Un primo tempo bello ed equilibrato; una ripresa di errori e cinismo. Ecco la fotografia di Atalanta-Lazio, match vinto meritatamente dai padroni di casa che alla lunga si sono dimostrati più lucidi nella gestione della partita.
E dire che l'avvio di gara sembrava suggerire proprio il contrario, con il solito Mauro Zarate capace di presentarsi dopo soli 25 secondi con una girata di destro controllata in due tempi da Coppola.
L'Atalanta, però, gioca bene a centrocampo perché le scelte di formazione di Del Neri (Valdes al posto di De Ascentis in avvio) regalano grande qualità ai nerazzurri nella zona nevralgica. Cristiano Doni, però, spara a lato dal limite alla mezz'ora, mentre poco dopo è Rozehnal a chiudere benissimo in area su Floccari.
Dall'altra parte si vede sempre e solo Zarate, ma l'argentino - esattamente come nel derby - tende sempre a fare un po' tutto troppo da solo, dialogando poco con Rocchi e Mauri.
Al riposo sullo 0-0, si comprende subito che serve un episodio particolare per sbloccare la situazione, situazione che puntualmente si presenta al 54' sul banale errore a centrocampo di Rozehnal che lancia il contropiede atalantino: Jaime Valdes scambia con Floccari che va al tiro in diagonale, Carrizo respinge ma l'esterno cileno è pronto per il tap-in all'angolino.
Delio Rossi prova a svegliare i suoi inserendo Foggia e Dabo, ma è sempre l'Atalanta a tenere in mano il bandolo della matassa: Carrizo risponde bene a Guarente, ma il portiere non può nulla al 69' sul destro all'incrocio di Sergio Floccari che va meritatamente a prendersi la soddisfazione personale approfittando di un'interpretazione "relativa" del fuorigioco da parte della difesa biancoceleste.
Nel finale c'è solo il tempo per un'altra puntata della sfida Coppola-Zarate, con il portiere che respinge alla grandissima il destro da due passi dell'attaccante avversario al 91'. Troppo poco per una Lazio che fatica a trovare la sua vera identità, mentre l'Atalanta si conferma squadra straordinaria tra le mura amiche.
Luca Stacul / Eurosport