Vincendo il gigante di Ofterschwang col pollice della mano sinistra rotto, Denise Karbon ha compiuto l'impresa necessaria per farla diventare un personaggio. Non c'era riuscita Isolde Kostner malgrado 15 vittorie in Coppa del Mondo, due trofei di specialità e due titoli mondiali, non c'era riuscita Karen Putzer malgrado otto vittorie in Coppa e il secondo posto assoluto nella classifica generale nel 2003, record per l'Italia femminile. Non c'era riuscito, tutto sommato, nemmeno Giorgio Rocca nonostante cinque vittorie consecutive in slalom nell'inverno 2005/2006.
Viceversa, ci erano riusciti Alberto Tomba e Kristian Ghedina perché... erano Tomba e Ghedina! Un personaggio era anche Deborah Compagnoni ma solo e unicamente perché infortunatasi gravemente al ginocchio sinistro durante le Olimpiadi di Albertville nel 1992 in gigante il giorno dopo aver stracciato tutte nel superG: il suo urlo di dolore l'aveva fatta immediatamente entrare nel cuore di tutti.
Per tornare alla Karbon, fino all'inizio di questa stagione solo gli addetti ai lavori e gli appassionati sapevano quante e quali fossero le sue potenzialità e sapevano che la campionessa di Castelrotto era sempre stata fermata dagli infortuni ogni volta che iniziava la sua ascesa. Poi quest'anno l'esplosione, ma quattro vittorie e un terzo posto in cinque gare non sono state sufficienti a farle conquistare lo spazio che meritava da parte dei media.
Con la vittoria di Ofterschwang e per il modo in cui l'ha ottenuta Denise ce l'ha fatta, ora è una delle grandi star dello sport italiano femminile già così pieno di donne vincenti, e vederla affiancata a Carolina Kostner sui giornali e in tv è un bello spot per le discipline invernali in generale. Ora manca solo la coppa di gigante, che del resto è a un passo, per completare una stagione assolutamente straordinaria e che ci auguriamo sia solo il primo passo di avvicinamento verso un possibile oro olimpico a Vancouver 2010.
Max Valle / Eurosport
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