OLIMPIADI PECHINO 2008

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00mercoledì 6 agosto 2008 19:33
Olimpiadi. Italia-Honduras, al via avventura azzurri del calcio
QINHUANGDAO - L'Italia inizia la sua Olimpiade. Con un giorno di anticipo sulla cerimonia inaugurale, infatti, ecco la Nazionale di Casiraghi ad aprire le danze azzurre a Pechino. Con l'obiettivo di una medaglia, per difendere almeno il terzo posto conquistato da Gilardino e compagni ad Atene. Il sogno pero', naturalmente, sarebbe quello di portare a casa l'oro, arrivato solo nel lontano 1936 a Berlino, ormai 72 anni fa. Non sara' impresa facile. E non tanto per il girone eliminatorio, con subito la sfida con l'Honduras (ore 11 italiane, "Un avversario di cui non fidarsi", ha detto pero' Casiraghi) e poi quelle con Corea del Sud e Camerun, ma per le ottime avversarie che l'Italia trovera' piu' avanti, a cominciare da Brasile e Argentina, attese protagoniste del torneo olimpico, con le loro stelle di primissimo piano Ronaldinho, Pato e Messi.

"Dobbiamo cominciare bene- ha detto Casiraghi- e per farlo dobbiamo semplicemente giocare al calcio. L'Olimpiade e' una competizione corta che puo' avere delle incognite, ma ho molta fiducia in questi ragazzi. Credo che in questa rosa ci sia tanto talento". Quello di Montolivo in mezzo al campo, per esempio, e di Giovinco e Giuseppe Rossi, anche se la schiena di quest'ultimo ha tenuto un po' in apprensione il ct. E poi "la squadra gioca assieme da due anni, conosciamo ogni situazione. E ognuno ha i suoi gioielli da mettere in mostra. Diamo tempo e modo ai giovani di crescere".

I giovani, sui quali Casiraghi ha scommesso, per necessita' e per scelta. Per necessita' perche' nella costruzione della squadra sono stati non pochi i problemi incontrati visti i no di molte societa' a concedere fuoriquota, ma anche per scelta perche' il ct aveva comunque espresso il desiderio di lavorare con il "suo" gruppo. E quindi, ecco il solo Rocchi a dare man forte agli azzurrini. "Lo aspettiamo, perche' lui, con la sue esperienza- ha aggiunto il tecnico- puo' sicuramente darci quel qualcosa in piu'". Mentre il Brasile potra' contare per esempio su Ronaldinho, l'Argentina su Riquelme. Quest'ultima e' forse la favorita di Casiraghi: "Sulla carta ha uno squadrone". Meglio pero' andare per gradi. E i primi ostacoli per l'Italia sono "solo" l'Honduras e il caldo. Entrambi da non sottovalutare. "Queste prime partite sono le piu' temibili- ha sottolineato il ct azzurro- Abbiamo avversari forti fisicamente e nono solo, perche' ho visto le partite che hanno giocato nelle qualificazioni e sono una buona squadra, inoltre sono piu' abituati di noi a giocare con questo clima. La prima poi e' la piu' importante, e' fondamentale per il morale iniziare con il piede giusto. Il nostro e' un girone molto agguerrito, scenderemo in campo ogni tre giorni, quindi ci sara' bisogno di tutti. Inutile dire che incontreremo diversi ostacoli, a partire appunto dal clima, ma ce la metteremo tutta perche' abbiamo capito lo spirito olimpico e non vogliamo perdere questa occasione". Non saranno possibili passi falsi se si vuole inseguire l'obiettivo di una medaglia. "Che pero' e' il sogno di tutte le squadre che partecipano", ha ricordato Casiraghi. Anche perche' "le Olimpiadi valgono i Mondiali o gli Europei. Comunque noi abbiamo le potenzialita' per fare bene e vincere una medaglia".

6 agosto 2008

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00mercoledì 6 agosto 2008 19:35
Pechino 2008 - Nuoto: Bernard ironico sui test antidoping
Il francese Alain Bernard, primatista del mondo sui 100 metri stile libero, alla vigilia dei Giochi di Pechino ha avuto modo di criticare duramente il sistema elaborato dai Cio per i controlli antidoping a sorpresa.

"Abbiamo avuto un controllo appena arrivati, visto che - ironizza il transalpino, più volte al centro dell'attenzione per i rapidissimi, e dunque inevitabilmente sospetti, progressi mostrati in vasca nell'ultimo anno - casualmente ci hanno scelto tirando a sorte, sia Laure (Manaudou, ndr) che me, dopo che eravamo stati controllati gia' due giorni fa. Ci hanno fatto un'analisi del sangue e una delle urine e tutto cio' e' stato molto fastidioso, anche perche' per farlo c'e' voluta un'ora e quaranta".

L'allenatore di Bernard, Denis Auguin, corregge il tiro e parla più semplicemente di disorganizzazione: "Ci hanno comunicato due controlli contemporaneamente in due luoghi diversi - ha spiegato -: che i controlli ci siano non e' un problema, ma che siano almeno ben organizzati e rispettino gli atleti".

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00mercoledì 6 agosto 2008 20:00
La Leonessa Francesca Schiavone pronta a ruggire a Pechino
Checché se ne dica e scriva, non ama particolarmente il soprannome “Leonessa”, anche se ormai tutti la conoscono con questo nickname; la stagione, purtroppo, è stata avara di soddisfazioni finora, e, dulcis in fundo, la brindisina Flavia Pennetta, 26 anni, ora n.17 al mondo, le ha scippato lo scettro di prima tennista italiana, almeno secondo il computer. Ma. C’è un ma.

IL RICORDO DI ATENE
All’orizzonte ecco spuntare i Giochi Olimpici (il torneo di tennis inizierà il 10 agosto), con i quali Francesca Schiavone, milanese, classe 1980, oggi n.26 Wta e in passato, nel 2006, undicesima giocatrice al mondo, ha un rapporto tutto speciale. «Le Olimpiadi sono la manifestazione sportiva più importante che esiste - racconta - e per me quella di Atene è stata un’esperienza fantastica, soprattutto sotto il profilo umano». Anche sotto quello strettamente sportivo, aggiungiamo noi, visto che Francesca è arrivata a un passo dalla medaglia, arrendendosi solo nei quarti di finale per mano della russa Anastasia Myskina, all’epoca n.3 del mondo e vincitrice del Roland Garros. L’importante è non ricordarle il... punteggio, visto che la bella moscovita si impose 6-1, 6-2 in 55 minuti di gioco, con la Schiavone mai in partita. «Un’esperienza assolutamente formativa - commenta oggi - Sono cresciuta grazie a quel torneo. Nel villaggio, però, sono stata benissimo, mi sono sentita davvero cittadina del mondo».

MILANO NEL CUORE
A proposito. Francesca Milano, la sua città, ce l'ha nel sangue. E' cresciuta al Tennis Club Bonacossa, bel centro sportivo che ospitò pure un Italia-Svezia di Fed Cup (2001), con vista sul tradizionale... Ponte della Ghisolfa. Da anni non abita più nel capoluogo lombardo, ma appena può ci torna, anche per tifare la sua Inter: «Andavo a San Siro a fare la bagarina, ma... ai concerti di Ligabue e Vasco, giusto per arrotondare un po’ - spiega -. A Milano sono rimasti i miei genitori, mio fratello, i primi amici. E anche tanti ricordi, per esempio i miei angoli segreti dove mi rifugiavo a leggere, nel Gallaratese».

SOGNA IL GRANDE TORNEO
Lei ancora non ha accantonato il sogno di conquistare un torneo della Slam (mai nessuna italiana c’è riuscita), anche se adesso scopriamo che l’oro olimpico «vale più di Wimbledon », parole sue. In carriera ha vinto un solo torneo del circuito Wta, a Bad Gastein, sulla terra rossa austriaca, il 29 luglio 2007. Ma ha giocato finali importanti a Bali, Mosca, Sydney e Amelia Island, tra le altre. E poi in bacheca c’è comunque la gemma più preziosa, ossia quella Fed Cup (la Davis al femminile), conquistata nel 2006 con il suo “modesto” contributo, 5 singolari vinti su sei e l’impresa di Nancy contro la Mauresmo nei quarti: 4-6, 7-6, 6-4 alla numero 1 dell'epoca.

«Lo confesso, dopo quel successo mi sono emozionata», disse. Storia. Adesso bisogna riscriverla. Una medaglia olimpica nel tennis femminile, infatti, l’Italia non l’ha ancora vinta.

Aldo Castoldi

milano.cronacaqui.it
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00mercoledì 6 agosto 2008 20:21
Pechino 2008 - Dunga: "La pressione? E' normale"
Cresce l'attesa per il debutto olimpico del Brasile, grande favorito del torneo di calcio a Pechino. Il commissario tecnico Carlos Dunga sa che la missione della nazionale verdeoro è una sola: vincere per la prima volta la medaglia d'oro.

"La pressione a vincere c'è sempre nei confronti della Nazionale. - ha detto Dunga - Abbiamo vinto Mondiali, abbiamo vinto la Coppa America e altri grandi tornei. Ma l'Olimpiade ci manca, ed è ovvio che tutti coloro che sono qui vogliono lasciare il loro segno su questo torneo, che è sfuggito a generazioni intere di giocatori brasiliani".

Il Brasile debutterà giovedì contro il Belgio. Per Dunga l'oro olimpico significherebbe anche il riscatto dalla finale persa nel 1984 a Los Angeles contro la Francia. Anche Ronaldinho, star indiscussa della formazione verdeoro e unico fuoriquota disponibile dopo l'infortunio del difensore Thiago Silva, cerca la rivincità di Sydney 2000, quando il suo Brasile perse contro il Camerun nei quarti. "Sia per me che per lui è una seconda chance - ha ammesso Dunga - e le seconde chance non possono essere mancate".

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00giovedì 7 agosto 2008 17:37
Olimpiadi: Italia-Honduras 3-0
“Non sottovalutare l’Honduras” era stato il monito di Pierluigi Casiraghi alla vigilia del debutto Azzurro a Pechino 2008. In questo prequel dei Giochi Olimpici che saranno inaugurati ufficialmente domani, con una sontuosa cerimonia di apertura, l’Italia ha preso in parola l’avviso del proprio CT.

Buon primo tempo degli Azzurri che però faticano più del previsto a rendersi pericolosi. Man mano che ci si avvicina all’intervallo, cresce un po’ di imbarazzo per il permanente risultato di 0-0. Ma, come spesso accade in queste circostanze, è il talento del singolo a rompere gli equilibri. E così, al 41esimo, Sebastian Giovinco, tira fuori il coniglio dal cilindro, scagliando all’incrocio dei pali, un sinistro dal limite.

I centroamericani accusano il colpo e, tempo tre minuti, regalano ai nostri un calcio di rigore per un fallo di mano di Arzu che cercava di contrastare Acquafresca, preferito al fuoriquota Rocchi, non in perfette condizioni. Dal dischetto, il sinistro rasoterra di Giuseppe Rossi, porta l’Italia sul 2-0.

La ripresa inizia con gli Azzurri in surplace, che giocano in scioltezza e paiono divertirsi. Primi minuti scoppiettanti, culminanti con l’atterramento di Acquafresca da parte di Hernandez che, a termini di regolamento, poteva essere espulso. Secondo rigore per i nostri e, trasformazione dello stesso attaccante del Cagliari: 3-0.

Gli undici di Casiraghi controllano con facilità l’incontro ormai chiuso, cercando di centellinare le energie per i prossimi impegni. Si cerca il quarto goal senza troppa pressione e si lascia qualche spazio all’Honduras, volenteroso ma nient’altro. A otto minuti dal 90esimo, una leggerezza del nostro reparto difensivo, costringe al fallo De Silvestri che, genera il terzo penalty dell’incontro.

Cartellino giallo per il nostro difensore e tiro dagli 11 metri per i nostri avversari. Sul dischetto va Pavon che, spara ignobilmente alto, altissimo. Si resta sul 3-0 fino alla fine.

Buona prova degli Azzurri quindi, contro un avversario tutt’altro che irresistibile. L’importante era vincere e farlo bene. E così è stato. L’Italia mette in cascina i primitre punti nel Girone D di qualificazione e inizia nel migliore dei modi questi Giochi.

ITALIA-HONDURAS 3-0

Italia (4-3-2-1): Viviano; De Silvestri, Bocchetti (71′ Coda), Criscito, De Ceglie; Cigarini, Montolivo, Nocerino; Rossi (57′ Abate), Giovinco (78′ Marchisio); Acquafresca. All: Casiraghi
Honduras (4-4-2): Hernandez; Molina, Arzu, Caballero, Norales; Padilla (46′ Alvarez), Claros (61′ Sanchez), Thomas, Martinez; Rodas (64′ Nunez), Pavon. All: Yearwood
Arbitro: Skomina (SLO)
Marcatori: Giovinco (ITA) 40′, Rossi (rig.) (ITA) 44′, Acquafresca (rig.) (ITA) 51′
Ammoniti: Hernandez (HON), Cigarini (ITA), De Silvestri (ITA), Thomas (HON)

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00giovedì 7 agosto 2008 17:38
Casiraghi: «È una grande Italia»
QUINHUANGDAO, 7 agosto - « Giovinco? Diventerà come Baggio o Antognoni». Il fantasista juventino ha incantato tutti, in particolare il tecnico honduregno Gilberto Yearwood. Dopo il sinistro con cui ha fulminato Hernadez lo stadio si è alzato in piedi ad applaudire, poi in sala stampa l'allenatore caraibico ha fatto i complimenti al giocatore. «Di gol ne ho fatti ma questo sicuramente è uno dei più belli, anche se il più bello deve ancora venire - si schernisce il gioiellino bianconero - Il gol? Voglio rivedermelo con calma stasera».

CASIRAGHI FELICE - È subito grande Italia alle Olimpiadi, anche se l'Honduras non è l'Argentina o il Brasile ma ha vinto le qualificazioni della zona Concacaf e Pierluigi Casiraghi giustamente lo temeva. Anche perchè era la partita dell'esordio. «Siamo partiti con il piede giusto. Per noi è stata un'ottima partita e un ottimo inizio», dice il tecnico azzurro. La partita di oggi la racconta così: «Siamo partiti subito forte, abbiamo avuto un calo dopo la mezz'ora. Nel secondo tempo abbiamo controllato bene rischiando qualcosa, ma alla fine ci siamo ripresi. Sono contento, ci tenevo molto, ma sapevo che la squadra ha una sua fisionomia. Se gioca come sa è un pericolo per tutti». Tommaso Rocchi avrebbe dovuto giocare dal primo minuto. «Ha preso ieri un colpo a un polpaccio ieri in allenamento, oggi ha provato ma non riusciva nemmeno a correre. È una contusione, qualche giorno ce l'abbiamo, dovremmo fare in tempo a recuperarlo per la prossima partita».

ACQUAFRESCA SODDISFATTO - L'Italia tornerà in campo domenica, sempre a Quinhuangdao, contro la Corea del sud. Se il laziale non dovesse farcela c'è comunque pronto Robert Acquafresca: un gol fatto, due rigori procurati è un bel biglietto da visita. «So che Tommaso è davanti a me - dice l'attaccante autore di una bella stagione nel Cagliari - ma sono carico, sapevo che oggi avevio un'occasione imperdibile. Peccato per l'occasione che ho sprecato nei primi minuti, sennò avrebbe fatto una doppietta. Ma pensavo - aggiunge Acquafresca - che l'arbitro mi avrebbe fischiato il fuorigioco. Comunque sono contento, i due rigori sono merito mio».

CLIMA IMPOSSIBILE- Le condizioni ambientali hanno influito molto non tanto sullo spettacolo quanto sul fisico dei giocatori. «Oggi c'era un caldo e un'umidità impressionanti - dice Giovinco -, è difficile giocare in questa situazione». Ad un certo punto sullo stadio si è abbassata perfino una fitta coltre di nebbia. «Il gol? Segnare a un'Olimpiade non capita tutti i giorni, e poi uno così...». Quando ha visto la porta nonostante la distanza non ci ha pensato due volte: «Dovevo imparare a calciare, ci ho lavorato molto in questo mese. Mi mancava solo il tiro, migliorare era il mio obiettivo». Soddisfatto, anche se non ha brillato molto, anche Riccardo Montolivo: «È stata una partita giocata bene, in modo ordinato. Ed è quello che dovevamo fare».

CAMBIO DI MAGLIA - Gli azzurri sono scesi in campo non indossando la consueta casacca con lo scudetto e le stellette, ma con la semplice scritta Italia. «Queste magliette hanno il logo del Coni e non della federazione - spiega il presidente federale Giancarlo Abete - So che c'è stata qualche polemica, che altre federazioni hanno fatto provato alcune forzature cercando di imporre il logo federale. Noi invece no, in una logica di buon rapporto con il nostro comitato olimpico».

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00giovedì 7 agosto 2008 17:42
Bettini: «Vinco se faccio il matto»
PECHINO, 7 agosto - «È un percorso particolare e sarà una corsa faticosa e difficile, con una discesa che non ti aiuta a prendere fiato e con una salita che diventerà pesante con il passare dei chilometri e un arrivo molto impegnativo. E poi ci saranno scatti in continuazione: insomma, sarà una corsa da matti e qui serve un matto creativo e intelligente». Così il campione olimpico in carica Paolo Bettini descrive la gara che assegnerà sabato il titolo di ciclismo ai Giochi di Pechino.

DOPING - «Io non credo che tutti i matti siano nel ciclismo». Bettini commenta così gli ultimi casi di doping scoperti nel ciclismo. Il campione livornese alla vigilia della gara olimpica vuole fare chiarezza sulla serietà dei controlli antidoping a cui si sta sottoponendo il mondo del ciclismo da anni. «Mi viene da ridere - ha detto - quando sento altri atleti che dicono di essere pronti a intensificare i controlli. Noi sono 10 anni che lo facciamo. E se venissero compiuti controlli seri anche nelle altre discipline scopriremmo che tutti i matti non sono da noi». Il campione olimpico ha aggiunto: «Noi stiamo pagando, ma stiamo facendo chiarezza anche se siamo tanti e qualche volta qualcuno ci ricorda che qualche matto in gruppo lo abbiamo. Ma, per fortuna, se il doping è una macchina molto veloce, l'antidoping è in rimonta e ora non c'è più tanta differenza».

TEAM GIUSTO - Tornando alla gara olimpica, esprime ottimismo il direttore tecnico delle nazionali azzurre Franco Ballerini. «Stiamo tutti bene e posso dire con franchezza che ho la squadra giusta per far bene su questo tracciato». Oltre a Bettini, a Pechino Ballerini ha portato anche Franco Pellizotti, Marzio Bruseghin, Vincenzo Nibali e Davide Rebellin. Stamani la squadra ha provato il percorso, considerato difficile e caratterizzato da una salita di 10 chilometri che dovrà essere ripetuta 7 volte. Sul tracciato, Bruseghin, che si è trattenuto assieme a Bettini più a lungo sul percorso, ha detto che «è impegnativo e la discesa costringerà chi correrà in testa a dover faticare molto».

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00giovedì 7 agosto 2008 17:53
OLIMPIADI: ROGGE, PECHINO 2008 SEGNERA' CAMBIAMENTO DELLA CINA
(ASCA-AFP) - Pechino, 4 ago - I giochi Olimpici di Pechino sono un punto di svolta nella storia della Cina: ne e' covinto il presidente del Comitato Olimpico internazionale, Jacques Rogge.

''Credo - ha detto - che le Olimpiadi lasceranno un senso di legalita' in Cina, un paese in transizione, con un grande futuro. Sono convinto che in futuro i Giochi di Pechino 2008 saranno considerati come una pietra miliare nella trasformazione della Cina''.

luq/cam/alf
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00giovedì 7 agosto 2008 17:53
PECHINO 2008: ROGGE, NON SO QUANTI ORI POTRA' VINCERE BELGIO
Pechino, 6 ago. - (Adnkronos/Xin) - ''Spero che il Belgio vinca piu' medaglie possibile ma non so quanti ori potra' conquistare''. Per qualche minuto, Jacques Rogge sveste i panni di presidente del Comitato olimpico internazionale (Cio) e si cala in una dimensione nazionale. Al villaggio di Pechino 2008, Rogge ha presenziato alla cerimonia durante la quale e' stata issata la bandiera belga. Ai Giochi, il Comitato olimpico di Bruxelles ha inviato una delegazione di 94 atleti, 71 uomini e 23 donne. Il capo della missione e' Philippe Rogge, figlio del presidente del Cio.

(Gro/Zn/Adnkronos)
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00giovedì 7 agosto 2008 17:54
OLIMPIADI/DOPING: ROGGE, A PECHINO PREVEDIAMO 30-40 CASI DI POSITIVITA'
(ASCA-AFP) - Pechino, 7 ago - ''A Pechino prevediamo tra i 30 e i 40 casi di positivita' ai test antidoping su 4 mila e 500 atleti''. E' la stima del presidente del Cio, Jacques Rogge, ''basata sui dati di Atene 2004, dove su 3 mila e 500 atleti, i test positivi furono 26''.

''Se ce ne saranno di meno sarei felicissimo, perche' vorrebbe dire che tutti i test effettuati in passato sono stati un deterrente'' nell'uso del doping da parte degli atleti.

Secondo Rogge, quella dell'uso di sostanze dopanti ''e' una realta' dura da accettare ma saremmo utopici se ne negassimo l'esistenza''.

luq/cam/bra
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00giovedì 7 agosto 2008 17:54
PECHINO 2008: ROGGE, BISOGNA RISPETTARE LEGGI DI OGNI PAESE
Pechino, 7 ago. - (Adnkronos/Dpa) - ''La posizione del Cio e' chiara. Bisogna rispettare le leggi di ogni paese, in ogni paese ci sono leggi differenti''. Jacques Rogge, presidente del Comitato olimpico internazionale (Cio), risponde cosi' alle domande sulla posizione del Cio in merito all'arresto di 4 attivisti pro-Tibet avvenuto ieri. ''I Giochi cambieranno la percezione che il mondo ha della Cina, aiuteranno la comprensione reciproca. Il mondo scoprira' cos'e' veramente la Cina'', aggiunge alla vigilia della cerimonia inaugurale delle Olimpiadi.

(Red-Spr/Ct/Adnkronos)
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00giovedì 7 agosto 2008 18:09
Olimpiadi - calcio: difficile vittoria dell'Argentina sulla Costa d'Avorio
Olimpiadi 2008. L'Argentina sconfigge la Costa d'Avorio negli ultimi minuti. Al gol d Messi del 43esimo aveva risposto Cisse dieci minuti più tardi. La squadra africana ha mostrato una grande condizione atletica, ma proprio nel finale, grazie ad un ottimo spunto di Riquelme arriva il goal della vittoria di Acosta all'86esimo.
Per il resto tre pareggi nei match giocati alle 13.45. Pareggiano le due squadre del girone D di cui fa parte anche l'Italia. Uno a uno è il risultato finale tra Corea del Sud e Camerun. Al vantaggio coreano di Park Chou Young, al 68esimo, risponde all'81esimo Mandjeck per il Camerun.
Inizio con brivido per i cinesi. La Cina pareggia tra minuti dalla fine con la Nuova Zelanda. Pareggio, ma a reti inviolate, anche tra Olanda e Nigeria.

I match delle ore 13.45 (ora italiana)

Costa d'Avorio - Argentina 1-2
Olanda - Nigeria 0-0
Cina - Nuova Zelanda 1-1
Corea del Sud - Camerun 1-1

I risultati dei primi match di oggi:

Australia - Serbia 1-1
Giappone - Stati Uniti 0 -1
Brasile - Belgio 1-0
Honduras - Italia 0-3

www.sabatoseraonline.it/
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00giovedì 7 agosto 2008 18:18
Pechino 2008 - Pace fatta tra Baldini e Cassarà
La querelle sembra essere terminata. Baldini e Cassarà hanno fatto pace dopo giorni di cattivi pensieri. Alla fine l’sms del secondo verso il primo è arrivato e così i due fiorettisti pare che abbiano abbandonato le armi impugnate in un primo momento da Baldini, che dopo la positività aveva dichiarato che l’unico a non farsi sentire nemmeno con un messaggio di sostegno era stato proprio il suo sostituto alle Olimpiadi: Cassarà appunto.

Al suo arrivo a Pechino, il fiorettista azzurro ha invece svelato: ''Ho sentito Andrea (Baldini ndr), anzi gli ho mandato un sms - ha precisato - e lui mi ha risposto molto carinamente. L’idea del complotto? Erano solo voci inventate - ha continuato l'azzurro -, di certo non venivano da Andrea. Ora, pero', spero si faccia spazio alle gare”.

www.realsports.it
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00giovedì 7 agosto 2008 18:19
Avv. Baldini: `Andrea non ha assunto sostanze`
(AGM-DS) - 07/08/2008 16.23.46 - (AGM-DS) - Milano, 7 agosto - `Andrea Baldini non ha assunto nessun tipo di sostanza per alterare le sue prestazioni` . E` questa la certezza che l`avvocato Giulia Bongiorno, legale del fiorettista azzurro, ha espresso al termine dell`audizione presso gli uffici dello stadio Olimpico della procura antidoping del Coni, presieduta da Ettore Torri. L’avvocato ha anche precisato che `Baldini e` stato ascoltato perche` e` un testimone informato sui fatti e non perche` indagato’.

L`audizione di Baldini, durata circa due ore, e` servita `Esclusivamente ad approfondire delle ipotesi alternative. Noi - ha spiegato il legale - sosteniamo che qualcosa assunto da Andrea sia stato inquinato, quindi alterato. Che questa alterazione sia dovuta a un soggetto terzo che ha fatto un atto scorretto o che sia dovuta a una combinazione tra un farmaco lecito assunto precedentemente dall`atleta e i sali presenti naturalmente nelle acque, sono ipotesi alternative che richiedono approfondimenti seri. Anche per questo ieri abbiamo fatto una richiesta affinche` venga fatta un`udienza a breve in cui si stabilisca se esistono o meno delle responsabilita`’.

`C`e` poi da sottolineare - ha proseguito la Bongiorno - che Baldini ha richiesto un approfondimento di tutte le indagini possibili per ricostruire come si sono svolti i fatti visto che una cosa e` certa: dalle controanalisi non e` emerso l`uso di nessuna sostanza dopante. Solo la presenza di un diuretico. L`ipotesi e` che questo diuretico coprisse l`uso di doping, ma noi vogliamo chiarezza perche` al momento agli atti c`e` solo il diuretico e non quella sostanze che avrebbe coperto`. Il prossimo passo, nelle intenzioni di Baldini e della difesa, e` ottenere la formazione del tribunale internazionale.


(R. Datasport, DTS)
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00giovedì 7 agosto 2008 18:24
Nadal: «Il peggior sorteggio possibile»
PECHINO, 7 agosto - Potito Starace affronterà nel primo incontro del torneo olimpico di tennis lo spagnolo Rafael Nadal: è il responso del sorteggio che al primo turno mette di fronte il prossimo numero uno del ranking mondiale e il tennista campano. Il torneo olimpico di tennis prenderà il via domenica. Duro anche il compito di Andreas Seppi, che se la vedrà con un altro spagnolo, Tommy Robredo, numero 22 del mondo. Può invece tirare un sospiro di sollievo Simone Bolelli, che dall'urna ha visto uscire il nome del romeno Victor Hanescu. Restando in campo maschile, anche per il doppio Seppi-Bolelli il primo impegno è ai limiti dell'impossibile. I due azzurri avranno di fronte la supercoppia svizzera formata da Roger Federer e Stanislas Wawrinka.

LA PREOCCUPAZIONE - «Il peggior sorteggio possibile». Nadal-Starace, al primo turno del torneo Olimpico di tennis a Pechino. Solo che le virgolette sono dello spagnolo, prossimo numero 1 del mondo. In realtà Nadal guarda oltre la partita col tennista campano, perché superato lo scoglio Starace (l'ha battuto 4 volte su 4 in carriera) si prepara poi un percorso a ostacoli per il maiorchino: al secondo turno, ecco che potrebbe esserci subito l'australiano Lleyton Hewitt. Ma dalla sua parte di tabellone ci sono anche Andy Murray, Radek Stepanek e Novak Djokovic. Ma il vero nemico di Nadal, più di Federer, pare essere il clima: «Mi alleno male. Il fuso orario, la stanchezza accumulata, e poi l'umidità... La racchetta mi scivola letteralmente dalle mani. Comunque spero che da qui a lunedì avrò tempo per ambientarmi».

LE DONNE - È andata meglio alle azzurre, visto che Francesca Schiavone avrà come avversaria la semisconosciuta israeliana Akgul Amanmuradova (numero 77 del mondo), mentre Sara Errani e Flavia Pennetta se la vedranno rispettivamente contro l'australiana Samantha Stosur (numero 82) e Kaia Kanepi (numero 48). Tostimma, invece, la rivale di Mara Santangelo, che si è vista assegnare dalla sorte la russa Dinara Safina, settima nel ranking Wta. Santangelo e Safina si scontreranno anche nel doppio, rispettivamente in coppia con Roberta Vinci e Svetlana Kuznetsova. Per Schiavone e Pennetta compito sulla carta più semplice contro il duo australiano Casey Dellacqua-Alicia Molik.

www.corrieredellosport.it
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00giovedì 7 agosto 2008 18:25
PECHINO2008: STARACE, NADAL E' MOTIVATO MA IO NON MOLLO
(AGI/ITALPRESS) - Pechino, 7 ago. - Il sorteggio non e' stato benevolo per Potito Starace: il tennista campano debuttera' nel torneo olimpico contro lo spagnolo Rafael Nadal, prossimo numero uno del ranking mondiale e grande favorito per la medaglia d'oro in singolare. "Si', sara' dura - dice l'azzurro -. Nadal e' il piu' forte che c'e'. Io sto bene, vedro' cosa potro' fare". Non c'e' molto ottimismo nelle parole di Starace, che comunque dara' il massimo per mettere in difficolta' il mancino iberico: "Rafa e' motivato, e' venuto qui per vincere - conclude -. Io pero' sono uno che non molla mai".
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00giovedì 7 agosto 2008 18:32
Pechino 2008: la fiaccola sulla Grande Muraglia
Pechino, 7 ago, - Dopo aver attraversato le vie di Pechino nella giornata di ieri, la fiaccola Olimpica ha raggiunto la Grande Muraglia. Duecentosessantotto tedofori avranno l'onore di trasportare la fiaccola durante tutto il tragitto odierno.

Centinaia di persone hanno aspettato il suo passaggio fin dalle prime ore del mattino. La folla ha sventolato bandiere cinesi e ha urlato: "Forza Cina, forza Olimpiadi". Il tormentato viaggio della fiaccola si concluderà domani, giorno di apertura dei giochi.

R.D.M.

www.voceditalia.it/
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00giovedì 7 agosto 2008 23:14
OLIMPIADI: ROSSI, NESSUN SIMBOLO A SFILATA, POLITICA FACCIA DI PIU'
(ASCA) - Roma, 7 ago - ''Io qui rappresento tutti gli atleti italiani, anche chi non ha le mie idee. Quindi non posso portare nulla''. Lo ha detto il portabandiera dell'Italia ai Giochi, Antonio Rossi, secondo il quale ''e' giusto parlare dei diritti umani e gli atleti azzurri sono liberi di esprimere tutte le loro opinioni. Ma, adesso, noi siamo qui per gareggiare, tocca alla politica fare di piu' per aiutare la Cina a prendere la strada giusta''.

luq/cam/lv
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00giovedì 7 agosto 2008 23:18
Tennis: forfait di Karlovic, Croazia nei guai
(AGM-DS) - 07/08/2008 20.45.29 - (AGM-DS) - Milano, 7 agosto - Sul tennis croato si abbatte l’ennesima tegola: dopo Ancic, anche Karlovic e` costretto a dare forfait a Pechino. La Croazia perde un altro pilastro per il torneo olimpico. Ivo Karlovic, numero 18 del ranking mondiale, e` stato costretto a rinunciare all’Olimpiade cinese per ragioni di salute, come rende noto l`agenzia di stampa croata Hina secondo cui Karlovic, testa di serie numero 14 ai Giochi, ha informato la Federtennis croata che il suo medico a Miami gli avrebbe proibito di partecipare alle Olimpiadi. Al primo turno il 29enne di Zagabria avrebbe dovuto affrontare il ceco Tomas Berdych.

Roger Federer, vista la sua signorilita`, non avra` tirato un sospiro di sollievo ma di certo si e` tolto un brutto cliente di torno visto che avrebbe potuto affrontare al terzo turno proprio Karlovic, l`ultimo giocatore ad averlo battuto la settimana scorsa al torneo di Cincinnati. Per la nazionale di tennis della Croazia sembra non esserci tregua: il primo agosto era stato infatti costretto al ritiro anticipato anche Mario Ancic, numero 26 del mondo. Ora a Perchino, a difendere i colori croati sara` solo il giovane Marin Cilic, 19 anni, e Ivan Ljubicic: ma quest`ultimo, secondo la stampa locale, potrebbe essere in dubbio per un problema muscolare ad una gamba. Sarebbe proprio il colmo.


(R. Datasport, DTS)
giuggyna
00martedì 16 settembre 2008 22:45
Parlimpiadi: Pistorius, terzo oro
Il sudafricano vince con record i 400
Oscar Pistorius conquista la terza medaglia d'oro alle Paralimpiadi di Pechino 2008. L'atleta sudafricano, che gareggia anche con i "normodotati", ha già vinto la gara dei 100 e dei 200, e si è poi imposto anche nei 400 metri correndo in 47''49, nuovo record mondiale della distanza per questa categoria. La medaglia d'argento è andato all'americano Jim Bizzell, mentre quella di bronzo al britannico Ian Jones.

E dopo il successo Pistorius pensa al futuro: "Devo lavorare molto. Ho cinque-sei meeting in Europa il prossimo anno e questi sono tutti passi in avanti da compiere per migliorare le mie prestazioni. Sto già guardando al calendario del prossimo anno e ai prossimi quattro anni".

binariomorto
00martedì 17 maggio 2011 14:38
LA SUA FINE RESTA ANCORA UN MISTERO: POTREBBE ANCHE TRATTARSI DI SUICIDIO

Cade dal balcone e muore: la fine
del maratoneta che trionfò a Pechino

Samuel Wanjiru, oro 2008: incidente mortale dopo una lite
con la moglie che lo aveva trovato a letto con un'altra


MILANO - Samuel Wanjiru, campione olimpico in carica della maratona, è morto nella notte dopo essere caduto dal secondo piano della sua casa di Nyahururu, nel Kenya orientale. «È caduto dal balcone della sua casa dopo un litigio con la moglie. Lo abbiamo trovato disteso in veranda con il cranio fratturato - ha detto un funzionario della polizia regionale, Jasper Ombati - Wanjiru è deceduto poco dopo il suo trasporto in ospedale. Non possiamo dire ancora se si tratta di un suicidio o di una caduta accidentale».

LA MORTE - La fine di Wanjiru, nato l'11 novembre 1986 a Nyahururu, nella Rift Valley, resta avvolta dal mistero: un giallo, perchè l'olimpionico è morto cadendo dal balcone della sua casa al primo piano. Fatali gli sono state le ferite interne riportate nell'impatto: per la polizia si tratterebbe di un suicidio, più che di una caduta accidentale, incidente però scatenato da una lite con la moglie, che lo aveva trovato a letto con un'altra donna e rinchiuso a chiave nella stanza. Un triangolo amoroso dunque dietro al dramma di un atleta-prodigio, già al centro, negli ultimi mesi, di vicende burrascose. «È caduto dal balcone dopo un litigio con sua moglie, lo abbiamo trovato disteso in veranda con il cranio fratturato, perdeva sangue dal naso e dalla bocca - ha spiegato il responsabile della polizia locale, Jaspher Ombati - è stato trasportato in ospedale dove è morto subito dopo. I primi accertamenti ci fanno pensare a un suicidio». «È una perdita non solo per la sua famiglia, ma per tutto il Paese. Era la nostra speranza anche per i Giochi di Londra« le parole del primo ministro, Raila Odinga.

CHI ERA - Il campione della corsa, emigrato appena adolescente in Giappone, in quella Sendai che aveva accolto nel 2002 gli azzurri di Trapattoni e oggi uno dei simboli del Paese del Sol levante martoriato dal terremoto, poteva allenarsi con il gruppo della Toyota grazie a una borsa di studio. E lì si è formato il campione, capace di abbassare tre volte il record della mezza maratona con un duello a distanza con un altro grandissimo dell'atletica africana, l'etiope Haile Gebrselassie: poi il 12 dicembre 2007 il grande salto sulla 42 km, a Fukuoka vincendo con un tempo da brividi di 2h06'39. Replica anche a Londra in 2 ore 05''09 nel 2009, e fa una doppietta a Chicago. Ma nella vita del giovane atleta c'erano già stati molti problemi: una vita coniugale molto movimentata quella di Wanjiru con sua moglie Trizah Njeri, dalla quale aveva avuto una bambina nel 2007. Tanti litigi, scenate, con il maratoneta, un po' troppo incline all'alcol, finito anche in carcere con l'accusa di tentato omicidio. Era il 30 dicembre dello scorso anno e Wanjiru è stato arrestato per aver minacciato di morte proprio la moglie con un mitra e aver ferito una guardia del corpo. Anche allora era stata la casa di Nyahururu a fare da sfondo alla lite e l'olimpionico era comunque in stato di ebbrezza al momento dell'arresto. Respinte le accuse l'atleta era stato rilasciato su cauzione. Lo scorso gennaio il keniano era uscito solo con qualche ammaccatura da un brutto incidente d'auto, in cui era andata distrutta la Lexus guidata da Wanjiru. Ora l'epilogo più tragico: la fine, a soli 24 anni, di un campione. Una vita consumata troppo in fretta, fatta di corsa, record, minacce, alcol e quel sogno che nel 2008 aveva fatto di Wanjiru non un keniano tra tanti. Ma il campione olimpico. Wanjiru ha infatti conquistato l'oro olimpico ai Giochi Estivi di Pechino 2008 a soli 21 anni, il più giovane maratoneta di sempre dal 1932 e primo keniano della storia a salire sul gradino più alto del podio olimpico della specialità. Wanjiru è stato come detto anche il più giovane atleta a vincere quattro maratone importanti: Pechino 2008, Londra 2009 e Chicago 2009 e 2010.

Redazione online

Fonte: Corrieredellasera
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