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Juve: in Champions Amauri-Del Piero
Martedì trasferta col Bate Borisov
Claudio Ranieri si affiderà alla coppia Amauri-Del Piero nel secondo match di Champions League che la Juventus affronterà martedì sera in Bielorussia contro il Bate Borisov. A centrocampo ci sarà Marchisio, mentre il danese Poulsen non è nemmeno partito con la squadra. Esordio nella massima competizione europea per club per il portiere austriaco Manninger, che sostituirà ancora una volta l'infortunato Buffon.
Niente ansia per l'anemia di gol dicono in coro il tecnico bianconero e capitano Del Piero. "I numeri dicono che segniamo poco" afferma Ranieri, "però creiamo molto, vedi il match con il Catania". "Sarebbe stato molto più grave se non avessimo creato occasioni" aggiunge Alex Del Piero.

Poi Ranieri parla dell'avversario di martedì sera. "Una squadra da rispettare, per questo andrà in campo la miglior Juventus possibile. E' una gara fondamentale, abbiamo vinto la prima partita e quindi vogliamo fare bene anche in questa. Abbiamo molto rispetto del Bate, una squadra giovane, alla sua prima gara in Champions. Per questo loro vorranno fare bene nel suo esordio davanti ai propri tifosi".

L'allenatore juventino analizza a fondo il pericolo bielorusso: "A Madrid hanno giocato senza le punte titolari che questa volta dovrebbero esserci. Inoltre hanno fatto molto bene nei preliminari. Sono pericolosi quando possono giocare in contropiede e sanno sfruttare le palle inattive con i difensori che salgono per saltare, come hanno fatto contro il Levski Sofia".

Le probabili formazioni:
BATE BORISOV (4-4-2): Gutor; Khagush, Rzhevskiy, Sosnovskiy, Yurevich; Stasevich, Likhtarovich, Volodzko, Nekhaychik; Rodionov, Bliznyuk. In panchina: Veremko; Kazantzev, Sakharov, Kryvets, Zhavnerchik, Skavysh, Mirchev.
Allenatore: Goncharenko.
JUVENTUS (4-4-2): Manninger; Grygera, Legrottaglie, Chiellini, De Ceglie; Camoranesi, Sissoko, Marchisio, Nedved; Iaquinta, Del Piero. In panchina: Chimenti, Knezevic, Molinaro, Salihamidzic, Tiago, Giovinco, Amauri.
Allenatore: Ranieri
Arbitro: Martin Atkinson (Inghilterra)




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Juve: risolta la grana Giovinco
La firma, però, tarda ad arrivare
Sebastian Giovinco e la Juventus sono a un passo dal sì. La volontà del giocatore e quella della società bianconera è la medesima: prolungare il contratto fino al 30 giugno del 2013, il massimo consentito dai regolamenti. L'offerta della Juve è salita a 750.000 euro netti a stagione più i premi. La firma, però, tarda ad arrivare e il procuratore del giocatore D'Amico prende ancora tempo: "Non c'è fretta, però è vero che non abbiamo preso altri contatti".
Con questa offerta, la dirigenza bianconera ha in pratica riconosciuto il maggior valore della 'Formica Atomica' rispetto agli altri giovani presenti in rosa come De Ceglie e Marchisio (fermi a quota 650.000 euro). Con i premi, infatti, si raggiungerebbe il milione chiesto da Giovinco in sede di trattativa.

La 'minaccia' estera, quindi, sembra più lontana, ma l'Arsenal rimane vigile alla finestra. Wenger stima molto il giocatore e per portarlo a Londra non faticherebbe a superare la proposta bianconera. Lo stesso D'Amico, però, ha smentito questa ipotesi: "Non c'è stato nessun contatto diretto né con squadre straniere, né con altre italiane" ha dichiarato.

I giochi, quindi, sembrano essere chiusi anche se i tifosi bianconeri rimangono in attesa della firma ufficiale.




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Juve: Iaquinta out, c'è Del Piero
Ranieri: "Per me non c'è aria pesante"
Iaquinta no, Chiellini sì, Giovinco forse. La Juve anti-Palermo è praticamente fatta e per Ranieri le ultime novità hanno un sapore dolce-amaro. Il centrale difensivo, infatti, è recuperato, mentre il bomber di Champions si è bloccato e non è stato nemmeno convocato. La Formica Atomica, invece, sta meglio, ma la sua presenza dal 1' rimane in dubbio. Ranieri, comunque, nonostante qualche defezione di troppo, è tranquillo: "Per me non c'è aria pesante".
"Dal momento che io non leggo i giornali, per me non c'è aria pesante". Il tecnico bianconero è sereno, le critiche che gli sono arrivate da più parti dopo i tre pareggi consecutivi non lo infastidiscono. "Ho ricevuto molte telefonate da amici e questo significa che qualcuno mi ha attaccato alla grande - ha spiegato il tecnico della Juventus alla vigilia della sfida con il Palermo -, ma ripeto non c'è aria pesante se vi riferite a me o alla squadra, non so nulla, è il solito giochetto che si usa nel calcio italiano. Vado avanti per la mia strada e basta".

Ranieri, tra l'altro, si sente... in buona compagnia. "Sembra che anche Prandelli sia stato messo sulla graticola, Spalletti è stato attaccato dopo tre anni di miracoli e anche Ancelotti due settimane fa aveva tutti contro. Questo è il calcio italiano e ci viviamo", è il commento di Ranieri che poi ha parlato della gara con il Palermo. "Non ci sarà Iaquinta, ha avuto un risentimento muscolare alla coscia sinistra in occasione del secondo gol con il Bate Borisov per cui abbiamo preferito farlo recuperare. Dal punto di vista tattico non cambia nulla. Chi giocherà? Sapete che decido la sera prima, ma la sua assenza non cambia i miei piani. Il Palermo? L'ho visto contro il Napoli, una gran bella partita dove la gara l'ha fatta il Palermo e il Napoli ha vinto, ci sta, anche questa è la bellezza del calcio italiano".





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Infermeria Juve sempre al completo. Ora anche Marchisio (per circa un mese).


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Del Piero operaio e artista
"Si gioca per partite così"


Il capitano sentiva particolarmente il match: "Juve-Real Madrid è una gara diversa. Regala sensazioni particolari, che siamo stati capaci di trasmettere in campo". E sistemati gli spagnoli con il suo gol n. 41, è corso a festeggiare il primo compleanno del figlio...




TORINO, 22 ottobre 2008 - Alla vigilia di Juventus-Real Madrid aveva detto: "Siamo tutti sulla stessa barca". Lui, Alessandro Del Piero, il capitano della Juve, ha tirato fuori una prestazione di quelle che lasciano le impronte persino sulla sabbia. Indelebili.

ALE E LA CHAMPIONS - Aveva anche detto a poche ore dal fischio d’inizio: "Si gioca a calcio per partite come questa". E Ale, 33 anni, 41 gol in Champions League, ha ribadito il concetto nel dopo partita. "Juve-Real Madrid è una partita diversa. Regala sensazioni particolari, che siamo stati capaci di trasmettere in campo". Detto senza iperboli, con un filo di voce, senza mai alzare i toni. Come la partita della Juventus, e soprattutto la sua partita, fossero state normali. Un’altra giornata in un ufficio.

GARA SUPER - E invece no. La sua gara è stata illuminata dal gioiello con cui al 5’ ha trafitto Casillas. Un destro pazzesco. Dalla grande distanza. Che ha gasato la Juve e l’Olimpico di Torino. Che ha tramortito il Real. Lui lo racconta quasi con pudore: "Il gol? E’ quello". Eh no, Ale, non basta. E allora concede qualcosa di più, mica tanto. "La palla è stata deviata dopo il bel triangolo con Amauri, ha preso un effetto strano. E’ rimasta lì. Ho deciso di tirar subito, per fortuna". Pacato. Misurato. Almeno quanto in campo è stato indemoniato. Più del solito. Perchè era una partita diversa. Di quelle "che ispirano" - sempre parole sue. Novanta minuti di corse a perdifiato a tutto campo, e non è più un ragazzino. Le sgridate ai compagni più giovani. Un pallone recuperato negli ultimi minuti, da terzinaccio. E quell’abbraccio sfrenato con Nedved, con cui condivide la ferocia agonistica e la mentalità vincente, dopo la rete del 2-0. L’impresa era a un passo. Novanta minuti che magari ti svuotano, ma che diventano dolci come il miele quanto significano vittoria sul Real. Quando significano i cori dei tifosi dopo il triplice fischio. Ancora una volta, solo per lui. E’ così da una vita.

UOMO DI COPPA - Ale non è nuovo a prodezze europee. Da sempre. Ma l’astinenza da Champions delle due passate stagioni sembra averlo caricato ancora di più. Prima il gol nel preliminare all’Artmedia, bellissimo. Poi la punizione capolavoro contro lo Zenit, da distanza siderale. Infine la gemma di ieri sera. E non sembra mancargli neanche il suo complice offensivo più fidato, Trezeguet, ai box per un lungo infortunio. Il triangolo con Amauri in occasione dell’1-0 sembrava quello tra una coppia d’attacco consolidata, non una neonata. Ma lui a parole mantiene il profilo basso, e riserva l’entusiasmo ai festeggiamenti per il compleanno di suo figlio, Tobias, che oggi compie un anno: "Vado a festeggiare - scherzava ieri sera - se dorme lo sveglio...". Buona festa Ale.

dal nostro inviatoRiccardo Pratesi

Fonte: gazzetta


02/11/2008 09:30
 
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juve - roma 2-0
TORINO, 1 novembre - Un sacco bella, la Juve che tritura la Roma sotto i colpi di Del Piero e Marchionni. Prestazione maiuscola dei bianconeri, immensi nell'annullare la macchina di gioco di Spalletti, già inceppata dall'inizio della stagione. Una meraviglia del capitano su punizione ha sbloccato il match, chiuso dalla ripartenza magistrale conclusa dall'ala destra, tornata in grande forma. Eccezionale, ancora una volta, la prestazione di Amauri ma, mai come stasera, la Juve è stata grande come squadra. Molinaro da applausi, Chiellini-Legrottaglie insuperabili, Tiago rinato, Sissoko la solita calamita: non mostra punti deboli la Juve, che coglie la terza vittoria consecutiva e balzo in avanti a quota 18 punti, mentre i giallorossi restano inchiodati a 7 lunghezze, pur con una partita in meno è una cifra che fa brivido, e lo si vede dal viso di Spalletti scuro in volto mentre esce dallo stadio.

ROMA VIVA SOLO IN 20' - Inizio arrembante della Juve che sembra voler travolgere gli avversari sul piano della grinta e della velocità: Amauri non arriva di un soffio su un cross a centro area dopo pochi minuti e il pallino del gioco è bianconero. Ma la Roma non vuole recitare il ruolo di vittima sacrificale: Baptista si inventa assistman di tacco per Taddei al 13', brasiliano che poi sbaglia il passaggio decisivo a Vucinic. I giallorossi acquistano sicurezza e vanno vicino al gol al 20', quando un passaggio della 'Bestia' deviato da Chiellini va a sbattere sul palo di Manninger. È la sveglia per la Juve, che reagisce sul piano della grinta guadagnando metri e spazi. E a sbloccare la partita ci pensa il capitano, con il suo classico, magistrale tiro a giro su punizione su cui non può nulla Doni: è l'1-0 con cui si va all'intervallo, con scintille tra De Rossi e Amauri.

SHOW BIANCONERO - In campo c'è Menez al posto di Taddei, ma la Roma non c'è perché c'è solo la Juve: dopo due minuti Amauri vola in aria per una rovesciata da videogioco: Doni si oppone ad un gol che sarebbe entrato a far parte della storia. Ma passa solo un altro giro di lancette e arriva il 2-0: contropiede condotto e rifinito da Del Piero, che ignora Amauri sulla sinistra e serve l'accorrente Marchionni sulla fascia opposta: taglio ad entrare dell'ala che mette fuori gioco Riise e tocco sotto delizioso sull'uscita di Doni. Amauri continua a fare il diavolo a quattro nella sghangherata difesa giallorossa, pallida e lontana parente della Roma spettacolare che deliziava per il suo gioco. Abulica, disunita, mentre la Juve si caricava con i gol e, mai sazia, cercava la terza marcatura. Crisi alle spalle, lo sguardo è davanti: verso la vetta.


la ricchezza + grande che c'è è vivere
04/11/2008 11:00
 
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Sorprese Juve: Tiago, Molinaro e Marchionni
Quelli che non ti aspetti: non solo Del Piero e Nedved dietro alla rinascita juventina. Tiago: si è rivista la pulizia di gioco che lo ha reso famoso e tutto il centrocampo è cresciuto.

Marchionni: all'inizio sempre indisponibile, è diventato il vice-Camoranesi grazie alle sue qualità tecniche.

Molinaro: con la grinta ha cancellato i fischi con lo Zenit.

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05/11/2008 23:07
 
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Ale incanta il Bernabeu
La Juve è già qualificata


I bianconeri passano 2-0 in casa Real, dove non vincevano da 46 anni, grazie a un gol per tempo del suo capitano, che mai aveva segnato nello stadio spagnolo: assicurato il passaggio agli ottavi. Tutto lo stadio in piedi ad applaudire Del Piero quando Ranieri lo richiama al 47'



MADRID, 5 novembre 2008 - Come da tradizione. Per la quattordicesima volta fra Real Madrid e Juventus in Europa non finisce in parità, anzi il 2-0 di stasera firmato dal Del Piero al Bernabeu permette ai bianconeri di agguantare gli spagnoli a quota 7 vittorie nelle sfide dirette e di tornare al successo in quello stadio a distanza di 46 anni. Ma quel che più conta è che la vittoria regala ai bianconeri la qualificazione dopo quattro giornate di Champions. Con Del Piero che mai prima aveva infranto il tabù del Bernabeu.

RIVOLUZIONE REAL - Sotto gli occhi di Maradona e Bilardo, vigili in tribuna, cambi obbligati in casa Real: Pepe non ce la fa, al suo posto gioca Heinze, con Marcelo in spinta a sinistra. Gago va in panchina, in campo c'è Diarra. L'ultima sorpresa in negativo è Robben, che si fa male durante il riscaldamento e viene surrogato da Drenthe. La Juve si schiera invece nella formazione preannunciata, con Del Piero-Amauri in avanti, Marchionni al posto di un Camoranesi convalescente e Tiago in mezzo, all'esordio in Europa con la maglia della Juve.

PASSA DEL PIERO - L'inizio è di marca Real: la Juve parte cauta, più intraprendenti e offensivi gli spagnoli, che mettono subito sul banco le loro carte. Ma la Juventus chiude con efficacia e gioca con intelligenza e lucidità: si tiene corta e compatta, con la difesa ben avviatata sulla trequarti. Più complicato arrivare dalle parti di Casillas, ma il tempo non manca. Al primo affondo poi la Juve passa: al 17' Marchionni trova il corridoio giusto per Del Piero, che avanza di qualche passo e infila gli spagnoli con un sinistro che non perdona. La Juve cresce in personalità e acquista sicurezza, gli spagnoli vacillano. Il raddoppio sembra vicino, ma è un'illusione ottica. Al 24' infatti arriva la riscossa madridista: Sergio Ramos da ottima posizione manda alto, ma è il segnale che il Bernabeu aspetta. Poi sbaglia Amauri, Mellberg è prodigioso su Drenthe, Diarra fallisce la mira. Insomma entrambe le squadre sfiorano il gol, ma i primi 45' finiscono con la Juve un po' affannata ma meritatamente in vantaggio.

CONTROLLO ATTIVO - Nella ripresa il leit motiv è uno solo: il Real prova a fare la gara, ovviamente tentando di recuperare il passivo, la Juventus accetta con cosapevolezza e grande dignità di interpretare una gara di sacrificio. E così è, ma i bianconeri sono anche capaci di ribaltare l'azione e proporsi in avanti: e così Raul e Amauri sfiorano il gol arrivando all'appuntamento con identico sciagurato decisivo ritardo, finché è ancora Del Piero, al 22', a spezzare di nuovo l'incantesimo: stavolta direttamente su punizione, di destro, complice una barriera mal disposta da Casillas. Motivazioni e fiducia ritrovata sono le armi in più della Juve, di fronte a un Real positivo ma privo della ferocia che anima gli ospiti. Poi Higuain, subentrato a Sneijder, sbaglia ancora sotto porta. Prova allora a cambiare Schuster, mandando in campo al 37' Van der Vaart e Saviola. Amauri esce per Iaquinta, la Juventus raddoppia attenzione e sforzi, e l'ultimo applausi è ancora per Del Piero, vicinissimo alla tripletta. Ma cambia poco, per lui e per la Juve è comunque un trionfo. Come testimonia la standing ovation che accompagna l'uscita del capitano bianconero: tutto il Bernabeu è in piedi ad applaudirlo quando Ranieri lo richiama al 47'.

Livia Taglioli

Fonte: gazzetta


05/11/2008 23:32
 
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grande, grazie capitano, grazie ragazzi mi avete fatto sognare!!!!!!!!
10/11/2008 03:13
 
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Del Piero, compleanno con gol
Chievo-Juve 0-2, segna anche Iaquinta
"Il peggior avversario che ci potesse capitare" fa proprio ciò che Mimmo Di Carlo temeva alla vigilia del suo esordio alla guida del Chievo, contro la Juve. La squadra di Ranieri centra il sesto successo consecutivo, Champions compresa. Del Piero festeggia il compleanno (34) segnando ancora su punizione: gol numero 250 in bianconero, al 40'. Iaquinta fa 2-0 al 53', ribattendo in porta un rigore da lui stesso calciato e respinto da Sorrentino.
LA PARTITA
C'è qualcosa di indiscutibile nel pomeriggio del Bentegodi: il talento, la forma, l'eccezionale vena realizzativa di Alex Del Piero. Difficile, impossibile credere alla cartà d'identità. Sono 34 gli anni del capitano, proprio nel giorno in cui la Juve a Verona cerca la conferma ad una tradizione che la vuole imbattuta sul campo dei "mussi volanti". La firma di Alex il Grande arriva al 40': la solita, perfetta punizione. Una magia, l'ennesima.

Ciò che invece può essere discusso è la direzione dell'arbitro Banti, visti i tanti episodi controversi che hanno segnato la gara. La prima protesta del Chievo arriva 40 secondi dopo il fischio di inizio, rinvio di Molinaro che colpisce da distanza ravvicinata il braccio di Tiago. Si prosegue. Al 46' l'episodio che vede protagonista Sissoko: il maliano tira un calcio a palla lontana a Yepes, Banti fa finta di nulla, poi nell'intervallo fa sapere di aver ammonito Tiago e Langella per la mini-rissa scatenatasi al fischio finale. Al 7' della ripresa il rigore concesso alla Juve: controllo di Iaquinta su palla servita da sinistra da Del Piero, la sfera carambola sul ginocchio e poi sul braccio di Mantovani. Rigore (che Iaquinta si farà respingere, per poi ribattere in rete) e ammonizione. Venti minuti dopo Legrottaglie sembra toccare di braccio in area, Iunco protesta e becca il giallo.

Se Banti ha fatto insomma la gioia dei moviolisti, Del Piero (e Iaquinta) sono gli artefici di quella degli juventini. Pellissier poteva essere il salvatore della patria clivense. Ha contribuito invece a far affondare la barca per la quarta volta consecutiva, malgrado il cambio di timoniere.

LE PAGELLE
Mellberg 5 Scivola quando Langella scatta in velocità sulla fascia sinistra, non sa letteralmente che fare quando Pinzi da destra fa partire un cross che rimbalza a centro area, spara alle stelle il traversone quando fa capolino nella metà campo opposta. In sostanza: ne avesse azzeccata una...

Bentivoglio 5 Regalare una punizione dai 20 metri alla Juve in questo periodo, se non è un gesto alla 'Tafazzi', poco ci manca. L'autolesionista di turno si chiama Simone Bentivoglio. Se poi il fallo in questione è anche inutile, perché l'avversario dà le spalle alla porta e c'è un tuo compagno lì a fianco che può darti una mano, allora hai reali ambizioni da nuovo eroe masochista. Del Piero - che nel caso specifico è pure colui che ha subito la scorrettezza - ringrazia.

Sissoko 5 Distinguere la prestazione - di per sè positiva - dal comportamento di un giocatore è impossibile quando si tratta di dare un voto. Quello rifilato a Yepes al 46' non è un calcione, siamo d'accordo, ma se Banti (che pare abbia invece ritenuto tutta una scena quella del colombiano) avesse estratto un cartellino rosso non ci sarebbe stato nulla da dire. Non è successo, Ranieri ha avuto l'opportunità di togliere il maliano per lanciare nella mischia Ekdal, ma il gesto di Sissoko, anche solo nelle intenzioni, merita di essere punito.

Iaquinta 6 Quaranticinque minuti di pattinaggio, con tanto di scivolate a ripetizione, sul campo allentato del Bentegodi. Poi cambia - finalmente! - gli scarpini e la Juve cambia - questa è una sorpresa - il rigorista. Tocca a lui battere il penalty concesso per il mani di Mantovani: conclusione non certo eccezionale, che Sorrentino ha la sfortuna di respingere proprio verso il centro dell'area piccola. E stavolta Iaquinta non può proprio esimersi dal buttarla dentro.

Del Piero 8 Immenso. Il primo regalo se lo fa da solo, infilando, dopo Doni e Casillas, anche Sorrentino: calcio di punizione perfetto, all'incrocio dei pali. Una rete magica, speciale, la numero 250 in gare ufficiali con la maglia della Juve. Il secondo lo fa a Iaquinta, cedendogli l'onere e l'onore di battere il rigore, omaggio che l'ex udinese ha rischiato seriamente di sciupare. Il Bentegodi non è il Bernabeu, ma la passerella a tre minuti dalla fine è ancora tutta per lui.

Pellissier 5 L'uomo dei 22 centri in Serie B - l'anno scorso - conferma tutte le sue difficoltà nel tornare goleador nel massimo campionato. Le occasioni migliori gli capitano all'11' del primo tempo al 38' della ripresa: errori incredibili, ma soprattutto pesanti.


IL TABELLINO
Chievo (4-3-3): Sorrentino 6,5; Malagò 6, Mandelli 6, Yepes 5,5, Mantovani 5; Pinzi 6, Bentivoglio 5, Marcolini 6 (34' st D'Anna sv); Esposito 6 (18' st Luciano 6), Pellissier 5, Langella 6,5 (18' st Iunco 6). A disp. Squizzi, Cesar, Frey, Rigoni. All. Di Carlo
Juventus (4-4-2): Manninger 6; Mellberg 5, Legrottaglie 6, Chiellini 6, Molinaro 5,5; Marchionni 6, Tiago 6,5 (38' st Grygera sv), Sissoko 5 (1' st Ekdal 6), De Ceglie 6,5; Del Piero 8 (42' st Amauri sv), Iaquinta 6. A disp. Chimenti, Camoranesi, Giovinco, Rossi. All. Ranieri
Arbitro: Banti
Marcatori: 40' pt Del Piero (J), 8' st Iaquinta (J)
Ammoniti: Molinaro (J), Esposito (C), Legrottaglie (J), Langella (C), Tiago (J), Bentivoglio (C), Mantovani (C), Iunco (C), Ekdal (J)





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10/11/2008 13:47
 
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Alessandro Del Piero, 34 anni ieri, e 34% di probabilità di indovinare le punizioni dal limite...............


Ecco un saggio del maestro..........

iniziamo con i 3 goal in campionato (tutti su punizione)

JUVE - PALERMO


JUVE - ROMA



e l'ultima perla di ieri

Juventus- Chievo

10/11/2008 13:51
 
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ora le 2 perle su punizione in champions

juve - zenith



e l'apoteosi con

Real Madrid - Juventus

17/11/2008 17:45
 
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SUPERSAGGIO
"Alex è un grandissimo senza Ibra"
Cobolli: "Sarebbe coppia impossibile"
"Siamo pronti ad affrontare la portaerei. Abbiamo le munizioni sufficienti per combattere alla pari". Giovanni Cobolli Gigli parla della sfida all'Inter. I campioni d'Italia volano grazie alle prodezze di Zlatan Ibrahimovic, che nella bufera di Calciopoli ha lasciato la Juve per trasferirsi a Milano. "Stiamo parlando di un grandissimo giocatore, ma mi domando cosa sarebbe successo a Del Piero se Ibrahimovic fosse rimasto".
"Quando voglio consolarmi - aggiunge a 'La politica nel pallone' su GR Parlamento - penso al grande Del Piero di questi anni. Lo vedo più agile rispetto al passato e credo che, tra il matrimonio e la nascita del figlio, è diventato più uomo. E' un campione a tutto tondo, a 34 anni ha ancora fame e sono convinto che sogni anche di giocare altre partite ad alto livello con la Nazionale. Altri giocatori, alla sua età, hanno rinunciato".

Quando smetterà di giocare, "Del Piero farà quello che vorrà e, se la proprietà sarà d'accordo, potrà intraprendere la carriera di dirigente. Non al mio fianco, ma al mio posto". Oltre a Del Piero, l'attacco bianconero ora può esibire anche Amauri. "Ringrazio Zamparini per avercelo dato e ringrazio noi che l'abbiamo preso. Coverciano è più vicina di Brasilia: egoisticamente preferisco che scelga l'Italia" al posto della Nazionale brasiliana, dice riferendosi alla possibilità che il centravanti opti per la maglia azzurra e non per quella verdeoro.





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Regalino di hida
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20/11/2008 14:21
 
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SUPERSAGGIO
Juventus: Amauri `Io punto a scudetto e Champions
Per Amauri sara` il primo `derby d`Italia` : `Se giochiamo come nelle ultime sette partite, riusciremo a fare bene`. L`attaccante brasiliano, ai microfoni di Studio Sport, parla della sfida di sabato a Milano con l`Inter. `E` chiaro che in questo momento qualsiasi risultato, per entrambe non definisce niente. Ma e` lo stesso una partita fondamentale, chi vince puo` andare primo in classifica. La Juve e` in un grande momento, l`Inter ha vinto una bella gara a Palermo. Loro giocano in casa e avranno una carica in piu`. Ma guardiamo alle nostre ultime sette partite, alle due vittorie con il Real, sono cose che ti danno una certa carica` .

Alla domanda su chi in questio momento stia giocando meglio tra Inter e Juventus, Amauri risponde: `La Juve gioca meglio, l`Inter l`ho vista sabato. Nel primo tempo cosi` cosi`, nel secondo una grandissima partita` . Quindi un parere sul tecnico avversario e sul proprio mister: `Mourinho mi piace,dice quello che pensa, a qualcuno puo` dar fastidio. Ranieri non lo conoscevo, conoscevo solo la sua storia. Mi ha dato una grande mano e una grande fiducia` .

Sull`ottima sintonia mostrata in campo con Del Piero: `All`inizio avevamo qualche difficolta`, la sua condizione stava crescendo, in queste ultime partite invece ci troviamo alla grande. Non e` egoista, si mette a disposizione della squadra come me. E quando lo facciamo tutti facciamo bene` .

Amauti vota il suo Pallone d`oro: `Lo darei a Cristiano Ronaldo, ma Ibra se non sta bene comunque inventa qualcosa. Se non e` quest`anno sara` il prossimo` . E conclude dichiarando il suo obiettivo: `Punto a vincere qualcosa, che finora non ho vinto niente. La doppietta sarebbe perfetta` .

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