"Con Cassano abbiamo vinto una scommessa. Abbiamo puntato su di lui ed il giocatore sta rispondendo alla grande". Lo ha detto l'amministratore delegato della Sampdoria, Beppe Marotta, all'indomani di un'altra grande prestazione del talento di Bari Vecchia che ormai sta conquistando definitivamente l'ambiente blucerchiato con le sue prodezze.

Marotta conferma la volontà della società ligure di riscattare Antonio Cassano (nella foto) dal Real Madrid a fine stagione e, per affrontare nel dettaglio i termini della questione, incontrerà gli azionisti con i quali valuterà ogni aspetto economico della vicenda che dovrà essere risolta entro il mese di giugno. "L'opzione con il Real Madrid - ha spiegato l'ad - scade tra l'1 ed il 10 giugno e quindi abbiamo tutto il tempo per analizzare ogni aspetto".

Nei giorni scorsi Marotta si era detto disposto a fare un sacrificio di bilancio per regalare a Mazzarri e ai tifosi l'intero cartellino di Cassano, il cui valore si aggira attorno ai 6 milioni di euro, smentendo una collaborazione con l'Inter per l'acquisto del 25enne attaccante pugliese.

Fabio Casati / Eurosport

Cristiano Lucarelli è ufficialmente un giocatore del Parma: nel primo pomeriggio di oggi i dirigenti del club emiliano hanno raggiunto l'accordo con lo Shakthar Donetsk per la cessione dell'ex bomber del Livorno. I crociati hanno acquistato a titolo definitivo il giocatore per una cifra di 5.7 milioni di euro: Lucarelli ha firmato un accordo per tre anni e mezzo (quindi un anno in più rispetto al contratto con la precedente squadra ucraina) rinunciando a due milioni di euro di ingaggio.

Cessione, quindi, definitiva: Lucarelli non arriverà solamente in prestito fino al termine della stagione e potrà essere una pedina importante per la costruzione del Parma del domani. L'attaccante arriverà in Emilia nel tardo pomeriggio e verrà presentato alle ore 19.00 presso la sala stampa dello Stadio Tardini.

Se tutto andrà come nei piani sperati dal club crociato, l'ex giocatore del Livorno potrebbe già debuttare domenica sera nella difficile sfida di San Siro contro l'Inter.

Per Lucarelli, che in Ucraina faticava a trovare spazio per l'esubero di stranieri nella rosa dello Shakhtar, si prospetta un finale di stagione roseo in Italia, dove avrà la possibilità di mettersi in luce nel tridente solitamente schierato da Di Carlo. Il Parma, attualmente 13° in Serie A con 18 punti, non sarà certo una squadra da Champions (competizione in cui l'ex livornese ha giocato nella sua breve esperienza ucraina), ma con Corradi e Lucarelli potrebbe avere le carte in regola per una salvezza tranquilla e, chissà, per sperare anche in qualche soddisfazione maggiore.

Daniele Fantini / Eurosport

Il mercato dell'Inter si è chiuso come si è aperto, cioè nel nome di Nuno Maniche. Il centrocampista portoghese, che arriva a Milano con la formula del prestito, vestirà la maglia nerazzurra, numero 28, fino a giugno e solo allora conoscerà il suo destino. La società di via Durini infatti potrà riscattare il giocatore per 6 milioni di euro.

Per l'Inter si tratta di un acquisto importante. Maniche, infatti, è destinato a diventare un tassello importante del centrocampo nerazzurro, colpito da numerosi infortuni. E se Stankovic sta recuperando velocemente, lo stesso non si può dire per il francese Vieira. Memore dell'eliminazione in Champions nella passata stagione, quando contro il Valencia l'Inter si presentò con un centrocampo a pezzi, Mancini ha pensato bene di tornare sul mercato.

E proprio Mancini aveva detto del portoghese: "Credo che sia un ottimo giocatore, poi con i problemi di Samuel e Dacourt è importante avere un elemento valido per tutte le competizioni, di esperienza e qualità. Poter aver un giocatore che può giocare anche la Champions era importante".

Maniche si è già msso al lavoro e nel pomeriggio di mertedì ha svolto il primo allenamento alla Pinetina con il preparatore atletico Antonio Bovenzi. Mercoledì, invece, la conferenza stampa di presentazione.

CC / Eurosport

Non è il 7-0 dello scorso anno ma quello che la Roma raccoglie in casa contro il Catania è un successo importante perché ottenuto al termine di una partita ordinata e giocata con grande attenzione.

Senza Totti, Perrotta, Panucci e Tonetto, la Roma di Spalletti si impone 2-0 contro i siciliani in virtù delle reti di Giuly (migliore in campo) e De Rossi (rigore) confermando di essere la vera, e unica, avversaria dell'Inter.

Niente Ka-Pa-Ro, il Milan festeggia con la rete di Gilardino al 93'. Il centravanti di Biella, che sfrutta il pregevole assist di tacco di Kakà, regala i tre punti ai suoi sul difficile campo di Udine e permette ai rossoneri di continuare con decisione la rincorsa al quarto posto.

Dopo Catania, la Juventus trova un altro pareggio in casa contro la Sampdoria. Bianconeri che ci provano per tutta la partita ma sono sfortunati. All'Olimpico finisce 0-0; Trezeguet centra una traversa, Maggio è fermato dal palo.

Spettacolo puro quello del Renzo Barbera dove Palermo e Siena danno vita a una gara divertente e spettacolare. Hanno la meglio 3-2 i bianconeri di Beretta che conquistano punti fondamentali in chiave salvezza.

Il nuovo acquisto Brienza e l'eterno Cozza piegano per la Reggina un Cagliari sempre più in crisi al Granillo; Napoli esulta con Hamsik che riprende la Lazio al San Paolo. E' del talento slovacco la doppietta che vale il 2-2 finale contro i biancocelesti di Delio Rossi.

Il Livorno ringrazia il solito Ciccio Tavano. E' infatti dell'ex attaccante di Roma e Valencia il gol che regala la vittoria agli amaranto nello scontro salvezza contro l'Empoli.

Eurosport

Tutto facile? Mica tanto... La Roma (senza Totti e Perrotta ma anche senza Juan, assente dell'ultima ora) ha faticato molto più di quanto non dica il punteggio contro un Catania aggressivo, ordinato e che ha creato anche parecchie palle gol.

Una bella partita, divertente e ricca di occasioni, giocata su ottimi ritmi che la Roma ha il merito di sbloccare quasi subito: gran conclusione di Taddei che si stampa sul palo e Giuly è a due passi e insacca. La Roma gioca splendidamente sull'asse Vucinic-Giuly che costruisce, solo con rapidi inserimenti dell'uno e i lanci dell'altro, almeno tre palle gol. Mancini, Taddei e lo stesso Giuly, per due volte, vanno vicino al raddoppio.

Passata la burrasca il Catania si riorganizza e spinge con ordine. E' questo, a cavallo tra la metà del primo e l'inizio del secondo tempo, il momento più divertente del match con capovolgimenti di fronte continui, e tante belle azioni. Terlizzi, di testa in tuffo, impegna Doni in un bell'intervento e in pochi minuti il portiere della Roma è chiamato a ripetersi su una gran conclusione di Mascara.

La pressione del Catania prosegue anche nel secondo tempo che almeno inizialmente vede la Roma in grande difficoltà: Mascara, con un gran tiro al volo e poi su assist di Vargas, per ben due volte ha l'occasione del pareggio. La Roma sembra in difficoltà poi, su un'accelerazione di Giuly, abile a rubare palla nell'area avversaria a Terlizzi, si creano i presupposti per un calcio di rigore concesso molto ingenuamente dal difensore catanese. Rigore netto, ma errore evitabile.

Curiosamente sul dischetto, invece di Pizarro, si porta De Rossi che trasforma con un violentissimo tiro all'incrocio: il 2-0 consente alla Roma di vivere con maggiore tranquillità fino al termine riportando in campo Aquilani, assente per infortunio da quattro mesi, e facendo esordire il giovane portoghese Antunes, protagonista di qualche buona iniziativa.

Un Catania certo non ridimensionato dalla Roma; che conferma le qualità e le individualità di una grandissima squadra che distacca ulteriormente la Juve e, pur se da lontano, rimane l'unica vera antagonista di un'Inter che rischia di diventare un'altra volta irraggiungibile già troppo presto.

Sben / Eurosport

La Juve pareggia in casa contro una generosa Sampdoria nell'ultima partita del girone d'andata di Serie A e perde ulteriore contatto con il duo di testa. Ranieri si presenta alla sfida con Tiago e Almiron in panchina, Salihamidzic in coppia con Zanetti a centrocampo, e Grygera al posto dell'infortunato Chiellini in difesa. Mazzarri, invece, lascia a Genova Cassano bloccato da un risentimento muscolare alla coscia.

Primo tempo vibrante con le due squadre che si affrontano a viso aperto. La prima vera occasione è per la Juve ma Marchionni si divora, da due metri della porta, il gol del vantaggio su assist preciso di Nedved. Errore imperdonabile dell'ex centrocampista del Parma. Al 31' Trezeguet va vicinissimo alla rete con un esterno destro al volo, ma la palla sfiora il palo alla sinistra di Castellazzi. Tre minuti dopo è sempre Juve: sugli sviluppi di un angolo, la palla arriva a Marchionni ma Castellazzi è bravissimo a chiudere due volte; l'azione però non è finita con Trezeguet che si vede respingere per ben due volte sulla linea le proprie conclusioni ravvicinate. I giocatori bianconeri della Juve non fanno in tempo a protestare perché 60 secondi dopo Salihamidzic rimette in mezzo e Trezeguet, in semirovesciata, centra la traversa. Bianconeri sfortunati. La Samp, però, si scuote e a tre minuti dall'intervallo Maggio colpisce il palo sugli sviluppi di un corner.

La ripresa è meno spettacolare, anche perché Ranieri toglie fantasia al match inserendo Iaquinta al posto di Del Piero. Ci pensa Saccani a vivacizzare la ripresa: prima non fischia un rigore su un presunto fallo di Accardi su Marchionni, poi lascia proseguire su un interevento dubbio dello stesso difensore doriano su Trezeguet. Le decisioni sembrano però giuste ma gli animi in campo si scaldano. Ranieri prova anche le carte Palladino e Almiron ma il fortino doriano regge.

Finisce, dunque, a reti bianche con la Juve che spreca, dopo l'1-1 di settimana scorsa a Catania, un'altra occasione per restare agganciata al treno scudetto. La Samp, invece, torna a Genova con un punto preziosissimo confermando di aver iniziato il 2008 con il piede giusto.

Alessandro Brunetti / Eurosport

Polemiche ed emozioni profonde. Una delle più sofferte, l'Inter ha voluto che la 200esima panchina nerazzurra restasse ben impressa nella memoria del tecnico di Jesi. Lieto fine firmato Ibra che vale un ruzzolone da cuori di panna. Lo svedese sale a quota 13 dove aggancia il capocannoniere Trezeguet, e si porta a 3 gol dal suo record stabilito con la Juventus nel 2004-05.

L'Inter che va in gol da 48 giornate di fila al Meazza ottiene anche l'ottava vittoria consecutiva in campionato (la 13esima contando anche le Coppe) che porta in dote il 15esimo titolo di campione d'inverno (messo già in banca da due settimane). In nove occasioni i milanesi lo hanno trasformato in scudetto.

E' il secondo 3-2 consecutivo dei nerazzurri, campanello d'allarme? Ma l'inter non perde in campionato da 25 giornate, l'ultimo e unico ko del 2007 risale allo scorso 18 aprile in casa con la Roma. Proprio i giallorossi sono gli unici a tenere il passo dell'ammazza-campionato. Battendo il Catania, terza vittoria consecutiva, l'11 di Spalletti allunga a 13 la serie utile in campionato. La Roma totalizza gli stessi 42 punti del girone d'andata 2006, ma invece dei nove punti di un anno fa si ritrova quest'anno a -7 dall'Inter.

Perde terreno la Juventus reduce da due pareggi consecutivi. In casa, però, difesa blindata: solo 3 gol incassati nell'intera andata da Buffon.

Se Mancini fa 200 presenze in nerazzurro, Ancelotti a Udine brinda alla vittoria numero 201 in partite ufficiali alla guida del Milan. Per il tecnico rossonero quel che più conta indubbiamente sono i 3 punti in casa di una diretta rivale nella lunga volata Champions.

La fine dell'andata certifica il crollo in termine di punti della Lazio: 19 in 19 giornate, mai così in basso da quando ci sono i 3 punti in A. Sta peggio il Palermo che colleziona la terza sconfitta in una settimana, la seconda interna dopo quella in Coppa Italia per mano dell'Udinese. 3-2 dal Siena dove Berretta festeggia a dovere le 400 panchine nei campionati professionistici. Scricchiola la difesa di Guidolin con 33 reti subite, 17 nelle ultime sette: ha fatto peggio per ora solo il Cagliari con 36.

Ettore Miraglia / Eurosport

All'85esimo il campionato era riaperto, al 93esimo lo ha richiuso Ibrahimovic, che nella notte degli esordi ribadisce di essere il protagonista unico e assoluto, e che quest'anno, all'Inter, si può solo far paura.

Il Parma si presenta accorto e interpreta bene la partita, dimostrando personalità al cospetto di un'Inter come sempre molto compassata nell'ingresso in partita: i piani di Di Carlo vengono però scombinati dopo un quarto d'ora dall'infortunio di Coly, anche se gli emiliani nella parte centrale di frazione mettono in seria difficoltà la capolista, graziata prima da Reginaldo che non trova la via per battere Julio Cesar in una difesa tutt'altro che irreprensibile, poi dall'arbitro Gervasoni che sorvola sul sospetto contatto in area tra Cordoba e Corradi.

Sembra l'episodio del rimpianto, perché Ibrahimovic scuote un'Inter grigia come l'atmosfera di San Siro, prima con un assolo che al 28esimo procura il primo grattacapo a Bucci, e un minuto dopo con il siluro che porta al corner su cui si sblocca il risultato.

Cambiasso ha un'invitante prateria nella zona nevralgica dell'area, Cigarini prova ad anticiparlo ma l'argentino ha il tempo per infilare Bucci e mettere le cose sul giusto binario, realizzando il suo terzo gol consecutivo, il sesto stagionale fra campionato e Champions League.

Forzato l'equilibrio sembra tutto più facile, tanto che si nota anche la presenza di Maniche, prima un po' invischiato nel generale andare sulle punte del centrocampo nerazzurro, ma Di Carlo mischia le carte, inverte gli esterni Reginaldo e Pisanu, e pareggia prima del riposo.

La stoccata vincente è di Cigarini, che batte Julio Cesar regalandosi la prima gioia personale in campionato e riequilibrando giustamente il match al minuto numero 40: Mancini cambia volto alla squadra, perché la sua Inter, al di là di qualche buona fiammata senza continuità, non riesce a scardinare la cassaforte gialloblu.

Con Cruz per Crespo e Cesar al posto dell'impalpabile Maniche qualcosa sembra migliorare, ma è una dolorosa illusione, perché l'apertura degli spazi favorisce i contropiede funambolici del Parma che a metà tempo cambia terribilmente marcia: prima impegna severamente Julio Cesar con il destro secco di Pisanu deviato in corner, poi scuote la porta nerazzurra, con un colpo di testa di Fernando Couto che danza beffardo sulla linea prima del rinvio di Cesar, e al 68esimo colpisce, grazie al genio di Gasbarroni che fulmina tutti, infilando sul primo palo un piazzato che sconfigge qualsiasi legge fisica.

Secondo gol in campionato per l'esterno entrato in campo da una manciata di minuti, san Siro non ci crede, Di Carlo prova a traumatizzarlo definitivamente concedendo 20 minuti a Cristiano Lucarelli, e i segnali sembrano buoni, perché alla mezz'ora, sull'incornata a sicura di Cambiasso, Bucci sfodera un riflesso poderoso che sa tanto di condanna.

Condanna che arriva invece nei confronti dei sogni del Parma e assume le fattezze di Zlatan Ibrahimovic: è suo il tiro che a 5 dalla fine origina l'intervento di Couto, espulso, che, visto dall'assistente, porta al contestatissimo calcio di rigore concesso da Gervasoni che lo stesso svedese realizza firmando un pareggio che profuma di conquista.

Conquista che diventa trionfo al 93esimo, con i gialloblu in 9 per l'infortunio a Dessena a cambi finiti, con ancora Ibrahimovic a dominare l'area di rigore conquistando la vittoria per la squadra e la vetta della classifica cannonieri per se stesso, perché il suo score adesso parla di 13 reti, così come Trezeguet.

Il Parma se ne va furente per la direzione di Gervasoni, l'Inter barcolla ma resta salda in vetta, al giro di boa il campionato è sempre lo stesso, l'Inter davanti, le altre sperano, ma inseguono.

La Redazione / Eurosport

I problemi del Milan tra le mura amiche di San Siro sono stati risolti da Alexandre Pato: il numero 7 rossonero, dopo la sensazionale prestazione dell'esordio contro il Napoli, si ripete al Meazza risolvendo negli ultimi 20 minuti la sfida contro l'Atalanta. Doppietta del talento brasiliano e 2-0 Milan, punti pesanti nella rincorsa alla Champions.

L'Udinese si conferma la "bestia nera" dell'Inter delle ultime due stagioni. La squadra di Mancini pareggia 0-0 al Friuli e vede il vantaggio sulla Roma ridursi a 5 punti. Partita di spessore, comunque, per i nerazzurri che giocano 70 minuti in inferiorità numerica per l'espulsione di Cesar e costruiscono le migliori occasioni da gol con Ibrahimovic e Cruz.

La Fiorentina non sta a guardare e vince il derby contro l'Empoli con due reti nel finale del match. Una carambola propizia il gol di Mutu all'85', mentre Pazzini conferma il suo grande stato di forma nel recupero con il sinistro delizioso del 2-0.

L'Atalanta si fa rimontare due gol di vantaggio dalla Reggina e all'Azzurri d'Italia la posta in palio viene divisa come accade anche per Catania-Parma (0-0) e Torino-Lazio, altro pareggio senza reti in cui Rolando Bianchi fa il suo esordio in biancoceleste collezionando due gialli in 5 minuti e finendo anzitempo sotto la doccia.

La partita più incredibile della domenica di Serie A, però, è Cagliari-Napoli, un match che ricorda con le dovute proporzioni la finale di Champions League del 1999 tra Manchester United e Bayern Monaco. Il Napoli, in veste bavarese, passa con l'ottimo Hamsik in avvio di ripresa e porta l'1-0 fino al 90', ma nel recupero Matri e Conti ribaltano clamorosamente il risultato per un Cagliari che ritrova il successo dopo 4 mesi.


Eurosport

Una serata eccezionale di grande spettacolo con i piu' famosi campioni del calcio italiano ed oltre 100 giornalisti accreditati. Il Gala degli Oscar del Calcio AIC 2007, che ogni anno premia i migliori calciatori, allenatori ed arbitri del Campionato italiano, organizzato dall'Assocazione italiana allenatori e trasmesso da Sportitalia, ha incoronato come vincitore indiscusso della serata Ricardo Kakà, che si èaggiudicato l'Oscar nella categoria "Miglior Calciatore Assoluto".

Nelle altre 8 categorie questi i risultati: miglior calciatore italiano: Francesco Totti; miglior calciatore straniero: Ricardo Kakà; miglior calciatore giovane: Riccardo Montolivo; miglior portiere: Angelo Peruzzi; miglior difensore: Marco Materazzi; miglior allenatore: Luciano Spalletti; miglior arbitro: Roberto Rosetti. Campione dei Campioni (scelto fra i 10 vincitori della categoria miglior giocatore assoluto dal 1997 al 2007): Ronaldo.

http://canali.libero.it/affaritaliani/sport/oscar0128.htm

Se non è una resa poco ci manca. Al Franchi contro il Siena, la Roma di Spalletti rimedia un 3-0 pesante nella forma e nella sostanza. Una partita bruttissima quella dei giallorossi che sono puniti dai gol di Vergassola, Frick e dall'autorete di Sonetto.

Praticamente mai in partita, la Roma rimedia il ko più pesante di stagione e, come se non bastasse, deve fare i conti con il nuovo allungo dell'Inter. Alla banda di Mancini basta il rigore di Ibrahimovic, al 34' del primo tempo, per piegare l'Empoli (che sbaglia anche un rigore con Saudati) a San Siro e portare così a otto i punti il vantaggio in classifica nei confronti dei rivali della Roma. Espulso Vieira.

Rallenta ancora la Juventus che non riesce ad avere ragione del Cagliari all'Olimpico. Gli uomini di Ranieri chiudono sull'1-1 una partita che, sulla carta, avrebbero dovuto stra-vincere e suona strano che le azioni da gol più nitide le abbiano avute invece i rossoblu di Ballardini. Di Bianco e Nedved, nel giro di un minuto, le reti che decidono l'incontro.

Mauri e Rocchi regalano un successo importante alla Lazio nella sfida casalinga contro la Sampdoria. All'Olimpico termina 2-1 e la rete ospite è firmata da Cassano, protagonista annunciato del match.

Il rigore di Borriello, che vale il 12° gol dell'attaccante italiano in campionato, permette al Genoa di battere il Catania. Al Ferraris finisce 2-1; il provvisorio pareggio era stato fissato dal gol di Danilo e dall'autorete di Bovo.

Chiudono, infine, le belle vittorie in trasferta di Torino e Atalanta. Entrambe trovano i tre punti grazie al medesimo risultato (3-1); i granata si impongono a Reggio Calabria mentre i bergamaschi vanno a vincere al Tardini contro il Parma.

Andrea Tabacco / Eurosport

Le polemiche arbitrali impazzano, Collina arriva a proporre un inedito e doppio arbitro d’area per fare chiarezza sugli episodi più controversi, ma intanto gli errori dei giovani arbitri post-calciopoli si moltiplicano e colpiscono un po’ tutte le squadre di Serie A. Il netto predominio dell’Inter in classifica non si discosta da quello ottenuto nella stagione scorsa, ma qualcosa intanto sembra cambiato. L’impressione diffusa è che le troppe sviste abbiano fortemente mutato la conformazione della classifica, ma soprattutto che siano troppe quelle che hanno finito per favorire i nerazzurri “ammazzando” prematuramente il campionato.

A peggiorare la situazione è la Gazzetta dello Sport che nell’edizione odierna conferma questa sensazione riportando, con tanto di schema analitico squadra per squadra, il “presumibile” comporsi della classifica alla luce degli errori arbitrali più clamorosi. Il giochino ha senso fino ad un certo punto. E’ impossibile stabilire con certezza il risultato finale di una partita di calcio eliminando un singolo episodio (un rigore concesso o meno, un goal covalidato o meno e via dicendo). Insomma, si tratta di una speculazione che lascia il tempo che trova, ma è valida esattamente quanto lo era nel calcio pre “Moggiopoli“, quando queste simulazioni andavano molto di moda.

Dall’analisi della Gazzetta verrebbero fuori un paio di “verità”: il Milan è la squadra più danneggiata in assoluto, l’Inter quella più favorita. Lo spostamento in basso dei nerazzurri, contemporaneo al salto in avanti della Juventus (la più tartassata fra le squadre di testa), ridisegnerebbe la graduatoria portando i bianconeri in testa con 48 punti, seguiti dalla coppia Inter e Roma a quota 45 mentre il Milan potrebbe dirsi ancora in corsa per il titolo dall’alto dei suoi 41 punti. La valutazione più interessante da fare, sottraendosi a questo calcolo poco scientifico degli sfavori/favori arbitrali, è che ci troveremmo di fronte ad un campionato oggettivamente “più divertente”.

La situazione non sarebbe migliore solo per la Juventus, impegnata a pregustare il miracolo di un titolo conquistato all’indomani della promozione in A. Anche la Roma godrebbe di maggiori possibilità di arrivare alla vittoria finale mentre il Milan sarebbe sempre impegnato in una difficile “rincorsa”, ma all’obiettivo più ambito e non certo al “ripiego” della zona Champions.

L’Inter, ovviamente, non sarebbe altrettanto contenta, ma potrebbe consolarsi con il fatto di non subire più il paragone con la “Juve di Moggi“, un paragone che provoca un forte disagio, malcelato nella realtà con lunghi silenzi stampa ed improbabili rivendicazioni sugli scudetti persi in passato in maniera “fantozziana“.

Ecco le due classifiche pre e post “modifiche” della Gazzetta, a voi il giudizio.

La Classifica come avrebbe potuto essere…

Juventus 48 (+7)
Inter 45 (-8)
Roma 45 (=)
Milan* 41 (+8)
Fiorentina 36 (-1)
Atalanta 33 (+4)
Palermo 28 (=)
Sampdoria 28 (=)
Udinese 28 (-5)
Napoli 27 (=)
Genoa 26 (-2)
Reggina 25 (+7)
Lazio 24 (+3)
Livorno 23* (+2)
Catania 21 (-2)
Siena 21 (+1)
Parma 19 (=)
Torino 18 (-3)
Cagliari 16 (+2)
Empoli 15 (-1)

La Classifica come è…

Inter 53
Roma 45
Juventus 41
Fiorentina 37
Udinese 33
Milan* 33
Atalanta 29
Sampdoria 28
Genoa 28
Palermo 28
Napoli 27
Catania 23
Lazio 23
Torino 21
Livorno* 21
Siena 20
Parma 19
Reggina 18
Empoli 16
Cagliari 14

calcioblog

Juventus e Milan vincono di misura conquistando tre punti importantissimi per la zona Champions League. I bianconeri, trafitti dopo soli sei minuti da Dossena, soffrono per tutto il primo tempo e rischiano di capitolare sul terreno dell’Udinese, ma un grande Buffon, appena rientrato dopo l’infortunio alla schiena, li tiene a galla. Poi nella ripresa gli uomini di Ranieri riescono a ribaltare il risultato, grazie alle reti di Camoranesi e dell’ex Iaquinta, entrato da pochi secondi.

A San Siro un Milan che schiera in attacco l’inedita coppia Ronaldo-Inzaghi, non brilla contro un buon Siena, che avrebbe meritato sicuramente il pari. I rossoneri però riescono a conquistare l’intera posta in palio per merito di un gran gol del 18enne Paloschi, già a segno nel doppio confronto di Coppa Italia contro il Catania, anche lui come Iaquinta entrato da meno di un minuto.

Netta vittoria della Sampdoria a Marassi sul Napoli, anche se i blucerchiati riescono a sbloccare il risultato solo nel finale con l’uno-due Delvecchio-Franceschini. Ancora in evidenza Antonio Cassano, autore di una buona gara.

Finalmente una buona prestazione anche per il Torino; i granata travolgono in rimonta il Palermo con un gol di Diana e una doppietta di Di Michele, tornato ai suoi livelli dopo il grave infortunio che l’ha tenuto a lungo lontano dai campi da gioco. Protagonista dell’incontro, nel bene e nel male, il brasiliano Amauri, che prima sigla il gol del vantaggio per i rosanero e poi si fa espellere, favorendo la riscossa dei padroni di casa.

Preziosissimo successo per l’Empoli, vittorioso di misura sulla Lazio; decisiva una punizione di Vannucchi. Non ce la fa invece il Livorno, che dopo essere passato in vantaggio sul Genoa con un grandissimo gol del bomber Tavano si fa raggiungere nel finale da Di Vaio.

Pari anche tra Cagliari e Parma: gli isolani giocano una buona gara e passano in vantaggio con un bellissimo gol del nuovo acquisto Jeda, ma si fanno raggiungere dopo un solo minuto a seguito di una delle solite amnesie difensive. Senza sbavature invece la difesa degli emiliani, che conquistano un punto fondamentale in chiave salvezza. Stasera a Catania la sfida tra gli etnei e la capolista Inter.

Tutti i marcatori della ventiduesima giornata:

Atalanta - Fiorentina 2-2 (giocata ieri)
29° Pazzini (F), 30° Muslimovic (A), 60° Semioli (F), 90° Muslimovic (A)
Roma - Reggina 2-0 (giocata ieri)
21° Panucci, 76° Mancini
Cagliari - Parma 1-1
34° Jeda, 35° Reginaldo (P)
Empoli - Lazio 1-0
7° Vannucchi
Livorno - Genoa 1-1
15° Tavano (L), 83° Di Vaio (G)
Milan - Siena 1-0
63° Paloschi
Sampdoria - Napoli 2-0
76° Delvecchio, 81° Franceschini
Torino - Palermo 3-1
36° Amauri (P), 60° Diana (T), 71° Di Michele (T), 81° Di Michele (T)
Udinese - Juventus 1-2
6° Dossena U), 60° Camoranesi (J), 76° Iaquinta (J)

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Tommaso Rocchi (nella foto) si lega sempre più alla Lazio. Quest'oggi, poco dopo l'ora di pranzo, il bomber biancoceleste ha trovato l'accordo con Lotito e firmato il rinnovo, prolungando il suo accordo con il club capitolino per altri 5 anni. A dare l'annuncio è stato lo stesso giocatore tramite il suo sito ufficiale, dichiarando tutta la sua felicità per questo nuovo contratto.

"Lazio a vita!!! Sono felicissimo - ha scritto Rocchi sul suo portale - di aver trovato l'accordo che mi legherà alla Lazio per altri cinque anni... e quindi a vita. È quello che ho sempre voluto e sono felicissimo perché questo momento lo aspettavamo fiduciosi. Grazie a tutti i tifosi laziali che mi hanno sempre sostenuto e dato la forza per continuare e non arrendermi".

Una telenovela quella del rinnovo di Rocchi che va avanti da questa estate e che ha avuto il suo epilogo opo l'incontro che c'era stato ieri tra il suo manager e il presidente Lotito. Il giocatore per i prossimi anni dovrebbe andare a guadagnare intorno all'1,2 milioni di euro a stagione inclusi i premi. L'attaccante della Lazio firmando il nuovo contratto chiuderà la carriera in maglia biancoceleste.

La redazione / Eurosport

E ' proprio un Antonio Cassano nuovo quello versione Sampdoria. Genio e trascinatore della squadra di Mazzarri, nuovo idolo della tifoseria doriana, il genio di Bari Vecchia sembra aver finalmente trovato la propria dimensione a Genova.

Cassano, però, non si accontenta mai: ma è giusto così, i fuoriclasse non devono mettere freni alle proprie idee o ambizioni. E Antonio è un fuoriclasse. L'ex attaccante di Roma e Real Madrid, infatti, crede che la Sampdoria possa lottare per lo scudetto nella prossima stagione, a patto di acquistare un campione, una talento puro, un fuoriclasse. Suggerimenti? Si, Zlatan Ibrahimovic, stella indiscussa dell'Inter di Mancini. Certo sembrerebbe quasi una provocazione, un sogno, ma Antonio è convinto che con Ibra la Samp potrebbe veramente lottare per il tricolore.

"Ibrahimovic, dopo Messi credo sia il calciatore più forte che c'è, ti sa dare la palla, sa fare tutto - confida l'attaccante della Samp - Compriamo Ibra, così sì che si può vincere lo scudetto: gli butti la palla avanti e lui sa cosa deve fare, poi corriamo noi per lui"

Il discorso Ibrahimovic porta naturalmente all'Inter, da tempo sulle tracce dell'attaccante barese che, nonostante culli nel profondo il desiderio di approdare alla corte di Moratti, vorrebbe restare a Genova dove finalmente può esprimere tutta la propria potenzialità: "Nella vita mai dire mai, qua sto bene, ma chissà. Il mio sogno è restare a Genova, speriamo che Garrone e Marotta mi sentano".

Infine il discorso Nazionale che, con gli Europei alle porte, non può non coinvolgere anche Cassano, forse il vero talento del nostro calcio a cui manca un giocatore capace di rompere gli schemi e inventare magie. Non sarà facile convincere Donadoni, anche perchè ci sono molti calciatori che ambiscono a partecipare ai prossimi Europei, su tutti Alessandro Del Piero. "Alex sta facendo cose devastanti, è dura tenerlo fuori - il giudizio di Cassano - Il consiglio che posso dare, non so se a Donadoni o ad altri, è perchè non Cassano e Del Piero in Nazionale? Se stiamo bene e continuiamo così, perchè non tutti e due?"

Già, perchè non tutti e due....?

Alessandro Brunetti / Eurosport
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