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La strega e' una figura senza tempo che si puo' far risalire, se non alla preistoria, certamente alla protostoria. Comunque non e' necessario spingersi tanto lontano; basti ricordare alcune famose streghe che la cultura e la letteratura antica ci hanno tramandate quali Medea, Circe, Canidia, Panfila ed altre dai fantasiosi e impossibili poteri.
Streghe non si nasce, si diventa. Affermazione abbastanza scontata che pero' lascia intuire quello che doveva essere il tirocinio di un'aspirante strega.


In linea di massima l'arte veniva trasmessa da madre a figlia o da strega-maestra a strega-apprendista, mediante lunghi anni di apprendimento e di pratica.
Anzitutto occorreva acquisire una buona conoscenza sulle virtu' di varie erbe, muffe, funghi, minerali e sostanze varie.
Bisognava imparare a procurarsi le materie prime, raccogliendo le erbe necessarie nella giusta stagione, quando esse maturavano pienamente le loro qualita' medicinali, venefiche, soporifere o allucinogene.
Occorreva apprendere l'arte di essicarle e conservarle con particolari accorgimenti affinche' non perdessero le loro proprieta'.
Bisognava imparare a dosarle, miscelarle in giusta misura con altri componenti, per preparare decotti, filtri, pomate, veleni, unguenti ed elisir destinati a produrre specifici effetti.
Di fatto la strega, senza rendersene conto, alcune volte riprendeva antiche ricette, alcune delle quali forse risalenti a Galeno, ottenendo parecchi di quei prodotti medicinali che oggi vengono acquistati in farmacia come "specialitá".

Per fare cio' le streghe disponevano di "Libri Magici" che erano, allo stesso tempo, raccolte di ricette mischiate a formule magiche per esercitare taluni incantesimi. Il che' lascia supporre che le streghe sapessero leggere, se non scrivere, e questo, a volte, le poneva su di un piano culturale e di conoscenza superiore a quello di certuni sprovveduti che le perseguitavano.