Chievo nel segno di Pellissier
Il Catania argentino va k.o.
Esordio vincente di Pioli: un super Moscardelli firma l'1-0; delizioso poi il pari del Catania con Ricchiuti. Nella ripresa Pellissier si procura e segna il rigore che vale l'incontro. Brivido Catania: nel finale traversa di Capuano.
VERONA, 29 agosto 2010 - La storia invoca nuovi protagonisti. Per rinfrescare otto anni da romanzo, tra prime pagine e servizi tv in giro per il mondo con osservatori a gridare al "miracolo-Chievo". Il nuovo è nella pellicola della serata di Davide Moscardelli: un esordiente già vecchio. Perché è alla prima volta in A a 30 anni, ma anche uno che non si fa pregare: nel primo giorno di A piazza subito la zampata giusta (il colpo l’1-0). La replica del Catania è concentrata nella classe di Ricchiuti, elegante con un cucchiaio che bilancia il peso dell’incontro. Nuovi anche i registi: Pioli da una parte, Giampaolo dall’altra in un Chievo-Catania che somiglia tanto a una partita a Risiko (dove accade quasi tutto nel primo tempo): sulla plancia del Bentegodi c’è spazio solo per Italia e Argentina. Nove sono gli italiani nella formazione titolare del Chievo; nove gli argentini nell’undici di partenza del Catania. Ma a tanto vento di novità, c’è sempre bisogno del grande vecchio che torni ad alzare la voce. Il compito è tagliato per Pellissier, icona di questo Chievo. Nel finale si guadagna il rigore: freddo dal dischetto, è una schiacciata da tre punti.
RE DAVIDE — Al Bentegodi l’osservato speciale è Stefano Pioli. Se non bastassero le sue 300 panchine tra i professionisti, eccolo per la prima volta sulla panchina di un Chievo al nono anno di A. Ma nella notte di Pioli, Davide Moscardelli riesce a spegnere i riflettori sul tecnico e a rubargli la scena. Titolare, spalla a spalla con Pellissier, a 30 anni è al suo esordio in A. Dopo 14 minuti è lui a infilare la difesa del Catania (1-0): sfrutta un calcione-rinvio sbagliato di Silvestri. Non si accontenta solo di segnare: corre, lotta, sgomita, guadagna posizioni del campo. Al punto che a metà corsa, Giampaolo decide di lasciare sotto la doccia Terlizzi. "Re Davide", al 20’ della ripresa, esce stremato, con il Bentegodi in piedi. Un esordio così vale la pena sognarlo per tre decenni.
CUCCHIAIO ARGENTINO — La miscela del Catania è esplosiva: centrocampo tecnico, l’imprevedibilità del duo Mascara-Maxi Lopez. E a fare da collante, l’ingrediente giusto si chiama Ricchiuti. Stordito dall’avvio sprint del Chievo, e sotto di 1-0, la squadra di Giampaolo si affida ai suoi giocolieri di centrocampo e riprende di gran carriera in mano la gara. Il velo di Mascara e l’indecisione della coppia centrale del Chievo favoriscono Ricchiuti: cucchiaio-gioiello ed è il colpo dell’1-1. Bello il primo tempo, equilibrato, ma con un pizzico di fantasia più dalla parte dei siciliani. Ripresa non bella, nervosa, spenta. Si scivola, addirittura, verso la noia fin quando la Bandiera-Pellissier non decide che è l'ora della svolta: si procura il rigore e fa 2-1. L’ultimo brivido, per non farsi mancare niente, lo regala Capuano colpendo una traversa piena a 90° passato. La favola Chievo continua: il nono anno in A inizia con i tre punti.
Mario Pagliara
Fonte:
gazzetta