Serie A - Il Torino corsaro a Reggio esce dalla crisi
La dura legge del gol e l'arbitro Morganti premiano finalmente il Torino che aveva vinto solo due volte in campionato e sempre in casa, e che nelle ultime partite non era certo stato aiutato dagli arbitri, per la rabbia di Novellino.
Con questa vittoria il Toro fa un bel balzo ed esce per il momento dalle paludi della retrocessione, rinforzando la posizione incerta del suo allenatore, che ora può respirare e restituire ai suoi una posizione in classifica più stabile.
La Reggina invece è sfortunata,subisce due rigori, il primo che sblocca la gara molto dubbio e il secondo quando stava per rimontare, ne reclama altrettanti, ed ora resta indietro al terz'ultimo posto, staccata proprio dal Torino e dal Siena.
L'inizio di gara è tutto dei calabresi, scatenati con Cozza,Brienza e Vigiani che creano tre palle gol in dieci minuti. Amoruso è in panchina acciaccato e il nuovo acquisto Makinwa non è ancora convocato. Novellino vede i suoi in affanno e inverte le posizioni dei nuovi acquisti Diana e Pisano.La mossa si rivela azzeccata ed ecco la dura legge del gol: dal nulla al 23' arriva il rigore per il Torino, ma l'entrata del solito sciagurato Cirillo, schierato a sorpresa titolare al posto di Aronica, sembra sul pallone più che su Lazetic. Rosina perfetto nell'esecuzione e Toro in vantaggio tra le polemiche di Ulivieri e dei suoi.
La Reggina subisce il colpo, e quando sta iniziando a riorganizzare gli assalti, Stellone estare dal cilindro un sinistro stupendo da fuori che vale il raddoppio granata: è il 35' e la beffa è compiuta, con un risultato bugiardo.
Si va al riposo e la ripresa inizia con le proteste reggine per un rigore reclamato da Vigiani che effettivamente è cinturato da Pisano in area e meriterebbe il rigore. Ulivieri allora si gioca la carta Amoruso, e il bomber, anche se non al meglio, si rivela indispensabile terminale offensivo di un attacco poco concreto, segnando di testa il gol che riapre la partita, dopo aver sfruttato la sponda di testa di Missiroli e saltando su Comotto, appena entrato, visto che Novelino lo aveva tenuto fuori inizialmente, forse per le distrazioni di mercato che lo davano già alla Fiorentina.
Halfreddson, altro innesto di Ulivieri guida l'assedio e Amoruso manca di poco la zampata del pareggio a un passo da Sereni. Come nel primo tempo, nel momento migliore della Reggina arriva il rigore per il Torino, provocato da Valdez che butta giù un Comotto che si riscatta con la discesa sulla destra. Stavolta nonostante le proteste calabresi, il rigore sembra netto e ancora Rosina segna e ammutolisce il Granillo. Amoruso reclama un altro rigore per un fallo subìto da Corini, ma Morganti oggi sembra non volerne sapere di fischiare rigore alla squadra di Ulivieri.
Novellino manda in campo anche l'ex Di Michele, altro escluso eccellente dal primo minuto, e non deve soffrire più di tanto fino alla fine, anche se le sue urla durano fino al terzo minuto di recupero, quando può liberare la sua gioia. Per una volta non deve lamentarsi dell'arbitro e non deve temere di risvegliarsi con un esonero sulle spalle. Ulivieri si augura che la sfortuna sia finita con la partita di oggi, altrimenti sarà dura salvarsi.
Enrico Cerruti / Eurosport
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