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Molto spesso, per motivi diversi, di fronte ad una richiesta dei figli, ci sembra così chiaro che la risposta dovrebbe essere un bel "no". Eppure rispondiamo di "si". Come mai diciamo "si"? Perché il nostro "si" lo sentiamo come un messaggio d'amore, di disponibilità, mentre al "no" si dà solo un significato negativo, di lontananza.

In molte situazioni capita che i padri o le madri sentono di dover dire"no"e contemporaneamente temono di farlo, per paura di conseguenze negative sulla vita dei figli. E così di fronte alle incessanti richieste dei figli un genitore, preso magari dai sensi di rimorso per non essere stati presenti quanto vorrebbero, entra in conflitto e troppo spesso risponde con un "si" anche se è convinto dell' opposto.

Il risultato di tutto ciò sono le nuove generazioni che stanno crescendo senza il senso del limite. Il "no"non significa limitare espressività e autonomia del bambino ma fissare i limiti che forniranno un modello che li aiuterà a cavarsela quando dovranno fare i conti con la società.

Una vita piena di "si" è una vita troppo facile che non fa sviluppare un ragazzo. So perfettamente che una vita di "si" è molto bella, ma sappiamo pure che la vita fuori dalle mura di casa non è mai così facile. Confrontarsi con un "no" significa iniziare a sviluppare le proprie risorse, la propria autonomia, serve a creare una base da cui partire per esplorare il mondo.

Il "no" significa anche confrontarsi con gli individui che ci circondano e che possono pensare diversamente da noi e ci fa capire anche che si può sbagliare perché nessuno è perfetto. Madri e padri dicendo un "no" oltre a stabilire i limiti, creano quello spazio fra desideri, pensieri e azioni di cui i figli hanno bisogno. Bisogna però sempre tenere conto della fase di sviluppo in cui è il bambino.

In conclusione sta ai genitori, e alla loro capacità di gestire questo difficile mestiere, trovare la giusta misura mantenendo la propria identità, il proprio ruolo di adulti autorevoli comprendendo che un "no" non significa mai: "Io non ti amo", al contrario, nei giusti termini, è un segno di grande amore.