L'Udinese si ritrova
Il Cagliari si scioglie
Nel recupero della 17ª giornata i friulani vincono 2-1 con Sanchez e Di Natale, recuperando il gol iniziale di Jeda. I sardi falliscono l'aggancio alla Juve al 4° posto, i bianconeri scavalcano la Lazio in classifica. Trefoloni ignora un clamoroso mani in area di Nené
UDINE, 24 febbraio 2010 - Buona la seconda. Il Marino-bis aiuta l’Udinese che batte il Cagliari 2-1, con le reti di Sanchez e Di Natale, riacciuffando una gara che pareva segnata dal gol subito a freddo, al 3’ da Jeda. Il successo vale il sorpasso alla Lazio e una grande iniezione di fiducia sulla strada della salvezza. Per i rossoblù, invece, 15 punti nelle ultime 8 gare, sfuma l’aggancio alla Juve, al 4° posto, ma non le ambizioni di potersi ancora giocare un piazzamento europeo, da qui a fine stagione.
INIZIO DA BRIVIDI — Il tecnico Marino, mandato via proprio dopo Udinese-Cagliari, gara della 17a giornata rimandata per il gelo, ritrova la panchina friulana, proprio per il recupero della gara contro i sardi. Nel mezzo, sotto la gestione De Biasi, otto punti in altrettante gare. Inizio da brividi per l’Udinese: dopo una girata di Di Natale, e una conclusione di Cossu alzata da Handanovic sopra la traversa, il Cagliari passa. La difesa resta a guardare lo stacco in area di Jeda, che non incontra difficoltà nell’andare a segno. È tale la libertà concessa al brasiliano, che se non avesse colpito di testa, avrebbe avuto il tempo di stoppare e farlo di piede. Subito il gol, l’Udinese non demorde e prova a colpire il Cagliari. Ci prova, soprattutto sulla sinistra, dove Pasquale è pericoloso al 7’, con un cross teso non sfruttato dai suoi compagni, e, al 18’ con una spaccata mancata da Di Natale. La cerniera difensiva Astori-Ariaudo fa buona guardia, le giravolte di Sanchez non sortiscono gli effetti sperati e il Cagliari trema solo per due disattenzioni difensive che Floro Flores, al 28’ e 46’, non sfrutta al meglio. Il Cagliari chiude i primi 45’ in vantaggio, perfetta applicazione del “massimo rendimento con il minimo sforzo”; un tiro in porta e un gol. Ce ne sarebbe un secondo di gol, al 24’ e sempre di Jeda, ma il guardalinee vede benissimo e annulla per un millimetrico fuorigioco.
LA RIPRESA — La ripresa vede un’Udinese più arrembante, che sfiora il pari con Floro Flores, diagonale al 5’ a fil di palo e soprattutto con Di Natale, che ben liberato davanti a Marchetti si fa deviare di piede in angolo la conclusione da pochi passi. Nel mezzo, una svista molto grave: in area Nenè stacca con il pugno alto e colpisce la palla. Rigore sacrosanto, che però sfugge alla terna arbitrale. Il torto non demoralizza l’Udinese che continua a spingere e trova, con l’ingresso di Pepe, la marcia in più per guadagnare campo e schiacciare il Cagliari. Su una ripartenza, il Cagliari, al 16’, con Matri, va vicino al 2-0: la sua conclusione, in contropiede, è smorzata in uscita da Handanovic e poi liberata dalla difesa. Qui gira il match: in 10’ si passa dal possibile 0-2 al 2-1. Il pareggio, al 23', è opera di Sanchez, che in area sfrutta un rimpallo, dopo un’azione confusa. È ossigeno per le speranze dell’Udinese che 2’ dopo trova il gol del vantaggio. Lo fa con il suo uomo più decisivo e rappresentativo, Di Natale, che di piatto chiude un bell’assist da destra di Isla. L’abbrivio della gara è ora tutto per l’Udinese, che riesce a controllare la reazione del Cagliari, che nel finale, con Larrivey e Matri, fa venire qualche brivido di troppo ad Handanovic.
IL PUNTO — Quella dell’Udinese sa di vittoria della svolta: una sconfitta poteva essere letale per le speranze di salvezza, invece il gruppo ha dimostrato di essere vivo e, nonostante qualche amnesia difensiva, anche capace di produrre un bel calcio, ispirato dal talento di Di Natale, Sanchez e Pepe, vero uomo partita. Il Cagliari, per più di un’ora alla vertiginosa altezza Champions, non ha sfigurato, ma si è chiuso troppo, e troppo a lungo ha lasciato il pallino ai friulani. Il possibile 2-0 fallito da Matri è però come un segnale da tener presente da qui a fine stagione: mai sottovalutare la squadra di Allegri, ha i numeri per colpire e fare ancora tanta strada.
Massimo Brizzi
Fonte:
gazzetta