Modello inglese, Perderebbero Roma e Milano

Giovedì 02.02.06

Roma - Secondo lo studio di StageUp, una ripartizione dei ricavi da diritti tv ottenuta attraverso l'applicazione di criteri mutuati da quelli della Premier League penalizzerebbe Milan, Inter, Roma e Lazio. Solo ritocchi per la Juventus e forti aumenti per la maggior parte dei club di medio/piccole dimensioni. Milan e Inter sarebbero le societa' di Serie A piu' penalizzate dall'adozione di una contrattazione collettiva dei diritti tv e dalla loro successiva ripartizione secondo criteri mutuati dalla Premier League inglese.

Lo afferma lo studio di StageUp sulla mutualita' nel massimo campionato di calcio. Secondo la ricerca, che utilizza un modello inglese adattato alla realta' italiana, il Milan, nell'attuale stagione agonistica, incasserebbe 29 milioni di euro in meno, il 12,4% dei ricavi dell'ultimo bilancio approvato, al netto di quanto gia' erogato con l'attuale sistema mutualistico (la cosiddetta regola del 18%). L'Inter incasserebbe 22,8 milioni in meno (l'11,6% dei ricavi 2004/05).

Secondo la simulazione, anche i club della Capitale avrebbero decrementi delle entrate: i giallorossi per 12,9 milioni di euro (il 9,7% sui ricavi 04/05), i biancazzurri per 6,2 milioni (il 7,3% sui ricavi 04/05). Lo studio StageUp vede confermata la forza mediatico/sportiva della Juventus che dall’adozione del modello vedrebbe un ritocco al ribasso dei ricavi di soli 2 milioni di euro, l’1% dei suoi ricavi 2004/05. Verrebbero invece premiate quasi tutte le società medio-piccole: in particolare il Livorno di Spinelli ed il Chievo di Campedelli.I toscani avrebbero un aumento di introiti pari a 10 milioni di euro con un ipotetico raddoppio degli attuali incassi da diritti media.

I veneti porterebbero a casa 7,7 milioni in piu’, una cifra superiore del 57,5% degli attuali ricavi dalla fonte televisiva. Fra le altre società che beneficerebbero della nuova mutualita’ emergono l’Ascoli (+5,9 milioni), la Sampdoria (+6,6 milioni), il Siena (+6,3 milioni), la Reggina (+4,9 milioni) la Fiorentina (+4,2 milioni), l’Udinese (+3,4 milioni), il Messina (+3,3 milioni), l’Empoli (+3 milioni), il Treviso (+2,3 milioni), il Cagliari (+0,9 milioni) ed il Parma (+0,3 milioni). Palermo e Lecce, al contrario, sarebbero penalizzate sia pur di poco: la società di Zamparini dovrebbe rinunciare a 1,7 milioni, quella di Semeraro a 0,5.

Il modello inglese prevede che l’ammontare dei ricavi da vendita dei diritti televisivi per la piattaforma satellitare e di digitale terrestre della stagione 2005/2006 (contrattati da ciascun club con le emittenti individualmente) viene ripartito per il 50% in parti uguali fra le 20 società di Serie A. La restante parte viene assegnata per il 25% in base alla classifica del girone d’andata della stagione in corso (criterio del merito sportivo) e per il 25% in base al numero dei tifosi di ogni singola squadra (criterio del bacino d’utenza) derivante dalla ricerca demoscopica multiclient periodica SportFans di StageUp e Ipsos.La numerosita’ del bacino di tifo di ogni club sostituisce la variabile presente nel modello inglese del numero di partite teletrasmesse in cui ciascun club e’ protagonista. La sostituzione e’ stata effettuata al fine di rendere maggiormente perequato il modello tra grandi e piccoli club utilizzando peraltro un parametro di potenziale utilizzato da parte delle principali media company. Dal calcolo di ripartizione sono esclusi i proventi derivanti dalla vendita dei diritti televisivi in chiaro.


(Spr/Adnkronos)

Serie B: Prefetto Brescia, con Verona solo calcio

Giovedì 02.02.06

”Mi auguro ci sia solo sana competizione sportiva”

Brescia - ''Mi rivolgo alle tifoserie di Brescia e Verona, affinche' la partita di calcio si svolga in un clima di serenita' e di sana competizione sportiva e costituisca l'occasione per vivere una bella giornata di sport''. Questo l'appello del prefetto di Brescia, Maria Teresa Cortellessa Dell'Orco, ai tifosi delle due squadre che martedi' prossimo si incontreranno allo stadio Rigamonti. Le parole del prefetto giungono a margine della riunione tenutasi oggi a Brescia, nella quale si e' discusso delle misure necessarie alla garanzia dell'ordine pubblico.


(Spr/Adnkronos)

Carraro, diffidati fuori da stadi

Giovedì 02.02.06

IL presidente della figc torna sulla questione della violenza

Roma - ''Non voglio intervenire sul modo che ha la magistratura di applicare le leggi, ma sottolineo che il provvedimento di Pisanu prevede saggiamente le diffide per i violenti e non la galera. Bisogna, poi, assicurarsi che i violenti effettivamente non entrino allo stadio''. Il presidente della Federcalcio, Franco Carraro, torna sulla questione della violenza negli stadi, legata a filo doppio con quella della politicizzazione delle curve. Fenomeno, quest'ultimo, riemerso in maniera preoccupante dopo i fatti di domenica scorsa all'Olimpico durante Roma-Livorno. Sulla questione della violenza, Carraro afferma che ''le leggi varate recentemente dal parlamento sono state utili e lentamente la situazione e' migliorata: ce lo dicono i dati le statistiche e le cronache''.

''Poi -aggiunge, riferendosi ai fatti di Roma-, come capita nella vita ci sono le eccezioni. Personalmente come cittadino trovo giusto che episodi come quelli dell'Olimpico vengano evidenziati. Non bisogna stendere nessun velo''. Parlando di possibili rimedi, Carraro chiede innanzi tutto alle societa' di ''prevenire dialogando con i tifosi'', e inoltre di ''monitorare i delinquenti con la collaborazione delle forze dell'ordine''. L'eventuale sospensione della partita, ribadisce, e' una decisione che non spetta al direttore di gara: ''La legge in proposito e' chiarissima e ben fatta -afferma-. L'arbitro puo' interrompere solo su indicazione delle forze dell'ordine. L'obiettivo numero uno e' sempre tutelare l'incolumita' delle persone''.


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Il Siena ci prova ma con l’Ascoli e’ 1-1

Sabato 04.02.06

Siena - Tra Siena e Ascoli, nell’anticipo delle 18 della quarta di ritorno, finisce 1-1. Passano in vantaggio, allo scadere del primo tempo, gli ospiti con Comotto, pareggio di Bogdani al 5’ della ripresa per i toscani padroni di casa. Il Siena si porta cosi’ a 25 punti, l’Ascoli a 24.

Prima parte di gara soporifera con entrambe le squadre che raramente si affacciano in avanti per creare pericoli alla porta di Fortin o Coppola, praticamente inoperosi per più di 30’. Al 37’ annullata, giustamente, al Siena una rete di testa di D’Aversa che al momento del tiro si trovava in fuorigioco. Al 40’, a sorpresa, il gol degli ospiti: cross dalla sinistra di Fini, velo in area di Ferrante per il tiro di Comotto che in girata beffa Fortin.

Al 5’ della ripresa, però, il pareggio, fortunoso, dei padroni di casa: angolo di Foglio dalla destra e Bogdani, di ginocchio, supera Coppola. Per l’albanese si tratta del settimo sigillo stagionale. Al 14’ e al 17’ altre due reti annullate al Siena, entrambe per off-side, prima a Bogdani e poi a Chiesa. Al 31’ è proprio il capitano dei senesi a sbagliare un gol a due passi da Coppola che è bravo a deviare in angolo. Un minuto dopo è Giampà, per l’Ascoli, a mettere i brividi alla tifoseria di casa con un bel tiro da fuori area che esce al lato non di molto. Al 37’ altro intervento decisivo di Coppola, questa volta su D’Aversa. Succede poco altro fino alla fine e si chiude 1-1 con Chiesa e compagni piu’ volitivi e propositivi mentre la squadra di Silva-Giampaolo, trovata la rete del momentaneo vantaggio, ha creato poco e fatto meno per vincere la gara.


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Serie A, Parma-Roma 0-3

Sabato 04.02.06

Doppietta di Mancini e sigillo di Perrotta: settima vittoria consecutiva per Spalletti

Parma - La Roma ha travolto il Parma per 3-0 al Tardini nel secondo anticipo della 23.ma giornata del campionato di Serie A. La settima vittoria consecutiva in campionato per la squadra di Luciano Spalletti è arrivata grazie alla doppietta di Mancini (47' e 72') e al gol di Perrotta (77').


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La Roma non scende dalla giostra

Sabato 04.02.06

Parma - La Roma vince anche al Tardini, strapazza il Parma 3-0 e Luciano Spalletti eguaglia Fabio Capello, conquistando la settima vittoria consecutiva sulla panchina giallorosa. La Roma sale a quota 42 punti, a -2 dalla Fiorentina, in campo domani contro il Lecce. Al 4', subito grande occasione per il Parma, con Bresciano che fa filtrare benissimo per la corsa di Corradi che si allunga per colpire, solo davanti a Doni, ma non arriva sul pallone: il portiere romanista blocca. Al 6' punizione per la Roma, spostati verso la fascia destra; batte Chivu in mezzo, nella mischia spunta una meravigliosa deviazione di tacco di Totti, ma Guardalben è un gatto ed alza oltre la traversa. All'8' bella azione in velocità della Roma; la palla arriva al limite dove De Rossi ferma per l'accorrente Dacourt che però, disturbato all'ultimo momento, calcia violentemente fuori.

Al 21' Perrotta prova dai trenta metri, con la palla che finisce a lato alla destra di Guardalben. Al 32' colpo di testa di De Rossi che termina a lato di poco. Al 39' Marchionni prova al volo di sinistro dalla distanza, ma il suo tiro è impreciso. Al 41' straordinaria invenzione di Morfeo che smarca Bresciano davanti a Doni: il portiere giallorosso è però formidabile e in uscita bassa devia il tiro in angolo. La Roma passa in vantaggio al primo assalto della ripresa, al 2'. Percussione a sinistra di Taddei che entra in area e crossa per Totti; prima conclusione di testa, Guardalben respinge, Totti ci riprova di sinistro, respinge Cardone e alla fine irrompe Mancini che scaraventa in gol.

Al 50' Doni in uscita, prima si lascia scappare dalle mani un cross di Marchionni, poi recupera. Al 57' Perrotta pesca in area Taddei; il brasiliano sfiora di testa e la palla finisce sul fondo di poco. Al 58' Totti, dalla sinistra, pesca dalla parte opposta in area di rigore Perrotta; il centrocampista è sfortunato nel controllo, ma tira prontamente: Guardalben esce a valanga e si oppone con una prodezza. Al 60' Marchionni si beve Cufré sulla destra, entra in area e spara in diagonale: palla che si spegna sul fondo di poco. Al 71' Perrotta va via a due avversari e spara dal limite: tiro forte, ma troppo centrale e nessun problema per Guardalben che blocca. Al 68' Parma vicinissimo al pareggio: colpo di testa di Couto e palla che si infrange sul secondo palo. Al 25' tiro al volo di Taddei dalla distanza e palla fuori alla destra di Guardalben.

Al 72' la Roma raddoppia: lancio filtrante di Totti, la palla arriva con il contagiri a Mancini che si presenta tutto solo davanti a Guardalben e lo supera con un delizioso pallonetto. E al 77' i giallorossi mettono in cassaforte i 3 punti. Altro straordinario lancio di Totti in area per l'inserimento di Perrotta che, pur da posizione molto angolata, ha la freddezza per alzare un pallonetto che scavalca Guardalben e si infila sul palo opposto. 3-0 e sipario.


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Mazzola, Figo? All'arbitro si dà gagliardetto

Venerdì 17.02.06

''Figo? Quando io perdevo con la Juve stavo zitto, ora concentrarsi sulla Coppa''

Milano - ''Quando perdevo con il Milan o la Juventus non avevo voglia di parlare di nulla. Zitto...preferivo rivedermi la partita in testa e capire perche' avevo perso''. Sandro Mazzola non ha dubbi. Luis Figo non avrebbe dovuto sollevare le polemiche sul presunto incontro tra il direttore generale della Juventus, Luciano Moggi, e l'arbitro Gianluca Paparesta nei minuti precedenti il calcio d'inizio dell'incontro giocato domenica scorsa al ''Meazza'' di Milano e vinto dalla capolista bianconera per 2-1 sull'Inter. Mazzola, dalle frequenze di 'Radio24', ha ironicamente definito ''disinformato'' Figo: ''Si sa che prima di una partita in Italia c'e' l'abitudine di portare il gagliardetto all'arbitro'', ha detto l'ex giocatore e dirigente nerazzurro. ''Almeno finche' c'ero io, fino a due anni fa, era cosi'. In quei momenti gli si fanno gli auguri per la partita e tutto finisce li'''.

L'arbitraggio, almeno stavolta, nell'eterna rivalita' tra Inter e Juventus non e' stato un fattore decisivo. ''L'Inter non ha perso per Paparesta, lui non c'entra niente'', ha assicurato Mazzola. ''La partita era da pari, la differenza l'ha fatta il palo interno di Recoba nei confronti della punizione di Del Piero, che ha avuto una mira migliore del 'Chino'. Purtroppo nel calcio a volte ci sono questi episodi che decidono una partita''. La stagione dell'Inter, lontana 12 punti dalla Juventus, e' finita? Secondo Mazzola, no: ''Ora bisogna salvaguardare il secondo posto ma soprattutto giocarsi la coppa'', ha detto riferendosi alla Champions League, ''concentrando li' tutti gli sforzi''.


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Colpo-Siena, Volpato abbatte l'Udinese

Domenica 19.02.06

Roma - Colpo grosso del Siena che, trascinato dalla doppietta di Volpato, ha espugnato il Friuli e battuto per 2-1 l'Udinese, guidata in panchina dalla coppia Dominissini-Sensini. I bianconeri di Gigi De Canio salgono a quota 29 punti in classifica, scavalcando anche l'Udinese, ferma a 27. Udinese vicinissima al gol al 9': Di Natale spara dal limite di destro, ma colpisce in pieno la traversa. Il risultato si sblocca al 34': punizione dal limite che D'Aversa mette in mezzo, imperioso stacco e perfetta girata di Volpato che supera De Sanctis per l'1-0 del Siena. Passano quattro minuti e Portanova svirgola clamorosamente in area di rigore, la palla rimbalza sul suo braccio e Racalbuto assegna un rigore molto discutibile, vista la chiara involontarietà del gesto del difensore senese. Iaquinta dal dischetto infila con un rasoterra estremamente angolato Fortin, che si allunga sulla sua sinistra e per poco non intercetta.

Dura poco, però, la gioia dei friulani. Passa un altro minuto, infatti, e Locatelli lancia Volpato, che parte in posizione dubbia, si presenta da solo davanti a De Sanctis, dribbla il portiere friulano ed infila a porta vuota il 2-1. L'Udinese comincia la ripresa a testa bassa. Al 48' Iaquinta si ritrova a tu per tu con Fortin, ma il portiere riesce a salvarsi. Al 52' colpo di testa, ancora di Iaquinta, ma la palla finisce fuori di un soffio. I friulani però si spengono e il Siena riesce a portare a casa i tre punti senza troppe difficoltà.

Nella giornata delle vittorie esterne, fa festa anche il Parma che espugna l'Omobono Tenni e batte 1-0 il Treviso, però fra mille polemiche. Una vittoria che permette alla squadra di Mario Beretta di salire a quota 26 punti e di scrollarsi di dosso la compagnia del Messina, mentre il Treviso di Alberto Cavasin resta ultimo da solo a 14. Il Parma passa al 14'. Conclusione sbagliata di Bolano dal limite; Simplicio, appostato a centro area in netto fuorigioco, raccoglie, stoppa e infila Sereni: gol irregolare, ma l'arbitro convalida. Treviso sfortunato al 40': cross da sinistra di Gigou, bel colpo di testa di Fava e palla che finisce contro il palo; la difesa ducale, poi, sbroglia in angolo. Il Treviso va vicino al pareggio al 78': gran punizione di Pinga, due metri oltre il limite dell'area, e bella risposta di Bucci, che in tuffo mette in angolo. Il Treviso, già sotto per un gol irregolare, ha però fondati motivi per lamentarsi dell'arbitro Romeo, che all'87' annulla un gol a Reginaldo per un presunto fallo di Borriello su Cannavaro; i due si scontrano in area nel tentativo di colpire di testa, la palla finisce al brasiliano che al volo infila Bucci: ma è tutto inutile.

Vince fuori anche l'Ascoli che al Ferraris batte per 2-1 la Sampdoria. Una sconfitta che costa alla squadra di Walter Novellino, ferma a quota 37 punti, il sorpasso della Lazio (38); l'Ascoli di Silva e Giampaolo sale a quota 29, sempre in compagnia del Siena. L'azione più pericolosa del primo tempo è di marca bianconera. Al 33' Quagliarella fa tutto da solo, difende la palla al limite, si gira e lascia partire una gran conclusione 'a giro' che si stampa contro l'incrocio dei pali di Antonioli. L'avvio di ripresa è tutto di marca bianconera. Al 53' Bjelanovic si divora un gol: servito da Quagliarella, il croato si fa respingere da Antonioli un tiro a botta sicura. Ma tre minuti dopo l'Ascoli passa: Quagliarella stoppa di petto in area e batte Antonioli. La Samp pareggia al 71'. Volpi calcia dal limite e la palla, deviata da un difensore, si infila alle spalle di Coppola: 1-1. Quattro minuti dopo, però, Flachi esagera nelle proteste, applaude ironicamente l'arbitro che lo caccia: rosso diretto e blucerchiati in dieci. E, puntualmente, la Samp paga. All'85', Budan, entrato da due minuti, in tuffo di testa infila Antonioli per il 2-1 bianconero.

Al Bentegodi, invece, Chievo e Palermo si accontentano dello 0-0: i veneti di Bepi Pillon salgono a 39 punti e restano a -4 dal Livorno, che è sesto; la squadra di Giuseppe Papadopulo, invece, resta decima, ma sale a quota 34. Due palle-gol, una per parte, nel primo tempo. Al 12', su cross da sinistra di Gonzalez, Lanna stoppa involontariamente il pallone per Di Michele che si ritrova solo davanti a Fontana, ma spara a lato. Un minuto dopo, errore di Barzagli che libera Tiribocchi: conclusione a botta sicura, ma Andujar devia in angolo. Nel giro di due minuti, tra il 65' ed il 67', il Palermo sfiora due volte il gol: prima è Di Michele a tentare, con un pallonetto che supera Fontana, ma che finisce alto di poco; quindi, su cross da destra di Zaccardo, Gonzalez colpisce al volo di destro, ma manda a lato.

E’ finita 0-0 anche al via del Mare, tra Lecce e Reggina, con la squadra di Paleari e Rizzo che sale a quota 15 punti e lascia l’ultimo posto al Treviso, mentre gli amaranto di Walter Mazzarri agganciano l’Udinese a quota 27. Un incrocio dei pali colpito da Vucinic direttamente su calcio piazzato è l’unica, vera occasione del gol del match.


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Panucci, Nella storia se vinciamo il derby

Venerdì 24.02.06

Roma - ''Montella uomo derby? Ce lo auguriamo''. Christian Panucci, difensore della Roma, crede nel ritorno al gol dell'aeroplanino giallorosso per raggiungere l'undicesima partita consecutiva che farebbe della Roma l'unica titolare del record assoluto di vittorie in serie A. ''Abbiamo molta fiducia in Vincenzo, speriamo si possa sbloccare domenica''.

Un derby, se e' possibile, piu' importante del solito. La Roma arriverebbe al record proprio battendo la Lazio. Questo potrebbe portare piu' tensione ''Ho giocato diversi derby prima di arrivare a Roma, sono tutti diversi. Io lo vivo in maniera tranquilla ma sono consapevole che questo e' molto importante perche' ci farebbe entrare nella storia. Certo non si puo' vincere sempre, prima o poi questa serie positiva si fermera', ma speriamo che non sia domenica. Abbiamo un grande rispetto per la Lazio -continua Panucci- e' un ottima squadra ma non ci spaventa''.

Questo derby sara' anche la prima partita di campionato che il capitano giallorosso, Francesco Totti, sara' costretto a saltare per l'infortunio riportato domenica scorsa contro l'Empoli. ''Non abbiamo bisogno di ulteriori stimoli perche' sappiamo quanto sia importante questa partita, ma vogliamo regalargli una gioia. Anche senza di lui abbiamo dimostrato di saper vincere ma con lui le possibilita' aumentano''.

L'allenatore della Lazio, Delio Rossi, dopo l'infortunio del capitano giallorosso ha detto che anche loro hanno avuto un grave infortunio, quello di Behrami ''E' vero, capita a tutte le squadre, ma e' normale che quando succede a Totti se ne parli di piu'. E' il piu' forte e prende piu' colpi''.

''Come si vince un derby? Dobbiamo essere aggressivi, fare reparto e continuare a fare quello che abbiamo fatto nelle ultime 10 partite. Ieri, in Coppa Uefa, abbiamo fatto un'ottima partita, al derby arriveremo concentrati anche perche' arriva in un momento molto bello per noi''. Paolo Di Canio e' stato tra i primi a fare gli auguri di pronta guarigione al capitano della Roma. ''Ho giocato con lui al Milan, e' una persona per bene. Ha dimostrato di essere una persona intelligente''.

Per quanto riguarda le frasi dette lo scorso anno prima della stracittadina: ''E' 'laziale a morte' e vive il derby in una maniera esasperata''. Questa e' la quinta stagione di Christian Panucci in giallorosso. ''Non sono nato romanista si puo' dire che sono un romanista aggiunto. Il derby che ricordo di piu'? Sicuramente quello del 5-1, ma anche quello perso lo scorso anno. In 5 anni ne ho perso uno, non lo dimentico''.


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Serie B, Bologna-Torino 1-1

Venerdì 24.02.06

In gol Marazzina e Stellone

Bologna - Bologna e Torino hanno pareggiato per 1-1 nell'anticipo della 30a giornata del campionato di serie B. Tutti nella ripresa i gol: felsinei avanti con Marazzina al 47', pari di Stellone all'85'.


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Assalto Milan, ma la Juve ha lo Scudo

Domenica 12.03.06

Torino – Ci ha provato il Milan, facendo la partita in modo coraggioso e disperato. Il gol vittoria che avrebbe permesso ai rossoneri di tornare a –7 in classifica però non è arrivato, e lo scudetto, adesso in maniera quasi ufficiale, inizia a cucirsi di nuovo sulle maglie juventine.

L’aveva anticipato Galliani, Ancelotti conferma l’anteprima: c’è Shevchenko dall’inizio per il Milan, rimesso in piedi dallo staff medico e schierato accanto a Filippo Inzaghi, con Gilardino in panchina. Capello invece preferisce Chiellini a Balzaretti come vice Zambrotta, ma soprattutto stupisce presentando Mutu sulla fascia destra con buona pace di Camoranesi, relegato in panchina dove siede anche Del Piero: probabilmente l’intenzione del tecnico friulano è quella di provare con le qualità offensive del rumeno a schiacciare Serginho, costringendolo a limitare le sgroppate.

Non è proprio un’amichevole, tutti lo sanno o comunque se ne accorgono al volo: il Milan ha fretta perché deve vincere, la Juve d’altra parte è ficcante nelle ripartenze, così nel giro di pochi minuti occasioni o potenziali occasioni non scarseggiano: di qua scarica Shevchenko (debole per Buffon) di là si cercano Ibrahimovic e Trezeguet ma Dida chiude. I bianconeri paiono più incisivi, anche perché su un Delle Alpi in pessime condizioni le gambe robuste dei bianconeri sono più adatte a quelle da ballerine di molti rossoneri: allora, ad una zuccata di Vieira che Dida para ormai ‘alla Dida’, Stam risponde con una entrataccia su Cannavaro, con la quale si autoesclude dal prossimo match (il giallo fa scattare la squalifica) e anche da questa, perché la botta alla caviglia costringe al cambio con Costacurta. Mutu al 18’ si infila in area ma si emoziona e inciampa davanti a Nesta, al 300° timbro in A, ed è qui che il Milan si sveglia.

Al 21’ Serginho finalmente fa rombare il motore, l’invito è per Shevchenko che batte a colpo sicuro senza fare i conti con quella calamita umana che è Inzaghi: Buffon è superato ma per una volta è Superpippo a ‘parare’ un probabile gol. L’ex bianconero prova subito a farsi perdonare, Buffon però gli esce a valanga sui piedi al 26’ esorcizzando l’infortunio alla spalla di questa estate, proprio col Milan e proprio in situazione analoga. Ma la chance più ghiotta arriva al 38’, quando Kakà schizza via a sinistra e centra, con Chiellini e Buffon che non si capiscono e lasciano sfilare: il fido Inzaghi però stavolta non fiuta l’occasione e arriva in ritardo.

A inizio ripresa Capello manda in scena la staffetta in parte preventivata, quella tra lo spento Ibrahimovic e lo scalpitante Del Piero. Ancelotti invece tiene al caldo Gilardino ancora per 21’, inserendolo poi per Inzaghi che al 6’, pescato da Shevchenko stoppa male. Nedved testa l’attenzione di Dida calciando da fuori, ma il brasiliano è pronto anche Del Piero gira di testa poco dopo, a lato. Il Milan prova a stringere i tempi dopo il 15’: Kakà serve nello spazio Inzaghi , Buffon con la mano aperta evita che il centravanti lo aggiri spostandogli il pallone. Poi è polemica al 20’: Nesta colpisce in mischia e manda la palla sul braccio di Emerson, De Santis considera giustamente involontario ma ferma il difensore rossonero pronto di nuovo al tiro per ammonirlo per proteste. E che il rapporto del Milan coi cartellini sia pessimo poco dopo lo conferma Gattuso, ammonito per la seconda volta per un’entrataccia su Nedved ed espulso. In 10 il Milan continua a fare la partita, ma la Juve adesso riparte con un Del Piero frizzante che permette ai bianconeri di respirare e portare a casa un pari che sa di scudetto.


(Fonte: tuttowrestling.com)

Juve, al traguardo con il fiatone

Lunedì 13.03.06

La Juventus sta arrivando stanca al suo fine stagione. Ha pareggiato in casa con il Parma, ha pareggiato a Messina, ha perso a Brema e non ha vinto bene al ritorno (a proposito: Wiese, il portiere del Werder che ha deciso la qualificazione, ha colpito ancora, stavolta in campionato; altra papera secca, tedeschi travolti in casa). Nonostante il calo atletico sia chiaro, la Juventus ha quasi certamente finito di vincere il suo ventinovesimo scudetto, il secondo in due stagioni di Fabio Capello.

Il Milan è più fresco adesso, ma non ha creduto alla possibilità di vincere a Torino. Inzaghi non ha fatto la differenza anche se si è mosso bene. Restano dieci punti di distacco da colmare in nove partite, cioè praticamente quattro partite vere di vantaggio, un abisso. Semmai il Milan ha più probabilità di doversi difendere dall’Inter tornata a due soli punti.

E’ proprio questa svagata Inter di Mancini a circolare per la primavera come una mina vagante. Può trovare in semifinale di Champions la Juventus. Sarebbe per la Juve l’avversario peggiore. La Juve ha battuto l’Inter sia a Torino che a Milano, ma ha perso in SuperCoppa. In due partite non contano le organizzazioni di gioco, indubbiamente migliori nella Juve, contano più le individualità. Sono per esempio convinto che Trezeguet sia molto più utile in generale di Adriano, ma Adriano viaggia sempre per episodi che possono decidere qualunque partita.

La finale di Champions ottenuta passando attraverso l’eliminazione della Juve sarebbe per l’Inter il risultato forse più importante dell’ intera gestione Moratti. Riscatterebbe ampiamente un campionato abbastanza inutile e darebbe a Mancini la certezza di rimanere proprio nei giorni in cui a Milano comincia a circolare il nome di Arsene Wenger, l’uomo che ha in mano il destino di Thierry Henry.

La Juve sarebbe per l’Inter un avversario da incontrare con attenzione ma senza i drammi psicologici portati dai derby di Champions. Un grande avversario, anzi, il massimo, quindi due partite da giocare inseguendo l’impresa. Uno spareggio complessivo del tempo interista di Mancini, forse per l’intera rosa a sua disposizione. L’Inter ha mancato quasi sempre gli appuntamenti decisivi e forse mancherebbe anche questo, ma è quello a cui si dedicherebbe con più tranquillità e voglia di vincere.

Il punto è quanto durerà l’attuale flessione della Juve. La squadra vera, completa e in forma, non avrebbe problemi nei quarti con l’Arsenal. La squadra di oggi ne può avere molti. Come ogni stagione marzo è il momento di massima debolezza generale perché il primo di vera congiunzione. Chi ha corso molto in autunno inverno, adesso riprende fiato. Non c’è modo di evitarlo.

Una dimostrazione quasi violenta viene dai tanti nazionali in difficoltà. Domenica è stato un vero record negativo: tutti e sei gli attaccanti nella rosa di Lippi sono rimasti fuori. Totti per infortunio grave, Vieri per infortunio leggero, Toni per stanchezza, Del Piero, Iaquinta e Gilardino per scelta tecnica. Fuori sono rimasti anche le prime due riserve, cioè Cassano e Lucarelli. Allargando, fuori erano Zambrotta e Camoranesi, fuori era Grosso. A tre mesi dall’inizio dei mondiali sarebbe allarmante se non fosse nel complesso normale.


(Spr/Adnkronos)