In un'intervista a Donna Moderna la moglie del dirigente bianconero parla del dramma familiare: "E' stato un black out. Gianluca non era depresso né dopato. Su di noi solo falsità"
TORINO, 11 ottobre 2006 - Dopo il dramma dello scorso 27 giugno, quando Gianluca Pessotto si gettò dall'ultimo piano della sede della Juventus, Reana, moglie del dirigente della Juve, ha deciso di confidarsi sul settimanale Donna Moderna, in edicola domani, nella sua prima (e ultima, dichiara lei) intervista. Reana Pessotto racconta la sua verità, piena di rabbia verso chi, per spiegare il tentato suicidio di Gianluca, ha tirato fuori di tutto: crisi familiari, doping, avvisi di garanzia. “Sono più serena ora”, dichiara, “è ricominciato il solito tran tran. Le bambine vanno a scuola… Faccio le cose di sempre, insomma.”
Tornando a quel fatidico 27 giugno Reana racconta: “Mi hanno chiamato dalla Juve dicendomi che Gianluca era in ospedale. Non sapevo cosa fosse successo. Non ricordo chi mi ha chiamato, i primi giorni sono vuoti. Ero sotto shock”. E continua: "Ho ritrovato la forza di mangiare, vestirmi, uscire di casa solo tre settimane dopo, quando le bambine, che erano dai nonni, sono tornate a casa". "Quando ho saputo cos'era successo non ho cercato spiegazioni, ma ho pensato a lui, che era lì a lottare tra la vita e la morte e alle nostre figlie. E pensavo a me che sarei dovuta andare avanti da sola. Per loro". Sui giornali è stato scritto che Pessotto soffriva di depressione: "Non soffriva di depressione - afferma - andava dallo psicologo come tanti altri che fanno un lavoro stressante, sotto i riflettori. Aveva bisogno di un sostegno. Evidentemente, dietro quella sua aria tranquilla ed equilibrata c’era una parte vulnerabile".
Ma allora perché quel salto nel vuoto? Secondo Reana non esiste un perché: "Non voleva buttarsi. I medici mi hanno spiegato che è stato un black out. Qualcosa si è scollegato nella sua mente quella mattina. Se fosse stato lucido non l’avrebbe mai fatto. Non avrebbe mai lasciato le bambine. Anche lui non riesce a capire come può essere successo. Non ricorda nulla di quel giorno e non trova una ragione. Ma poi siamo sicuri che si è buttato?". E spiega: "Le perizie della polizia e dei vigili del fuoco dicono che è scivolato". Un black out, quindi, da ricondurre forse agli scandali che hanno travolto la Juventus, mandandola in serie B e non, come scritto ovunque, ai problemi di coppia tra i due. "Sono stufa di smentire tutte le falsità che sono state scritte su di noi. Hanno persino detto che eravamo separati".
Ma l’insinuazione che più ha infastidito Reana Pessotto è legata al doping: "Gianluca sarebbe stato malato per l’uso di sostanze proibite, secondo i giornali. Invece, se ha reagito così bene a quello che gli è successo è perché ha un corpo più che sano. Ottenuto con l’allenamento e basta". Che cosa le ha insegnato questa storia? "Mi ha dato la prova della mia forza" e conclude con un appello: "Dimenticatemi ora, lasciatemi in pace. Ero una persona normale, voglio tornare ad esserlo. Sono stufa della gente che mi indica per strada. Chiedo solo normalità".
(gazzetta.it)