Serie A - Una vittoria, per carità
Due squadre che non vincono mai; ma con rendimenti sostanzialmente diversi. La Reggina è se non altro la squadra che ha pareggiato di più, cinque volte, mentre il Livorno che pure ha dato qualche segnale di reazione e di crescita sia mentale che tecnica contro il Parma, è sempre in fondo alla classifica. Non può e non deve essere considerata una gara tra disperate quella del Granillo tra Reggina e Livorno, ma certo non è una partita serena, e sotto molti punti di vista.
Ficcadenti lo dice chiaramente in fase di presentazione della sfida: "A Siena si sono viste cose buone, soprattutto nel secondo tempo. Alla fine lo 0-0 ci poteva addirittura stare stretto. Ma è inutile stare qui a fare i conti con il passato, quello che ci interessa è il presente. Il Livorno? Una partita da vincere, come le altre. Forse anche più delle altre."
Se è una partita da vincere per la Reggina, che sicuramente dovrà fare a meno di Lanzaro (squalificato) e potrebbe privilegiate Missiroli a Figiani, mentre in con Cozza (nella foto) e Amoruso in attacco, figuriamoci per il Livorno.
Il risveglio di Tavano ha zittito i tifosi e tranquillizzato un po' sia Camolese che Spinelli, ma il tecnico non può certo fare molte scelte con quello che offrono il campo e l'infermeria: Dhorasoo a parte (rescissione di contratto ormai ufficiale), non ci saranno De Vezze e Pasquale squalificati, Volpe, Vidigal, Volpe, Diamanti e Giannichedda sono fuori per acciacchi assortiti. Dunque aggregato il giovanissimo Rosso alla prima squadra e difesa a tre con Galante sono in panchina a causa di una brutta botta rimediata contro il Parma.
Stefano Benzi / Eurosport