2006: Bettini e' campione del mondo
(AGM-DS) - Milano, 29 dicembre - Per il ciclismo un 2006 in chiaroscuro: Paolo Bettini trionfa ai Mondiali su strada, ritorna dell’ombra del doping. Per il ‘Grillo’ e' stata una stagione di grandi soddisfazioni professionali ma anche di indelebili dolori a livello personale. In settembre a Salisburgo Bettini corona il sogno di tutta una vita e si laurea campione del mondo battendo allo sprint il tedesco Erik Zabel e lo spagnolo Alejandro Valverde. La gioia si trasforma in pianto agli inizi di ottobre, quando il 32enne toscano di Cecina perde il fratello Sauro in un incidente automobilistico. La vittoria con lo sguardo e le braccia alzati al cielo, un paio di settimane dopo, nella 100.a edizione del Giro di Lombardia, ha una dedica speciale.
La stagione era cominciata con Tom Boonen in trionfo al Tour del Qatar. Non sta a guardare Alessandro Petacchi, che s’impone nel Gp Costa degli Etruschi di Donoratico battendo Daniele Bennati e Danilo Napolitano. Cyril Dessel fa suo il Giro del Mediterraneo, mentre al Trofeo Laigueglia a trionfare e' Alessandro Ballan. Tom Boonen si conferma in forma strepitosa trionfando nelle volate alla Parigi-Nizza, anche se in classifica generale vince Floyd Landis. Paolo Bettini ‘scalda’ i motori e fa la voce grossa alla Tirreno-Adriatico, ma una caduta lo blocca a meta' strada e la vittoria va a Thomas Dekker. Alla Milano-Sanremo Filippo Pozzato beffa tutti con un colpo di mano a mille metri dal traguardo, mentre al Giro delle Fiandre non ce n’e' per nessuno: trionfa Boonen. La Gand-Wevelgem e' l’unica grande corsa che vede trionfare Thor Hushovd, mentre la Parigi-Roubaix e' di Fabian Cancellara. I duelli si spostano sulle colline di Limburgo e Vallonia: Frank Schleck fa sua l’Amstel Gold Race, poi inizia lo spettacolo di Alejandro Valverde, che si aggiudica sia la Freccia Vallone sia la Liegi-Bastogne-Liegi. Il Giro di Romandia e' per Cadel Evans, mentre nelle corse che precedono il Giro (Trentino e Larciano) Damiano Cunego dimostra di essere tornato sui livelli del 2004.
Giro d’Italia: Ivan Basso fa la voce grossa nella cronosquadre e prende la maglia rosa alla Majelletta, Jan Ullrich risponde a cronometro; sulle Dolomiti e sul Mortirolo e' Gilberto Simoni-show, ma Basso c’e' e chiude saldamente in testa. Emerge a questo punto l’inchiesta sul doping della polizia spagnola, chiamata Operacion Puerto. Jan Ullrich e Ivan Basso vengono bloccati alla partenza del Tour de France in seguito alle prime indiscrezioni. Il caso vede coinvolti il dottor Eufemiano Fuentes, il team manager della Liberty Seguros Manolo Saiz e numerosi corridori. Tutti i nominativi forniti dalla magistratura vengono fermati dalle stesse squadre che applicano il codice di autoregolamentazione sottoscritto dai team del Pro Tour. Per quanto riguarda Basso, in ottobre il Coni chiedera' l’archiviazione del procedimento, cui fara' seguito l’ok della Federciclismo. Le sorti della Grande Boucle, nel frattempo, sono incerte sino all’ultimo, con la maglia gialla che cambia possessore undici volte. Alla fine e' Floyd Landis l’erede di Lance Armstrong, vincitore dal 1999 al 2005. Due giorni dopo il ciclista americano viene trovato positivo a un controllo antidoping effettuato dopo la diciassettesima tappa per alto tasso di testosterone. Titolo sospeso per Landis e solo virtualmente assegnato a Oscar Pereiro Sio, secondo nella generale davanti ad Andreas Kloden.
La Vuelta di Spagna restituisce il sorriso ad Alexandre Vinokourov, che a 33 anni coglie il successo in terra iberica. E poi c’e' il Mondiale su strada a Salisburgo, con il trionfo italiano di Paolo Bettini.
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