino al termine. La squadra di Moratti chiude così il girone di andata con 42 punti a dieci dalla capolista Juventus.

Il tecnico nerazzurro, Roberto Mancini, sceglie la formazione tipo con Julio Cesar in porta, J.Zanetti, Cordoba, Samuel e Favalli in difesa, Figo, C. Zanetti, Cambiasso e Stankovic a centrocampo; e in avanti al fianco di Adriano il rientrante Martins. Nedo Sonetti risponde con il nuovo acquisto Cimenti in porta; difesa con Bega, Bizera, Canini e Agostini; Capone, Conti, Abeijon e Gobbi a centrocampo; Esposito in appoggio a Suazo. Pronti via e l’Inter impiega un quarto d’ora per mettere sotto i rossoblu e affondarli con due reti di Martins e Adriano. Il primo brivido arriva al 3’ con una prodezza di Bizera che chiude in extremis in scivolata Stankovic messo solo davanti alla porta da un assist dalla sinistra di Martins. Ma al 10’ arriva il vantaggio nerazzurro: contropiede dell’Inter, Martins si invola in area sulla sinistra e batte Chimenti con un preciso sinistro in diagonale. Al 15’ l’Inter raddoppia: strepitosa discesa sulla destra di J. Zanetti che va via a due uomini e poi dal fondo mette in mezzo per Adriano che da pochi passi insacca a porta vuota di piatto destro, sfruttando un velo di Martins.

Il Cagliari non ci sta e risponde subito con un assolo del duo Suazo-Esposito che a sorpresa al 20’ riapre la gara. Da quel momento in poi si è però in pratica giocato ad una sola porta con l’Inter che ha fallito soprattutto con Martins, lanciato solitario a rete, la palla per chiudere definitivamente l’incontro. Al 37’ episodio dubbio con Abeijon ammonito per scorrettezze, ma il giocatore cagliaritano ha ricevuto uno schiaffo da Stankovic non visto dall’arbitro Dattilo. Nella ripresa l’Inter cerca di chiudere subito la sfida e al 13’ Adriano sigla il 3-1 grazie ad un calcio di rigore: tocco di Capone da dietro ai danni dello stesso Adriano in area, solo davanti alla porta. Il brasiliano non sbaglia dagli 11 metri con un preciso piatto sinistro a fil di palo alla destra di Chimenti. Al 19’ Suazo potrebbe accorciare ancora le distanze, ma da pochi passi manda altissimo sopra la traversa. La gioia del gol però è solo rimandata, al 36’ infatti, su calcio di punizione ancora di Suazo, deviato da Samuel, il Cagliari si porta sul 3-2, tiene poi in apprensione l’Inter fino al termine, ma non riesce nell’impresa di portare via almeno un punto da San Siro.


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Su Juve-Reggina la targa di Del Piero

Domenica 15.01.06

Torino – Ancora Alex Del Piero. Festeggiato, osannato, coccolato per una volta anche da Capello dopo il record di gol ottenuto in settimana in Coppa Italia, il Pinturicchio contro la Reggina parte una volta tanto da titolare e, nel complesso di una gara in cui la Juve non si è certo comportata come la schiacciasassi degli ultimi tempi, estrae dal cilindro il numero vincente, per la diciassettesima vittoria bianconera in diciannove turni di campionato. Capello dunque, dà spazio sin dal primo minuto ad Alex (festeggiato da tifosi e società prima del match: una targa commemorativa e un lungo video con tutti i gol segnati proiettato sul maxischermo), concedendo a Ibrahimovic un turno di riposo; a sinistra, in difesa, la novità è Balzaretti, ma l’altra notizia è l’esordio in campionato di Buffon tra i pali.

Come è ovvio che sia, è la squadra di Capello che fa la partita, sin dall’inizio. Il più pericoloso è Trezeguet, che all’8’, ben imbeccato da Emerson, gira di prima intenzione verso la porta di Pavarini, ottimo a deviare in corner con l’aiuto del palo. I bianconeri provano a forzare, in particolare col francese e con Camoranesi, eppure, piuttosto sorprendentemente, gli amaranto si difendono bene: anzi Paredes (è il 33’) mette i brividi a Buffon con un bel sinistro da fuori. A questo punto a spazzare via gli indugi è il colpo del campione e del simbolo: un Del Piero rigenerato dalle feste e dalla fiducia di Capello, a un soffio dal riposo, ‘chiama’ il suggerimento a seguire a Trezeguet e scarica in corsa, da sinistra a destra, un diagonale di pregevole fattura.

Mazzarri nella ripresa prova ad osare, inserendo un’attaccante (Missiroli) per un difensore (De Rosa): i risultati non sono eccezionali, ma se la Reggina non punge la Juve non fa molto di più. Bisogna aspettare la mezz’ora per vedere una azione pericolosa dei campioni d’Italia, con Balzaretti che scheggia il palo con un bel tiro da fuori. Nel finale i calabresi protestano per un presunto rigore su Franceschini, Mutu e Ibrahimovic potrebbero raddoppiare, ma la Juve per una volta si gusta una vittoria non esagerata: a Capello andrà bene lo stesso.


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15/01/2006 23:18
 
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Colpo Roma, Milan k.o.

Domenica 15.01.06

Roma – Colpo della Roma, che batte il Milan 1-0 nel posticipo della 19/a giornata della Serie A. Il gol-partita lo realizza il brasiliano Mancini nella ripresa, a suggello di un’ottima partita da parte dei giallorossi, che con il solo Totti in attacco sono riusciti ad ipnotizzare un Milan troppo poco incisivo in avanti. I rossoneri scivolano al terzo posto in classifica, sorpassati dall’Inter, e a 12 lunghezze dalla Juventus capolista.

La Roma senza attaccanti rinuncia anche a Mancini che inizialmente parte dalla panchina, mentre nel Milan Kaladze è confermato al centro della difesa con Nesta. Nei primi minuti di gioco è il Milan a fare la partita e a proporsi con continuità in attacco. I giallorossi preferiscono attendere la formazione di Ancelotti per poi provare a partire in contropiede. I rossoneri continuano a pressare alto e la prima occasione per gli ospiti arriva per un errore di De Rossi che serve inavvertitamente Seedorf. Il pallonetto dell’olandese viene deviato in angolo da Doni. Dopo l’avvio arrembante il Milan rallenta il ritmo, ma tiene sempre in mano la partita, con la Roma attenta a non scoprirsi e pronta a colpire con gli inserimenti dei centrocampisti. Col passare dei minuti i giallorossi cominciano ad uscire fuori e a mettere in difficoltà la retroguardia rossonera giocando in velocità e con palla a terra. Ancelotti allora sposta Seedorf a destra e sul finale di tempo il Milan torna a spingere con più convinzione. I primi 45’ si chiudono però sullo 0-0, e con un’unica vera occasione da gol: quella di Seedorf in avvio di partita.

Anche ad inizio ripresa il Milan parte con grande veemenza, riuscendo a mettere in affanno la difesa romanista con rapidi scambi al limite dell’area. La Roma prova ad uscire fuori ma Totti è troppo isolato in avanti, mentre i rossoneri riescono a portarsi al tiro con maggiore facilità, soprattutto grazie ad un Seedorf particolarmente ispirato. Quando alzano il ritmo, i giallorossi riescono però a rendersi pericolosi, e il Milan rischia su un paio di iniziative di Totti e compagni. Ancelotti decide di cambiare e inserisce Ambrosini per Gattuso, mentre nella Roma Mancini entra per Aquilani. Il brasiliano avrebbe subito la palla per il possibile 1-0 ma svirgola con il sinistro servendo Perrotta in fuorigioco. Il ritmo della gara si infiamma, con la Roma che potrebbe andare al tiro con Chivu ma rischia poi su un contropiede di Shevchenko. Il Milan soffre sulle ripartenze in velocità della Roma, e Ancelotti prova la carta Rui Costa al posto di Pirlo. Ma i giallorossi insistono, e all’ennesimo affondo trovano il gol con Mancini, al rientro in campionato dopo lo stop per infortunio, che batte Dida con un diagonale dal limite. Il Milan, con Inzaghi al posto di Gilardino, si riversa in avanti alla ricerca del pareggio, ma rischia su un colpo ravvicinato di Tommasi e sui contropiede romanisti. Inutile l’assalto finale dei rossoneri che devono incassare una sconfitta pesante che potrebbe toglierli dal giro scudetto.


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16/01/2006 23:44
 
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Zamparini, le big fuorilegge già nel ‘99

Lunedì 16.01.06

Roma - ''All'epoca, nel 1999, quando ancora non c'erano i diritti soggettivi, le tre grandi avevano gia' venduto i diritti soggettivi per conto proprio, fregandosene dello statuto della Lega. Avrebbero dovuto subire una squalifica''. Lo afferma, ai microfoni di Sky Tg24, Maurizio Zamparini, presidente del Palermo e vicepresidente vicario della Lega calcio. Zamparini sferra cosi' un nuovo attacco alle tre grandi del calcio, attori principali, secondo lui, del passaggio dalla contrattazione collettiva a quella soggettiva.

''Quando la palla e' alla politica distoglie quasi sempre la realta' -esordisce Zamparini-. Nel 1999 ci furono delle assemblee in cui molti presidenti chiedevano che i diritti diventassero soggettivi per interessi propri. Non riuscendoci cosi', si sono inventati un decreto legge. Non prestarono nemmeno interesse a cose di cosi' poco conto, non era una 'querelle' come adesso perche' i danni non erano ancora stati fatti. Dicevano che i diritti soggettivi avrebbero portato piu' soldi a tutti e invece hanno provocato una enorme spaccatura fra i club piu' grandi e quelli piu' piccoli''.

Poi, tornando all'attualita': ''Io e Della Valle (patron della Fiorentina, ndr) abbiamo cercato all'ultimo momento di prendere la corsia preferenziale perche' finendo la legislatura non c'era piu' tempo per discutere. Della Valle, che di queste cose se ne intende piu' di me, mi ha detto che tutti i capigruppo erano d'accordo tranne Forza Italia che aveva delle perplessita'...''.

Il n.2 della Lega racconta di aver parlato della vicenda legata ai diritti tv personalmente con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi: ''Io l'anno scorso sono andato da Berlusconi ad Arcore dicendogli: 'l'anno prossimo ci sono le elezioni, faccia sopravvivere il calcio per cortesia. E questi sono i risultati'''. E a chi gli fa notare il silenzio di questi anni del mondo del calcio sulla questione diritti tv, Zamparini risponde: ''Non e' vero che il mondo del calcio non ha reagito, non hanno reagito i poteri forti del calcio che vogliono tale sistema. Nel 2000 raccolsi 31 firme su 38 per dire a Carraro: 'basta, non accettiamo questa situazione'. Nel 2003 alcuni club unirono le proprie forze per vendere insieme i diritti, l'anno scorso e' stato costituito un consorzio fra i club minori, ma in entrambi i casi l'esperimento falli'''.

Il vicepresidente della Lega, comunque, non depone le armi: ''Il decreto legge del '99, fra l'altro, non dice che la Juve puo' vendere i diritti di Palermo o Sampdoria. Sono i 'furbetti' del calcio che dicono che chi gioca in casa puo' vendere anche i diritti della mia quando gioca contro di me. Io mandero' la diffida alle 'grandi' e a Sky dal comprare le partite del Palermo senza il mio permesso, la partita si fa in due non da soli. Cinque societa' hanno gia' il budget per i prossimi 5 anni, mentre le altre non ce l'hanno nemmeno per l'anno prossimo. C'e' chi pensa al calcio come business, io penso al calcio per dare non per ricevere''.


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16/01/2006 23:53
 
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Serie A, Setten inibito fino al 27 febbraio

Lunedì 16.01.06

Punito il presidente del Treviso, un turno al tecnico della Lazio Delio Rossi

Roma - Il Giudice Sportivo Maurizio Laudi ha squalificato per una giornata il tecnico della Lazio, Delio Rossi, espulso nel corso della gara di domenica contro il Parma. Il presidente del Treviso Ettore Setten e' stato infine inibito a svolgere ogni attivita' in seno alla Figc a ricoprire cariche federali ed a rappresentare la societa' nell'ambito federale a tutto il 27 febbraio perche' ''subito dopo il fischio finale si avvicinava con atteggiamento minaccioso all'Arbitro urlandogli parole ingiuriose che ripeteva con riferimento alla quaterna arbitrale; pur trattenuto da alcuni dirigenti della Societa', ripeteva frasi gravemente ingiuriose e minacciose; proseguiva in tale comportamento gravemente insultante e intimidatorio nei confronti dell'Arbitro, cercando anche di entrare nello spogliatoio riservato agli Ufficiali di gara, si da rendere necessario l'intervento dei collaboratori dell'Ufficio Indagini per impedire la realizzazione di tale intento''.


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16/01/2006 23:53
 
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Serie B, tre turni di squalifica a Spinesi

Lunedì 16.01.06

Fermati per un turno altri 16 giocatori

Roma - Il Giudice Sportivo ha squalificato per 3 giornate l'attaccante del Catania Gionatha Spinesi, espulso domenica contro il Brescia, perche' ''alla notifica dell'espulsione, indirizzava all'Arbitro un'espressione ingiuriosa e con atteggiamento intimidatorio cercava di avvicinarsi all'Arbitro medesimo, dovendo essere trattenuto da alcuni compagni di squadra''. Per una giornata sono stati squalificati anche Caridi (Mantova), Biasi e Sforzini (Verona), Rossini (Cremonese), Di Biagio e Possanzini (Brescia), Baiocco e Cesar (Catania), Brevi (Torino), Cacia (Piacenza), Carrozzieri (Arezzo), Gonnella (Pescara), Micolucci e Pagano (Bari), Adriano (Atalanta), Pivotto (Modena).


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