È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
~~ Forumando!~~

GEMELLAGGI

FORUMANDO

COMPLEANNI



Top Celebrity
FreeWorld Forum
Attuality and Society
Il Mare di Alessandro
Zerofollia Forum
Parole in Libertà
Pubblicità su FFZ
PAPPI'S FORUM
Figurati!
ApertaMenteBisex
Parole e Poesia
LeAli del Mondo
Anima Solitaria
Techno Zone
B-Side Forum
Non solo chiacchiere
FORUM P@LM@
marenostrum
FORUM
FORUM

AGOSTO

1 Walker - Lugo
1 kathrine
1 ciacchi
1 enrico1966
2 exlaura2
2 nudehose
3 giulio_08
4 scrittrice88
4 marty89
4 Keko01
4 marianna84n
5 =(G4NgStA)=.91.
5 °DarkDj°
6 sevin72
7 Ciack
7 goose07
7 Julien.Ciolla
7 Sbuffona
8 david-ao
9 ken.1979
9 ea78
9 Z@ra
9 pupetta91
10 burfaldyno
10 $castle$
10 (SimonLeBon)
11 Mr. Siffredy
11 jayjay77
12 kiss (f)
12 lello60
12 kingofgames
12 Pina72
12 Tex14
13 neve67
13 wiccan matrix
13 realstocking
13 (Kaji)
14 overboost20v
14 Alexander13
14 $sifone$
14 alias.65
14 katun83
15 goldenaxe
16 Mysticeyes
16 mrathlon900
16 caturiyas82
16 SoleLuna_80
17 +Finrod+
17 bobbio84
18 starliam82
18 DOUPHIN-R3
18 por67
19 guidozz
19 rossella.37
20 agorick
20 pioggia0081
21 cleo91
22 Stigma-
22 fairy67
22 centrosardegna
22 +eletto+
23 -Sinderella-
23 jakoooo
24 zon@ venerdì
24 fscomartino
25 nick the quick
25 _LeleM_
26 themonster91
26 |Cassius2|
27 Carlo Alberto.
28 Hermione Krum
28 Jack8321
28 HOUSE LOVERS
29 D@ny91
29 (very)
29 Griforoby
29 enniunculus
30 Pier2004
30 ILCRUDELEMARIONETTISTA
30 Sting L2
30 °ButterflyEly°

Nuova Discussione
Rispondi
 
Stampa | Notifica email    
25/09/2010 23:15
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Ibra detta legge a S. Siro
Al Milan basta: 1-0 sul Genoa

Con un altro gol inventato dallo svedese a inizio ripresa, i rossoneri regolano un avversario difficile e risalgono in classifica. Nel primo tempo palo di Palacio

MILANO, 25 settembre 2010 - La seconda vittoria sudatissima del Milan arriva contro un Genoa ostico e votato all'attacco. I rossoneri soffrono nel primo tempo e rischiano di soccombere due volte. Nel secondo tempo, con un altro atteggiamento, trovano il gol con Zlatan Ibrahimovic, il cui 47 (Sacchi insegna), non ammette repliche. Il Genoa, che non vince con il Milan a San Siro dal 1958, dovrà attendere ancora, ma anche cercare più equilibrio in fase difensiva.

PIRLO NON SI TOCCA — Allegri è convinto che il suo Milan decollerà. Inizia così con Robinho titolare nel tridente alla destra di Ibra e Ronaldinho. Pirlo vince il suo ballottaggio con Seedorf e si ritrova i fianchi coperti da due mastini come Gattuso e Boateng. In difesa spazio ad Abate, preferito a Zambrotta. Gasperini rilancia il suo modulo offensivo e schiera dal primo minuto Chico, preferito a destra a Marco Rossi.

IL GENOA CI PROVA — Moduli speculari per garantire il massimo dello spettacolo che, a dire il vero, fatica a prendere corpo in un vai e vieni poco chiaro. Il Milan è subito aggressivo. Lo conferma il tridente in costante movimento, dove i tre si scambiano spesso di ruolo. Ma sono solo apparenze; i brasiliani e lo svedese non pungono. Soprattutto Zlatan che soffre a dismisura dovendosela vedere con una feroce marcatura; colpevole anche la lentezza dei rossoneri che permette ai rossoblù di organizzarsi. Milan e Genoa sono molto simili: abili a ripartite, ma pasticcioni in difesa: tanta intensità dentro piccoli spazi ed è lo spettacolo a rimetterci. Azioni? Al 27' Dinho mette in area per Gattuso che sfiora il gol tirando sul primo palo dove Eduardo chiude bene. Ringhio è un esempio ed è in forma. E' dappertutto, dispensa saggezza e fa muro, ma non puoi pretendere da lui i gol. Così a sfiorare la rete, dopo un tentativo di Boateng respinto da Eduardo, è due volte il Genoa: prima con Palacio che scheggia il palo complice una deviazione di Abbiati, splendido al 46' quando deve respingere a pugni uniti il colpo di testa ravvicinato di Chico.


IL 47 DI IBRA — Non va. Allegri nè è consapevole. Ma il livornese è uomo che non cambia le sue idee e inizia la ripresa con gli stessi uomini. Come dargli torto. Partiti con la rabbia in corpo, i rossoneri passano al 4'. L'azione è milanista doc: una verticalizzazione di Pirlo che pesca Ibrahimovic. Pressato da due genoani, Zlatan allunga il 47 e con la punta del destro inventa un pallonetto che Eduardo smanaccia inutilmente. Allegri mantiene il suo aplomb, ma in realtà fa implodere la sua soddisfazione. Il Genoa reagisce rischiando però il contropeide del Milan. Gasperini, addirittura, inserisce Sculli per Chico dilatando il suo potenziale offensivo. C'è spazio anche per MIlanetto (fuori Veloso), necessario per ridare lucidità alla manovra. Allegri invece inserisce Flamini per l'ottimo Gattuso che non ne ha più. I muscoli del francese e la classe di Seedorf che prende il posto di Ronaldinho in serata no; mossa più che apprezzabile, perché l'olandese fa ragionare di più la squadra.

FLAMINI SPRECONE — Ma chi rincorre è il Genoa. I rossoblù assediano il fortino del Milan che fatica a salire. Un'impotenza a cui reagisce con la sua qualità. E non è un caso se tra il 36' e il 44' la squadra di Allegri sfiori quattro volte il gol. Su tutte il salvataggio di Criscito che toglie la gioia della rete a Robinho e l'occasione sciupata da Flamini che calcia alto da posizione illuminante. Il Genoa ci prova più con il fisico che con la testa, ma il gap tecnico gli dà torto. Allegri e i rossoneri passano e salgono in classifica sperando in un'impresa della Roma. Ma Ibra ha altri pensieri: "L' Inter? Noi dobbiamo pensare a noi; cosa fanno gli altri non mi preoccupa, se noi facciamo il nostro lavoro arriviamo primi".

Gaetano De Stefano

Fonte: gazzetta
25/09/2010 23:45
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Vucinic gela l'Inter al 92'
Orgoglio Roma coi campioni: 1-0

Gara equilibrata, nervosa e brutta nella ripresa: nel recupero il neoentrato montenegrino va in tuffo su un cross di De Rossi e sblocca il risultato. I giallorossi trovano la prima vittoria stagionale, per l'Inter prima sconfitta in campionato

ROMA, 25 settembre 2010 - Quando tutto sembra finito e lo 0-0 sembra stampato, questa sfida - diventata la più spettacolare dell’ultimo lustro - regala le emozioni maggiori in coda. Quella frustata che confeziona la prima sconfitta nel campionato italiano per Rafa Benitez e rilancia anche la Roma che trova il primo successo, cercato e trovato nel momento in cui all’Olimpico in pochi ci credevano. Sì perché Mirko Vucinic, subentrato a un Totti deludente, aveva fatto imprecare la curva sud per un paio di giocate approssimative. E invece proprio il montenegrino si fa trovare pronto sull’ultimo cross di De Rossi (anche lui senza lampi per 90’), anticipando il colpevole Lucio. Questo in un finale nel quale la Roma cala fisicamente e regge solo col carattere, l’Inter non trova il colpo del k.o. con Eto’o e paga oltremodo una prestazione forse troppo guardinga. I tentativi di fuga per il momento sono rimandati. E il Milan incalza a 2 punti.

DIFESE BLOCCATE — L’inizio è decisamente di studio. Roma coperta nel suo 4-4-2 con Menez e Perrotta esterni abbastanza attenti a non perdere le distanze con i mediani De Rossi e Pizarro. All’inizio c’è solo un lampo di Sneijder, con un cross pericoloso da destra, a parte Stankovic che comincerà il suo personale tiro al bersaglio dalla grande distanza. Poi grandi applausi per un bel recupero in velocità di Juan su Milito. E un bel taglio ancora dell’olandese su cross basso di Maicon.

QUELLI COL CASCO — A infiammare la sfida ci pensano gli uomini col casco, visto che entrambi i terzini mancini usano la protezione al capo. E se Chivu (beccato dal primo minuto dopo i gestacci al pubblico romano nella finale di Coppa Italia) si arrangia come può ed è l’unico nervoso e ammonito del primo tempo, Riise diventa il grande protagonista: con lui la Roma ha ben altra forza offensiva. Il norvegese, davanti al suo ex tecnico del Liverpool Benitez, sfodera una prestazione di grande intensità, costringendo spesso Maicon sulla difensiva e superandolo un paio di volte. Dai suoi cross i giallorossi costruiscono le occasioni migliori. Al primo lancio di sinistro, con la difesa dell’Inter piazzata non benissimo, Totti riesce con un assist sporco a trovare Perrotta solo davanti al portiere e Julio Cesar si salva respingendo col corpo. Allo scadere del tempo ancora Riise pesca solo in area Totti, il cui controllo approssimativo mette dubbi sull’identità a pochi passi dalla porta.

STANKOVIC IL CECCHINO — Se nella mediana romanista Pizarro detta i tempi e De Rossi annaspa, in quella interista brilla uno Stankovic ispirato. Un suo assist libera Eto’o sulcui tiro Burdisso si oppone col corpo. Ma soprattutto il serbo prova più volte il tiro dalla distanza, confidando in un Lobont respingente, nel senso che il portiere romeno non blocca mai il pallone. Due tiri nello specchio sul quale la riserva di Julio Sergio si arrangia con stile non impeccabile e poi una traversa verso la fine del tempo.


INIZIO RIPRESA SPETTACOLARE — Un Cambiasso come al solito poco appariscente, trova l’inserimento giusto a inizio ripresa, Sneijder lo pesca a centro area smarcato, ma l’argentino – fantasma per Maradona – non riesce a deviare di testa come vorrebbe. Le squadre si allungano e la partita diventa spettacolare. Menez, un po’ molle nel primo tempo, si rende conto che può puntare e scavalcare Chivu: ci riesce e sul cross in scivolata – con Julio Cesar fuori causa - da un metro Borriello manca l’occasione più clamorosa. Poco dopo Eto’o, con un tiro a girare costringe Lobont all’ennesima respinta.

LA PAPERA DI JULIO CESAR — Già la stagione scorsa una sua incertezza aveva agevolato un gol di De Rossi, stavolta il portiere brasiliano la fa grossa: deve rimettere dal fondo, ma mette il pallone per terra nella propria area piccola lo tocca col piede e lo riprende in mano: l’attento Morganti fischia la punizione a due, ma la conclusione di Totti non è degna del suo nome e l’Inter (e soprattutto il suo numero 1) tira un sospiro di sollievo.


INTER A SPECCHIO — Benitez si rende conto che la sua squadra soffre un po’ e sostituisce uno stanco Milito con Muntari che si piazza a sinistra sulla mediana, così i nerazzurri passano al 4-4-1-1. Con Eto’o nella sua posizione preferita. Ma stavolta il camerunese non è micidiale, perché quando poco dopo la mezz’ora Juan commette uno dei pochi errori e Sneijder verticalizza: Samuel sparacchia fuori da buona posizione. Cerca di rifarsi poco dopo, ma sulla sua frustata di destro, Lobont compie il suo intervento migliore. Poi il Vucinic che non ti aspetti e la Roma che vince ancora con i campioni d’Italia all’Olimpico, come nel marzo scorso: 2-1 alla squadra di Mourinho.

BRAVO MORGANTI — Con le premesse di una settimana carica di polemiche e tensioni, un applauso va all’arbitro marchigiano che sa leggere i momenti della partita senza farsi condizionare. Un solo cartellino nel primo tempo corretto – dove decide di non fischiare per una gamba troppo alta di Lucio in area (sarebbe punizione a due) - poi comincia a sventolare gialli quando il nervosismo sale. E se grazia Chivu da una possibile espulsione per doppia ammonizione, è indulgente anche con Menez per un intervento da dietro su Sneijder che potrebbe essere da rosso.

Maurizio Nicita

Fonte: gazzetta
26/09/2010 16:33
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Il Napoli fa a pezzi il Cesena
Parolo illude, Cavani decide

Gli azzurri fanno la partita, ma al 3' della ripresa subiscono la rete dei romagnoli. Mazzarri, espulso, decide i cambi: dentro l'uruguaiano e Gargano e la squadra decolla. Finisce 4-1 con il pareggio di Lavezzi, il rigore di Hamsik e la doppietta dell'ex rosane

CESENA, 26 settembre 2010 - Il Napoli riscatta il brutto tonfo del San Paolo con il Chievo, piantando una bandiera al Manuzzi con su scritto a caratteri cubitali 4-1. Gara pazzesca, perché gli azzurri dominano il Cesena tutto il primo tempo, subiscono il gol di Parolo al 3' della ripresa, ma poi rimontano e fanno a pezzi la formazione di Ficcadenti. Decisivi gli ingressi di Cavani e Gargano. Così arriva il pari di Lavezzi, il gol su rigore di Hamsik e la fantastica doppietta dell'ex rosanero. Poker che non fa una grinza e che catapulta l'attaccante sudamericano in testa alla classifica dei cannonieri con 5 gol al fianco di Eto'o.

MAZZARRI CAMBIA — Il Cesena dei miracoli non cambia abito nemmeno nell'antipasto. Ficcadenti rilancia la sua formazione tipo e il 4-3-3 che ha fatto male a qualche grande. Mazzarri invece inserisce cinque nuovi elementi rispetto alla gara col Chievo. Fa esordire come partenti Sosa e Yebda, dirotta Cavani in panchina (mossa discutibile) e inserisce appunto Sosa al fianco di Hamsik. Uomini molto tecnici, ma anche muscoli sulle fasce, con una regola da non perdere di vista: restare alti per frenare il pressing offensivo dei romagnoli.

MONOLOGO AZZURRO — E per tutto il primo tempo è il Napoli a fare la partita. Un monologo plateale, contro la compattezza difensiva dei padroni di casa che utilizzano un antidoto vecchio come il mondo: il catenaccio, magari pronti a scatenare il contropiede. In realtà ci vogliono ben 25 minuti per vedere il primo tiro dei cesenati; rasoterra debole di Parolo bloccato da De Sanctis. Il 65% di possesso palla degli azzurri dice tutto, ma sottolinea anche che negli ultimi 15 metri manca la zampata decisiva, anche perché l'ultimo uomo, il vecchio e saggio Antonioloi, è attento e fa buon uso della sua esperienza. Così alle prese con gli spazi strettissimi, il Napoli prova a ragionare di più alla ricerca di una soluzione. Lavezzi al 38' inventa un diagonale che Antonioli devia in angolo. Al 44' Hamisk al volo di destro sfiora il primo palo. Un po' poco, a dire il vero, dopo un dominio territoriale contro un Cesena incapace di trovare il guizzo.


PAROLO ILLUDE — E la ripresa inizia con lo stesso copione e la prima vera nitida occasione per il Napoli. Zuniga fa tutto da solo, irrompe in area, ma deve fare i conti con la straordinaria reattività di Antonioli che respinge. Occasioni da capitalizzare. Soprattutto quando di fronte hai una squadra come il Cesena. Al 3', infatti, Cribari si fa infilare da Schelotto sulla linea di fondo. Errore capitale, perché l'argentino tocca al centro dell'area per Parolo che, tuitto solo, ha il tempo di mirare e impallinare De Sanctis. Mazzarri perde la testa intravedendo chissà quale fallo di Schelotto. Il tono non piace a D'Amato che lo espelle. Il Napoli va in trance, ma è costretto a riorganizzarsi in fretta, perché il Cesena cerca di chiudere la partita. Con un sms Mazzarri ordina a Frustalupi l'ingresso di Cavani e Gargano (fuori Sosa e Yebda). Era ora. L'attaccante sfiora subito il gol. L'uruguaiano penetra in area alla sua maniera e calcia a colpo sicuro. Ma oggi è super Antonioli. E se non c'è il numero uno dei romagnoli ci pensa l'incrocio dei pali che al 25' respinge il destro di Gargano dai 25 metri. Ma sono segnali evidenti. Al 27', infatti, arriva uno dei pareggi più meritati della storia. Azione da raccontare. Cavani in area a sinistra per Dossena che tocca nell'area piccola per Lavezzi; il "Pocho" non ha il 47 di Ibra ma ci arriva lo stesso.

CHIUDE CAVANI — Entra Cannavaro per Cribari. Entra Lauro per Giaccherini. Quest'ultimo, cambio fatale. Del difensore l'entrata su Zuniga che D'Amato punisce con un rigore dubbio. Ad Hamsik interessa poco: lo slovacco prende la mira e infila il 2-1. Il Manuzzi ammutolisce al 43' quando Cavani si tira dietro il Cesena e con una diagonale chirurgico segna il 3-1. Ma oggi è domenica, Edinson ha fame e dopo l'antipasto arriva il ragù: palla morbida nel sette. Uno spettacolo. Applausi!

Gaetano De Stefano

Fonte: gazzetta
26/09/2010 19:46
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Si sblocca Zarate, Lazio prima
Chievo al secondo ko interno

La squadra di Reja vince a Verona: l'argentino ritrova il gol che mancava da febbraio, diagonale vincente su lancio di Mauri, dopo aver fallito altre tre occasioni. Il Chievo fallisce la possibile fuga in classifica

MILANO, 26 settembre 2010 - La Lazio vola. Vola con il ritrovato Zarate, che interrompe un digiuno che durava dallo scorso febbraio. Vola in testa alla classifica, affiancandosi all'Inter a quota dieci punti. Vola con una squadra che da metà campo in su ha tante risorse, che affianca alla qualità di Hernanes la corsa di Floccari e Mauri. Vola grazie anche a una difesa che pare davvero convincente. Vince 1-0 sul campo del Chievo, e Reja si ritrova a braccetto di Benitez.


ZARATE, QUATTRO OCCASIONI — Mauro Zarate ha bisogno di quattro occasioni per sbloccarsi: sulla prima trova una bella uscita di Sorrentino (lancio di Mauri, prove generali del gol), poi si crea la secondo da solo, girandosi improvvisamente e testando i buoni riflessi di Sorrentino. Il portiere devia sul palo. Quando poi fallisce da due passi, solo sul secondo palo, un piattone su cross di Floccari, pare che la maledizione sia destinata a continuare. Invece nelle ripresa, non certo nel momento migliore dei suoi, ecco che arriva la rete tanto inseguita. Lancio lungo di Mauri su una ripartenza veloce, Zarate arriva sulla palla in area e da posizione defilata inventa il diagonale destro che batte Sorrentino: 1-0, basterà.


MODULI SPECULARI — Chievo e Lazio si presentano in campo con moduli speculari e anche simili indicazioni tattiche: da una parte Brocchi deve cercare di tenere fuori dal gioco Bogliacino, dall'altra Rigoni di appiccica a Hernanes. Le due punte tendono a partire larghe, per favorire gli inserimenti centrali dei centrocampisti. Centrocampisti che però, per quanto riguarda il Chievo, preferiscono invece lanciare profondo per Pellissier e Moscardelli: i due lottano con Dias e Biava, si ritagliano qualche tiro sporco. La Lazio invece sfrutta il movimento continuo di Mauri, le discese costanti di Lichtsteiner sulla destra e soprattutto la maggior qualità da metà campo in su, con Hernanes, Floccari e Zarate.

LAZIO, TIENE LA DIFESA — Il "profeta" Hernanes, come detto, è marcatissimo: Pioli si è preoccupato che i suoi non gli concedessero due metri per caricare il tiro. Fa bene, perché il brasiliano appena può spara, ed è pericoloso con entrambi i piedi. Gli resta il dribbling nello stretto, di cui darà lezioni. Floccari non ha tantissime palle giocabili, ma rientra e riesce spesso a far distendere la squadra. Per il resto la Lazio dimostra una gran solidità difensiva, costruita intorno alla coppia Dias-Biava, puntuale ed elegante soprattutto per quel che riguarda il brasiliano.


CHIEVO, SI FERMA PELLISSIER — Il Chievo perde la sua seconda gara stagionale in casa (viene il dubbio che sia squadra da trasferta), fallisce l'obiettivo di ritrovarsi da solo in testa alla classifica, e vede incepparsi l'attacco fin qui molto prolifico. Su quest'ultimo dato pesa molto l'infortunio di Pellissier, che a inizio secondo tempo deve lasciare il campo per un problema alla schiena. I "mussi" si confermano tatticamente disciplinati, con attaccanti che sanno lottare e fare pressing. La squadra di Pioli non brilla per idee e qualità, e nel momento migliore della Lazio vede qualche problema difensivo. Mantovani perde il duello con Lichtsteiner e Cesar si fa bruciare da Zarate sul gol.

Valerio Clari

Fonte: gazzetta
26/09/2010 19:55
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Ljajic sblocca la Fiorentina
Primo successo, Parma ko

Un calcio di rigore del serbo rompe l'equilibrio al Franchi, raddoppia De Silvestri, sempre nella ripresa. Per i Viola primi tre punti in campionato, interrotto un digiuno di 12 giornate. Emiliani mai pericolosi senza Giovinco

FIRENZE, 26 settembre 2010 - La Fiorentina supera il Parma 2-0, centra il primo successo stagionale e si rimette in carreggiata dopo la falsa partenza. Ljajic sblocca il risultato dal dischetto: per Mirante, in questo campionato, è la quinta rete incassata su rigore. Un record. Poi ci pensa De Silvestri (con un tocco involontario di Lucarelli) a blindare il vantaggio e a lanciare i Viola, imballati e impauriti per buona parte del match. Stesso discorso per gli emiliani, troppo lenti nelle ripartenze per impensierire i padroni di casa. Così alla fine è un episodio a rompere l'equilibrio e a rilanciare le azioni degli uomini di Mihajlovic. Non è la fine della crisi, ma l'inizio della cura.

PARI E PAURA — Giovinco, Mutu e Jovetic: l'assenza degli uomini di fantasia si fa sentire. Tolto l'estro e i colpi di classe, a questa Fiorentina e a questo Parma resta poco. Restano due formazioni quadrate, col baricentro sbilanciato all'indietro nonostante gli assetti offensivi; restano buoni attaccanti - Gilardino e Bojinov - ma troppo isolati; restano tornanti di fascia che non corrono per due e mostrano 'timidezza' come Vargas, Marques, Cerci e Candreva. Alla fine i giocatori più dinamici sono a centrocampo, ma pensare che le due formazioni si reggano su Montolivo e Morrone non corrisponde alle aspettative d'inizio stagione.


LJAJIC CRESCE — Non può essere nemmeno Ljajic a far la differenza: diciannove anni ancora da compiere, il talentino serbo ha numeri come dimostra al 1' impegnando Mirante in un grande intervento, ma alla fine sono più i palloni persi, gli eccessi d'egoismo e i contrasti mancati. Il 'carattere' invocato da Mihajlovic, insomma, ancora non c'è. Chissà cosa ne pensa Prandelli, c.t. azzurro oggi in tribuna fra amici: la sua Fiorentina degli ultimi tempi non era meno molle di questa. Lo stesso dicasi per il Parma, che in un mese è passato dal 2-0 dell'esordio allo 0-2 del Franchi. In mezzo, due pareggi e un'altra sconfitta. Troppo timore crea problemi agli equilibri e la difesa soffre.

EPISODI CHIAVE — In 90' di alti e bassi, a decidere il match sono alcuni episodi. L'occasionissima del Parma al 6' della ripresa: cross di Candreva, De Silvestri liscia a centro area e Marques non ne approfitta. Al 14' della ripresa Lucarelli stende in area Gilardino lanciato a rete: rigore e ammonizione. Mihajlovic chiede il rosso (giusto) ma il quarto uomo lo riporta alla calma. Trenta secondi prima lo stesso Lucarelli era andato giù nell'area viola, strattonato da Felipe. Anche qui, ci poteva stare il penalty. Sul dischetto va Ljajic e realizza, due su due in questo campionato. La rete sblocca i Viola, si vedono tocchi di prima e ripartenze in verticale. Ci provano Gilardino e Montolivo, ma Mirante fa buona guardia. Alla fine, merita la Fiorentina.

Claudio Lenzi

Fonte: gazzetta
26/09/2010 19:59
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Palermo rimonta dallo 0-2
Lecce: indigesto il Maccarone

La squadra di De Canio schiera tre punte e si porta sul 2-0 al Barbera grazie a Giacomazzi (poi espulso nella ripresa) e Corvia. Pinilla dimezza le distanze e nel finale il Palermo carica a testa bassa, con Maccarone che sigla il 2-2 a tempo scaduto

PALERMO, 26 settembre 2010 - Il Lecce non segnava in trasferta dall'8 maggio scorso: c'è riuscito oggi, infilando due gol al Palermo. Ma il doppio vantaggio non è bastato ai salentini ad espugnare il Barbera. Avanti 2-0 fino a inizio ripresa, al 7' e al 48' Pinilla e Maccarone hanno risposto a Giacomazzi e Corvia, pareggiando il conto (2-2). Il Lecce si può consolare pensando al primo punto esterno della stagione e a una prestazione molto positiva nonostante le molte assenze. Ma alla fine ad esultare è il Palermo, che strappa un punto cercato fino in fondo ma tutt'altro che scontato.

GLI UNDICI — Il Palermo si presenta al Lecce con due varianti rispetto all'impresa di Torino di tre giorni fa: rientra Liverani e al posto di Hernandez c'è Pinilla. La squadra di De Canio sceglie invece un assetto parecchio offensivo, con Olivera e Corvia a supportare Jeda in avanti. E tanta intraprendenza viene subito premiata: all'8' l'argentino disegna un assist per Giacomazzi, che da buon ex segna (palo-gol) ma non esulta. Lo fa invece il Lecce, per il quale questa è la prima rete in trasferta di campionato. Un regalo speciale per De Canio, che oggi compie 53 anni. Il Palermo accusa il colpo ma non trova il modo giusto per reagire. Tanto che alla fine del primo tempo sarà il Lecce ad essere andato vicino al raddoppio più di quanto il Palermo abbia sfiorato il pari. L'occasione salentina più limpida al 12', con Corvia che non ci arriva d'un soffio, in scivolata, e Olivera che sfiora un palo. E il Palermo? la sua reazione sta tutta in un paio di occasioni: al 27' Rosati respinge un colpo di testa di Pinilla e al 44' ancora Pinilla va in gol, ma il gioco era già stato fermato da Bergonzi, che ha ravvisato un fuorigico (quantomeno sospetto) dello stesso attaccante. Inutile il tentativo in corsa di Rossi, che intorno alla mezz'ora aveva commutato il suo Palermo in un 4-3-1-2 con Pastore avanzato accanto a Pinilla e Ilicic unico trequartista.

MOSSE E CONTROMOSSE — La ripresa si apre col botto: dopo 33 secondi il Lecce trova il raddoppio. A siglarlo è Corvia in tuffo, su assist di Olivera. Rosati inserisce il suo nome nella cronaca per la seconda volta respingendo una conclusione velenosa di Nocerino, poi il Lecce sbaglia lo 0-3 che avrebbe chiuso il match: al 5' Cassani intercetta in extremis una conclusione sotto rete di Piatti, in mezzo ai fischi del pubblico del Barbera che cerca di dare la scossa ai suoi. Pronti-via, e al 7' il Palermo dimezza le distanze: Pinilla, al suo primo gol in A, raccoglie una corta respinta di Rosati su Ilicic e infila di destro. Poi le panchine prendono iniziative di opposto segno: Rossi manda in campo Bacinovic (per Liverani) e soprattutto Hernandez (per Nocerino), mentre De Canio si cautela togliendo Olivera e Jeda e inserendo Sini e Munari. L'ultimo quarto d'ora si infiamma: il Palermo spinge, Bergonzi segnala un paio di fuorigioco sospetti, viene espulso per proteste il preparatore dei portieri rosanero, entra anche Maccarone. Insomma, il Palermo proprio non ci sta, ma il Lecce non molla la presa, e si fa anzi trovare pronto alle ripartenze in contropiede non appena il Palermo si sbilancia. Al 36' Giacomazzi si fa ammonire per la seconda volta e viene espulso, immediata la contromossa di De Canio che richiama Piatti per Coppola. I minuti finali vedono il Palermo chiudere il Lecce nella sua area, ma verso Rosati non arriva alcuna conclusione davvero pericolosa. Fino al minuto 48, quando Rosati dice ancora di no a Pastore, ma nulla può contro l'accorrente Maccarone, che infila di sinistro. L'ultimo brivido è una conclusione (respinta) di Hernandez, ma per il Lecce sarebbe stata una punizione davvero eccessiva.

Livia Taglioli

Fonte: gazzetta
26/09/2010 20:03
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Barreto dribbling alla Ronaldo
Il Bari affossa un buon Brescia

I lombardi mancano l'occasione storica di portarsi in vetta. Rivas regala il vantaggio ai pugliesi, ma il Brescia pareggia con Konè. Nel secondo tempo, Barreto si guadagna e realizza il rigore decisivo

BARI, 26 settembre 2010 - Non è il solito Bari. Nonostante il vantaggio in avvio di Rivas, la squadra di Ventura dà la sensazione di voler controllare, fondamentale in cui - a giudicare da quanto si è visto - non eccelle. Il Brescia, che aveva cominciato bene, prende il controllo della partita, pareggia con Konè e poi cerca anche la vittoria che la lancerebbe storicamente in vetta: Possanzini si divora l'occasione del vantaggio, la traversa respinge una punizione di Cordova e poi sale in cattedra Barreto. Il brasiliano imperversa, si diletta in slalom degni del miglior Ronaldo e decide la partita.


SULLA RIVAS DEL FIUME — Il Bari, in avvio, lascia sfogare gli ospiti, che mostrano una buona personalità, facendo girare il pallone e non palesando alcun timore della velocità avversaria. Dopo qualche minuto d'attesa, però, la squadra di Ventura comincia ad alzare i ritmi e trova una miniera d'oro sulla destra, dove lo svizzero Deprelà soffre l'esordio e, soprattutto, la vitalità di Rivas: l'ex West Ham prima rischia tantissimo abbracciando un po' troppo affettuosamente l'argentino in area, poi si fa sorprendere dall'ala del Bari che s'imbuca e, con un diagonale imprendibile, batte Sereni. A questo punto, i biancorossi si limitano ad abbassarsi nella propria metà campo, mettendo 11 uomini dietro la linea della palla, aspettando solo l'errore avversario per punirlo in contropiede.


TRAGEDIA GRECA — La tattica dei pugliesi, sulla carta, avrebbe anche un senso considerata la rapidità dei furetti là davanti, peccato che Koné scompagini gli schemi: il sostituto di Diamanti (fuori per problemi fisici) ubriaca Gazzi e Masiello, prima di battere Gillet da sottomisura. Dai padroni di casa, solo uno squillo, con colpo di testa di Barreto in tuffo che Sereni devia a mano aperta. Poi è solo Brescia, che spreca anche una ghiotta occasione per portarsi in vantaggio: Possanzini fa tutto bene, serve il secondo drink a Masiello, lo manda al bar con una finta in area, ma al momento di tirare fuori la punta, svirgola la conclusione e buca solo l'esterno della rete. La squadra di Ventura, però, fatica a scuotersi nonostante gli urlacci del suo tecnico dalla panchina.


BARRETO&ALVARETTO — Il secondo tempo comincia com'era finito il primo, con il Brescia padrone del campo e subito vicino al raddoppio (punizione di Cordova che scuote la traversa). Poi, però, Barreto si mette la maglia di R9 e regala al pubblico uno slalom alla Ronaldo vecchio stile, trovando l'avventata scivolata di Martinez ed un rigore inevitabile (realizzato spiazzando Sereni). Ventura ha poi il merito di capire le difficoltà dell'11 di Iachini e di cercare di approfittarne, inserendo Alvarez sulla destra, dove Daprelà (poi sostituito da Dallamano, ma anche lui in difficoltà) ha evidenti giramenti di testa.

ASSALTO BRESCIA — L'honduregno, però, continua ad imperversare allegramente, offrendo assist a ripetizione per un indiavolato Barreto: Sereni è costretto agli straordinari. La sofferenza della difesa lombarda è acuita anche dalla spregiudicata tattica offensiva di Iachini che, non avendo più nulla da perdere, inserisce tutti gli attaccanti a disposizione: finisce addirittura a quattro punte, dentro anche Caracciolo e Taddei con Pozzanzini ed Eder, ma senza esito. Fino al 90' lo spettacolo è tutto nel vedere Alvarez saltare gli avversari come birilli, collezionando scalpi e ammonizioni (di chi tenta di marcarlo).

Sergio Stanco

Fonte: gazzetta
26/09/2010 20:07
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Il Catania spreca troppo
Il Bologna strappa l'1-1

Un rigore dubbio nel primo tempo porta gli emiliani in vantaggio con Di Vaio. Nella ripresa assedio del Catania, che fallisce almeno tre palle-gol clamorose. Il pari arriva da un'autorete di Britos. Traversa di Mascara

CATANIA, 26 settembre 2010 - Un Catania arrembante permette di festeggiare solo a metà (1-1 il risultato finale) le cento panchine del suo allenatore Marco Giampaolo. Più che positiva la prestazione dei siciliani, con un secondo tempo giocato solo nella metà campo del Bologna, meno il risultato che sta stretto ai padroni di casa, considerate le due occasioni clamorose capitate a Mascara e Maxi Lopez e la traversa presa dallo stesso Mascara. E anche il rigore su Siligardi è sembrato perlomeno controverso.


DOMINA IL CALDO — Dopo i primi venti minuti giocati a una buona intensità, soprattutto dal Bologna, i ritmi vengono imposti dal gran caldo di Catania. Tra gli ospiti si mettono in mostra Rubin, un pendolino sulla fascia sinistra, Perez, dai suoi piedi passano tutti i palloni giocati dai rossoblu, e Gimenez, che fino alla mezz'ora spaventa la squadra di Giampaolo con i suoi guizzi. Dall'altra parte qualche fiammata di Gomez, comunque troppo lontano dalla porta (come Mascara) nei primi 45 minuti. L'argentino prima sfiora di testa un calcio d'angolo di Mascara, ma guadagna solo un altro tiro dalla bandierina, poi si gira dagli undici metri ma alza troppo la mira.


RIGORE E PROTESTE — Al 40' si infiamma la partita: Siligardi tenta di saltare Silvestre, ma cerca il contatto con il difensore rossazzurro e si lascia cadere. Gava fischia il rigore tra le proteste dei padroni di casa. Di Vaio sbaglia, ma va a ribadire in rete la ribattuta di Andujar. Due minuti dopo Maxi Lopez subisce fallo al limite, Gava fa proseguire per il vantaggio e quando l'attaccante argentino va giù in area dà la punizione dal limite. Lopez furioso, ma non c'è niente da fare. E Mascara colpisce la barriera. Nella ripresa il Catania parte fortissimo e domina per tutti i 45 minuti. Per due volte gli avanti siciliani si portano da soli davanti a Viviano: al 2' Mascara tocca di esterno a lato, al 18' Maxi Lopez fa un passaggio al portiere da pochi metri. La vivacità di Ricchiuti e la stanchezza degli ospiti trasforma la ripresa in un assalto a Fort Apache. Continuano a provarci Gomez, Ricchiuti e Maxi Lopez, ma serve un cross di Marchese e una clamorosa deviazione nella propria porta di Britos per rimettere le cose a posto. Dopo l'1-1, la squadra di Giampaolo non molla e fa ancora in tempo a colpire una traversa con Mascara.

Alberto Agostinis

Fonte: gazzetta
26/09/2010 20:11
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
La Samp non sa più vincere
Udinese, finalmente un punto

Senza reti la sfida tra blucerchiati e friulani: partita non entusiasmante, le migliori occasioni sui piedi di Pinzi e Di Natale

GENOVA, 26 settembre 2010 - Non è crisi, ma la Sampdoria che non vince da un mese (e dalla prima giornata di campionato) è un caso da analizzare. Anche contro l'Udinese, ultima in classifica, Cassano e compagni non convincono, finendo imbrigliati dalla tattica impostata da Guidolin. Ed è proprio il tecnico friulano a sorridere, togliendosi di dosso il peso degli zero punti. L'Udinese vista al Ferraris, onestamente, non meritava questa condizione. Lo 0-0, bruttino, è comunque giusto.

PINZI COME AL CHIEVO — Pochi fronzoli, tanta corsa, possibilmente "intelligente". L'Udinese ha una voglia matta di togliere quello zero, nei punti in classifica. Così si spiegano i pochi fronzoli, appunto, nella formazione iniziale: che, anzi, è un mezzo omaggio proprio a Mimmo Di Carlo, tecnico della Samp. Perché vedere Pinzi trequartista ricorda molto il Chievo degli anni passati, con il mediano a dare fastidio all'uomo più pericoloso degli avversari. E chi è il pericolo numero uno dei blucerchiati? Cassano, ovviamente. Che, dalla sua mattonella a sinistra, si vede sempre circondato ora da Pinzi, ora da Isla. Insomma, è soffocamento.

CURCI È UN GATTO — Pinzi e Isla, peraltro, sono molto bravi a riproporsi, e nel primo quarto d'ora la Sampdoria soffre parecchio. Sempre da destra, dove anche Di Natale si sposta a creare ulteriore superiorità numerica. Proprio il capocannoniere dell'ultimo campionato pennella un cross al centro dove Pinzi, invece di stoppare e battere a rete, si avvita per un tiro al volo tutto storto che esalta Curci. Bravo il portiere, ma il centrocampista poteva fare meglio. A questo punto Di Carlo, per coprirsi meglio, sposta a sinistra Guberti, in precedenza battitore libero dietro le punte. E torna l'equilibrio.


DOMIZZI SI ROMPE — Un equilibrio che spesso sconfina nella noia. Difesa e centrocampo dell'Udinese sono pressoché perfetti, lasciando pochissimi spazi a Palombo e a Semioli. L'unica azione degna di nota della Samp è orchestrata dai soliti due, Pazzini e Cassano, con il primo che viene anticipato all'ultimo da Domizzi. Il quale, nell'intervento, ci rimette forse il ginocchio e viene sostituito da Coda. Per il resto, succede poco o nulla. Sembra che le due squadre preferiscano annullarsi che proporre azioni pericolose.

SULLA LINEA — Infatti nella ripresa, se possibile, si vede anche meno. L'occasione migliore ce l'ha Di Natale che, servito sul filo del fuorigioco, supera Curci in pallonetto, ma ci pensa Zauri sulla linea a sbrogliare con calma la matassa. Cassano pensa più a protestare per le mancate ammonizioni ai difensori dell'Udinese (Zapata alla fine si becca il giallo e rischia per una trattenuta su Pazzini), ma non illumina come nelle migliori occasioni. Di Carlo mischia le carte con Marilungo e Pedro, passando a un 4-2-3-1 che dovrebbe impensierire i friulani sugli esterni. Ma niente. Il pari va bene soprattutto agli ospiti, che riescono al quinto tentativo ad acchiappare il primo punto in classifica. Si sente qualche fischio dagli spalti di Marassi al 90', segno che questa Samp convalescente non piace ai suoi tifosi.

Alessandro Ruta

Fonte: gazzetta
26/09/2010 23:21
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Juventus a forza 4
Krasic super: 4-2 al Cagliari

Il posticipo dell'Olimpico consacra il nuovo acquisto serbo dei bianconeri, che realizza una tripletta. Segnano anche Bonucci e Matri, due volte. Juve che risale a -3 dall'Inter capolista, ma perde per infortunio Amauri, uscito in barella per una distorsione alla caviglia destra

TORINO, 26 settembre 2010 - La Juventus continua il suo viaggio sulle montagne russe. Dopo una picchiata, contrassegnata dai tre gol subìti dal Palermo, arriva un picco, contro il Cagliari. Cui la squadra di Delneri rifila 4 reti e la prima sconfitta di questo campionato. Quando vince, ed è successo due volta in questo avvio di stagione, la Juve lo fa col pallottoliere: fa poker, come ad Udine. Stavolta finisce 4-2. Ne segna tre Krasic, l'uomo del giorno. Bravissimo, scatenato. E poi va a bersaglio Bonucci. Per il Cagliari la doppietta è targata Matri, che mette a nudo le crepe della peggior difesa della serie A, statistiche alla mano, con 9 reti subite, come Udinese e Roma. La Juve - che perde nel finale Amauri, uscito in barella per un infortunio alla caviglia destra - è a -3 punti dall'Inter capolista, che affronterà nel prossima turno, domenica sera, a San Siro. Un weekend di campionato ha rimescolato le carte in tavola in maniera inimmaginabile.

SCHIERAMENTI — Delneri cambia 4/11 rispetto alla formazione sconfitta dal Palermo a Torino nell'ultimo turno di campionato. Rinaudo, un centrale, fa il terzino destro, ed esordisce così in bianconero. Debutto invece dal 1' per Aquilani, preferito a Marchisio, mentre in avanti gioca la coppia pesante, Amauri-Iaquinta. Bisoli risponde affidando a Perico la fascia destra, a centrocampo c'è Lazzari, con il suo sinistro fatato.


SUPER KRASIC — La Juve del primo tempo ha un nome e un cognome: Milos Krasic. Il serbo segna due volte, sempre al volo, di destro. Sono i suoi primi gol in maglia bianconera. E se finora aveva fatto intravedere spunti interessanti in velocità, stasera dimostra di saper anche finalizzare. E la curva bianconera quasi si confonde: quella sagoma bionda sempre in movimento, che tira ad ogni occasione, sembra proprio un indimenticato ex idolo bianconero: Pavel Nedved. Per il resto la Juve è propositiva, possente, anche se un po' confusionaria. Davanti Iaquinta si dà un gran daffare, ma si divora un paio di palle gol, mentre Amauri non vede la porta e si limita ad un lavoro oscuro di sponda. Il Cagliari soffre la forza d'urto bianconera, anche se in contropiede sa far male a una difesa, quella di Delneri, che in questo inizio di stagione non dà mai l'idea di sicurezza assoluta: Lazzari se ne va sulla sinistra centra per Matri, che sbuca dietro Chiellini e mette dentro il provvisorio pareggio. I sardi non faranno altro, sottoporta, e all'intervallo la Juve è meritatamente avanti, 2-1. Niente di scintillante, ma qualche segnale incoraggiante, dopo il Palermo, c'è.

RIPRESA — La Juve stavolta ha la freddezza sottoporta per chiudere i conti. Segna il 3-1 con Bonucci, al solito pericolosissimo nei suoi inserimenti offensivi sui calci piazzati. È la terza volta in 5 uscite di campionato (dopo Samp e Udinese) che la Juve segna almeno tre reti. La Juve ora straripa, anche se dietro qualche spazio lo lascia sempre, e l'indemoniato Matri trova sempre il modo di fare venire i brividi a Storari, battuto di nuovo nel finale, su passaggio ancora di Lazzari. Ma la gara non è in discussione perchè Krasic è in serata di grazia, gli va bene tutto, come quando perfeziona la personale tripletta grazie anche alla deviazione finale di Astori. La Juve fa poker e risale in classifica sino a -3 dall'Inter. E fra 7 giorni, a San Siro, giocherà lo scontro diretto con in mente un pensiero stupendo.

Riccardo Pratesi

Fonte: gazzetta
27/09/2010 13:09
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
SERIE A 2010/2011 5ª Giornata (5ª Andata)

Anticipi del 25/09/2010
Milan - Genoa 1-0
Roma - Inter 1-0
Incontri del 26/09/2010
Bari - Brescia 2-1
Catania - Bologna 1-1
Chievo - Lazio 0-1
Fiorentina - Parma 2-0
Palermo - Lecce 2-2
Fiorentina - Parma 2-0
Sampdoria - Udinese 0-0
Juventus - Cagliari 4-2

Classifica
1) Inter e Lazio punti 10;
3) Brescia e Chievo punti 9
5) Bari, Catania, Milan e Napoli punti 8;
9) Cesena e Juventus punti 7;
11) Bologna, Cagliari e Sampdoria punti 6;
14) Fiorentina, Genoa, Lecce, Palermo, Parma e Roma punti 5;
20) Udinese punti 1.
02/10/2010 22:46
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Benatia lancia l'Udinese
Il Cesena capitola al 93'

Nell'anticipo della sesta giornata, la squadra di Guidolin vince 1-0 in pieno recupero con un gol in mischia, dopo che Antonioli aveva salvato spesso i romagnoli. Per i friulani è il primo successo in campionato, per il Cesena la terza sconfitta di fila

UDINE, 2 ottobre 2010 - All’ultimo assalto l’Udinese si porta a casa i 3 punti dopo che per un’ora abbondante ha trovato in Antonioli la saracinesca che ha fermato i suoi attacchi. Al 93’, in mischia, a Benatia è arrivata la palla giusta da spingere in rete, da pochi passi, e il marocchino non ha sbagliato: Cesena k.o.. Al di là dei tempi e modi - è stato contestato dagli ospiti - con cui è maturato il vantaggio, il risultato premia la squadra che dal 30’ del primo tempo in poi ha cercato più spesso la via della rete, anche spinta dalla necessità di cancellare lo “zero” nella voce "vittorie in campionato". I due pali e i tanti interventi decisivi del portiere del Cesena legittimano la vittoria della squadra di Guidolin, anche se apparsa molto contratta contro un avversario votato al contenimento e che non ha sprecato una palla.

PRIMO TEMPO — La prima mezzora va in archivio senza sussulti: l’Udinese manovra di più, il Cesena si difende con ordine, anche con 10 uomini dietro la linea della palla, ma i friulani indulgono un po’ troppo sul lancio lungo, che si rivela inefficace. La squadra di Ficcadenti è più tranquilla, mentre l’Udinese forse è gravata dalla pressione di dover fare risultato a tutti i costi. Di spazi ce ne sono pochi. Fallita la strada del lancio lungo, l’Udinese prova la via dell’accerchiamento, ma nemmeno questo fa breccia fra le linee del Cesena. Dopo un tocco di coscia di Inler da pochi passi (24') e un diagonale di Isla (31'), la partita si accende. Le squadre si allungano e Di Natale comincia a creare problemi alla difesa del Cesena. Un paio di punture, poi una stilettata al volo che finisce fuori di poco. Il tempo di un pericoloso contropiede del Cesena fermato da Isla e la porta di Antonioli trema due volte: al 43’ Colucci salva sulla linea, in mischia, su tiro di Floro Flores e al 46’ è il portiere del Cesena a respingere con stile pallavolistico un tiro, deviato, di Di Natale.

LA RIPRESA — La ripresa incomincia come era finito il primo tempo, con il predominio dell’Udinese che sfiora il gol al 4' con Isla, il cui tiro al volo, a portiere battuto, su cross di Armero, centra il palo. Il Cesena è bravo a far scattare spesso la trappola del fuorigioco, in cui cade soprattutto Di Natale, ma di fatto è sempre costretto a difendersi. Al 17’ ancora un palo dell'Udinese: su un rimpallo, Nagatomo sfiora l’autogol e Pinzi poi manda alto da pochi passi. Prima e dopo c’è tanto Antonioli: al 10’ respinge una bella conclusione di Inler che non vede partire; al 23’ è lesto a deviare in angolo un tiro di Di Natale che gli rimbalza davanti e al 29’ dice ancora no alla punta napoletana, il cui diagonale, da pochi passi, pareva vincente. Il tempo di iniziare una lista di recriminazioni per i friulani, che Benatia spariglia il tavolo: è il gol che vale il primo urrà stagionale per Guidolin e il terzo stop di fila per il Cesena. Con rabbia ed espulsione finale per Ficcadenti.

Massimo Brizzi

Fonte: gazzetta
02/10/2010 23:16
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Fantastico gol di Pirlo!
Il Milan conquista la vetta

Un gran tiro da 38 metri al 26' del primo tempo decide la sfida del Tardini. Mirante para su Ibrahimovic, poi i rossoneri falliscono il raddoppio con Robinho e Ronaldinho. Nel finale il forcing degli emiliani ma senza grandi occasioni

PARMA, 2 ottobre 2010 - "Mamma, che gol!". Lo dice Ronaldinho, già pallone d'oro, guardando la conclusione di Andrea Pirlo da 38 metri infilarsi tra palo e traversa, nell'unico punto dove Mirante, prima e dopo strepitoso, non può arrivare. Per il centrocampista rossonero è il sesto gol al Parma in carriera, il primo che regala la vetta provvisoria della classifica ai rossoneri. Un ritrovato Gattuso e Ronaldinho dietro le due punte le altre scelte azzeccate da Allegri, contro un Parma volitivo ma 'spuntato': Crespo, per dire, non è Bojinov e senza Giovinco la fantasia scarseggia. Promosso anche Ibra, mentre Robinho non incide né come suggeritore, né al tiro.


SETTE MESI DOPO — Il primo posto dei rossoneri - 11 punti contro i 10 di Inter e Lazio - coincide con il ritorno al successo in trasferta a sette mesi di distanza dall'ultima volta: il 3 aprile scorso, il Milan batteva il Cagliari 4-3, prima d'iniziare un lungo digiuno. Lo ha interrotto Andrea Pirlo, con un tiro dei suoi sceso improvvisamente alle spalle di Mirante.

NON SOLO IBRA — Il Milan di Parma è forse il migliore visto dall'inizio di campionato (non fa testo il 4-0 all'esordio con il Lecce): Nesta-Thiago Silva è la coppia centrale che dà maggiori garanzie, Gattuso vale Boateng con più cattiveria, mentre Pirlo è la scintilla per accendere Ibra. La vera novità, però, è Ronaldinho trequartista, non più confinato a sinistra, ma libero di verticalizzare o puntare la porta. Dopo la panchina in Champions League, un giocatore parzialmente ritrovato. Gli unici che non brillano sono Seedorf, troppo lento con la palla tra i piedi, e Robinho, morbido quando c'è da concludere. Il cambio con Pato, al rientro dopo l'infortunio, apre nuovi scenari sul tridente d'attacco.


MIRANTE E CRESPO — Il Parma, invece, non è molto diverso da quello visto a Firenze. C'è Crespo in avanti al posto di Bojinov, l'occasione che gli capita al 12' - a tu per tu con Abbiati - qualche anno fa non l'avrebbe sbagliata. Gli emiliani recriminano per un contatto Nesta-Paci in area nella ripresa, il rigore ci può stare. Ma se in quella fase del match il parziale è solo di 1-0, il merito è soltanto di Mirante, decisivo in almeno tre occasioni. al 29' su Ibra in uscita, e poi al 37', quando lo svedese calcia tre volte e per tre volte l'estremo difensore del Parma gli nega la gioia del gol. Poi s'infortuna Morrone, e Marino inserisce Valiani che carbura alla distanza. Suoi i cross del forcing parmense nel finale, anche se l'occasione più ghiotta capita a Ronaldinho, e non la sfrutta.

Claudio Lenzi

Fonte: gazzetta
03/10/2010 15:09
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Maxi sprechi, il Catania cade
Il Lecce fa festa con Corvia

La partita della 12.30 finisce 1-0 per i pugliesi, che capitalizzano al 36' l'unica vera occasione della gara. I siciliani, raggiunti a quota 8 proprio dai giallorossi, vanno a sprazzi e sono condannati anche dagli errori sottoporta dell'argentino

CATANIA, 3 ottobre 2010 - La vittoria dell'umiltà. Il Lecce supera 1-0 un Catania che ha ben altri valori, ma che nella trasferta in Puglia non si è espresso al meglio. Poca continuità, errori inconsueti da parte di Maxi Lopez, troppi uomini al di sotto del loro standard. E anche una buona dose di sforuna. Se si perde sull'unico vero tiro in porta degli avversari qualcosa da recriminare c'è.


DUE ERRORI NEL NULLA — Il 4-3-3 del Lecce (4-1-4-1 quando la squadra si difende) va attaccato sugli esterni. E il Catania proprio dalla sinistra trova la prima, colossale, occasione dopo 5'. Mascara pesca Maxi Lopez nel cuore dell'area per una conclusione abbastanza comoda. Ma l'argentino calcia addosso all'ottimo Rosati sprecando un gol che una punta del suo livello deve segnare. La partita si spegne: il piano tattico di De Canio, aspettiamoli e ripartiamo, è evidente. Al Catania manca brillantezza. Carboni e Biagianti danno poco in costruzione, Mascara resta in ombra e Maxi, cliente terribile per i centrali pugliesi, non converte neppure la seconda occasione. Ma stavolta non ha colpe: dopo aver saltato Andujar trova il salvataggio di Fabiano appena prima della linea.


EPISODIO — Il Lecce ha un grande merito: va in gol alla prima occasione. Olivera mette in mezzo una palla dalla sinistra che viene casualmente sporcata da Silvestre. La deviazione dell'argentino libera Corvia sul secondo palo, che non può sbagliare.

ATTACCHI STERILI — Giampaolo nella ripresa riparte con Ledesma per Carboni. Poi inserirà anche Antenucci e Gomez. Il Catania sembra avere qualcosa in più, ma fa male solo a tratti. Il Lecce passa dieci minuti complicati a cavallo della mezz'ora, ma Rosati non deve compiere nessuna parata. Così i pugliesi incassano una vittoria preziosa. La salvezza, che visti gli organici della serie A resta comunque complicata, deve passare per forza da Via del Mare.

j.g.

Fonte: gazzetta
03/10/2010 20:39
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 104.931
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
La Lazio continua il volo
Mauri piega il Brescia

La squadra di Reja ancora in testa dopo il successo per 1-0 sui lombardi. Decide un gol di Mauri al 45' del primo tempo su ottima giocata di Hernanes. Brescia accorto e compatto, ma poco incisivo, e rimasto in dieci dal 30' della ripresa per l'espulsione di Diamanti

ROMA, 3 ottobre 2010 - La Lazio batte il Brescia 1-0 e guarda tutti dalla vetta. In attesa del posticipo di stasera fra Inter e Juventus, con i nerazzurri che al massimo la possono raggiungere, ma non superare, la squadra di Reja continua il suo volo, come quello dell’Aquila Olimpia. La Lazio si gode la vetta del campionato, ma non si può dire che abbia volteggiato agevolmente sul Brescia di Iachini. Ci è voluto un gol di Mauri, su una pregevole azione di Hernanes per rompere gli equilibri in campo e decidere la partita. Una giocata di classe ha sbrecciato l’accorta resistenza del Brescia, che ha offerto buona tattica e disciplina, ma è risultato poco incisivo. Per la Lazio una vittoria sofferta, ma meritata, che le può dare maggiore coscienza dei propri mezzi.

IL PRIMO TEMPO — Nel primo tempo si vede un Brescia coperto e accorto, che non disdegna di sganciarsi in avanti, ma che è bravo soprattutto a imbrigliare la manovra della Lazio. Arrivata ai 20-30 metri, la squadra di Reja fatica a bucare la ragnatela tessuta da Inchini. Così il gioco è nel complesso gradevole, ma non veloce e di azioni di prima se ne vedono poche. Il Brescia prova un paio di punture, e Muslera deve intervenire nei primi minuti, prima per alzare sulla traversa un tiro di Zambelli, poi respingere di pugno una punizione. Ma è Sereni a essere il migliore dei suoi, con una deviazione in angolo su tiro di Brocchi (17’) e con uno splendido volo sulla punizione di Zarate diretta all’incrocio, al 35’. La sagacia tattica del Brescia regge quasi fino alla fine del primo tempo, poi capitola. Al 44’ Floccari difende bene palla in area, poi tira quasi a colpo sicuro, ma Bega, da terra, riesce a rimpallare la conclusione con un piede. È il rumore prima della slavina: un minuto dopo Hernanes parte palla al piede e in mezzo a tre avversari serve in area un pallone con il contagiri a Mauri, che trova il diagonale vincente.


LA RIPRESA — Nella ripresa, i ritmi sono più alti, le squadre più lunghe, il Brescia allarga le sue doppie cerniera fra le linee, inizia a produrre gioco, mostrando pure tecnica e qualità e affidandosi a Eder. La Lazio ringrazia Muslera, al 15’, quando devia con stile ed efficacia un forte diagonale del brasiliano, che sulla stessa azione è pure fermato da Lichtsteiner con un bel contrasto in area. Piccole scintille del Brescia, prima di rimanere in dieci per l’espulsione di Diamanti (29’). Da lì in poi la Lazio gestisce abbastanza bene il possesso palla, corre pochi rischi e porta a casa il risultato. Da lassù, il volo dell’Aquila, può continuare.

Massimo Brizzi

Fonte: gazzetta
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 00:04. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com
www.bwgroup.it *** *** Suoneria Cellulare******* habitamos ***
..:: A L T R I ..... G E M E L L A G G I ::..
**TOPMANGA FORUM**~ A.C Milan~ THE FROZEN FORUM ~ Cogito Ergo Sum ~ eyes on anime ~ Virtual Graphic ~ Il mondo di Vanish ~ Lauren 4ever ~ Dragon Ball 4Ever GDR ~ Top forum - the best of all ~ ilmondoincantato ~ UFOOUTLINE ~ The Dark Side Of The World ~ giuggyna.it ~ MuroSpam ~ WLF 46 ~ Dinda & Baldo's forum ~ Cincischio ~ Aldo, Giovanni e Giacomo ~ sulle ali della fantasia ~ Crazy off Topic ~ IL BIVACCO ~ FORUM ~ FORUM ~ FORUM ~ FORUM ~