Stoner sempre più vicino al titolo, 85 punti su Valentino Rossi quando mancano solo 5 prove al termine: in pratica all'australiano basta conquistare 15 punti in più dell'italiano per laurearsi campione del mondo già in Portogallo all'Estoril tra 15 giorni.
Un'altra gara dominata, solitaria da parte del ducatista che come abitudine ormai parte in pole, saluta tutti gli avversari per ritrovarli alla bandiera a scacchi. Non possiamo sapere cosa sarebbe successo se il motore di Rossi non avesse ceduto, ma sarebbe stato difficile anche per il Dottore poter anche solo impensierire il ducatista, tanto che secondo Valentino, al massimo avrebbe potuto lottare con le Suzuki per un posto sul podio.
Dopo la prova di Misano è saltato però all'occhio un altro problema che va oltre alle difficoltà di Rossi o allo strapotere di Stoner: l'assenza di spettacolo nelle ultime gare di MotoGp. Cosa sta succedendo? A differenza della 125 e 250, non si riescono più a vedere duelli, mancano i testa a testa risolti solo all'ultimo giro, manca quell'emozione che ha da sempre contraddistinto lo sport delle due ruote, che ha spesso strizzato l'occhio alla noiosa Formula 1. l problema è che la MotoGp di questi tempi assomiglia sempre di più alla Formula 1, senza pit stop, strategie e con parecchi giri di meno.
La prima parte di stagione eppure sembrava promettente: Rossi contro Stoner gara dopo gara, la sfida a tre con l'aggiunta di Pedrosa a Barcellona, insomma c'era quell'equilibrio che affascinava gli appassionati. Ora pare tutto diverso e la colpa non è certamente della Ducati, decisamente migliore rispetto alla concorrenza, perché anche alle spalle di Stoner si sono consumati ben pochi duelli. Balzano alla mente ben pochi sorpassi: la staccata formidabile di Melandri su Capirossi, il sorpasso di Vermeulen su Hopkins, la piccola e poco efficace rimonta di Hayden e il sorpasso finale di Elias su West. Basta, nulla di più in quasi 30 giri.
Va ora ricercata la fonte di questo problema: i motori 800cc? C'è già chi chiede infatti di ritornare alle 1000cc che oltre ad offrire più spettacolo, regalavano un rombo ben più emozionante e variegato.
Sul tavolo degli imputati anche il nuovo regolamento sulle gomme: c'è chi dice che ora le Bridgestone hanno troppi vantaggi e che per le Michelin è difficile riuscire ad individuare la giusta mescola prima di raggiungere la pista. Moto o gomme? La teoria di Jeremy Burgess, enunciata parecchi anni fa sul famoso 80 e 20: ovvero che in una gara il pilota conta l'80% e la moto il 20% sembra superata. Che il mezzo abbia preso il sopravvento come in Formula 1? Difficile da dire, certo è che la Ducati è una moto ben riuscita, ma in pochi riuscirebbero a fare quello che sta realizzando Stoner, ricordiamolo, alla sua seconda stagione nella classe regina.
Servono rimedi comunque, che vinca Stoner o Rossi, l'importante è mantenere la linfa vitale di questo sport: lo spettacolo.
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