Gran bella partita al Luigi Ferraris tra Sampdoria e Inter che si dividono la posta in palio dopo una gara di grandissima intensità. Cassano prosegue il suo trend adamantino con un'altra grande prestazione questa volta condita dal gol mentre i nerazzurri si dimenticano il Liverpool grazie ad una stoccata del rapace Hernan Crespo.

La Sampdoria parte meglio schiacciando spesso i nerazzurri nella propria metà campo in stile Liverpool. L'Inter è molto quadrata e punta tutto sulla velocità di Suazo che vuole infilare in velocità i tre centrali blucerchiati. Maggio sembra non aver mai abbandonato il manto erboso dal derby e regala tagli a ripetizione da destra verso il centro. Nel primo di questi, il numero 7 viene illuminato da Bellucci che lo mette a tu per tu con Julio Cesar ma il brasiliano sfodera un ottimo intervento di puro istinto. Subito dopo arrivano due tentativi dalla lunga distanza di Cassano e ancora di Maggio ma la palla in entrambi i casi finisce a lato di un paio di metri. Intorno alla metà del primo tempo l'Inter svolta l'inerzia della partita compattando il centrocampo e arrivano le prime insidie per Castellazzi.

L'occasione più clamorosa viene confezionata da Zanetti che cesella un cross dalla sinistra per Crespo che per pochissimo non arriva ad incornare. Al 30' Suazo si fa luce in area e viene firmato forse fallosamente da Accardi: Rocchi ferma il gioco e fischia un fallo precedente dell'honduregno. L'azione più bella la regala, manco a dirlo, Antonio Cassano al 32'. Fantantonio sulla trequarti stoppa un lancio lungo con il suo morbidissimo piede, si accentra bypassando Maicon e scarica un destro sul quale Julio Cesar deve inventare un miracolo. Mazzarri al 42' è costretto a mandare in campo Bonazzoli per l'infortunato Bellucci, uno dei migliori fino a quel momento.

Nella ripresa la partita improvvisamente si anestetizza e le due squadre sembrano ottenebrate dal ritmo impartito nei primi 45 minuti. Al 65' ci pensa Cassano a scrollare il torpore dell'incontro, segnando lo splendido gol del vantaggio blucerchiato: il numero 99 scherza sullo scatto Materazzi e d'esterno destro trafigge all'incrocio Julio Cesar. Mancini gioca finalmente la carta Figo che si installa dietro le due punte mentre Zanetti passa in difesa al posto del sostituito Maxwell. Perentoria la reazione nerazzurra che nel giro di due minuti genera una grande occasione con Cambiasso (salvataggio di Lucchini a portiere battuto) e pareggia con Hernan Crespo. L'argentino con una spettacolare torsione nel cuore dell'area di rigore infila di testa Castellazzi, l'assist dalla trequarti è di Stankovic.

Tanti cambi da una parte e dall'altra: nella Samp esordio in serie A per Miglionico, arrivato a gennaio dal Piacenza. Succede veramente poco dopo l'uno a uno, l'Inter ci prova timidamente ma nessuno vuole rischiare dopo una partita giocata a grandi ritmi. La Samp blocca la marcia trionfale dell'Inter che si gusta un brodino caldo, corroborante panacea per tutti i mali targati Anfield.

Michele Gazzetti / Eurosport

Un momento delicato: aggettivo ponderato, scelto con cura da Mancini per fotografare la prima situazione di leggero affanno della sua squadra. I grattacapi derivano quasi interamente dalla sconfitta di Anfield Road, il timore è che l'aria da ultima spiaggia che si respira in Europa possa ripercuotersi in campionato nella settimana dello scontro diretto e all'indomani di un pareggio agguantato in corsa a Marassi.

Sull'altro piatto della bilancia vanno comunque messi i nove punti di vantaggio sulla Roma, che, anche in caso di sconfitta, garantirebbero una salda leadership. In breve, la delicatezza del momento nerazzurra è lontana anni luce dalla crisi conclamata che sta attraversando il Real Madrid di Schuster, fino a poche settimane alter ego spagnolo dell'Inter e avversaria dei giallorossi in Champions. La Roma dal canto propria ha ribaltato con i successi casalinghi su Real e Fiorentina una tendenza che stava sì diventando preoccupante. A San Siro sarà difficile fare peggio della gara d'andata, quando l'espulsione di Giuly alla mezz'ora pregiudicò irrimediabilmente l'andamento della gara: 1-4 e l'impressione che il campionato appena cominciato sarebbe andato incontro a un altro soliloquio.

Quasi cinque mesi dopo Totti e compagni hanno l'opportunità, l'ultima, di riaprire i giochi approfittando proprio della delicatezza del momento nerazzurro e dell"assenza prolungata di Ibrahimovic, fuori da tre gare consecutive in campionato, e che si è detto veramente preoccupato per le condizioni del suo ginocchio. Con Cruz ancora ai box si va verso la conferma del tandem Suazo-Crespo, con l'argentino galvanizzato dal ritorno al gol che in campionato mancava proprio dal match d'andata contro la Roma. Non è da escludere, comunque, anche l'ipotesi una sola punta con Figo dal primo minuto.

Buone notizie sul fronte infortuni in casa giallorossa: migliorano le condizioni di Mancini e Juan, anche se presumibilmente in previsione Champions. Conferme dunque in arrivo per Vucinic nel ruolo di esterno alto e Ferrari al centro della difesa. Un solo squalificato: il match winner di Roma-Fiorentina, Cicinho.


Eurosport

L'Inter non riesce a chiudere il campionato, la Roma non riesce a riaprirlo. Si chiude con un nulla di fatto un emozionante Inter-Roma che mantiene il vantaggio dei nerazzurri a 9 punti.

La squadra di Mancini ci prova di più nel primo tempo e sfiora il vantaggio con una girata bellissima di Crespo (palo pieno), ma al 37' è Totti a zittire i tifosi di San Siro anticipando Chivu e mettendo nel sacco di sinistro sul traversone basso di Tonetto. Nella ripresa l'Inter spinge alla ricerca del pari e la Roma si difende con i denti: Doni salva miracolosamente su Crespo ma alla fine, con gli ospiti in 10 per l'espulsione di Mexes, capitan Javier Zanetti pesca il jolly dal limite con il destro e fissa l'1-1 finale.

Il Milan nel frattempo perde contatto con la zona Champions: rossoneri fermati sull'1-1 a Catania nonostante la solita magia di Pato (55') cui risponde un bel colpo di testa di Spinesi (64'), mentre l'urlo di Inzaghi viene bloccato in gola dalla bandierina del guardalinee.

Il quarto posto allora è della Fiorentina che vince per 1-0 il derby contro il Livorno. Decide al 58' Papa Waigo con un tuffo di testa sugli sviluppi di un'azione d'angolo.

Perde contatto invece l'Udinese, trafitta dal Parma con un sonoro 2-0, lo stesso punteggio che condanna l'Empoli nella trasferta di Palermo. Rolando Bianchi firma il primo gol con la maglia della Lazio e lo fa proprio nel match contro la sua ex squadra: Reggina ko 1-0 all'Olimpico.

La Sampdoria si illude ma poi crolla a Bergamo contro l'Atalanta (alla fine lo score dice 4-1 per i nerazzurri), mentre il Napoli conferma il periodo di difficoltà perdendo 2-0 al Ferraris contro un Genoa sempre più lanciato. Chiude il programma del turno infrasettimanale l'1-0 di Siena-Cagliari: boccata d'ossigeno per i toscani e bocciatura quasi definitiva per i sardi.


Luca Stacul / Eurosport

La Roma passa senza grossi problemi al San Paolo, dove solo una settimana fa la capolista Inter aveva subito la prima sconfitta del proprio campionato. Perrotta gela subito i partenopei dopo due minuti, poi ci pensa Totti su rigore a chiudere il match in apertura di ripresa. I giallorossi tengono benissimo il campo, dominando per più di un’ora e concedendo spazio ai padroni di casa solo nel finale.

Fatica molto invece il Milan, che riesce a spuntarla solo con un pizzico di fortuna ad Empoli; Ambrosini e Kakà mettono al sicuro i tre punti, dopo che Buscè aveva replicato al gol iniziale di Pato e i toscani avevano sfiorato il vantaggio con un clamoroso palo di Marchisio. Cade invece la Fiorentina; i viola dopo l’impresa della scorsa giornata sul terreno della Juventus e l’ottima prova offerta giovedì in coppa Uefa, sprecano molto nel primo tempo, cedendo poi di misura nel derby col Siena. Il gol decisivo ad opera di Maccarone, con una splendida punizione.

La Lazio della coppia Pandev-Rocchi mette al sicuro la vittoria sul Livorno già nella prima mezzora e torna a nutrire qualche speranza di riagganciare la zona Uefa. Prezioso successo anche per la Sampdoria; i blucerchiati passano con autorità a Parma nonostante la rinuncia forzata a Cassano, che sarà costretto a saltare anche le prossime quattro giornate per squalifica. Vittoria di importanza capitale per il Catania sul Cagliari, 2-1 il risultato finale a favore degli etnei, che rischia di condannare in maniera quasi definitiva alla retrocessione i sardi, come sempre coraggiosi ma un po’ troppo ingenui e sfortunati.

Vince di misura anche il Torino, che piega all’Olimpico l’Atalanta grazie a Barone. In programma questa sera alle 20.30 a Marassi la sfida tra Genoa e Juventus, con i bianconeri che avranno la possibilità di riallungare sulla Fiorentina e i liguri in cerca di punti preziosi per sognare l’Europa.

Tutti i marcatori della ventisettesima giornata:

Inter - Reggina 2-0 (giocata ieri)
14° Ibrahimovic (Rig.), 34° Burdisso
Palermo - Udinese 1-1 (giocata ieri)
32° Simplicio (P), 64° Felipe (U)
Catania - Cagliari 2-1
21° Conti (Ca), 44° Silvestri (Ct), 48° Canini (Ct, Aut.)
Empoli - Milan 1-3
19° Pato (M), 23° Buscè (E), 86° Ambrosini (M), 89° Kakà (M)
Lazio - Livorno 2-0
15° Rocchi, 25° Pandev
Napoli - Roma 0-2
2° Perrotta, 49° Totti (Rig.)
Parma - Sampdoria 1-2
12° Maggio (S), 57° Bonazzoli (S), 67° Budan (P)
Siena - Fiorentina 1-0
80° Maccarone
Torino - Atalanta 1-0
36° Barone

(AGI/ITALPRESS) - Milano, 11 mar. - Sono 13 i giocatori squalificati in serie A; tre sono della Juventus. Il Giudice sportivo Gianpaolo Tosel, in merito alle gare di serie A disputate tra sabato e domenica e valide per l'ottava giornata di ritorno, ha squalificato per un turno Maccarone (Siena), Pellegrino (Atalanta), Biagianti (Catania), Blasi (Napoli), Camoranesi, Legrottaglie, Zebina (Juventus), Carrozzieri (Atalanta), De Vezze, Grandoni (Livorno), Falcone (Parma), Mannini (Napoli), Tognozzi (Reggina). Tra le societa', ammende a Napoli (9.000 euro), Inter (6.000 euro), Genoa (5.000 euro), Atalanta, Livorno (4.000 euro), Empoli (3.000 euro).

Tra il cullare sogni di grandezza e lottare perche'' si tramutino in realta'' c''e'' di mezzo un mare pieno di fatica, impegno e difficolta'' in serie. Per la Fiorentina di Prandelli la corsa verso il quarto posto, vera e propria imprendibile chimera, sembra un percorso a ostacoli. I giovani viola, sette giorni dopo il sofferto successo sulla Lazio, cedono di schianto al Friuli contro un''Udinese fresca e arrembante come a inizio stagione.

Novanta minuti spumeggianti e giocati a viso aperto, che premiano alla fine la squadra migliore: il 3-1 finale ci sta tutto, specchio fedele di una superiorita'' bianconera quasi mai in discussione.

Se le danno di santa ragione fin dall''inizio, bianconeri e viola, in una gara a chi produce il calcio piu'' spettacolare e vincente. La spuntano i ragazzi di Marino in giornata di grazia, trascinati dal solito travolgente tandem Di Natale-Quagliarella, protagonisti con un gol ciascuno della vittoria friulana. La zampata dell''ex empolese e'' arrivata a meno di venti dalla fine, a scardinare l''1-1 fin li'' maturato con i gol di Inler in apertura e di Vieri nella ripresa. Quattro minuti piu'' tardi il tap in vincente del gemello soffiato alla Samp l''estate scorsa, che mette il timbro su tre punti che valgono doppio. Ora l''Udinese e'' infatti al quinto posto da sola, a tre punti dalla Fiorentina e davanti al Milan; altro che sogni...

Eurosport

Reticenza, ma anche falsa testimonianza. E' l'ipotesi di accusa che il pubblico ministero Luca Palamara lascia trapelare dopo le testimonianze di Fabio Capello e Antonio Girando, ascoltati insieme all'ex direttore generale della Roma Franco Baldini che sono stati ascoltati quest'oggi nel corso del processo penale che vede sul banco degli imputati gli esponenti della Gea.

A far scattare l'ipotesi di accusa nei confronti di Capello e Girando i troppi "non ricordo" pronunciati da Capello e Giraudo, messi alle strette dalle pressanti domande del PM che ha chiesto e ottenuto dal tribunale - "per una opportuna valutazione" - la trasmissione degli atti processuali al suo ufficio.

Fabio Capello nel corso della sua deposizione ha detto di non aver mai saputo chi fossero i dirigenti della Gea e di aver incontrato solo due volte Franco Zagaglia, dirigente della Juventus a sua volta coinvolto nel processo. Capello ha smentito di aver mai avuto parte in causa nelle operazioni di trasferimento: "Chiedevo alcuni giocatori, o che ne venissero ceduti altri ma non mi sono mai occupato dei trasferimenti di giocatori da una squadra all'altra". Capello ha anche escluso di aver mai sentito che Alessandro Moggi avesse fatto pressioni per ottenere la procura da parte dei calciatori.

Antonio Giraudo, per dodici anni amministratore delegato della Juventus, ha definito "una favola" la sensazione che i giocatori entrassero a far parte dalla Gea perché allettati di poter giocare nella Juventus. Giraudo, pur confermando di aver avuto rapporti di carattere personale e professionale con tutta la dirigenza della Gea riconoscendo in Luciano Moggi un ruolo guida nelle strategie di mercato.

Moggi, presente al processo, sarebbe anche stato ammonito per alcuni segnali interpretati come "minacciosi" nei confronti di Franco Baldini, ora al fianco di Fabio Capello come general manager alla guida della nazionale inglese ha parlato per oltre un'ora dei suoi non ideali rapporti con Moggi e con la Gea. Palamara ha anche fatto riferimento ad altre indagini che intende svolgere sulla parte delle dichiarazioni di Franco Baldini in cui si è fatto cenno ad altri procuratori sportivi che avrebbero esercitato pressioni su calciatori per l'acquisizione delle procure.

Il processo proseguirà domani con la deposizione dell'ufficiale dei carabinieri Attilio Auricchio, il quale svolse indagini sulla cosiddetta "Calciopoli" per conto della procura di Napoli. Sempre domani il tribunale di Roma acquisirà la testimonianza dell'ex ct della Nazionale Marcello Lippi fatta, sul caso Gea, in sede di indagine preliminare.

Eurosport

La capolista Inter conquista, nell’insidiosa trasferta di Bergamo, tre punti che potrebbero rivelarsi decisivi per l’assegnazione dello scudetto, mantenendone quattro di vantaggio sulla Roma, vittoriosa ieri nell’incontro casalingo che la vedeva opposta al Genoa. Primo tempo equilibrato, con i nerazzurri che passano dopo venti minuti grazie ad un colpo di testa di Vieira, rete molto contestata dagli atalantini che lamentavano un fallo del francese su Pellegrini. Nella ripresa Atalanta in avanti alla ricerca del pareggio e raddoppio degli uomini di Mancini con il più classico dei contropiedi, nel quale va a segno il giovane Balotelli, che torna così a far parlare di sé per le sue gesta sui terreni da gioco, dopo l’ultima settimana in cui era stato protagonista soprattutto nel gossip.

Rimane problematica la rincorsa alla Champions League per il Milan, visto che due delle tre avversarie dei rossoneri, Fiorentina e Sampdoria, tengono il passo della squadra di Ancelotti, protagonista di una discreta prestazione ieri sera contro il Cagliari. Entrambe le formazioni però soffrono molto; i viola battono 2-0 al Franchi un’ottima Reggina, che recrimina anche per un netto rigore negato a Makinwa sullo 0-0, stesso punteggio per i blucerchiati a Marassi, nei quali è autore di un’ottima prova il rientrante Cassano, contro un combattivo Livorno. Solo un pari invece per l’Udinese, ora scavalcato in classifica dai liguri e dai rossoneri, nella trasferta di Siena; i friulani prima rischiano la sconfitta, trafitti da un gran tiro di Kharja, poi trovano il pari con Floro Flores, sfiorando anche più volte il successo nel finale.

Comincia nel migliore dei modi l’avventura di Walter Zenga sulla panchina del Catania; gli etnei travolgono in casa un Napoli che si sveglia solo dopo aver incassato tre reti, senza però riuscire a segnare nemmeno il gol della bandiera. Un Torino sprecone e sfortunato viene beffato all’Olimpico dall’Empoli; i toscani passano allo scadere con una rete di Vannucchi su splendido assist di Giovinco, autore anche oggi di una grande prestazione, nonostante Cagni l’abbia tenuto inspiegabilmente in panchina per buona parte della gara. Partita spettacolare al Tardini, dove finisce 2-2 tra Parma e Lazio. Stasera alle 20.30 la sfida tra Palermo e Juventus, in programma nel capoluogo siciliano.

Tutti i marcatori della Trentaduesima Giornata:

Roma - Genoa 3-2 (giocata ieri)
14° Taddei (R), 17° Vucinic (R), 58° Rossi (G), 59° Léon (G), 80° De Rossi (R, Rig.)
Milan - Cagliari 3-1 (giocata ieri)
8° Kakà (M), 31° Inzaghi (M), 49° Conti (C), 69° inzaghi (M)
Atalanta - Inter 0-2
21° Vieira, 74° Balotelli
Catania - Napoli 3-0
4° Colucci, 16° Spinesi, 48° Vargas
Fiorentina - Reggina 2-0
23° Pazzini, 90°+2 Mutu
Parma - Lazio 2-2
17° Budan (P), 35° Pandev (L), 38° Bianchi (L), 43° Paci (P)
Sampdoria - Livorno 2-0
67° Maggio, 85° Bonazzoli
Siena - Udinese 1-1
69° Kharja (S), 76° Floro Flores (U)
Torino - Empoli 0-1
88° Vannucchi
Palermo - Juventus (stasera ore 20.30)

Calcioblog

Alla Favorita va in scena Palermo-Juventus. E non è solo un antipasto di calcio mercato con il caso Amauri a tenere banco. Il posticipo della 32esima vale la rincorsa al secondo posto e chissà magari anche qualcosa di più. Per la sfida contro i siciliani, Ranieri sceglie ancora la coppia d'attacco Del Piero-Trezeguet, con il capitano che diventa il recordman di presenze a quota 553. Camoranesi gioca da esterno destro, Nocerino in mezzo al campo al posto di Zanetti. In difesa, Grygera si prende la fascia destra. Nel Palermo, reduce da 4 sconfitte consecutive e dall'ennesimo cambio di allenatore, Cassani è preferito a Zaccardo sulla destra.

Partono veloci le due squadre. In particolare i padroni di casa dimostrano di non voler stare a guardare. Ed è proprio il Palermo a portarsi in vantaggio al 11esimo minuto del primo tempo. Dopo un contrasto a centrocampo la palla prende una strana traiettoria. La difesa bianconera non è ben posizionata ne approfitta Amauri che si sistema la palla e fa partire un destro a girare che finisce sotto l'incrocio dei pali; impossibile per Buffon arriva sulla parabola disegnata dal brasiliano del Palermo. Al 20' Guana e Nedved sono protagonisti di un brutto infortunio. Finiscono testa contro testa e vengono allontanati in barella. Al loro posto entrano Tedesco e Iaquinta. Preoccupano soprattutto le condizioni di Guana che viene trasportato nel più vicino nosocomio, a Villa Sofia, dove verrà sottoposto ad una tac. Le sue condizioni per fortuna si stabilizzeranno con il passare dei minuti.

La Juve accusa l'uscita di Nedved, e i tentativi di Del Piero, al 25', e soprattutto quello ghiottissimo di Chiellini, al 36', non trovano il bersaglio grosso. Nei minuti di recupero è il Palermo a trovare il raddoppio ancora con Amauri protagonista di un altro gol sensazionale. Contropiede rosanero, Caserta crossa dalla linea di fondo dell'out di sinistra, l'attaccante di origine brasiliana prende l'ascensore in faccia a Chiellini e schiaccia in rete di testa. Buffon tocca la sfera ma non basta, è il 2 a 0. Se l'obiettivo di Amauri era quello di mettersi in mostra con quella che probabilmente diventerà la sua prossima squadra, beh, l'obiettivo è decisamente raggiunto.

Nella ripresa Ranieri sostituisce Grygera con Salihamidzic e Nocerino con Tiago. Dopo aver esaurito i cambi per la Juve è allarme. Tiago si fa male in un contrasto aereo. Il giocatore sanguina ed è costretto a fermarsi per farsi medicare. Al 7' della ripresa la Juve accorcia le distanze e lo fa con capitan Del Piero. Incursione in area di Sissoko che calcia dal limite. Fontana ci arriva ma respinge sui piedi di Del Piero. Il capitano della Juve dribbla Rinaudo, si sistema la palla sul sinistro e batte Fontana sul primo palo.La partita è riaperta.

La Juve cresce, tanto che va vicinissima al pari pochi minuti dopo il gol. E' il 59' quando Legrottaglie lascia partire un destro violento dai 30 metri che passa vicinissimo all'incrocio dei pali. Colantuono toglie Simplicio per Bresciano. Ma le scintille arrivano sul fronte bianconero. Su un cross di Sissoko, Trezeguet colpisce di testa, Fontana respinge corto proprio sui piedi di Del Piero che non perdona e va a siglare il 2 a 2. Per Alex, al suo 13esimo gol in campionato, è il modo migliore per festeggiare la 553esima presenza. Il Palermo è alle corde. La Juve ci crede e spinge sull'acceleratore. Del Piero è in stato di grazia. All''80 il numero 10 calcia con il giro giusto una punizione dai 22 metri; la barriera è saltata ma è il palo a negare la tripletta al fantasista bianconero. Trezeguet, poi, tenta di recuperare ma il destro del francese trova un miracoloso intervento di Fontana.

Quattro minuti dopo è ancora arrembaggio Juve. Tiago crossa dalla destra, velo di Camoranesi e la conclusione di Trezeguet che però finisce sul fondo. Quando sembra nell'aria il sorpasso degli ospiti arriva come una doccia fredda il gol di Cassani. Un sinistro dai 26 metri che lascia Buffon esterrefatto e che consegna al Palermo (che non trovava i tre punti al Barbera dallo scorso 27 febbraio) una vittoria che, forse, non meritava.

Eurosport

Tante rimonte e pochi sorpassi. Partite emozionanti con sconti diretti, moltissimi risultati recuperati o ribaltati, e ben 32 reti la 35/a giornata di serie B. Che pero'' non hanno modificato piu'' di tanto la classifica. Quelli di Lecce in testa e Vicenza in coda i successi piu'' significanti, con i salentini che si riportano al terzo posto e i veneti che superano una diretta concorrente e allungano sulla quint''ultima portandosi per la prima volta a piu'' di una partita di vantaggio sulla soglia della zona salvezza.

Finisce in parita'', 1-1, lo scontro tra le prime due della classe che tali restano, Chievo e Bologna. Partita aperta e chiusa nel primo tempo con il batti e ribatti tra Valliani e Pellissier a cavallo tra il 25'' e il 28''. Bella, sofferta e importante la vittoria conquistata dal Brescia sul difficile campo dell''Albinoleffe: un 2-3 che ne rilancia classifica e speranze di promozione diretta. Come per il Lecce che dopo il gol iniziale del Modena rovescia il risultato e si porta a due sole lunghezze dalla seconda piazza dei felsinei. La classifica dei canarini, comunque, offre ancora un certo margine di sicurezza. All''Arena Garibaldi mezzo passo falso del Pisa che, in dieci per l''espulsione di Castillo a meta'' ripresa, non va oltre lo 0-0 con il Messina; da segnalare il ritorno in campo di Cerci, subentrato nel secondo tempo.

In coda sconfitte fatali per Avellino, Cesena, Spezia e Treviso, con due denominatori comuni: tutte e quattro hanno perso 2-1 dopo essere andate in vantaggio. Il tonfo piu'' pericoloso, come dicevamo, quello dei lupi irpini che si trovano ora a cinque lunghezze dalla squadra di Gregucci. Trova la quinta vittoria stagionale il fanalino di coda Ravenna, 1-0 sul Piacenza, che si riporta cosi'' a ridosso del gruppetto che la precede, anche se, francamente, la squadra di Varrella non sembra avere grandi possibilita''. Ricche di gol, infine, lLe gare di mezza classifica: Grosseto-Triestina 1-2, Frosinone-Ascoli 3-3.

Eurosport

Mario Balotelli è più che un promettente giovane della Primavera dell'Inter: è un giocatore di Serie A a tutti gli effetti, già in grado, alla verdissima età di 17 anni, di risultare decisivo in una sfida-scudetto a San Siro contro una grande del campionato. SuperMario, già "man of the match" la scorsa domenica a Bergamo, si è ripetuto in una prestazione di grande maturità, coronata dalla stilettata a sangue freddo che a colpito a morte una Fiorentina combattiva ma decisamente sfinita dalle fatiche erculee di Coppa Uefa.

L'Inter vince con merito, rispondendo a gran voce alla sfuriata pomeridiana dei giallorossi di Spalletti in quel di Udine: 2-0 ai viola, lo stesso risultato dell'andata, questa volta, però, con diversi protagonisti e interpreti. Con Ibrahimovic ancora in borghese ad abbozzare sorrisi dalla tribuna d'onore del Meazza, ci hanno pensato Cambiasso e Balotelli, innescato da un gran tocco di Cruz, a spegnere le velleità dell'unica squadra italiana ancora impegnata sul palcoscenico europeo.

Mancini e Moratti si coccolano dunque il ghanese di Palermo, mentre Prandelli, tutto sommato, può uscire da San Siro con un mezzo sorriso, contento del positivo atteggiamento della sua squadra nei primi 45' (finché le gambe hanno retto) e fiducioso per la volata finale per il quarto posto: Fiorentina sconfitta, sì, ma rimangono sempre 4 i punti di vantaggio su Milan e Udinese ,e con 3 delle ultime 5 partite in programma al Franchi, il Giglio può puntare decisamente a staccare un biglietto per l'Europa che conta.

In settimana si è parlato tanto degli ex, Mutu e Vieri su tutti, ma alla fine il più decisivo è stato Frey. Del rumeno si ricordano soltanto un paio di fiammate nel primo tempo, di Bobone i fischi copiosi con cui è stato malamente accolto dal pubblico del Meazza, del francese le straordinarie parate con cui ha tenuto magicamente in vita la Fiorentina fino alla zampata di Cambiasso al 55'.

L'estremo viola viene subito impegnato da Vieira, che prova prima di piede, poi di testa a superare la saracinesca gigliata invano (11' e 12'). La Fiorentina risponde quindi con dieci minuti di grande calcio, con Montolivo padrone del centrocampo e Mutu e Pazzini attivissimi negli scambi al limite dell'area: Mancini teme il tracollo, ma l'Inter rialza la testa grazie all'orgoglio dei suoi argentini. Zanetti impegna seriamente l'estremo viola con una rasoiata dalla distanza (33') e Cruz si vede negare un gol già fatto da una parata felina dell'ex-nerazzurro sugli sviluppi di un corner (34'). Il Giardiniere prova ancora a incornare a botta sicura a centro-area (41'), ma Frey è nuovamente strepitoso nel frapporre i suoi guantoni fra pallone e fondo della rete.

L'intervallo rigenera la squadra di Mancini, che prende pienamente il controllo del gioco dai primi minuti della ripresa: Cambiasso sblocca il risultato al 55', con un facile tap-in dopo un'azione di pura forza fisica di Vieira sulla destra. Prandelli prova subito a correre ai ripari inserendo Bobo Vieri per Pazzini, ma è l'Inter a chiudere la partita sette minuti dopo con SuperMario Balotelli a gelare Frey in uscita dopo un tocco delizioso di Julio Cruz.

La Fiorentina cade tristemente sulle gambe, con la testa già alla sfida di sabato prossimo contro il Palermo. I nerazzurri amministrano con tranquillità il doppio vantaggio con Julio Cesar a negare, nell'ultimo minuto di recupero, i gol della rivalsa degli ex Mutu e Vieri. L'Inter si prepara ora alla trasferta di domenica a Torino, contro i granata: non ci sarà Vieira (squalificato), ma dovrebbe rientrare Ibrahimovic. Anche se, con questo Balotelli...

Daniele Fantini / Eurosport

Una giornata fuori dal comune. Walter Mazzarri e Reggio Calabria sono andati di pari passo per tre anni, una passione che ha portato due salvezze difficili ed una quasi impossibile. Con la sua Samp è tornato in riva allo Stretto: l'ingresso al Granillo, l'istinto di sedersi su una panchina che non è più la sua, i cori della Sud tutti per lui, le targhe ricordo per un cittadino onorario di Reggio Calabria.

La mente probabilmente a quella vittoria interna contro il Milan dello scorso anno, l'ultima di campionato, che gli ha regalato una salvezza dopo la partenza da meno 11 Ecco i momenti dolci della sua giornata. Poi quello amaro, l'unico amaro, quando Brienza sfrutta al meglio un pallone di Cozza, mettendo a sedere Castellazzi e regalando i tre punti agli amaranto. Nessun dramma, guardando anche ai risultati di Milan, Fiorentina e Udinese, perchè immutato rimane il sogno di andare in Champions. Perché In poco meno di un anno "il mago Walter" è passato dalla gestione di giovani per non andare in B, a quella di Cassano per andare in Europa. Ma il cuore, quello si resta sempre lo stesso.

Quasi tutti i blucerchiati escono dal Granillo tristi ed imbronciati. Quasi tutti tranne uno. Walter Mazzarri, ancora commosso per l'accoglienza ricevuta, a cui sarebbe piaciuto comunque vincere ma che in cuor suo spera di vedere anche il prossimo anno la Reggina in serie A. Perché in fondo la casa è proprio dove si trova il cuor.

Eurosport

Più che un numero, il 4 sembra essere diventato il tema ricorrente della Serie A, almeno per chi vola in alta classifica: con cinque turni ancora da giocare, 4 sono i punti che separano Inter e Roma per la corsa scudetto, 4 quelli che continuano a infiammare il rush finale per la Champions League.

In vetta alla massima serie, il tornado Inter si abbatte anche sulla Fiorentina: i nerazzurri vanno a segno al Meazza per la cinquantacinquesima gara consecutiva, e complice il quarto 2-0 interno stagionale riescono a tenere a bada una Roma litigiosa ma convincente. A Udine, Luciano Spalletti festeggia la terza vittoria esterna (su tre) contro la propria ex squadra; i giallorossi non mollano la corsa scudetto, e in attesa di accorciare sull'Inter, possono godersi l'aggancio ai nerazzurri nella statistica dei gol segnati, 61.

Tre le doppiette segnate nel trentatreesimo turno di Serie A: due di queste arrivano nel big match dell'Olimpico di Torino, dove Salihamidzic fortifica il terzo posto della Juventus. I bianconeri sono ormai certi di partecipare alla prossima Champions League, mentre il Milan, anche a causa del terzo rosso stagionale collezionato (espulso Bonera sul 2-2), spreca una chance per ricucire il distacco sulla Fiorentina.

Dopo la magnifica prestazione di Eindhoven, i viola cadono a Milano, ed è soprattutto il fattore tempo a indicare Mutu e compagni come i maggiori indiziati per l'assegnazione dell'ultimo tagliando che vale la massima competizione europea.

Se i giochi in alto non si possono definire ancora chiusi, quelli nelle retrovie sono apertissimi: le vittorie di Reggina e Cagliari rimescolano le carte per la lotta salvezza, in cui rischia di essere risucchiato anche il Torino. Loro malgrado, i granata confermano l'ottima capacità del Genoa ad andare in rete nella ripresa (34 i gol realizzati nei secondi quarantacinque minuti contro i 9 dei primi tempi). Il crollo per 3-0 rimediato al Ferraris ridisegna i confini nei quali si muovono le ultime forze della Serie A: attualmente, in sei punti ci sono sette squadre, e la più in forma di queste appare il Cagliari, che a Livorno festeggia la prima vittoria in trasferta di Ballardini.

Al Catania, invece, non basta la cura-Zenga per invertire un ruolino di marcia poco onorevole lontano dal Massimino: per i siciliani, appena un punto collezionato nelle ultime undici trasferte.

Eurosport

Roma, 14 apr. - (Adnkronos) - Sara' l'arbitro Banti di Livorno a dirigere mercoledi' alle 21, Juventus-Parma, il recupero della gara della 31a giornata di serie A rinviata i 30 marzo in segno di lutto per la morte del tifoso del Parma, Matteo Bagnaresi, investito da un pullman di sostenitori juventini in un'area di servizio dell'autostrada vicino Torino.

eurosport

L’Inter fa il minimo indispensabile per conquistare i tre punti nell’incontro casalingo con il Cagliari e si avvicina sempre più allo scudetto numero 16, che potrebbe arrivare già la settimana prossima, con una vittoria nell’atteso Derby della Madonnina. A San Siro finisce 2-1 con le reti, per i nerazzurri, di Cruz e Materazzi e una prova discreta, ma non entusiasmante, degli uomini di Mancini.

Alla Roma invece non basta una travolgente vittoria su un Torino sempre più in crisi per riuscire ad avvicinarsi ai milanesi; i giallorossi abbandonano quasi del tutto le speranze di rimonta, considerando che nella prossima giornata dovranno far visita ad una Sampdoria costretta a vincere per mantere vive le residue possibilità di agganciare la quarta posizione. Grande prestazione anche per la Juventus, che rifila cinque reti ad una Lazio assai deludente, soprattutto nella prima frazione di gioco.

Spettacolo nella sfida Champions di Firenze dove i viola padroni di casa prima ribaltano l’iniziale svantaggio con Vieri e Mutu, ma poi si fanno rimontare allo scadere da una Sampdoria mai doma. Questo risultato è favorevole al Milan, trascinato da un grande Pippo Inzaghi a Livorno; ora gli uomini di Ancelotti sono a soli due punti dalla Fiorentina, nonostante da qui alla fine abbiano un calendario decisamente più complicato.

In coda colpaccio dell’Empoli a Marassi sul Genoa, che riaccende le speranze salvezza dei toscani. Torna a crederci anche la Reggina, vittoriosa in rimonta nello scontro diretto con il Parma con una doppietta di un grande Ciccio Cozza. Oltre al già citato Torino, torna a farsi traballante la posizione del Catania, affondato a Udine dalla coppia Di Natale-Quagliarella. Deludenti pareggi a reti bianche in Napoli-Siena e Palermo -Atalanta.

Tutti i marcatori della trentacinquesima giornata:

Fiorentina - Sampdoria 2-2
63° Maggio (S), 78° Vieri (F), 84° Mutu (F, Rig.), 90°+3 Gastaldello (S)
Genoa - Empoli 0-1
15° Abate
Inter - Cagliari 2-1
22° Cruz (I), 82° Materazzi (I), 90° Biondini (C)
Juventus - Lazio 5-2
15° Chiellini (J), 21° Camoranesi (J), 32° Del Piero (J), 34° Trezeguet (J), 55° Bianchi (L), 56° Siviglia (L), 88° Chiellini (J)
Livorno - Milan 1-4
23° Inzaghi (M), 52° Inzaghi (M), 59° Inzaghi (M), 71° Seedorf (M), 73° Knezevic (L)
Napoli - Siena 0-0
Palermo - Atalanta 0-0
Reggina - Parma 2-1
25° Cigarini (P, Rig.), 56° Cozza (R), 65° Cozza (R)
Roma - Torino 4-1
18° Pizarro (R, Rig.), 20° Vucinic (R), 26° Mancini (R), 32° Mancini (R), 50° Ventola (T)
Udinese - Catania 2-1
6° Di Natale (U), 34° Vargas (C), 38° Quagliarella (U)

Calcioblog