"Il mare correva a perdifiato verso i palazzi"
Luciano Nastri, proprietario di un bar a Capri, era a Phuket, in Thailandia, quando lo tsunami ha seminato morte e distruzione. "Il mare era nero e si era ritirato dalla spiaggia di almeno mezzo chilometro - ha raccontato -. Poi è ripartito all'improvviso, sembrava un muro altissimo che correva a perdifiato verso i palazzi". Nicolò Sanguinetti stava invece dormendo con la sua famiglia in un hotel di Bangkok: "Ci siamo svegliati - ha detto - perché il grattacielo oscillava in modo pazzesco. Siamo subito fuggiti per le scale: gli ascensori non andavano. Io e mia moglie abbiamo preso nostro figlio e ci siamo fatti quaranta piani di corsa mentre intorno a noi tremava tutto e sentivamo rumori cupi. Non riuscivamo a capire cosa era successo".
Fonte