La realtà, quella di una classifica da 10 punti in 8 turni, già a meno 10 dalla vetta dell"Inter. Una realtà che la si accetti o meno, presenta il conto e irrompe in casa rossonera con la disarmante e allarmante semplicità con la quale Saudati segna il gol vittoria dell"Empoli. I toscani mettono il dito nella piaga campionato. Di cui la dirigenza ha una forte responsabilità.
Da via Turati si strombazza Champions e Mondiale per club? Peccato che esista anche la Seire A dove in attesa di non fallire in giro per Europa e Mondo, il Milan stenta parecchio. In casa poi non ha ancora vinto: 3 punti in 4 gare. Peggio solo Reggina e Livorno. Roba da serie B. Il pubblico , pagante, del Meazza ha visto solo 3 gol dei propri beniamini. Uno solo su azione. 4 degli avversari. Eppure la società Don Quisciotte fa finta di nulla. Si balocca dietro successi del passato che non possono dare linfa da soli per il futuro, e non guarda avanti come dimostra ampiamente il mercato.
Quasi schizofrenico verrebbe da dire: la politica di acquisti e conferme dei soli senatori sulla via del tramonto, tradita improvvisamente dall'investimento smodato sul baby Pato. Poverino, 18 anni e da gennaio già con l'obbligo di salvare la patria. Le scommesse ancora da vincere su Gilardino e Gourcuff, la scusante Ronaldo, Inzaghi ingrigito. Per sfondare in area avversaria Ancelotti ha bisogno di Ambrosini. Qualcosa non va.
Un anno fa, in tempi di penalizzazioni poteva aver senso puntare tutto sulla champions. In questa stagione no. Poi fai un confronto e vedi che un anno fa il Milan aveva comunque totalizzato sul campo 5 punti in più di oggi. 15 di cui 7 al Meazza dove aveva vinto le prime due con Lazio e Ascoli. Contro l'Empoli mancava Kakà? Per il resto era in blocco la formazione di Atene. Più vecchia anagraficamente di 5 mesi. Perfetta in quel momento. Da rifondare perchè ci sia un domani all'altezza.
Ettore Miraglia / Eurosport