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Zamparini, le big fuorilegge già nel ‘99
Lunedì 16.01.06
Roma - ''All'epoca, nel 1999, quando ancora non c'erano i diritti soggettivi, le tre grandi avevano gia' venduto i diritti soggettivi per conto proprio, fregandosene dello statuto della Lega. Avrebbero dovuto subire una squalifica''. Lo afferma, ai microfoni di Sky Tg24, Maurizio Zamparini, presidente del Palermo e vicepresidente vicario della Lega calcio. Zamparini sferra cosi' un nuovo attacco alle tre grandi del calcio, attori principali, secondo lui, del passaggio dalla contrattazione collettiva a quella soggettiva.
''Quando la palla e' alla politica distoglie quasi sempre la realta' -esordisce Zamparini-. Nel 1999 ci furono delle assemblee in cui molti presidenti chiedevano che i diritti diventassero soggettivi per interessi propri. Non riuscendoci cosi', si sono inventati un decreto legge. Non prestarono nemmeno interesse a cose di cosi' poco conto, non era una 'querelle' come adesso perche' i danni non erano ancora stati fatti. Dicevano che i diritti soggettivi avrebbero portato piu' soldi a tutti e invece hanno provocato una enorme spaccatura fra i club piu' grandi e quelli piu' piccoli''.
Poi, tornando all'attualita': ''Io e Della Valle (patron della Fiorentina, ndr) abbiamo cercato all'ultimo momento di prendere la corsia preferenziale perche' finendo la legislatura non c'era piu' tempo per discutere. Della Valle, che di queste cose se ne intende piu' di me, mi ha detto che tutti i capigruppo erano d'accordo tranne Forza Italia che aveva delle perplessita'...''.
Il n.2 della Lega racconta di aver parlato della vicenda legata ai diritti tv personalmente con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi: ''Io l'anno scorso sono andato da Berlusconi ad Arcore dicendogli: 'l'anno prossimo ci sono le elezioni, faccia sopravvivere il calcio per cortesia. E questi sono i risultati'''. E a chi gli fa notare il silenzio di questi anni del mondo del calcio sulla questione diritti tv, Zamparini risponde: ''Non e' vero che il mondo del calcio non ha reagito, non hanno reagito i poteri forti del calcio che vogliono tale sistema. Nel 2000 raccolsi 31 firme su 38 per dire a Carraro: 'basta, non accettiamo questa situazione'. Nel 2003 alcuni club unirono le proprie forze per vendere insieme i diritti, l'anno scorso e' stato costituito un consorzio fra i club minori, ma in entrambi i casi l'esperimento falli'''.
Il vicepresidente della Lega, comunque, non depone le armi: ''Il decreto legge del '99, fra l'altro, non dice che la Juve puo' vendere i diritti di Palermo o Sampdoria. Sono i 'furbetti' del calcio che dicono che chi gioca in casa puo' vendere anche i diritti della mia quando gioca contro di me. Io mandero' la diffida alle 'grandi' e a Sky dal comprare le partite del Palermo senza il mio permesso, la partita si fa in due non da soli. Cinque societa' hanno gia' il budget per i prossimi 5 anni, mentre le altre non ce l'hanno nemmeno per l'anno prossimo. C'e' chi pensa al calcio come business, io penso al calcio per dare non per ricevere''.
(Spr/Adnkronos) |