Serie A - La Juve sa soffrire
Nella sfida tra neopromosse e tra ex, ben sei nel Genoa oltre al tecnico Gasperini, vince la Juventus: ma i bianconeri non brillano particolarmente, e il Genoa sicuramente non demerita.
Primo tempo bruttino, nel corso del quale si vede poco, anzi pochissimo Trezeguet, e dove solo Del Piero e Nedved hanno qualche guizzo che la difesa del Genoa riesce ad arginare senza troppe ansie delegando il di più al portiere Rubinho. Genoa che non trova quelle improvvise verticalizzazioni verso Borriello che avevano sempre caratterizzato il gioco del grifone, soprattutto in trasferta.
In una partita che dice poco il Genoa si concede un'unica distrazione: e la Juve ne approfitta. Cross dalla sinistra di Nedved, il movimento di Del Piero verso il primo palo è eccellente e taglia fuori Danilo. Il tocco del numero 10 spiazza Rubinho e si insacca per festeggiare nel modo migliore il sofferto rinnovo del contratto di Alex e l'ormai prossima nascita dell'erede.
Il secondo tempo è tutto del Genoa e la Juve si scopre a dover giocare di rimessa. Pur senza creare clamorose occasioni da gol il Genoa gioca con coraggio nella tre quarti avversaria per quasi tutto il resto della partita: un avventuroso retropassaggio di Molinaro a Buffon spalanca il corridoio della porta a Sculli che è un po' troppo precipitoso nel tiro, e Buffon si salva. Borriello occasioni ne ha poche e nel finale con l'ingresso di Papa Waigo la pressione diventa anche maggiore: e rischia di costare grosso nel finale.
Un finale molto nervoso con la Juve che deve giustificare un Del Piero sostituito ma accigliato, un Ranieri che sbotta dopo uno dei tanti errori dell'arbitro Banti e viene espulso o Nedved che viene prima ammonito (in circostanze davvero poco chiare) e poi espulso a cavallo del fischio finale.
Onore al Genoa e punti alla Juve, che sa giocare meglio, ma che raramente abbiamo visto soffrire con così tanta caparbietà e ostinazione. Servirà anche quello nel big match del 4 novembre con l'Inter.
Stefano Benzi / Eurosport