31/12/2004 02:04 |
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"Per ore su un albero come una scimmia"
"Eravamo andati in sei a fare un safari in jeep in un parco di Ayale, nello Sri Lanka. Dei 250 fuoristrada che erano con noi, dal parco, dopo l'arrivo del maremoto, ne sono usciti solo una trentina". E' il racconto di Luca Rossi, di Padova, uno dei sopravvissuti italiani. "Dopo un po' che eravamo nel parco, abbiamo deciso di fermarci e di scendere dalla jeep per sgranchirci le gambe.
All'improvviso, abbiamo visto arrivare a gran velocità un altro fuoristrada. Dall'abitacolo ci hanno gridato di scappare via. In quel momento - ha aggiunto - non abbiamo capito cosa fosse successo. Abbiamo pensato a terroristi penetrati nel parco o a qualche animale che stesse per attaccarci. Fatto sta - ha proseguito - che siamo saliti sulla jeep e siamo partiti a razzo. Dallo specchietto retrovisore, abbiamo poi visto il mare inseguirci come fosse una belva affamata. Il nostro autista, peraltro bravissimo, ha cercato di spingere al massimo il motore, ma quando abbiamo visto un altro muro d'acqua sbarrarci la strada, abbiamo pensato di non farcela. A quel punto, la nostra guida ci ha detto in inglese che dovevamo abbandonare l'auto e salire sugli alberi. Siamo rimasti così per ore, aspettando che qualcuno venisse a prenderci e così è stato. Con mezzi di fortuna ci hanno poi portati in salvo".
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[Modificato da m.harlock 31/12/2004 2.10] |
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31/12/2004 02:12 |
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Una ragazza e due gemelline si sono salvate dalla furia delle acque aggrappate a un grosso pitone. La riporta il Jakarta Post nella sua edizione on line. Riza, 26 anni, commessa, ha raccontato che era in vacanza in una casa affittata a Banda Aceh.
Circa alle otto del mattino ha sentito un gran rumore e ha visto, dalla finestra, arrivare il muro d'acqua, fango e detriti che irrompeva dalle strade vicine. La gente gridava e correva. Lei, strappata dall'onda da sotto il portico dell'abitazione, ha cominciato a nuotare. Riusciva a stare a galla e ha visto una vicina e le sue due figliolette, gemelle, a poca distanza. La donna era ferita in maniera seria, ma ha avuto la forza di gridare a Riza: "Aiutami, salva le bambine!!". E mentre Riza raggiungeva prima una e poi l'altra delle gemelle, accanto a loro è passato un serpente, un pitone "lungo che sembrava un palo del telegrafo". Riza si è aggrappata al serpente con le due bambine.
Il rettile ha continuato a nuotare nonostante i "passeggeri" e, finalmente, Riza e le due gemelle sono arrivate a terra, su un'altura... La ragazza dice di essersi pizzicata le guance per essere sicura di essere viva e che non si fosse trattato di un sogno.
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31/12/2004 02:13 |
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"Salvi grazie alla zattera da pesca"
"Ero in mare su una zattera di pescatori fatta di tre tronchi legati con le corde, quando - ha raccontato Mario Toderico, di Milano - una fortissima corrente ha portato via amo e filo della mia canna da pesca e la zattera si è messa a girare tutta intorno: sembrava di stare su una giostra". Toderico ha spiegato che "li' per li', gli stessi pescatori che erano con me non hanno capito subito cosa stesse succedendo, ma io quando ho visto il mare gonfiarsi ed i pesci quasi impazzire ho pensato subito ad un maremoto e vedendomi su quella misera zattera ho creduto di morire. Per fortuna - ha ricordato - aiutati dalle segnalazioni che ci arrivavano dalla spiaggia, siamo poi riusciti a tornare a riva".
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31/12/2004 02:14 |
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"Abbiamo cavalcato lo tsunami col surf"
"Eravamo a Ikkadua - spiega Marco Tartaglia - ed eravamo al largo con la tavola quando si è alzato il mare di 6 metri. Sono riuscito a salvare un cingalese che stava annaspando a nuoto e che stava tirando giù anche me, e poco dopo ho ritrovato anche la mia ragazza. Ci siamo salvati cavalcando le onde, rimanendo al largo quasi per un'ora finché il mare non si è ritirato". A parlare è uno del gruppo di bagnini "Cancelli", le spiagge pubbliche del lungomare di Ostia. Erano partiti per una vacanza di sole e sport e con l'immancabile tavola da surf, che questa volta ha salvato loro la vita.
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31/12/2004 02:16 |
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"Sub vivi grazie al motoscafista"
Una coppia di sub maceratesi, Simone Branciari, 31 anni, informatore scientifico, e la moglie Maura Biondi, che si trovavano in un' insenatura di Phi Phi Island, sono stati salvati assieme ad altri 20 sub da un motoscafista che ha lanciato loro una corda e, dopo averli issati a bordo, si è diretto a tutta velocità in alto mare superando le due ondate di tsunami. I coniugi hanno raccontato di aver visto "un vortice di correnti che cambiavano continuamente direzione, e l' acqua, prima limpidissima, che improvvisamente diventava marrone". Mentre si allontanavano dalla riva, "dietro di noi la linea dell' orizzonte non era più la stessa, il mare si era ritirato ed era affiorata una lunga fila di scogli mai visti prima" ha raccontato l'uomo.
"Quando c'è stata la scossa - spiega Simone - non ci siamo accorti di niente, eravano già sul pullmino dell'albergo che ci stava accompagnando al molo. Con una ventina di altri turisti avevamo prenotato un grosso motoscafo a due motori per un'escursione subacquea, e arrivati nell'insenatura ci siamo quasi tutti calati in acqua, a una decina di metri di profondità". Non risucchiati per un soffio dalle correnti prodotte dallo tsunami, Maura e Simone sono stati gli ultimi a risalire, sbattuti piu' volte contro lo scafo prima di potersi issare a bordo. Poi via, a tutta forza, verso il mare aperto, grazie al sangue freddo del pilota. "Abbiamo visto un' imbarcazione rovesciarsi, ma non eravamo in condizioni di prestare soccorso - ricorda angosciato il sub - e solo dopo 40 minuti siamo riusciti a tornare indietro e approdare in porto, mentre il mare ribolliva come un fiume in piena".
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31/12/2004 02:17 |
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Bambino si salva aggrappato per due giorni ad un materasso
Un bambino indonesiano di cinque anni portato via dalle onde del maremoto che ha invaso la sua città domenica, è sopravvissuto rimanendo a galla per due giorni grazie a un materasso e ha poi potuto raggiungere la sua famiglia, ha annunciato l'agenzia Antara. "Mamma, mamma, mamma" ha gridato il bambino quando ha potuto riabbracciare i genitori, i frateli e le sorelle nel campo profughi allestito vicino a Meulaboh, città sulla costa nord-ovest di Sumatra, colpita violentemente dal maremoto. Ferito leggermente ad una gamba, il piccolo Wira ha detto che stava giocando con un trenino vicino alla sua casa quando è giunta l'onda e l'ha travolto. Wira ha raccontato di essersi aggrappato ad alcuni rottami che galleggiavano mentre veniva trascinato via. "Non ho avuto paura perché sono abituato al mare. Mentre mi reggevo ad un pezzo di legno ho visto passare davanti a me un materasso e ho deciso di salirci sopra. Non ho avuto paura, ho soltanto avuto freddo", ha dichiarato il bambino. Il numero di morti accertati sull'isola di Sumatra ammonta a circa 80mila, secondo quanto riportato dal ministero della Sanità.
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31/12/2004 02:50 |
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"All'improvviso l'aeroporto era sommerso"
"Eravamo già sull'aereo che ci avrebbe riportato in Italia, quando affacciandoci al finestrino abbiamo visto la pista inondata d'acqua. Galleggiavano pesci, coralli, bidoni, una pompa di kerosene. Ci hanno fatto subito scendere". E' la testimonianza a Fiumicino di Giovanni Richel, messinese, uno degli italiani rientrati da Male, nelle Maldive. "Erano le 9.10 - aggiunge Richel - l'aereo era già con i motori accesi, pronto al rullaggio, quando è arrivato lo tsunami. Ci siamo spaventati. Ma è andata peggio a chi poco prima era arrivato con lo stesso aereo con cui saremmo dovuti partire: turisti in attesa in una hall, prima di essere smistati nei vari atolli. L'acqua ha spazzato via tutto. Quattro idrovolanti sono stati danneggiati".
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31/12/2004 02:51 |
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"L'acqua arrivava da due lati: eravamo in trappola"
Racconto simile anche quello di Andrea delle Femmine: "Eravamo sull'aereo e in un attimo tutto intorno è stato invaso dall'acqua. Ma noi possiamo senz'altro dire che ci è andata bene". "Eravamo appena arrivati via Monaco, alle 8.30 - ha raccontato un altro passeggero - dieci minuti dopo abbiamo visto il mare alzarsi, in pochi secondi, arrivava da due lati diversi: l'acqua è salita alle ginocchia, ci siamo rifugiati in un fazzoletto di terra. Ci sentivamo come in trappola. Ora vogliamo solo riposare, siamo stanchi".
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31/12/2004 02:52 |
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"Il mare correva a perdifiato verso i palazzi"
Luciano Nastri, proprietario di un bar a Capri, era a Phuket, in Thailandia, quando lo tsunami ha seminato morte e distruzione. "Il mare era nero e si era ritirato dalla spiaggia di almeno mezzo chilometro - ha raccontato -. Poi è ripartito all'improvviso, sembrava un muro altissimo che correva a perdifiato verso i palazzi". Nicolò Sanguinetti stava invece dormendo con la sua famiglia in un hotel di Bangkok: "Ci siamo svegliati - ha detto - perché il grattacielo oscillava in modo pazzesco. Siamo subito fuggiti per le scale: gli ascensori non andavano. Io e mia moglie abbiamo preso nostro figlio e ci siamo fatti quaranta piani di corsa mentre intorno a noi tremava tutto e sentivamo rumori cupi. Non riuscivamo a capire cosa era successo".
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31/12/2004 03:43 |
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LA STORIA DI YEH CHIA-NI, SOPRAVVISSUTA PER 20 ORE SU UNA PALMA
Nella foto, ripresa dalla tv thailandese, la piccola Yeh Chia-ni, bambina di sei anni di Taiwan in vacanza con i genitori a Phi Phi island. E' rimasta attaccata ad una palma per oltre 20 ore riuscendo a sfuggire alle onde mortali finché non l'hanno recuperata i soccorritori. «Non so quanto ho aspettato - ha detto la bambina - ma è stato tanto tempo. Fino alla mattina. Pensavo che prima o poi mio padre e mia madre sarebbero venuti a salvarmi». La sua mamma risulta però ancora dispersa. «Non sono molto forte. Senza acqua da bere, stavo perdento tutte le mie energie» ha detto Yeh, che ha riportato ferite alle gambe e alle braccia.
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31/12/2004 03:47 |
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Maremoto,madre sceglie tra 2 figli
L'atroce dilemma di un'australiana
Una donna australiana ha dovuto scegliere quale dei due figli salvare durante l'ondata di maremoto abbattutasi sul Sud-est asiatico. Jillian Searle era vicino alla piscina del suo albergo a Phuket, in Thailandia, e ha tentato a lungo di rimanere a galla sorreggendo il figlio di 5 anni Lachie e con in braccio il suo bebè di 20 mesi, Blake. Poi, stremata, ha lasciato il maggiore. Fortunatamente, poi, si sono salvati tutti e tre.
"Sapevo che se li tenevo entrambi saremmo morti tutti. Ho gridato a una donna di tenermi Lachie", ha raccontato la madre al ritorno a Perth, nell'ovest dell'Australia. Il padre, Brad, ha assistito al dramma dal balcone del primo piano dell'albergo dove era salito a prendere un cuscino per il più piccolo dei figli. "Ho visto arrivare la seconda onda e sapevo che i miei figli erano là sotto... E' stato il momento peggiore della mia vita", ha detto.
Ma per miracolo Lachie, lasciato dalla madre, è riuscito ad afferrare con tutte le sue forze a una colonna della lobby dell'hotel ed è riuscito a tenere la testa fuori dall'acqua finché il mare non si è nuovamente ritirato. "Ho pianto e chiamato mamma per lungo tempo, poi mi sono calmato", ha raccontato più tardi il bambino al babbo, quando la coppia lo ha ritrovato vivo nelle braccia di un soccorritore. "Abbiamo avuto una fortuna straordinaria - è stato il commento di Jillian Searle - Ci siamo salvati tutti, nonostante che un bambino non sapesse nuotare, anzi, avesse il terrore dell'acqua, e l'altro sia solo un bebé".
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[Modificato da m.harlock 31/12/2004 3.48] |
31/12/2004 04:27 |
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"Ecco come abbiamo salvato 6 vite"
Fratelli coraggiosi si buttano in mare
Jonathan Arscott e il fratello Luke hanno visto in mare tre bambini che nuotavano, improvvisamente hanno sentito un boato e l'onda assassina che si avvicinava, senza esitazione si sono gettati in acqua. Hanno salvato sei persone di cui tre bambini che sarebbero certamente morti nel maremoto che ha colpito il sud-est asiatico. Le persone messe in salvo in maniera così eroica sono tutte italiane e si trovavano in vacanza alle Maldive.
I due fratelli originari del Sussex England senza pensarci due volte si sono buttati nelle acque del mare che stavano travolgendo i tre bambini, li hanno salvati e poi si sono gettati nuovamente per mettere in salvo altre tre persone. John racconta: "Gli italiani continuano a ringraziarmi dicendomi che sono un grande uomo, mi abbracciano tutti".
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31/12/2004 04:28 |
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Avvocato su sedia a rotelle: salva
In vacanza a Phuket con il compagno
Elvira Casadei, un avvocato civilista disabile, per due giorni è stata nella lista dei dispersi in Thailandia. La donna, costretta su una sedia a rotelle, si trovava in vacanza a Phuket con il compagno: quando l'onda anomala ha colpito la spiaggia dove si trovavano i due, l'uomo è riuscito a fuggire mentre Elvira Casadei è stata inghiottita dall'acqua e trascinata via, dopo due giorni di angoscia è stata ritrovata.
Il nipote della donna, Andrea Casadei, ha confermato: " Il compagno di mia zia è riuscito a parlare con i suoi familiari, è leggermente ferito". La coppia si trovava nella stessa isola dove l'anno scorso avevano trascorso già una vacanza, i due erano partiti il 18 dicembre dalla Romagna. La situazione della donna destava particolare preoccupazione a causa della sua condizione: è costretta su una sedia a rotelle da oltre 15 anni a causa di una banale caduta durante una passeggiata in montagna.
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31/12/2004 04:29 |
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"Due onde hanno travolto tutto"
Industriale veneto racconta la tragedia
Paolo Sinigaglia, industriale veneto, è da anni un frequentatore di Surin, una località dell'isola thailandese di Phuket. Verso l'ora di colazione, l'uomo racconta di aver visto il mare ritirarsi di quasi 120 metri e la gente ha cominciato a scappare e urlare spaventata. Il maremoto ha travolto il complesso alberghiero in due riprese: la prima onda alta tre metri, la seconda, devastante, alta sette. La distruzione è totale.
L'industriale racconta: " La località di Patong è completamente distrutta, le navi si confondono con le automobili perchè hanno invaso le strade. In giro si vedono solo carcasse, fango e detriti. Tutti gli alberghi sono stati evacuati". Ancora spaventato da ciò che è accaduto aggiunge: " Una distruzione così non l'avevo mai vista, si respira un clima di lutto profondo ma la gente si è rimboccata le maniche e si è messa a lavorare".
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31/12/2004 04:31 |
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Viaggio di nozze:salvi per miracolo
Coppia di Termoli: erano su una barca
Un miracolo ha salvato Sara Recchi di 31 anni e il marito Claudio Pietropaolo di 33, entrambi di Termoli. La coppia si trovava nel luogo del maremoto in viaggio di nozza presso il villaggio italiano "Boomerang". Quando l'onda ha travolto tutto i due sposini si trovavano su un'imbarcazione per un'escursione. La furia del maremoto ha travolto la barca che fortunatamente ha resistito. Arrivati a destinazione hanno trovato solo morte e distruzione.
La piccola imbarcazione sulla quale si trovavano i due giovani era diretta all'isola di Phi Phi Island, i turisti a bordo hanno cercato di mantenere la calma. Arrivati sulla spiaggia la scena che si sono trovati davanti agli occhi è stata terribile: feriti, morti, abitazioni e costruzioni completamente distrutte. Sara Recchi subito dopo il disastro è riuscita a chiamare la madre per rassicurare i parenti sulle condizioni sue e del marito.
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