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La figura della strega

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    giuggyna
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    SUPERSAGGIO
    00 08/12/2007 22:51
    La strega e' una figura senza tempo che si puo' far risalire, se non alla preistoria, certamente alla protostoria. Comunque non e' necessario spingersi tanto lontano; basti ricordare alcune famose streghe che la cultura e la letteratura antica ci hanno tramandate quali Medea, Circe, Canidia, Panfila ed altre dai fantasiosi e impossibili poteri.
    Streghe non si nasce, si diventa. Affermazione abbastanza scontata che pero' lascia intuire quello che doveva essere il tirocinio di un'aspirante strega.


    In linea di massima l'arte veniva trasmessa da madre a figlia o da strega-maestra a strega-apprendista, mediante lunghi anni di apprendimento e di pratica.
    Anzitutto occorreva acquisire una buona conoscenza sulle virtu' di varie erbe, muffe, funghi, minerali e sostanze varie.
    Bisognava imparare a procurarsi le materie prime, raccogliendo le erbe necessarie nella giusta stagione, quando esse maturavano pienamente le loro qualita' medicinali, venefiche, soporifere o allucinogene.
    Occorreva apprendere l'arte di essicarle e conservarle con particolari accorgimenti affinche' non perdessero le loro proprieta'.
    Bisognava imparare a dosarle, miscelarle in giusta misura con altri componenti, per preparare decotti, filtri, pomate, veleni, unguenti ed elisir destinati a produrre specifici effetti.
    Di fatto la strega, senza rendersene conto, alcune volte riprendeva antiche ricette, alcune delle quali forse risalenti a Galeno, ottenendo parecchi di quei prodotti medicinali che oggi vengono acquistati in farmacia come "specialitá".

    Per fare cio' le streghe disponevano di "Libri Magici" che erano, allo stesso tempo, raccolte di ricette mischiate a formule magiche per esercitare taluni incantesimi. Il che' lascia supporre che le streghe sapessero leggere, se non scrivere, e questo, a volte, le poneva su di un piano culturale e di conoscenza superiore a quello di certuni sprovveduti che le perseguitavano.

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    giuggyna
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    SUPERSAGGIO
    00 08/12/2007 22:53
    La stregoneria
    La parola stregoneria, si riferisce all'uso di forze soprannaturali per piegare il mondo alla propria volontà.

    Ai giorni d'oggi la parola stregoneria viene di solito usata come sinonimo di fattura, di incantesimo, quando non addirittura come metafora per indicare il potere emotivo di una persona su un'altra.

    Ma l'Oxford English Dictionary ci dice che witchcraft ( stregoneria ) deriva dall'inglese antico wiccecraeft , parola il cui significato letterale è arte ( nel senso di capacità, abilità ) della "strega" ( che in inglese antico è wicca).

    Chi è questa vecchia strega con la sua antica arte?

    Il sostantivo witch ( strega ) potrebbe derivare dall'antico verbo teutonico wik, che significa piegare, oppure dalla radice indoeuropea weik, che si riferisce alla religione e alla magia.

    In entrambi i casi sembra giusto definire strega chiunque faccia uso di arti magiche per piegare la realtà ai propri desideri.

    Nessuna meraviglia, quindi, se vogliamo tutti essere streghe!

    Com'è stato, allora, che questo concetto piuttosto semplice si è caricato di tante connotazioni emotive? In un certo senso, l'intera storia della nostra cultura con le sue esperienze religiose sta dietro alla parola strega. Capire la parola strega significa capire l'antropologia, la storia, la storia delle religioni, la storia dei rapporti tra i sessi e soprattutto l'inconscio dell'essere umano.

    Perchè se è vero che esistono tante teorie sulla stregoneria quanti studiosi nella biblioteca del British Museum, è altrettanto vero che alla base di tutte sta la comprensione delle facoltà del cervello umano di costruire immagini, del suo bisogno di miti e magie, del suo bisogno di denunciare tutto ciò che non capisce, della sua capacità di trasformare comuni desideri in immagini e archetipi, e di tramutare i desideri in demoni e streghe.