31/12/2004 04:32 |
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Cinque giovani di Lampedusa: vivi
Per salvarsi hanno nuotato tra cadaveri
Un gruppo di amici provenienti da Lampedusa si sono salvati miracolosamente al disastro in Asia. I cinque ragazzi erano ospiti di un albergo a Phuket in Thailandia. Le loro camere erano situate al terzo piano ed è stata questa circostanza a salvarli. L'0acqua ha risparmiato il secondo e il terzo piano dell'edificio mentre ha completamente distrutto tutto ciò che si trovava sotto. Immergendosi nell'acqua e nuotando si sono allontanati dalla zona.
Mariano Amante, uno dei cinque superstiti della tragedia, racconta: "Abbiamo sentito un forte boato e abbiamo pensato ad un attacco terroristico. La gente urlava e mi sono affacciato al balcone dal quale ho visto l'acqua arrivare al primo piano dell'hotel. Ho chiamato subito i miei amici e siamo fuggiti prima che anche le nostre camere venissero sommerse. Ci siamo immersi e abbiamo nuotato tra decine di cadaveri per riuscire ad allontanarci dall'edificio". Ora il complesso dove i cinque italiani alloggiavano non esiste più. I ragazzi ricordano scene che difficilmente potranno dimenticare.
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02/01/2005 02:07 |
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"Ho salvato mia figlia portandola al terzo piano"
"Mia moglie e la bimba erano in camera. Io ero fuori e aspettavo che aprisse un negozio... Ho guardato il mare, e ho visto un'onda enorme..." racconta Gabriele Caliandro, ingegnere di Bergamo, atterrato all'aeroporto di Malpensa con la famiglia. Caliandro era alloggiato all'Hotel Le Meridien di Khao Lak, la zona a nord di Phuket vicino all'Hotel Sofitel francese. "Ci è andata veramente bene... - ha detto Caliandro a Radio 24 -. All' inizio ho pensato che quell'onda fosse una cosa normale per quei posti... Poi col suo avvicinarsi ho visto che l'altezza era quanto le palme e gli alberi che c'erano sulla spiaggia. Ho visto che due persone volavano all'interno di quest'onda enorme che si avvicinava verso l'hotel. A quel punto ho capito che non era più una cosa normale... sono corso in camera gridando a mia moglie di uscire e di prendere la bambina... Poi vedevo che tutti a quel punto si erano accorti di qualcosa, e scendevano verso il piano terra invece di salire. La maggior parte dei turisti pensava di salvarsi raggiungendo la strada, lasciando l'albergo. Io, che invece ho visto l'onda, ho pensato a salire il più in alto possibile. Ho preso la bambina e mia moglie e abbiamo raggiunto il terzo piano: così ci siamo salvati.
Ma, ha aggiunto Giuseppe Caliandro, "abbiamo visto un sacco di gente morire sotto di noi... c'era il ristorante, la gente stava facendo la prima colazione, sono stati tutti travolti. La gente che si stava facendo i massaggi è stata completamente investita. Poi abbiamo visto l'acqua rifluire, le auto trascinate, i cadaveri che passavano...". E ancora " Nell' hotel - una grande struttura di 470 stanze - eravamo rimasti 150, 200 persone... tutto il resto non c'era più... "La maggior parte dei turisti non capiva che il pericolo veniva proprio dal mare", ha continuato Giuseppe Caliandro. "Poi siamo andati all'ospedale, su un'altura"...
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02/01/2005 13:45 |
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La casa ha tremato, i libri e i bicchieri sono caduti dagli scaffali
"La casa ha tremato, i libri e i bicchieri sono caduti dagli scaffali", riferisce Shyamali Ganguly, delle isole Andamane, in India, dove ci sono stati almeno mille morti. "Sono scappato fuori, quando ho sentito le prime scosse. C'era il caos totale, alcuni edifici sono crollati e c'erano enormi crepe sul manto stradale", dice M.S. Rao, sulle stesse isole. "C'era un numero incredibile di pescherecci che volavano sulla cresta delle onde, come barchette di carta. Alcune si sono rovesciate e i pescatori cercavano di restare attaccati all'imbarcazione", racconta, P. Ramanamurthy, da Andra Pradesh, in India. "C'erano bambini a giocare sulla spiaggia, sono scomparsi inghiottiti dalle onde", dice Sounder Rajan, da Madras, in India. "Era mattino presto e stavo preparando le reti quando ho visto le onde montare, sono corso in casa, ho afferrato i bambini e mia moglie e siamo scappati e il mare ha distrutto la capanna", racconta Ravichandran, un pescatore di Elliot's Beach, a Madras, India.
Fonte TGCOM
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02/01/2005 13:47 |
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Ho visto cadaveri di bambini impigliati nei cavi delle capanne sulla spiaggia
"Ho contato 24 corpi in soli sei chilometri. Ho visto cadaveri di bambini impigliati nei cavi delle capanne sulla spiaggia. C'erano decine e decine di donne e uomini per strada a domandare a cercare disperati i loro familiari", racconta Gemunu Amarasinghe, un fotografo a sud di Colombo, nello Sri Lanka. "Sono a Unawatuna, sulla costa meridionale di Sri Lanka - racconta un giornalista della BBC, Roland Buerk - Non abbiamo avvertito il terremoto, per cui tutto e' avvenuto improvviso, un'onda gigantesca ha invaso la spiaggia. Stavamo ancora a letto a pian terreno, quando abbiamo sentito le urla da fuori. Siamo stati trascinati via per alcune centinaia di metri, cercando di evitare motociclette, frigoriferi, automobili che ci venivano scagliati addosso. I vetri rotti delle finestre volavano dovunque".
Fonte TGCOM
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02/01/2005 13:47 |
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Ho visto un'onda, direi un po' piu' grande delle altre...
Un turista francese in vacanza in una localita' turistica nello Sri Lanka ha raccontato, in diretta telefonica sul canale francese Lci, di come una gigantesca onda anomala si sia abbattuta la spiaggia su cui era in vacanza e portato via suo nipote. "Ho visto un'onda, direi un po' piu' grande delle altre.. che pero' all'inizio non mi ha colpito, e cosi' sono tornato al bungalow, giusto in tempo per vedere che l'onda cominciava a bagnare il tetto della capanna". "Ma poi sono stato completamente travolto da un'onda assolutamente mostruosa... che era di gran lunga piu' alta del bungalow, alto circa sette-otto metri".
"Per pura fortuna, mi sono trovato tra due alberi a cui mi sono afferrato con tutta le forze, non so quanto a lungo...". Ma quando il francese, Philippe Gilbert, e' stato di nuovo in grado di muoversi, ha scoperto che il nipotino di quattro anni era stato portato via dall'onda ed era oramai disperso. Tutta la famiglia ha trovato rifugio in un albergo vicino, in attesa del'aiuto dell'ambasciata francese: "Ma sono in costume da bagno, senza soldi, ne' passaporto: niente di niente ovviamente".
Fonte TGCOM
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04/01/2005 21:35 |
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Resiste 9 giorni in mezzo al mare
Dopo sisma salvo giovane indonesiano
E' sopravvissuto per una settimana in mezzo al mare aggrappato ai rami di albero e detriti. Un indonesiano di 23 anni travolto dal maremoto è rimasto nelle acque dell'Oceano indiano per giorni fino a quando è stato trovato da una nave cargo malaysiana nell'Oceano indiano lunedì sera, a circa 160 km dalla costa della provincia di Aceh.
L'equipaggio del vascello, che stava tornando in Malaysia dal Sud Africa, ha avvistato l'uomo attaccato ad un ramo di un albero galleggiante. Il giovane era ridotto in fin di vita e sotto shock. Appena il vascello ha attraccato è stato portato subito al primo ospedale di fortuna allestito nelle zone disastrate.
Per le navi malaysiane, che da giorni battono le acque per ritrovare sopravvissuti, questo è il secondo salvataggio: venerdì scorso un peschereccio di tonni ha raccolto una donna indonesiana che per cinque giorni ha vagato aggrappata ad una palma.
Fonte TGCOM
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05/01/2005 15:17 |
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Tsunami,salvo dopo 8 giorni in mare
Odissea di un cittadino indonesiano
E' rimasto per otto giorni aggrappato ad un albero ma alla fine è stato tratto in salvo da una nave di passaggio. E' il miracolo avvenuto a 100 miglia dalla costa indonesiana che ha visto protagonista un abitante di Aceh. "Quando ho visto Rizal Shahputra, 23 anni, sono rimasto sorpreso. Mi ha fatto un cenno con la mano, mentre stava aggrappato a un albero" ha detto Huang Wen Feng, membro dell'equipaggio della nave cargo malese che lo ha raccolto.
Ma non è stato l'unico miracolato dal mare. Un bambino indonesiano di cinque anni portato via dalle onde del maremoto è sopravvissuto rimanendo a galla per due giorni grazie a un materasso e ha poi potuto raggiungere la sua famiglia. Un'altra ragazza e due gemelline si sono invece salvate dalla furia delle acque aggrappate a un grosso pitone. Riza, 26 anni, commessa, ha raccontato che era in vacanza in una casa affittata a Banda Aceh quando è stata travolta dal muro d'acqua. Mentre tentava di stare a galla, ha visto una vicina e le sue due figliolette, gemelle, a poca distanza. La donna era ferita in maniera seria, ma ha avuto la forza di gridare a Riza: "Aiutami, salva le bambine!!". E mentre Riza raggiungeva prima una e poi l'altra delle gemelle, accanto a loro è passato un serpente, un pitone "lungo che sembrava un palo del telegrafo". Riza si è aggrappata al serpente con le due bambine. Il rettile ha continuato a nuotare nonostante i "passeggeri" e, finalmente, Riza e le due gemelle sono arrivate a terra, su un'altura... La ragazza dice di essersi pizzicata le guance per essere sicura di essere viva e che non si fosse trattato di un sogno.
Fonte TGCOM
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