03-01-2008
Predestinato. Fortunato. Vincente, soprattutto. Ben Spies, nuovo fenomeno del motociclismo americano, è pronto al grande salto: tempo 12 mesi e, a tutti gli effetti, sarà della partita nella MotoGP, in sella ad una terza Suzuki GSV-R con supporto ufficiale, seguito da una struttura "amica" con Kevin Schwantz in qualità di team manager. Il progetto, avviato nell'estate 2007, è ormai in definizione: mancano solo due/tre partner a livello finanziario ed il cerchio sarà chiuso. Spies, dal canto suo, resterà negli States ancora in questa stagione, puntando al tris nell'AMA Superbike con la Suzuki GSX-R 1000 del team Yoshimura, anche se i pensieri sono rivolti verso il proprio futuro nella top class del motociclismo, con il primo test a Valencia (nella foto) dello scorso novembre che lo ha lasciato pienamente soddisfatto. Nonostante, per stessa ammissione del suo invidiatissimo "mentore" Kevin Schwantz, una guida troppo da... Superbike, Ben è riuscito a spiccare un discreto 1'34"8 dopo 33 tornate percorse, avvicinando di 1" i riferimenti del Gran Premio di Chris Vermeulen. Un buon esordio, primo passo di un lungo percorso di avvicinamento alla MotoGP, dettagliato e programmato per non bruciare i tempi.
Kevin Schwantz ha infatti chiesto (ed ottenuto) alla Suzuki la disponibilità di una terza Suzuki GSV-R per qualche round in calendario in questo 2008. L'intenzione è di portare subito in gara Spies come wild-card, certamente nelle due gare americane (Laguna Seca e Indianapolis), possibilmente anche a Valencia, dove avrebbe dovuto debuttare in gara già la scorsa stagione (piano cancellato successivamente per la mancata partecipazione dell'americano ai Test di Sepang causa pioggia). Spies avrà così la possibilità di accumulare un sufficiente bagaglio di esperienza in proiezione 2009, cercando di stupire tutti a Laguna Seca dove, complice il sorpasso al Cavatappi su Mladin nella gara 2007, è diventato il nuovo Re.
Insomma, tutto il meglio per prepararsi doverosamente al punto di svolta della sua carriera: Spies difficilmente fallirà, vuoi per un indiscutibile talento naturale, vuoi per la fortuna di essere a tutti gli effetti il "pupillo" di Kevin Schwantz. D'altronde Ben lo scoglio più grande lo ha già superato: l'aerofobia se l'è lasciata alle spalle negli ultimi mesi...
Alessio Piana
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