Il sole tiene e le nuvole nere che si intravedono in lontananza restano solo una minaccia, nonostante piloti e team non si fidassero, i primi con le saponette doppie ed i secondi con le moto in assetto da bagnato pronte ai box.
In questo scenario abbiamo ritrovato il Valentino Rossi dei tempi belli, quello che non importa la posizione di partenza, la moto, l'avversario, ma dispone della gara a suo piacimento.
Già la faccia rilassata e sorridente di Valentino in griglia, le battute con Uccio e la umbrella girl, fanno capire come sia fiducioso per la gara e come la sua M1 sia ottimamente settata.
Al semaforo verde Stoner prende il comando delle operazioni seguito dal duo Suzuki, da Melandri e da Edwards, mentre Rossi si avvia con cautela per evitare contatti con altri piloti mantenendo momentaneamente la posizione di partenza.
Mentre Edwards, Melandri e Vermeulen vengono riassorbiti da Hopkins e dal duo HRC, Valentino comincia a far segnare giri veloci scalando in breve la classifica, un gran sorpasso a Vermeulen, Pedrosa brutalizzato in staccata, Hayden liquidato in un curvone veloce, al 9° giro, mentre Capirossi entra ai box e si ritira. Il Dottore è già terzo, a 3 secondi dalla vetta e si getta all'inseguimento di Hopkins.
In due giri lo raggiunge e, all'inizio del 12esimo giro, lo sorpassa: ormai il mirino della M1 #46 è puntato sulla Ducati del capoclassifica del mondiale.
Bastano altri due giri al pesarese per raggiungere gli scarichi della moto di Stoner; Valentino lo studia, prova qualche traiettoria alternativa, misura più volte la staccata prima del traguardo, sembra in grado di gestire la situazione e di poter scavalcare l'australiano quando meglio crede.
Stoner è molto scomposto, soprattutto in uscita di curva. La sua GP7 non sembra assettata al meglio, probabilmente l'ultima sessione di prove sul bagnato non ha permesso ai tecnici di Borgo Panigale di concludere al meglio il lavoro su una moto che come noto necessita di una messa a punto molto lunga e delicata, mentre la M1 è stata preparata dalla squadra capitanata da Burgess in maniera perfetta, seguendo le indicazioni di Valentino che pennella sull'asfalto di Assen traiettorie perfette.
A tre giri dalla fine, Rossi decide che è il momento di vincere la gara, alla staccata prima del traguardo salta Stoner, nel giro seguente gli rifila oltre 6 decimi e va a vincere in scioltezza la terza gara stagionale davanti al suo rivale per il mondiale.
Alle loro spalle chiude Hayden, autore di una gara stupenda con una RC212 finalmente in versione aggiornata con le modifiche da lui richieste, che si toglie la soddisfazione di chiudere davanti a Pedrosa, quinto finisce Hopkins, poi Edwards e Barros.
L'altro italiano, Melandri, dopo i primi 2 giri tra i piloti di testa, perde progressivamente terreno e chiude decimo, lottando con West, Hofmann e Checa: il pacchetto a sua disposizione non sarà il meglio ma ci aspetteremo del valore aggiunto da un pilota come lui.
Valentino dà spettacolo nel giro d'onore, con una vittoria che lo rende davvero felice; una risposta alle tante critiche e pettegolezzi dell'ultima settimana. Certo, in classifica recupera solo 5 punti, ma è una bella iniezione di fiducia per lui e per la sua squadra.
Stoner e Ducati confermano, invece, che su ogni pista ed in ogni condizione climatica chi vorrà vincere dovrà fare i conti con loro.
Tra due settimane sull'ostico tracciato tedesco del Sachsenring andrà in onda la prossima puntata del motomondiale.
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