~~ Forumando!~~

GEMELLAGGI

FORUMANDO

COMPLEANNI



Top Celebrity
FreeWorld Forum
Attuality and Society
Il Mare di Alessandro
Zerofollia Forum
Parole in Libertà
Pubblicità su FFZ
PAPPI'S FORUM
Figurati!
ApertaMenteBisex
Parole e Poesia
LeAli del Mondo
Anima Solitaria
Techno Zone
B-Side Forum
Non solo chiacchiere
FORUM P@LM@
marenostrum
FORUM
FORUM

AGOSTO

1 Walker - Lugo
1 kathrine
1 ciacchi
1 enrico1966
2 exlaura2
2 nudehose
3 giulio_08
4 scrittrice88
4 marty89
4 Keko01
4 marianna84n
5 =(G4NgStA)=.91.
5 °DarkDj°
6 sevin72
7 Ciack
7 goose07
7 Julien.Ciolla
7 Sbuffona
8 david-ao
9 ken.1979
9 ea78
9 Z@ra
9 pupetta91
10 burfaldyno
10 $castle$
10 (SimonLeBon)
11 Mr. Siffredy
11 jayjay77
12 kiss (f)
12 lello60
12 kingofgames
12 Pina72
12 Tex14
13 neve67
13 wiccan matrix
13 realstocking
13 (Kaji)
14 overboost20v
14 Alexander13
14 $sifone$
14 alias.65
14 katun83
15 goldenaxe
16 Mysticeyes
16 mrathlon900
16 caturiyas82
16 SoleLuna_80
17 +Finrod+
17 bobbio84
18 starliam82
18 DOUPHIN-R3
18 por67
19 guidozz
19 rossella.37
20 agorick
20 pioggia0081
21 cleo91
22 Stigma-
22 fairy67
22 centrosardegna
22 +eletto+
23 -Sinderella-
23 jakoooo
24 zon@ venerdì
24 fscomartino
25 nick the quick
25 _LeleM_
26 themonster91
26 |Cassius2|
27 Carlo Alberto.
28 Hermione Krum
28 Jack8321
28 HOUSE LOVERS
29 D@ny91
29 (very)
29 Griforoby
29 enniunculus
30 Pier2004
30 ILCRUDELEMARIONETTISTA
30 Sting L2
30 °ButterflyEly°

Nuova Discussione
Rispondi
 
Stampa | Notifica email    
08/12/2008 14:02
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 9.489
Post: 5.439
Registrato il: 28/07/2006
Registrato il: 07/07/2007
Città: BIENNO
Età: 41
Sesso: Femminile

Forumandiano..!!

SUPERSAGGIO
le pagelle di Sampdoria-Genoa
Le pagelle di Sampdoria-Genoa, terminata 0-1.

SAMPDORIA

Castellazzi 6 - Incolpevole sul gol di Milito, per il resto non e` mai chiamato all`intervento.

Accardi 5.5 - Parte bene, molto deciso. Un errore, grave, sul gol di Milito; poi deve preoccuparsi solo di far ripartire l`azione.

Stankevicius s.v. - Entra solo all`85`, ma sbaglia quasi tutto quello che puo`.

Gastaldello 5.5 - Spesso e volentieri in anticipo sugli avversari. In ritardo in una sola occasione, quella del gol di Milito.

Campagnaro 6 - Molto aggressivo, ma non riesce sempre a contenere uno straripante Milito.

Pieri 5.5 - Tanta corsa, ma poca lucidita`.

Sammarco 5.5 - Sostituisce Palombo nel ruolo di trequartista, ma non riesce a non farlo rimpiangere nonostante la buona volonta` messa in campo.

Padalino 6 - Non in grande evidenza nel primo tempo, nella ripresa si mostra molto caparbio nel proporsi sulla destra.

Delvecchio 5.5 - Troppo impreciso. Alcuni gravi errori dovuti forse al troppo nervosismo.

Franceschini 6 - Aggressivo, ma macchinoso. Non tira indietro la gamba nella battaglia a centrocampo.

Cassano 7 - Nettamente il migliore della Samp. Nel primo tempo prova a rendersi pericoloso senza fortuna, nella ripresa prende per mano la squadra, ma senza trovare il guizzo decisivo per il pareggio.

Fornaroli s.v. - Pochi minuti, ma si vede annullare un gol per dubbio fuorigioco.

Bellucci 5 - Molto statico. Non e` ancora al 100% e si vede.

GENOA

Rubinho 6.5 - Sempre attento, ma non e` mai chiamato a interventi realmente difficili.

Papastathopoulos s.v. - Entra all`87`. Non giudicabile.

Bocchetti 6.5 - Molto attento, riesce anche a non farsi ammonire. Un`autentica impresa, visto l`andamento della gara.

Vanden Borre 5.5 - Entra per dare freschezza alla manovra genoana, ma non incide.

Ferrari 7 - Gladiatorio. Sfrutta al meglio la propria fisicita` per fermare le azioni avversarie.

Biava 6.5 - Perentorio negli anticipi. In area di testa sono tutte sue.

Motta 6 - Un grande primo tempo, molto pericoloso, cala vistosamente nella ripresa.

Criscito 6.5 - In posizione piu` avanzata rispetto al solito, non demerita. Si fa vedere con alcune azioni interessanti.

Rossi 6 - Generosissimo. Molto movimento e continuo sostegno per i compagni; lascia il campo esausto.

Milanetto 6 - Fa tanta legna in mezzo al campo. Da un suo calcio di punizione nasce il gol dell`1-0 di Milito.

Juric 6 - Tanta corsa e aggressivita`. Non e` facile passare dalle sue parti.

Sculli 6 - In fase offensiva cerca di farsi vedere, ma non riesce a essere sempre lucido sotto porta. Sostiene a dovere Milito.

Milito 7.5 - Straordinario catalizzatore di palloni, il classico giocatore che puo` fare reparto da solo. Sigla il gol dell`1-0 con uno stacco perentorio e lascia il campo per crampi tra gli applausi dei suoi tifosi.

Palladino s.v. - Solo un quarto d`ora per lui.

12/12/2008 13:30
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 9.489
Post: 5.439
Registrato il: 28/07/2006
Registrato il: 07/07/2007
Città: BIENNO
Età: 41
Sesso: Femminile

Forumandiano..!!

SUPERSAGGIO
Sabato 13 Dicembre Orario Partita
18:00 Bologna-Torino
20:30 Napoli-Lecce
Domenica 14 Dicembre Orario Partita
15:00 Reggina-Sampdoria
15:00 Roma-Cagliari
15:00 Udinese-Lazio
15:00 Fiorentina-Catania
15:00 Genoa-Atalanta
15:00 Inter-Chievo
15:00 Palermo-Siena
20:30 Juventus-Milan


[SM=x1577342] [SM=x1577342] [SM=x1577342] [SM=x1577342]
12/12/2008 13:32
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 9.489
Post: 5.439
Registrato il: 28/07/2006
Registrato il: 07/07/2007
Città: BIENNO
Età: 41
Sesso: Femminile

Forumandiano..!!

SUPERSAGGIO
Questi gli arbitri impegnati nella 16.a giornata
Sabato:

Bologna-Torino (ore 18): Rocchi di Firenze

Napoli-Lecce (ore 20.30): Valeri di Roma

Domenica:

Fiorentina-Catania: De Marco di Chiavari

Genoa-Atalanta: Giannoccaro di Lecce

Inter-Chievo: Bergonzi di Genova

Palermo-Siena: Romeo di Verona

Reggina-Sampdoria: Gava di Conegliano

Roma-Cagliari: Trefoloni di Siena

Udinese-Lazio: Rosetti di Torino

Juventus-Milan (ore 20.30): Rizzoli di Bologna

eurosport
29/01/2009 14:49
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 105.086
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Stankovic più Ibra
L'Inter scappa via


Catania battuto in casa (0-2) con un gol per tempo e soprattutto con un uomo in meno per oltre un'ora. La squadra di Zenga vicina al pareggio nella prima frazione. Nerazzurri a + 6 sulla Juve e + 8 sul Milan

CATANIA, 28 gennaio 2009 - Alla prima trasferta utile, l'Inter riscatta il tracollo di Bergamo e vince a Catania resistendo oltre un'ora in dieci contro undici. L'impresa ha un peso specifico notevole, nella notte in cui sia la Juventus sia il Milan rallentano sulla strada verso la vetta. Nerazzurri avanti con Stankovic dopo 5 minuti, ma schiacciati nella loro area dopo l'espulsione di Muntari. Di Ibrahimovic, su assist del serbo, il gol del 2-0 a metà ripresa.

GIOCO - Anche se lo "Speciale" non è così simpatico a Lo Monaco, Catania fa un figurone accogliendo il "grande nemico" portoghese con i torroncini alle mandorle. Guardando al primo tempo, i siciliani si fanno apprezzare pure per il gioco. Certo, l'espulsione di Muntari è un bell'aiuto, ma Zenga conferma l'indiscutibile qualità di saper ottenere il massimo praticamente da tutti i suoi giocatori. Mancano quattro centrocampisti (Ledesma k.o. prima del via)? Nessun problema, Martinez s'improvvisa interno e la macchina rossazzurra va, confinando l'Inter nella sua area per venti minuti buoni.

ROSSO CHE FRENA - Tornando all'episodio che costa il rosso a Muntari, curiosamente cacciato anche all'andata per una manata sempre ai danni di Tedesco, va detto che la decisione di Rocchi lascia molti dubbi, visto che l'intervento è sì pericoloso, ma al massimo da ammonizione. Prima del cartellino l'Inter aveva giocato bene, trovando il gol dopo 5 minuti grazie a Stankovic, l'altro insostituibile insieme a Ibrahimovic per la sua capacità di inserirsi. L'atteggiamento determinato, i reparti corti, la difesa attenta: ecco le tre cose migliori dell'avvio interista a Catania, che naturalmente passano in secondo piano con un uomo in meno e le due punte lasciate in campo da Baresi e Mourinho.

BOLGIA - Julio Cesar è il solito muro. Anche quando il Catania è a un passo dal gol, sospinto dal pubblico del Massimino, il guardiano dell'Inter resta in piedi (vedi conclusione di Paolucci). Oltre al rammarico scaturito dagli errori sotto porta di Capuano e Mascara, i rossazzurri possono mettere in conto pure un gol annullato a Paolucci. Il motivo, secondo l'interpretazione di Rocchi, è il "gioco pericoloso" di Morimoto su Burdisso, episodio da vedere e rivedere con le moviole del caso. E in tutto questo c'è anche da annotare la traversa scheggiata da Ibrahimovic al 22'.

LEGNI ED EQUILIBRI - Meno frenetico il secondo tempo, aperto da Mascara con un palo e gestito con più calma da Mourinho, grazie all'ingresso di Maxwell per Cruz. Il fatto di non aver sfruttato il momento più caldo della partita per pareggiare, è l'unica colpa che si può attribuire alla squadra di Zenga, che sbanda solo sul lancio di Stankovic in occasione del raddoppio di Ibra. Un calo di concentrazione abbastanza prevedibile dopo il "tutti avanti" del primo tempo. L'ingresso di Spinesi, recuperato da un infortunio serissimo, non serve a cambiare l'inerzia della partita, ormai in cassaforte con le chiavi in mano all'Inter.

NUOVA FUGA? - Nel finale si esalta Ibra, evidentemente sazio del gol e ispirato come suggeritore per Maxwell. Per il Catania però, il 3-0 sarebbe una punizione davvero esagerata, e a Mourinho va benissimo così. In un colpo solo l'uomo di Setubal ha ritrovato il gioco, la giusta "cattiveria" e un vantaggio rassicurante sulle inseguitrici. Ripensando alle polemiche e ai dubbi del dopo Bergamo non sembra vero...
Antonino Morici

Fonte: gazzetta

--------------


Beckham lancia il Milan
Milito lo riporta a terra


Un gran gol dell'inglese, il secondo in tre giorni, porta in vantaggio i rossoneri che nel finale cedono di schianto e vengono raggiunti con una rete dell'argentino a tre minuti dalla fine. Due traverse di Pirlo nel primo tempo

MILANO, 28 gennaio 2009 - E' il David Beckham show. Tutto perfetto, prestazione impeccabile, gol da sballo; un tempo e oltre da protagonista. Strilli da prima pagina già pronti. Ma il Milan non fa i conti con le sette anime del Genoa e sulla cattiveria agonistica di Milito che all'87' trova il gol dell'1-1. Un pareggio fatale per i rossoneri che si allontanano dall'Inter e mancano l'aggancio alla Juve. Roboante per i liguri che con il prezioso punto aggiungono un mattone lungo la marcia che porta verso l'Europa.

SEGNALI AL C.T. - Venti secondi e Beckham è già in partita. Pressing di Seedorf e palla all'inglese che mira l'angolo alto; Rubinho vola e respinge. Mister Capello in tribuna ammira e l'asso britannico invia un'altra cartolina al c.t. dell'Inghilterra: cross calibrato che i compagni non sfruttano. Bellissimo, al 7', il lancio lungo per Seedorf, frenato dall'uscita di Rubinho. Ecco tre buoni motivi per giustificare la quarta presenza in campo consecutiva del centrocampista. Ancelotti confida sulla sua intelligenza tattica, a metà strada fra linea offensiva e difesa, dove rientra Jankulovski. Ronaldinho? Ancora in panchina: Seedorf e Kakà alle spalle di Pato garantiscono di più. Un Milan ancora una volta spregiudicato, contro un Genoa più prudente. Gasperini schiera un modulo variabile. In partenza un 3-4-1-2, con Thiago Motta a supporto di Milito e Sculli, quest'ultimo però pronto ad arretrare per dare manforte al centrocampo.

PIEDI BUONI - Giusta la decisione del tecnico rossoblù. Il Milan, alto e veloce, non fa ragionare il Genoa che gioca di rimessa. I rossoneri dominano il primo tempo, sfruttando tutte le loro qualità, anche se Kakà è ben lontano dal suo normale standard. Ma ci pensano i piedi buoni di Beckham, Pirlo e Seedorf a dare ordine al gioco. Al 16' Pirlo delizia il popolo di San Siro con una punizione perfetta e conseguente palla che va a sbattere sull'incrocio dei pali. Intenzione ribadita al 44', quando la sfera picchia sulla traversa. Il gioco alto dei rossoneri non concede molto ai liguri che riescono a liberarsi della morsa solo al 26' con un colpo di testa fuori misura di Thiago Motta. Uno squillo isolato che precede il capolavoro di Beckham. Al 33' il rossonero porta in vantaggio il Milan con una punizione angolata di rara fattura: palla a giro sul primo palo che fulmina Rubinho. Il gol è esaltante e produce un effetto a catena. Straordinario, subito dopo, il cross per Pato, geometrico e con sopra scritto "spingere in rete, please", ma il brasiliano non coglie l'attimo giusto.

SOFFERENZA - Il Genoa cerca di ricostruire le idee e la sua fisionomia di gioco, ma è evidente la mancanza di muscoli in fase offensiva. Gasperini corregge con Jankovic al posto di Modesto, per poi perdere Thiago Motta per infortunio, sostituito nel recupero con Vanden Borre. Non è al meglio neanche Beckham che accusa problemi all'adduttore destro. Ma non è serata per ballerini: il britannico stringe i denti e si gioca anche la ripresa. Sorprendente. Ecco il termine più azzeccato per definire Becks, che corre come un ragazzino e regala traiettorie magiche. E' lui a sopperire ai vuoti di Kakà e alle incompiute di Pato. Gasperini chiede più ritmo alla squadra, ma costatandone la poca propensione al sacrificio, gioca l'ultima carta, inserendo benzina e qualità: Palladino per l'abulico Sculli. L'innesto regala qualcosa ai rossoblù che alzano il baricentro e costringono il Milan ad arretrare nella sua trequarti. Ancelotti ritarda i cambi e solo al 26', con la squadra in affanno, decide di sostituire un sofferente Beckham con la sostanza di Flamini.

MILITO NON PERDONA - Il finale è tutto in salita perché il Genoa è cresciuto molto. La schiacciata di testa di Biava al 28' è una segnale forte. Resta da scegliere se difendere l'1-0 o tentare la strada del raddoppio. Così tocca a Ronaldinho cercare il bis, ma a spese di Pato, mossa poco gradito ai tifosi di casa. Eppure il Gaucho, al 33' il gol lo sfiora su punizione; provvidenziale una deviazione in angolo di Rubinho. Senderos rileva Seedorf. Il Milan si copre. Maldini garantisce il massimo, ma è Abbiati al 36' a compiere un miracolo sul colpo di testa di Milito. Non può nulla però il portiere rossonero al 43', quando il Principe le mette dentro di forza da due passi sull'appoggio di testa di Biava.
Gaetano De Stefano

Fonte: gazzetta

--------------


L'Udinese risorge e incanta
Juve irriconoscibile e k.o.


I friulani si impongono 2-1 grazie alle reti di Quagliarella e Di Natale e ad una grande prova corale, soprattutto nel primo tempo. La squadra di Ranieri accorcia le distanze su rigore con Iaquinta, ma delude e non va mai vicina al pareggio

UDINESE, 28 gennaio 2009 - L'Udinese risorge e complica i piani scudetto della Juventus. Sconfitta 2-1 al Friuli dai gol di Quagliarella e Di Natale, attaccanti tecnici e soprattutto rapidi, fatti su misura per mettere nei guai la difesa della Juve, solidissima, ma certo non composta da velocisti. Alla squadra di Ranieri non basta il rigore realizzato dal rientrante Iaquinta. La Juventus nei 90' non ha creato altre occasioni gol.

GIORNATA STORTA - Quella della Juve. Che non perdeva dal 22 novembre, quando si arrese all'Inter a San Siro. Inter ora di nuovo lontana 6 punti. Questa partita fa storia a sè. Perchè è difficile individuare difetti specifici: non ha funzionato quasi nulla. La qualità di Del Piero è mancata da morire: ora in tanti getteranno la croce sul suo sostituto, Giovinco, ma la Formica Atomica, poco incisiva, è stata poco assistita da un centrocampo poco illuminato e dagli altri attaccanti, non pervenuti. Unica consolazione il rientro di Trezeguet, che forse creerà un ballottaggio con Amauri, ma serve come il pane alla Juve vista (o non vista) oggi. L'Udinese è sembrata il brutto anatroccolo trasformato improvvisamente in cigno. La fatina autrice dell'incantesimo ha le sembianze virili di Marino, che salva così una panchina a rischio, lo dicevano i risultati. L'Udinese (8 sconfitte e 3 pari nelle ultime 11 uscite) non vinceva dal 29 ottobre. Ottimi D'Agostino e Inler in mezzo, superlativi gli attaccanti.

UDINESE RITROVATA - La prima mezz'ora dell'Udinese è della squadra di inizio stagione. Lontana parente di quella crepuscolare delle ultime esibizioni. Marino azzecca lo schieramento tattico. Schiera il solito 4-3-3, ma con Isla sulla destra, al posto di una punta effettiva. Così il modulo si trasforma spesso e volentieri in 4-1-4-1, con D'Agostino playmaker davanti alla difesa e Quagliarella unica punta. E così l'Udinese sfrutta la superiorità numerica a metà campo, dove il solo volitivo Marchisio non può fare miracoli per la squadra di Ranieri. Che doppia la partenza falsa dell'ultima trasferta, quella di Roma contro la Lazio. Anche allora approccio troppo guardingo e soft, puntualmente punito ora come allora. Stavolta da Quagliarella, che azzecca una girata sporca di sinistro, con la quale anticipa Legrottaglie e trafigge Buffon. 1-0. Settimo gol in campionato dell'attaccante, che si fa perdonare il rigore sbagliato domenica scorsa.

JUVE TIMIDA - La Juve comincia a mettere la testa fuori dal guscio dopo la mezz'ora. Ma di occasioni neanche a parlarne. Giovinco si muove tanto, non sempre con concretezza, Amauri conferma il trend delle ultime due uscite: in calo. L'Udinese, che aveva subito sfiorato il gol con Zapata, stasera esterno destro basso, va vicina al raddoppio con Isla. Buffon para in uscita bassa. E salva la patria.

RANIERI CAMBIA - Fuori Marchionni. Dentro il rientrante Iaquinta. Che va a fare la spalla di Amauri, con Giovinco vertice alto di un centrocampo a rombo il cui vertice basso è Sissoko. Ma è l'Udinese che continua a fare la partita. Un destro incrociato di Di Natale da buona posizione finisce sul fondo.

JUVE ALL'ATTACCO - Dal 10' della ripresa la Juve prende il centrocampo, e comincia ad attaccare in massa. Ma gli spazi non ci sono, perchè l'Udinese è ordinata, e per una sera attenta dietro. La Juve rumina gioco, ma è lenta in fase di costruzione e poco ispirata in avanti.

TOTO' RADDOPPIA - L'Udinese chiude la partita in contropiede. Con l'altro gioiello d'attacco, Di Natale. Che segna alla Del Piero, rimasto a Torino per turn over. Totò sfrutta gli spazi larghi e sigla il 2-0 con uno splendido destro a rientrare da sinistra.

REAZIONE JUVE - Un rigore riapre i discorsi. Fallo ingenuo di Pasquale su Grygera. Dal dischetto Iaquinta non perdona. Ranieri butta nella mischia anche Trezeguet, graditissimo ritorno. Fuori Amauri. La Juve fa possesso palla sterile fino al 95'. Ma le occasioni non arrivano, tantomeno il gol del pari. E lascia i tre punti ad un'Udinese ritrovata.
Riccardo Pratesi

Fonte: gazzetta
31/01/2009 23:14
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 105.086
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
La Juve scivola ancora
Il Cagliari passa a Torino


I sardi vincono 3-2 all'Olimpico, in rimonta. Reti di Biondini, Sissoko e Nedved nel primo tempo, poi nella ripresa i centri in contropiede di Jeda e Matri firmano l'impresa. Per la squadra di Ranieri è la seconda sconfitta di fila, dopo quella di Udine



TORINO, 31 gennaio 2009 - Dopo 41 anni il Cagliari vince a Torino contro la Juventus. Lo fa con merito, imponendosi 3-2 al termine di una partita divertente. Un risultato pesante come un macigno in prospettiva scudetto. Perchè la Juve perde due volte di fila (come aveva già fatto in questo campionato con Palermo e Napoli). Concede infatti un inopportuno e inatteso bis dopo il k.o. di Udine. Lo fa facendosi rimontare. I gol di Sissoko e Nedved avevano rimesso le cose a posto dopo il centro di Biondini. Poi, nella ripresa, altro ribaltone. Firmato Jeda e Matri. Il Cagliari si gode una classifica che parla di 3 punti di distanza dalla Champions, la Juve saluta un gennaio nero.

PARTENZA CAGLIARI - Il Cagliari è in salute. Lo dicono le tre vittorie di fila in campionato. Lo confermano i primi minuti dell'Olimpico. La squadra di Allegri, che si presenta a Torino spavalda, con un centravanti, Acquafresca, e due trequartisti, Jeda e Cossu, non si limita a contenere, ma riparte giocando palla a terra. E si vede premiata dal gol di testa di Biondini, che sovrasta Marchionni e devia in rete un cross dalla destra di Fini. I sardi sentono aria di colpaccio. Jeda se ne va sulla destra, ma Cossu scivola al momento del tiro, sul suggerimento del brasiliano, e mette fuori.

REAZIONE JUVE - La Vecchia Signora non sta a guardare. Stavolta non è imbambolata come a Udine. Certo, soffre, sbuffa, con appeal rivedibile, e si mette a sgomitare, in trincea. Ma di occasioni ne crea parecchie: dopo quelle iniziali capitate a Legrottaglie e Sissoko, arriva il pareggio di testa dello stesso Sissoko su angolo da sinistra di Del Piero. La Juve ritrova convinzione e fiducia. Ranieri accentra Marchionni, vertice alto di un rombo di centrocampo, Amauri cresce, facendosi applaudire per qualche accelerazione. Entra Marchisio al posto di Zanetti, fermato dall'ennesimo infortunio. Il forcing bianconero è costante. E arriva il 2-1. Lo segna Nedved, già in gol in casa contro il Cagliari nella scorsa stagione. Nedved, che sembrava destinato alla vigilia ad un turno di riposo. E invece il biondo di Cheb c'è, e segna il gol del vantaggio con un destro potente, Marchetti non ci arriva. Poi il ceco prova ad esagerare: il suo esterno sinistro finisce appena largo. All'intervallo è 2-1 Juve.

RIMONTA CAGLIARI - La Juve cala alla distanza. E il Cagliari dimostra subito, in avvio di ripresa, di crederci ancora. Eccome. E infatti ariva il pareggio di Jeda in contropiede, sulla rifinitura di Cossu. La Juve si lascia sorprendere con la linea di difesa molto alta. I bianconeri si sbilanciano. Ranieri inserisce Iaquinta per Marchionni. Del Piero diventa vertice alto del rombo di centrocampo. Con Sissoko vertice basso e Nadved e Marchisio ai lati. Ma non funziona. Perchè alla Juve manca il gioco sulle fasce, e Sissoko ha vigore, ma non le geometrie che occorrono in quella posizione. Un sinistro del nuovo entrato Lazzari, deviato, finisce appena a lato. Esce anche Chiellini, riaffiora l'acciacco muscolare che lo ha tenuto fuori un mese. La Juve sfiora il 3-2 con la solita punizione di Del Piero: fuori di poco. E in contropiede il Cagliari completa il suo capolavoro. Il gol della vittoria lo firma Matri, su suggerimento di Jeda. Il Cagliari vede avvicinarsi in stazione il treno salvezza, la Juve allontanarsi quello scudetto.
Riccardo Pratesi

Fonte: gazzetta
01/02/2009 13:10
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 23.629
Post: 10.866
Registrato il: 16/11/2006
Registrato il: 08/01/2007
Sesso: Maschile
Occupazione: xD..studente

Forumandiano..!!

SUPREMO
In tempo reale le probabili formazioni

Ecco i probabili schieramenti di tutte le squadre della Serie A per la 22.ma giornata di campionato:

Atalanta-Catania domenica ore 15.00
Atalanta (4-4-2): Consigli; Garics, Talamonti, Manfredini, Bellini; Ferreira Pinto, Guarente, Cigarini, Padoin; Vieri, Floccari. A disposizione: Coppola, Capelli, Peluso, De Ascentis, Valdes, Cerci, Defendi. All. Del Neri
Indisponibili: Doni (squalificato, 1)

Catania (4-3-3): Bizzarri; Silvestre, Terlizzi, Stovini, Capuano; Carboni, Biagianti, Baiocco; Mascara, Paolucci,Morimoto. A disposizione: Acerbis, Sabato, Silvestri, Ledesma, Dica, Martinez, Spinesi. All. Zenga.
Indisponibili: Tedesco (squalificato, 1)

LE ULTIME: Delneri potrebbe a sorpresa lasciare fuori Coppola, non in periodo di grande forma, e lanciare tra i pali Consigli. Vieri dovrebbe essere preferito a Valdes per coaudiuvare Floccari in attacco. Il modulo sarà quindi il consueto 4-4-1-1. Nel Catania, Zenga ha scelto Terlizzi al posto di Silvestri come centrale difensivo e sembra intenzionato a schierare Baiocco a centrocampo, sacrificando Ledesma. Non convocato Plasmati.


Bologna-Fiorentina domenica ore 15.00
Bologna (4-3-1-2): Antonioli; Zenoni, Terzi, Moras, Bombardini; Mingazzini, Mudingayi, Amoroso; Valiani; Osvaldo, Di Vaio. A disposizione: Colombo, Britos, Lanna, Volpi, Casarini, Adailton, Marazzina. All. Mihajlovic.
Indisponibili: Paonessa, Mutarelli, Marchini

Fiorentina (4-3-1-2): Frey; Comotto, Dainelli, Gamberini, Vargas; Kuzmanovic, Felipe Melo, Montolivo; Santana; Mutu, Gilardino. A disposizione: Avramov, Donadel, Gobbi, Pasqual, Semioli, Jovetic, Bonazzoli. All. Prandelli
Indisponibili: Jorgensen, Zauri, Kroldrup, (squalificato, 1), Storari (squalifica, 2)

LE ULTIME: Bologna d'assalto per la gara contro la Fiorentina. Mihajlovic dovrebbe schierare Valiani alle spalle di Di Vaio e Osvaldo. In difesa solito ballottaggio a sinistra tra Bombardini e Lanna, con Mingazzini preferito a Volpi a centrocampo. Prandelli, dal canto suo, recupera un po' di infortunati. Al centro della difesa torna Dainelli, a sinistra Vargas dovrebbe essere preferito a Pasqual. La grande sorpresa è però in attacco dove torna disponibile Mutu.


Chievo-Sampdoria domenica ore 15.00
Chievo (4-3-1-2): Sorrentino; Moro, Yepes, Morero, Mantovani; Luciano, Italiano, Rigoni; Bentivoglio; Pellissier, Esposito. A disposizione: Squizzi, Frey, Scardina, Grippo, Makinwa, Bogdani. All.: Di Carlo
Indisponibili: Malagò, Langella, Marcolini (squalificato, 1), Pinzi (squalificato, 1), Mandelli (squalificato, 1)

Sampdoria (3-5-2): Castellazzi; Stankevicius, Lucchini, Gastaldello; Ziegler, Sammarco, Delvecchio, Palombo, Pieri; Cassano, Pazzini. A disposizione: Mirante, Da Costa, Ferri, Donati, Marilungo, Mustacchio, Bellucci. All. Mazzarri.
Indisponibili: Campagnaro, Fornaroli, Accardi, Raggi, Franceschini, Padalino, Dessena (squalificato, 1)

LE ULTIME: Il problema principale per Di Carlo sono gli squalificati che decimano la rosa. Morero sostituirà Mandelli al centro della difesa, Rigoni prende il posto di Pinzi a centrocampo. Mazzarri è invece alle prese con i soliti, moltissimi, indisponibili, cui si è aggiunto Padalino, sostituito da Ziegler. In panchina i due nuovi acquisti Ferri e Da Costa.


Genoa-Palermo domenica ore 15.00
Genoa (3-4-1-2): Rubinho; Biava, Ferrari, Criscito; Rossi, Milanetto, Juric, Modesto; Palladino; Jankovic, Milito. A disposizione: Scarpi, D'Alessandro, Bocchetti, Vanden Borre, Mesto, Olivera, Sculli. All. Gasperini.
Indisponibili: Paro, Gasbarroni, Thiago Motta

Palermo (4-3-2-1): Amelia; Cassani, Bovo, Carrozzieri, Savini; Nocerino, Liverani, Migliaccio; Simplicio, Bresciano; Cavani. A disposizione: Ujkani, Kjaer, Cossentino, Guana, Mchedlidze, Tedesco, Succi. All. Ballardini.
Indisponibili: Budan, Miccoli, Balzaretti (squalificato, 1)

LE ULTIME: Gasperini ritrova a centrocampo Mesto e Modesto e li rilancia nel ruolo di esterni riportando Criscito nella linea a tre di difesa con il rientrante Ferrari e Biava. Papastathopoulos ha la febbre: al suo posto convocato il giovane D'Alessandro. Nessuna grossa novità nel Palermo che, come noto, dovrà fare a meno di Miccoli. Attacco, quindi, con Cavani unica punta e Bresciano con Simplicio a sostegno.


Inter-Torino domenica ore 15.00
Inter (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Cordoba, Burdisso, Santon; Zanetti, Cambiasso, Maxwell; Stankovic; Cruz, Ibrahimovic. A disposizione: Toldo, Rivas, Jimenez, Quaresma, Figo, Mancini, Crespo. All. Mourinho.
Indisponibili: Materazzi, Vieira, Bolzoni, Samuel, Chivu, Adriano (squalificato, 2), Muntari (squalificato, 1)

Torino (4-4-2): Sereni; Rivalta, Dellafiore, Di Loreto, Ogbonna; Abate, Zanetti, Dzemaili, Diana; Rosina, Bianchi. A disposizione: Calderoni, Colombo, Rubin, Saumel, Barone, Amoruso, Stellone. All. Novellino
Indisponibili: Abbruscato, Pratali, Pisano

LE ULTIME: Salvo sorprese nelle convocazioni, Mourinho non dovrebbe questa volta cambiare molto rispetto a Catania. Maxwell, e non Chivu, che ancora non sta bene, prenderà il posto di Muntari in mediana. In attacco ancora Cruz e Ibra. Il dubbio riguarda il trequartista: Stankovic o Figo. Se la scelta dovesse cadere sul portoghese, Stankovic potrebbe essere preferito a Maxwell. Balotelli, ancora una volta, non è stato convocato, così come i partenti Obinna e Dacourt. Per quanto riguarda il Torino, Novellino ha scelto Di Loreto in difesa: Natali verso la cessione. A centrocampo avanza Diana, Rubin va in panchina. Fuori una punta, quindi, e solo Rosina a far coppia con Bianchi in attacco.

Reggina-Roma domenica ore 15.00
Reggina (3-5-2): Campagnolo; Lanzaro, Valdez, Santos; Krajcik, Barreto, Barillà, Costa, Cozza; Corradi, Rakic. A disposizione: Puggioni, Cirillo, Hallfredsson, Sestu, Di Gennaro, Tognozzi, Ceravolo. All. Orlandi
Indisponibili: Giosa, Cascione, Vigiani, Brienza, Carmona (squalificato, 1)

Roma (4-3-1-2): Doni; Cicinho, Mexes, Juan, Tonetto; Taddei, De Rossi, Brighi; Pizarro; Menez, Vucinic. A disposizione: Artur, Diamoutene, Loria, Riise, Aquilani, Perrotta, Okaka. All. Spalletti.
Indisponibili: Cassetti, Montella, Panucci, Totti, Baptista

LE ULTIME: Non ce la fa Brienza. Orlandi sarà quindi costretto a confermare Ceravolo al fianco di Corradi in attacco. Spalletti fa ancora una volta i conti con l'emergenza: Totti e Baptista non ce la fanno e non vengono inseriti nell'elenco dei convocati, così come Panucci. Il tecnico dovrebbe avere almeno a disposizione il neo-acquisto Diamoutene. Le non perfette condizioni di Riise dovrebbero inoltre favorire l'impiego di Tonetto.


Siena-Lecce domenica ore 15.00
Siena (4-3-1-2): Curci; Zuniga, Portanova, Brandao, Del Grosso; Jarolim, Vergassola, Codrea; Kharja; Ghezzal, Frick. A disposizione: Eleftheroupoulos, Rossi, Ficagna, Barusso, Coppola, Calaiò, Maccarone. All. Giampaolo
Indisponibili: Rossettini, Manitta, Galloppa (squalificato, 1)

Lecce (4-3-3): Benussi; Polenghi, Stendardo, Esposito, Giuliatto; Vives, Ardito, Ariatti; Giacomazzi, Castillo, Tiribocchi. A disposizione: Rosati, Schiavi, Angelo, Caserta, Papa Waigo, Cacìa. All. Beretta.
Indisponibili: Munari, Zanchetta (squalificato, 1), Fabiano (squalificato, 1)

LE ULTIME: Giampaolo preferisce Portanova e Del Grosso a Rossi e Ficagna. In attacco favoriti Ghezzal e Frick. Beretta, invece, sceglie Stendardo e Giuliatto e sacrifica Angelo. Ariatti a centrocampo e Caserta in panchina, insieme a Papa Waigo. Edinho non è ancora pronto.


Lazio-Milan domenica ore 20.30
Lazio (4-3-1-2): Muslera; De Silvestri, Siviglia, Rozenhal, Radu; Dabo, Ledesma, Matuzalem; Mauri; Pandev, Zarate. A disposizione: Carrizo, Diakité, Cribari, Kolarov, Brocchi, Manfredini, S.Inzaghi. All. Delio Rossi.
Indisponibili: Firmani (squalificato, 1), Foggia (squalificato, 1), Lichsteiner (squalificato, 1), Meghni, Del Nero, Rocchi

Milan (4-3-2-1): Abbiati; Zambrotta, Bonera, Favalli, Jankulovski; Seedorf, Pirlo, Ambrosini; Kakà, Ronaldinho; Pato. A disposizione: Dida, Antonini, Senderos, Beckham, Emerson, Shevchenko, Inzaghi. All. Ancelotti
Indisponibili: Borriello, Nesta, Gattuso, Kaladze, Cardacio, Kalac, Flamini (squalificato, 1), Maldini (squalificato, 1).

LE ULTIME: Rossi senza mezza squadra tra squalifiche e infortuni. In difesa trovano quindi posto De Silvestri e Rozenhal. A centrocampo ballottaggio tra Dabo e il recuperato Brocchi al fianco di Ledesma e Matuzalem. In attacco Zarate al posto dell'infortunato Rocchi. Nel Milan dubbio Beckham. Ancelotti potrebbe scegliere all'ultimo momento. Recuperato invece Bonera, che è sfebbrato: Senderos destinato alla panchina. Convocato, per la prima volta, il neo-acquisto brasiliano Mattioni


www.sportmediaset.it
02/02/2009 00:08
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 105.086
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Il Toro blocca la fuga
Inter, solo un passo avanti


I nerazzurri guadagnano solo un punto sulla Juve portandosi a +7: contro i granata finisce 1-1 grazie ai gol di Bianchi e Burdisso. Nel finale assalto a Sereni con pali di Crespo e Ibrahimovic

MILAN0, 1 febbraio 2009 - Il primo tentativo di fuga verso lo scudetto si risolve con un breve allungo. L'Inter sale a +7 sulla Juve facendosi bloccare in casa dal Torino (1-1). I gol nel secondo tempo: apre Bianchi, chiude Burdisso. Finale incandescente con due pali centrato da Crespo e Ibrahimovic. Per Mourinho è il terzo pareggio casalingo in campionato dopo quelli con Genoa e Cagliari. Novellino festeggia un risultato di prestigio tenendo il passo di Chievo e Reggina.

BEL TORO - Se manca Muntari e gioca Maxwell, il segnale per Mancini, Quaresma (e magari pure Figo e Jimenez) è piuttosto indicativo. Mourinho conferma di aver scelto i suoi interpreti e pazienza se in panchina s'immalinconiscono "rinforzi" da quasi 40 milioni di euro spesi in estate. Discorsi secondari per una squadra prima con margine sempre più rassicurante. E poi basta spostarsi di qualche metro e guardare la faccia di Walter Novellino per dare il giusto peso a questi aspetti. L'allenatore chiamato a salvare il Toro piazza Zanetti e non Barone in mezzo, dispiegando il 4-4-2 con Rosina e Bianchi delegati a colpire.

AI LATI - La formula è giusta, anche se i problemi dell'attacco granata restano gravi. Diana e Abate affondano più volte ottenendo in cambio il blocco delle avanzate di Maicon e Santon (ancora applausi dal pubblico di San Siro); in mezzo Dzemaili e Zanetti tengono botta, e così all'Inter non resta che puntare sulle soluzioni individuali. L'unica degna di nota, neutralizzata da Sereni, è quella di Cruz, che gira di testa un angolo battuto da destra al 35'.

BIANCHI GOL - Prima dell'intervallo entrambi i tecnici sono costretti a cambiare assetto: "Monzon" perde Rivalta, lo "Speciale" Stankovic. A Figo il portoghese aggiunge pure Quaresma (al posto di Maxwell) nel tentativo di allargare il gioco anche a sinistra. L'ex Porto non è fortunato: appena entrato si ritrova coinvolto in un tentativo di rimonta inaspettato. Sì, perché il Toro trova il gol del vantaggio con Abate (cross preciso) e Bianchi (zuccata vincente), un po' troppo libero rispetto agli standard difensivi di Cordoba.

BOTTA E RISPOSTA - Qui comincia un'altra partita, che in un certo senso compensa la noia del primo tempo. In sei minuti arrivano in sequenza la parata di Sereni su Cordoba, il rigore chiesto e non concesso all'Inter per "mani" di Abate e infine il pareggio di Burdisso, prezioso anche se "agevolato" dal pasticcio combinato da Sereni e Ogbonna.

L'ASSALTO - Dal flipper di inizio ripresa fuoriesce una manovra più coraggiosa dei nerazzurri, legata comunque all'atteggiamento più prudente di Novellino. In realtà Diana ha sul piede la palla buona, sprecandola. Così, dopo una cannonata di Maicon fuori bersaglio, si arriva agli ultimi chilometri con il prevedibile assalto dell'Inter. E' durissima per Sereni, bersagliato da Maicon, Ibrahimovic (100 partite con l'Inter) e Crespo. Agli ultimi due appartengono i tentativi respinti dal palo. Su Quaresma, che sciupa una facile occasione da gol nel recupero, piovono i fischi della Nord. Che già pensa al derby del 15 febbraio, visto che il Milan può portarsi a -6 scavalcando la Juve.
Antonino Morici

Fonte: gazzetta

---------------------


Beckham trascina il Milan
Ora l'Inter è a sei punti


I rossoneri sbancano l'Olimpico: Lazio travolta 3-0. Protagonista l'inglese (inserito nella lista Uefa) con gli assist per i gol di Pato e Ambrosini. Di Kakà la rete che fissa il risultato. Scavalcata al secondo posto la Juventus

ROMA, 1 febbraio 2009 - David Beckham ci ha preso gusto. Dopo i gol a Bologna e Genoa, l'inglese regala una nuova splendida prestazione confezionando gli assist per i gol di Pato e Ambrosini. Di Kakà la terza rete, dopo un primo tempo in sordina dell'asso brasiliano. Una partita che aggrava la situazione della Lazio, incapace di reagire dopo la rete di Pato. Successo che permette ai rossoneri di scavalcare al secondo posto la Juventus e di rosicchiare punti all'Inter che ora li precede di sei punti.

DINHO ANCORA IN PANCA - Delio Rossi non è al bivio; Claudio Lotito lo ha giurato. Per fermare il Milan il tecnico gioca d'azzardo: Muslera tra i pali. Si proprio l'uruguaiano che la scorsa stagione prese all'Olimpico dai rossoneri cinque pappine. Poi Matuzalem sulla sinistra del centrocampo, mentre è Meghni a fare il trequartista alle spalle di Zarate e Pandev. Carlo Ancelotti aggiusta la difesa poco prima del fischio d'inizio. Tra Zambrotta e Jankulovski è infatti Bonera a giocare centrale al fianco di Senderos. Un problema fisico ferma infatti Favalli nella fase di riscaldamento. Ma la notizia è l'ennesima esclusione di Ronaldinho che viene dirottato in panchina a favore di Seedorf che parte titolare sulla linea di Kakà. Mossa che allunga il dibattito sul brasiliano, caduto ormai in disgrazia, complice un calo di forma evidente. Beckham, che ha esordito proprio a Roma, non lo smuove più nessuno al pari di Pato, punta solitaria.

PIU' LAZIO - Grinta, cattiveria e attributi. Delio Rossi ha impartito ordini precisi e la Lazio risponde al limite delle sue possibilità creando affanni al Milan che pruduce con insistenza un macchinoso possesso palla. Alla Lazio molto aggressiva, i rossoneri rispondono con ripartenze lente, ma efficaci, come quella che al 7' obbliga Muslera a compiere un miracolo deviando un tiro ravvicinato di Jankulovski. Fino al gol di Pato è l'unica occasione per il Milan impegnato a fondo nella sua trequarti. La Lazio sviluppa la sua manovra centralmente, sfruttando i tagli e la velocità delle sue punte che si ricavano varchi nella difesa rossonera.

GIGANTE DAVID - I biancocelesti cercano di fare la partita, per perdersi poi in fase conclusiva. Pandev e Zarate seminano spesso il panico. Sicuramente è del macedone l'occasione più ghiotta: una girata in area al 35' che sfiora l'incrocio dei pali. Più nitida dell'uscita spettacolare dell'ottimo Abbiati che sradica la palla dai piedi di Zarate. L'uno-due anticipa il gol, ma del Milan che sfrutta tutta l'immensa classe di Beckham. Mai un errore, mai una palla persa. L'inglese impiega poco a capire che anche questa non è serata per Kakà e si inventa rifinitore, aiutando il centrocampo a fare diga, coadiuvato dalle illuminazioni di Pirlo. Splendido l'assist del britannico per Pato al 42', che il brasiliano infila di patto destro sul primo palo. C'è il sospetto del fuorigioco dell'inglese che subito dopo regala un'altra palla d'oro al Papero che infila di testa, ma questa volta Rizzoli annulla.

AMBRO E KAKA' - Beckham, come è successo a Bologna e con il Genoa, sale in cattedra e al 3' della ripresa, su punizione, consegna ad Ambrosini la palla perfetta per il raddoppio: colpo di testa potente del capitano milanista che Muslera non vede nemmeno. La rete spiana la strada ai rossoneri che controllano agevolmente,. La Lazio viene ipnotizzata dalla capacità di far girare la palla dei rossoneri, pronti a colpire in contropiede. Kakà, magicamente servito da Pirlo, si allunga la palla del 3-0; occasione che la dice lunga sull'atteggiamento della Lazio che perde fiducia. Rossi non la manda giù e toglie Meghni per Simone Inzaghi. Ma è il Milan a sfiorare a ripetizione il 3-0. Prima con Pato che si allunga il pallone in area, poi con l'egoista Kakà che invece di servire il connazionale libero in area, spreca sul palo. Entrano Kolarov e Dabo, fuori Brocchi e Radu, ma la Lazio non ci crede più, vittima del gioco rossoneri. Il Milan cinicamente non si fa impietosire e chiude il discorso con il 3-0. Lo segna Kakà sfruttando l'assist di Seedorf: penetrazione in area e diagonale chirurgico. La firma su una vittoria ineccepibile, che rischia di trasformare la pratica scudetto in un discorso milanese.
Gaetano De Stefano

Fonte: gazzetta

---------------------


Genoa in delirio con Criscito
Palermo battuto nel finale


Un gol del difensore a due minuti dalla fine regala la zona Champions ai rossoblù, complessivamente più pericolosi e fermati quasi sempre da Amelia. Rosanero pericolosi in contropiede

GENOVA, 1 febbraio 2009 - Il sogno Champions del Genoa prende forma. Quando si vincono all’88° partite destinate allo 0-0 come quella di oggi contro un buon Palermo, sognare è d’obbligo. È stato Criscito a far esplodere Marassi con un tocco sotto misura a due minuti dalla fine. Una vittoria meritata dopo che Amelia, due pali e un Rubinho super su Simplicio avevano in sostanza decretato il pari. Invece questo Genoa non molla mai e un gol da un metro di un difensore che ha seguito l’azione offensiva di Jankovic è il segnale dello spirito guerriero di questa squadra, meritatamente al quarto posto.

ACCELERAZIONI - L’inizio è bloccatissimo. Il Palermo ha spaventato un po’ i rossoblu schierandosi bene, coprendo tutti gli spazi e facendo girare palla con ordine. Il Genoa ci ha messo un po’ a trovare le misure, ha tentatato alcune belle accelerazioni e ha avuto le occasioni migliori. Nel complesso però la difesa rosanero si è difesa senza clamorosi affanni. Al 20’ uno stop di Jankovic ha tolto palla a Vanden Borre, poi al 21’ Biava ha calciato fuori dal limite dell’area. E’ stato questo un buon momento per il Grifone. Al 24’, da azione di corner, Bocchetti si è ritrovato palla a un metro da Amelia ma il portiere lo ha anticipato.

IN CIELO - Il Palermo si è liberato della morsa con il contropiede di Cavani al 27’, fermato da un fallo tattico di Juric al limite dell’area. Dalla punizione Bovo non ha fatto di meglio che calciare alto. Il Genoa ha così riaccelerato e sfiorato il gol. Prima con Criscito, fermato dal palo dopo che aveva vinto un rimpallo fortunoso. Poi con una rovesciata di Jankovic alla Pelè in “Fuga per la vittoria”: nei film però riescono e difatti la sua è più debole, Amelia para. Dai due corner successivi Biava è salito in cielo due volte. Prima ha preso l’incrocio dei pali e sulla ribattuta Amelia ha fermato Sculli da campione. Poi ha costretto il portiere a un’altra deviazione difficile. E così il tempo si è chiuso sullo 0-0. Per il Palermo da segnalare anche la tegola dell’infortunio muscolare di Liverani che ha costretto Ballardini a inserire Migliaccio e spento un po' la luce tra gli ospiti.

MIRACOLO - Nella ripresa copione più o meno identico. Genoa a fare la partita e Palermo chiuso ma pronto a ripartire. Al 4’ Milito (oggi va detto marcato molto bene) ha spazzato via Carrozzieri, ha saltato Amelia ma ha trovato il salvataggio di Kjaer, bravissimo, sulla linea. Porta siciliana stregata, si comincia a pensare. Ma al 15’ il segnale che rinfranca i tifosi rossoblu: contropiede del Palermo, colpo di testa di Simplicio e miracolo di Rubinho. La possibile vittoria è rimasta in piedi grazie al suo portiere. Sembra tutto finito quando però i tentativi di Juric, Jankovic, Palladino e Sculli non portano a nulla. Ma all’88’ ancora Jankovic mette al centro e Criscito fa esplodere Marassi. Questo Genoa non si vuol fermare più.
Giusto Ferronato

Fonte: gazzetta
16/02/2009 00:01
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 105.086
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Ranieri: "Una grande Juve
Ma il pari ci penalizza"


Il tecnico bianconero non ha nulla da rimproverare ai suoi dopo l'1-1 con la Sampdoria. "Abbiamo creato molto, ma siamo stati sfortunati. Comunque se la squadra gioca così sono sereno. Ci servivano i tre punti, ma tutta la stagione è ancora in gioco". Amauri sul tormentone Nazionale: "Deciderò quando mi arriverà una vera convocazione"

TORINO, 15 febbraio 2009 - Doveva essere la giornata giusta per riavvicinarsi all'Inter. Invece il pareggio con la Samp ridimensiona le ambizioni scudetto bianconere. Claudio Ranieri fa buon viso a cattivo gioco: "Quando costruisci così tanto e non fai gol, rischi di perdere la partita, siamo stati bravi a pareggiarla. Buon per noi. I ragazzi hanno fatto un'ottima partita, non ho nulla da dire a loro. Il gol preso? Bisogna dare i meriti agli avversari, ma qualcosa di grosso ce l'abbiamo messo sicuramente. Vedremo di migliorarci ancora".

EMERGENZA CONTINUA - Mancava Trezeguet ma il tecnico non cerca scuse. "Abbiamo fatto bene, non mi è mai piaciuto dire manca questo e manca l'altro, anche perchè conviviamo con questa situazione da mesi. Giovinco è riuscito a fare grandi cose, ai ragazzi non posso rimproverare nulla". La battuta d'arresto che potrebbe però pesare in classifica. "Purtroppo noi dobbiamo fare sempre 3 punti e sperare che gli altri si fermino. Noi dobbiamo essere positivi, si entra nel clou del campionato e ricomincia la Champions League".

SFORTUNA - Sul periodo della squadra il tecnico bianconero aggiunge:"Dobbiamo giocare sempre al massimo delle nostre possibilitá. Era tanto tempo che non vedevo la mia squadra avere tante occasioni da gol, ci sono dei momenti d'oro in cui magari fai poco e tutto ti viene facile, e altre volte in cui non ti viene facile. La squadra poteva arrendersi e invece ha reagito. Non saremo al 110%, ma siamo vicini perchè se nel secondo tempo mettiamo sotto le nostre avversarie, qualcosa di buono c'è".

MERCATO - La buona prova di Cassano rilancia le voci che vorrebbero il barese alla Juve. "Se serve o meno ne parlo con i miei dirigenti. Sta facendo un ottimo campionato, nessuno ha mai messo in dubbio le sue qualitá, ma noi abbiamo ottimi attaccanti", ha risposto Ranieri che non si sbilancia sul fatto se serva più un giocatore alla Diego o alla Cassano. "Sono due ottimi giocatori, uno è un trequartista, l'altro è una seconda punta. Noi abbiamo quattro splendidi attaccanti. Se la societá me ne vuole regalare un altro, non dico no comunque".

DERBY - Ranieri non vedrá il derby tra Inter e Milan questa sera: "Non lo vedrò, lo giuro, sono in viaggio". E in vista della sfida di Champions con il Chelsea non si aspettava l'arrivo di Hiddink sulla panchina dei Blues. "Da quando la Russia ha preso Hiddink si sapeva che prima o poi sarebbe andato al Chelsea, ma non credevo che Scolari non finisse il suo contratto. Ferguson ha detto che il calcio inglese sta cambiando e anche lì arriverà il modello Italia".

AMAURI - Dopo aver parlato della partita ("per la Juve non è ancora finita") Amauri torna sul tormentone nazionale: "Si sono fatte troppe speculazioni sulla mia vicenda. Non mi piace fare polemiche, io preferisco far parlare il campo. Io poi non devo decidere niente, non tocca a me, quando mi arriverà una convocazione del Brasile e dell'Italia allora deciderò, ma che sia una convocazione al 100%". Perchè in realtà la Juventus la convocazione di Dunga non l'ha mai ricevuta. "Comunque la società ha deciso così, ha parlato con me, era anche un momento particolare perchè eravamo reduci da due sconfitte consecutive. Hanno ritenuto giusto fare così, anche perchè di questa convocazione si è solo parlato ma non è mai arrivata. Io comunque, sono molto felice, perchè credo che non sia mai successo a nessun giocatore essere conteso da due delle nazionali migliori al mondo".
gasport

Fonte: gazzetta
16/02/2009 00:02
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 105.086
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Pazzini e 3 legni: stop Juve
Pari in casa con la Samp


I bianconeri rispondono allo svantaggio siglato dall'attaccante blucerchiato con Amauri, ma due pali di Nedved e una traversa di Del Piero li privano dei tre punti. I doriani lottano in trincea, colpiscono una traversa (autorete sfiorata da Molinaro) e si godono un punto d'oro



TORINO, 15 febbraio 2009 - La Juventus frena. Non riesce a dare continuità al successo di Catania e a mettere pressione sull'Inter, attesa stasera dal derby milanese. I bianconeri pareggiano in casa 1-1 con la Sampdoria, in rimonta (guarda la sintesi). Al gol di Pazzini replica Amauri, che torna a segnare dopo 56 giorni. Pari come all'andata, quando a Marassi era finita 0-0. Ma stavolta la Juve è stata sfortunata: sono stati ben tre i legni colpiti dai bianconeri, due da Nedved, uno da Del Piero. Una Juve che ci ha messo il solito cuore, ma non è bastato. La Samp, pure in emergenza in retroguardia, in trincea porta a casa un punto prezioso.

AVVIO JUVE - I bianconeri partono forte. C'è da approfittare del derby di stasera. Che comunque vada, toglierà punti a Inter o Milan. O magari a entrambi, in ottica Juve. In attacco torna la coppia Amauri-Del Piero. Iaquinta è squalificato, Trezeguet rotto. Del Piero, davvero ispirato, forse galvanizzato dall'attesa del secondogenito, ci prova con un capolavoro mancato di un nulla. Il suo colpo di tacco finisce di poco a lato sul cross da sinistra di Molinaro. La Juve aveva già sfiorato il vantaggio con Nedved, neutralizzato da Castellazzi.

GOL SAMP - La rete però la trovano gli ospiti al primo tentativo. Decimati dietro, ma che davanti hanno una signora coppia d'attacco: Cassano-Pazzini. Che confezionano l'1-0. Il barese ispira con un pallone filtrante, l'attaccante elude il fuorigioco e trafigge Buffon. Samp avanti. Con il quarto gol in sei partite in blucerchiato del "Pazzo".

SPRECHI JUVE - La Juve reagisce. La manovra non sarà incantevole, no, però le occasioni si susseguono. In fondo Mazzarri deve adattare da centrali due esterni destri: Stankevicius e Raggi. E allora la Juve si butta tutta in avanti a caccia del pari. Ci provano senza fortuna Camoranesi e Amauri. Ma soprattutto Nedved. Che colpisce addirittura due legni. Un palo e una traversa. Il palo, in sospetto fuorigioco, non ravvisato, non concretizzando una magia di Del Piero in rifinitura, la traversa di testa. Juve sfigata. E sotto all'intervallo.

DENTRO GIOVINCO - Ranieri cambia negli spogliatoi. Fuori Poulsen. In campo Giovinco. Che gioca da esterno sinistro, con Nedved che scala al centro. Juve tutta sbilanciata in avanti.

PALO DORIA - La Samp ha l'occasione di chiudere la gara. Fortuita. Con la traversa di Cassano: sul suo cross la deviazione di Molinaro aveva lasciato fermo Buffon. Autorete sfiorata.

PARI JUVE - Pericolo scampato per i bianconeri. E pari che arriva subito dopo. Giovinco da sinistra suggerisce per Amauri, che di testa trova l'1-1. Strameritato dalla Juve. Che insiste. E colpisce una traversa (e poi il palo, con una traiettoria beffarda) su punizione da sinistra con il solito Del Piero, già a segno sei volte su punizione in questa stagione. Porta stregata. La Juve frena ancora. Nel girone di ritorno i punti sono solo 7 in 5 partite.
Riccardo Pratesi

gazzetta
16/02/2009 00:04
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 105.086
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Mamma che Atalanta!
Roma strapazzata 3-0


Grande vittoria dei nerazzurri che nel secondo tempo segnano tre gol con Capelli e il solito Doni (doppietta). Giallorossi poco convinti e raramente pericolosi

BERGAMO, 15 febbraio 2009 - L’Atalanta dei giovani e del solito immenso Cristiano Doni ha fatto un’altra vittima illustre: dopo la capolista Inter è toccato alla Roma uscire da Bergamo con le ossa rotte e i nervi accesi (espulso Perrotta per un brutto e inutile fallo a partita finita). Non ammette repliche il 3-0 rifilato dai nerazzurri a una squadra apparsa molle e troppo rinunciataria fin dal primo minuto. Nel tabellino marcatori tutta l’essenza di questa ottima Atalanta: la giovane sorpresa Capelli e l’esperienza di Doni, autore della doppietta che apre brutte crepe in casa romanista.

DISTANZE - Del Neri ha preparato il match molto bene. Fin dai primi minuti l’Atalanta ha fatto girare palla con efficacia trovando spesso i suoi laterali per poi cercare la conclusione passando per il centro attacco con Doni nelle vesti di suggeritore per Floccari, Padoin, Valdes e Ferreira Pinto. La Roma non ha trovato le giuste distanze a centrocampo e così il gioco si è quasi tutto sviluppato nella metà campo giallorosa coi ragazzi di Spalletti alla ricerca del contropiede. Il problema è che Vucinic, recuperato all’ultimo, è spesso finito in fuorigioco sui lanci di Totti e Pizarro.

POCHE EMOZIONI - Roma pressata, è vero, ma pure solida con Juan e Mexes, attentissimi le poche volte che la palla è transitata in area. I tiri di Ferreira Pinto e Padoin insieme a una respinta di Perrotta da colpo di testa su calcio d’angolo i pericoli più grossi corsi dai romanisti. Dall’altra parte è stato Totti a provarci due volte da lontano e poi Vucinic a farsi anticipare da Ferreira Pinto quando finalmente non si è fatto beccare in fuorigioco. Nel complesso comunque, poche le emozioni della prima parte di gara.

INTERROGATIVI - Poi la squassante ripresa dei nerazzurri. La Roma non si è scossa, l’Atalanta è esondata. Ha aperto le danze Capelli, bravo in area al 7’ a scoccare un destro vincente su palla ribattuta debolmente dai difensori. È stato l’episodio decisivo. La Roma si è disunita, l’Atalanta ci ha creduto ancora di più. All’11’ cross di Padoin (altro uomo positivissimo oggi) e tocco vincente di Doni per il 2-0. E al 14’ contropiede classico di Doni che entra in area, fa sedere Juan e batte Doni, suo omonimo nella porta romanista. È finita qui. I giallorossi hanno solo puntato a ridurre il passivo ma hanno pure trovato un super Consigli al 24’ (fantastica parata su Motta). Atalanta super, d’accordo, ma la scarsa vena della Roma di oggi pone molti interrogativi.
Giusto Ferronato

Gonte: gazzetta
16/02/2009 00:06
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 105.086
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Genoa beffato allo scadere
Un tris di Mutu salva i viola


I liguri, in dieci dal 30' per l'espulsione di Biava, vanno avanti 3-0 con reti di Thiago Motta, Palladino e Milito (rigore), ma nell'ultima mezz'ora il romeno scatena la rimonta. I toscani restano al quarto posto con un punto di vantaggio sui rossoblu



GENOVA, 15 febbraio 2009 - Sfida dal sapore di Champions a Marassi con un 3-3 che scatena l'amarezza del Genoa e la gioia della Fiorentina (guarda la sintesi). Padroni di casa, per un'ora in dieci a causa dell'espulsione di Biava, avanti 3-0 con le reti di Thiago Motta, Palladino e Milito, ma nell'ultima mezzora è Mutu con un tris da fuoriclasse a impattare con una rete allo scadere del tempo di recupero che permette ai toscani di restare quarti con 42 punti contro i 41 dei liguri.

CIFRE - La formazione di Gasperini, nonostante la beffa finale, continua la serie casalinga che la vede unica, oltre all'Inter, imbattuta in casa in campionato e con un ruolino di marcia tra serie A e Coppa Italia di 10 vittorie e 4 pareggi, con 30 reti all'attivo e senza mai essere rimasti a secco davanti al suo pubblico. Prandelli, che in casa del Genoa in carriera non ha mai vinto (4 pareggi e 2 sconfitte) non riesce a condurre i viola un successo che a Marassi col Grifone manca dal settembre 1982 per un totale di 4 sconfitte e 7 pareggi. Si interrompe la striscia senza pareggi della Fiorentina dopo 14 partite e si interrompe una striscia senza pareggi esterni che durava dal 9 febbraio 2008.

PRIMO TEMPO - Genoa subito più intraprendente e al 12', al primo tiro in porta va in vantaggio: eccellente triangolazione tra Milito e Thiago Motta con quest'ultimo che anticipa Dainelli e segna di sinistro. Al 30' il match potrebbe cambiare: per la seconda volta Biava atterra Jovetic e per la seconda volta viene ammonito, Genoa in dieci. I liguri anziché chiudersi continuano a proporsi e al 37' è spettacolare Mesto, alla 200ª partita in campionati pro: sgroppata di 50 metri sulla destra, salta tre uomini, mette al centro e Palladino insacca senza problemi. La Fiorentina prova a reagire, ma costruisce poco e va al riposo senza mai rendersi pericolosa.

SECONDO TEMPO - Con Semioli al posto di Kuzmanovic i viola sono più aggressivi, ma si sbilanciano di più. All'11' Criscito entra di prepotenza in area toscana e Gamberini lo atterra: rigore per Milito che infila nell'angolo basso a destra e sigla la sua 14ª rete in campionato. La Fiorentina potrebbe andare k.o, ma prima di rendersi conto del fatto trova un rigore per fallo su Gilardino: Mutu spiazza Rubinho e accorcia le distanze. E' un monologo ospite: al 24' su lancio di Montolivo da destra, Mutu si allarga sul secondo palo e di testa mette fuori di poco dopo avere scavalcato Rubinho. Entra anche Bonazzoli, è un assedio: al 35' punizione di Mutu deviata dalla barriera, Rubinho ha un'incertezza e non controlla; la sfera entra in porta prima che tocchi Gamberini. Il Genoa si propone bene con un paio di contropiedi, ma non finalizza, la Fiorentina è tutta in area ligure: allo scadere dell'ultimo minuto di recupero Mutu in mischia di destro mette nell'angolo e sigla la beffa più clamorosa. Si rischia il parapiglia, ma alla fine prevale il buon senso.

ONE MAN SHOW - Adrian Mutu arriva a quota 11 gol segnati ed è entusiasta: "Sono state tre reti importnati contro un'avevrsaria per la corsa Champions. Eravamo k.o. eppure siamo stati bravi a crederci, abbiamo dimostrato cuore e carattere. Sul 3-0 sembrava un pazzia pensare al pareggio, loro giocavano benissimo. Noi abbiamo tirato fuori qualcosa dopo che il Genoa era stato più bravo di noi e aveva giocato un primo tempo strepitoso. Dobbiamo comunque migliorare in difesa".
Guido Guida

Fonte: gazzetta
16/02/2009 00:07
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 105.086
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Travolto tifoso del Genoa
dal pullman della Fiorentina


Gabriele Amato, 37enne sostenitore rossoblù, investito dal pullman della squadra viola: ha fratture a gambe, bacino, sterno e alcune costole. La Tac esclude lesioni interne. Un funzionario della Polizia Municipale: "Se il ragazzo si salva, è un miracolo". Sull'autobus non si sarebbero accorti di nulla



GENOVA, 15 febbraio 2009 - È ricoverato al reparto rianimazione dell'ospedale San Martino Gabriele Amato, 37 anni, il tifoso del Genoa investito dal pullman della Fiorentina. Le sue condizioni sarebbero gravi. "Se il ragazzo si salva, è un miracolo". Lo ha detto il funzionario della Polizia Muncipale di Genova che ha assistito all'incidente.

L'ASSALTO AL PULLMAN - Secondo quanto riferito dal funzionario, il tifoso si trovava insieme ad un folto gruppo di supporter rossoblù, circa 150 persone, impegnati a contestare la squadra viola. L'uomo sarebbe stato agganciato agganciato dalla ruota anteriore sinistra del pullman della Fiorentina che si stava immettendo in corso De Stefanis ed è stato trascinato per 5-6 metri. Mentre l'uomo veniva soccorso, il pullman proseguiva la sua corsa in autostrada e veniva bloccato solo all'autogrill di Sestri Levante. L'autista veniva quindi riportato a Genova per essere interrogato, mentre la squadra è stata lasciata libera di tornare a Firenze. Sull'autobus non si sarebbero accorti di nulla: il pullman è uscito dallo stadio scortato da quattro volanti, ma nonostante questo è stato fatto oggetto del lancio di lattine e bottiglie e preso a calci dai supporters rossoblu. Il mezzo è stato danneggiato, tanto che diversi automobilisti lungo l'autostrada avrebbero cercato di segnalare il problema all'autista. L'autobus si è fermato solo quando la stradale si è messa in contatto telefonico con i dirigenti viola, che hanno fatto fermare il mezzo nell'autogrill di Sestri Levante, da dove l'autista è stato riportato a Genova per essere interrogato ed essere sottoposto a test alcolemico. Nessun provvedimento per i giocatori, che stanno ora aspettando un nuovo mezzo visto che quello su cui viaggiavano è stato posto sotto sequestro. "Spesso come accade fuori dagli stadi - ha spiegato un accompagnatore della società viola - la polizia ci scorta fino all'autostrada per evitare le code e gli assembramenti. A Genova per via del rocambolesco pareggio c'era molta gente fuori dello stadio Ferraris e l'uscita non è stata delle più agevoli".

CONDIZIONI - Non è confortante il primo referto stilato dai sanitari del Pronto Soccorso: fratture delle gambe, del bacino, dello sterno, di alcune costole; stato ipoteso, instabile emodinamicamente. La prognosi è riservata, ma la Tac a cui è stato sottoposto Amato avrebbe escluso lesioni interne. Il tifoso rossoblu rimane comunque in rianimazione.

TESTIMONI - Sono discordanti le testimonianze sulla dinamica dell'incidente. Secondo un funzionario della Polizia Municipale presente allo stadio il tifoso rossoblu sarebbe scivolato sotto il bus mentre prendeva a pugni la fiancata, rimanendo schiacciato dalle ruote anteriori. Secondo le immagini delle telecamere di sicurezza, invece, Amato sarebbe finito sotto una delle ruote posteriori. Alcuni clienti di un bar davanti allo stadio avrebbero dato un'altra versione: "Abbiamo visto un uomo saltare davanti al pullman - raccontano - e poi scivolare sotto il mezzo. L'autista si è alzato dal posto di guida, ha guardato davanti a sè e poi si è nuovamente seduto ed è ripartito, investendo il tifoso".
gasport

Fonte: gazzetta
16/02/2009 00:09
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 105.086
Post: 5.034
Registrato il: 05/07/2007
Registrato il: 09/09/2007
Sesso: Maschile

MODERATORE

SUPERSAGGIO
Super derby, l'Inter vince
e prenota lo scudetto


Con un gol di Adriano, viziato da un tocco con la mano, e uno di Stankovic nel primo tempo, i nerazzurri battono 2-1 il Milan che nella ripresa accorcia con Pato e sfiora più volte il pari. Inter a +9 sulla Juve e +11 sui rossoneri



MILANO, 15 febbraio 2009 - Il Milan è battuto. L’Inter porta a 11 la dote da amministrare sui rossoneri costruendo il successo sui gol di Adriano e Stankovic nel primo tempo (di Pato il 2-1 a metà ripresa). Sull’1-0 pesano i dubbi per un evidente tocco di braccio dell’Imperatore, non visto o valutato involontario da Rosetti.

TUTTO VERO - Quello di sabato non era un bluff: Maicon è lì, a destra, a versare potenza sulla fascia destra, a mettere in mezzo l’ennesimo assist, conservando l’assetto con Santon a sinistra e Chivu (non Cordoba) al fianco di Samuel. Per Ancelotti, costretto a rinunciare a Kakà, c’è poco da mimetizzare: Seedorf e Ronaldinho alle spalle di Pato, con Beckham, Pirlo e Ambrosini in mezzo.

AGILI - Il Milan chiude il primo tempo con un svantaggio doppio sostanzialmente per due motivi: il primo è la mancanza di sviluppo verticale nel gioco; il secondo la colpevole incertezza in difesa. Eppure all’inizio Jankulovski e Zambrotta si fanno apprezzare per la qualità degli inserimenti; Pato e Seedorf scambiano in velocità superando il marcatore diretto con relativa facilità; Dinho si fa notare con un paio di tocchi di prima per l’unico riferimento offensivo della squadra. Superiorità territoriale, ma inefficace. E l’Inter, quando riparte, fa malissimo.

GOL DI BRACCIO - Dopo 18 minuti Ambrosini annulla un gol praticamente fatto impedendo a Stankovic (troppo titubante) di battere da distanza ravvicinata. Poco prima della mezzora l’Inter ritira il premio trovando una rete destinata a far discutere: palla scaraventata in area da Maicon, Maldini è in ritardo su Adriano che colpisce male di testa, accompagnando la palla nell’angolo con un tocco di braccio. Deviazione involontaria, ma determinante per la traiettoria della palla. E’ solo Abbiati a protestare. Rosetti convalida. Parola alle moviole.

PATO E’ SOLO - Una deviazione di Santon sulla combinazione tra Ronaldinho e Pato rischia di rovinare i piani a Mourinho due minuti dopo l’1-0. Il Papero detta bene il passaggio, però quando si tratta di concludere perde l’attimo e fa il gioco di Julio Cesar, anche perché nessuno lo accompagna. Poco prima del riposo altro errore (di Kaladze e Pirlo) e altro gol nerazzurro. Sulla punizione di Muntari il georgiano salta a vuoto su Ibra, Stankovic arriva da dietro e fulmina Abbiati con il destro.

ANTICIPI E BUCHI - E’ il primo derby per Santon, l’ultimo per Maldini, che ne ha disputati 42. E fa effetto vedere il baby nerazzurro nell’anticipo sicuro su Pato, o anche nel contrasto duro su Zambrotta: il derby non è una partita qualunque, e chi pensava che Mourinho non si fidasse di lui nei grandi appuntamenti è stato smentito. Il chiaroscuro tra l’efficacia del ’91 di casa Inter e i "buchi" dell’esperto Kaladze si fa sempre più marcato in apertura di ripresa, quando Adriano mangia a morsi la palla del 3-0 e Ibra non trova l’assist per il compagno di reparto a difesa saltata.

ORGOGLIO MILAN - Adriano strappa applausi con le cose semplici: un recupero o un tiro dal limite. Sembra più potente della prima versione, quella di inizio campionato, ed è prezioso anche in fase di appoggio per Ibra. Il Milan comunque non molla, e la resa di Beckham, per un probabile affaticamento, toglie ad Ancelotti l’ultimo dubbio circa l’inserimento di Inzaghi. In 20 minuti, gli ultimi, il Diavolo infiamma il derby: c’è l’anticipo a cinque stelle di Chivu su Seedorf in posizione di sparo; poi il gol di Pato (un piatto facile grazie al lavoro di Jankulovski in fascia); quindi l’intervento di Julio Cesar su Inzaghi in azione classica d’inserimento laterale.

ASSALTO RABBIOSO - La rincorsa del pareggio inietta la consueta dose di adrenalina nella storia recente del derby. A 15 dalla fine Abbiati è bravissimo a respingere la conclusione di Adriano. Tre minuti dopo Ayroldi segnala il fuorigioco di Inzaghi annullando giustamente il 2-2. Nemmeno 60 secondi ed ecco l’occasione di Pato, respinta dal portiere interista poco dopo una trattenuta dubbia di Chivu su Inzaghi, che chiede il rigore e forse non ha tutti i torti.

SUPER JULIO - Dopo il colpo di testa di Superpippo fuori bersaglio, Mourinho alza il muro con Burdisso, Vieira e poi Maxwell. I sei difensori del finale sono un’autentica novità per l’Inter, schiacciata nella sua metà campo dai rossoneri e salvata dal suo guardiano. L’ultimo affondo è di Inzaghi, con un diagonale incredibilmente neutralizzato da Julio Cesar con la punta del piede sinistro. Se l’Inter vincerà lo scudetto, sarà anche per questa prodezza del portiere brasiliano.
Antonino Morici

Fonte: gazzetta
16/02/2009 00:26
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 42.725
Post: 4.431
Registrato il: 28/02/2004
Registrato il: 30/08/2004
Età: 37
Sesso: Maschile
Occupazione: Commerciale PRINK RSM

Forumandiano..!!

SAGGIO
mannaggia ^^
16/02/2009 00:39
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 42.725
Post: 4.431
Registrato il: 28/02/2004
Registrato il: 30/08/2004
Età: 37
Sesso: Maschile
Occupazione: Commerciale PRINK RSM

Forumandiano..!!

SAGGIO
3 a 0 .... 3 a 3
terribile XD
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 18:35. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com
www.bwgroup.it *** *** Suoneria Cellulare******* habitamos ***
..:: A L T R I ..... G E M E L L A G G I ::..
**TOPMANGA FORUM**~ A.C Milan~ THE FROZEN FORUM ~ Cogito Ergo Sum ~ eyes on anime ~ Virtual Graphic ~ Il mondo di Vanish ~ Lauren 4ever ~ Dragon Ball 4Ever GDR ~ Top forum - the best of all ~ ilmondoincantato ~ UFOOUTLINE ~ The Dark Side Of The World ~ giuggyna.it ~ MuroSpam ~ WLF 46 ~ Dinda & Baldo's forum ~ Cincischio ~ Aldo, Giovanni e Giacomo ~ sulle ali della fantasia ~ Crazy off Topic ~ IL BIVACCO ~ FORUM ~ FORUM ~ FORUM ~ FORUM ~