Scritto da: scrittrice88 24/02/2006 18.04 è a livello provinciale per quel che ne so...ha come tema la notte...questo è l'inizio.... Il buio era ovunque. Opprimente, pesante, come una cappa asfissiante che premeva per soffocarla. Un freddo gelido le attanagliava il cuore e la mente, non riusciva a pensare, sentiva solo una paura sorda serpeggiarle dentro e ucciderla. Le straziava le carni, le trafiggeva il cuore come mille stiletti di ghiaccio. I suoi occhi erano ciechi, non vedeva nulla, nemmeno il proprio busto, le gambe, le mani. Neppure le avvertiva, come se la sua coscienza galleggiasse nel nulla, senza peso. Una solitaria lacrima le scivolò lungo la guancia, andando a poggiarsi sulle sue labbra; non avvertì il sapore salato, non avvertì l’umidità di quella piccola goccia. Si sentì invadere dal panico, attrarla nella sua trappola e agghiacciarla. Precipitava. Se ne rendeva conto. Cadeva e cadeva, nel nulla, in un baratro senza fine, nero come la notte; le sembrò di essere atterrata su qualcosa di morbido, ma poteva anche essere duro o magari stava ancora precipitando. Non lo sapeva, i suoi sensi erano offuscati, come compressi tra due cuscini, ottenebrati dall’oscurità che sembrava espandersi come le onde del mare, densa e vischiosa. Si sentiva soffocata da essa. Tutto era nulla intorno a lei, era immersa in esso. Si sentiva sola. Terribilmente e incredibilmente sola. La paura strinse i suoi mille viscidi tentacoli su di lei e d ella, sopraffatta da mille emozioni, perse coscienza di sé.