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CHAMPIONS LEAGUE

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    00 20/02/2008 11:16
    ma l'uomo in meno ha condizionato la partita dell'inter? perché se è così è il liverpool che deve ringraziare l'arbitro per aver espulso ingiustamente materazzi (da quello che ho visto)
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    SUPERSAGGIO
    00 21/02/2008 17:05
    Champions League, Andata Ottavi: il Milan pareggia a Londra
    Un Milan non particolarmente brillante, ma molto attento in fase difensiva, strappa un prezioso 0-0 all’Emirates Stadium, rimandando il discorso qualificazione al match di ritorno, da disputare tra le mura amiche. I rossoneri non rischiano praticamente nulla per i primi 60 minuti di gioco, creando però poco anche in fase offensiva.

    Dopo l’uscita per infortunio di Nesta, l’Arsenal schiaccia gli uomini di Ancelotti nella propria metà campo, costruendo alcune buone occasioni, sventate da un Kalac impeccabile e da un paio di salvataggi provvidenziali di Maldini. Nel finale anche un pizzico di sfortuna per i Gunners, che colpiscono una clamorosa traversa con Adebayor, a tempo quasi scaduto, non riuscendo a conquistare una vittoria probabilmente meritata. Nella fila dei rossoneri, costretto a lasciare il terreno di gioco per infortunio, a pochi minuti dalla fine, anche il giovane brasiliano Pato.

    Delude il Manchester United, salvato nel finale alla Gérland di Lione da una rete di Tevez, dopo che i transalpini, trascinati da un grandissimo Karim Benzema erano riusciti a portarsi in vantaggio con lo stesso attaccante franco-algerino e avevano sfiorato più volte il raddoppio. Soffre anche il Barcellona, sotto per ben due volte, prima di uscire vittorioso per 3-2 dal Celtic Park, dove due colpi da fuoriclasse di Leo Messi piegano la resistenza degli scozzesi, mai domi e protagonisti di una gara di grandissima intensità.

    Unica vittoria casalinga quella dei turchi del Fenerbahce, che dominano il Siviglia, riuscendo però a spuntarla solo nel finale, per 3-2, a causa di una pessima prestazione difensiva.

    Risultati

    Arsenal - Milan 0-0
    Celtic - Barcellona 2-3
    15° Vennegoor Of Hesselink (C), 18° Messi (B), 38° Robson (C), 52° Henry (B), 80° Messi (B)
    Fenerbahce - Siviglia 3-2
    18° Kezman (F), 23° Edu (S, Aut.), 58° Lugano (F), 67° Escudé (S), 88° Senturk (F)
    Lione - Manchester United 1-1
    54° Benzema (L), 86° Tevez (M)

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    00 05/03/2008 15:05
    Champions League, Ritorno Ottavi: Milan eliminato, passano Barcellona e Manchester
    Finisce agli ottavi di finale l’avventura dei rossoneri in questa Champions League 2007/2008. Gli uomini di Ancelotti offrono una prestazione deludente contro un Arsenal molto più dinamico e combattivo che passa al Meazza meritatamente, anche se solo nel finale. Il Milan parte bene sfiorando il gol con Pato, ma col passare dei minuti l’Arsenal alza il proprio baricentro costruendo un’occasione clamorosa con un gran tiro di Fabregas che si stampa sulla traversa.

    Nella ripresa i Gunners continuano a mantenere il pallino del gioco fallendo numerose occasioni e concedendo ai rossoneri solo il contropiede. Proprio quando gli inglesi sembrano accusare un po’ di stanchezza e il Milan torna a farsi vedere dalle parti di Almunia, Wenger azzecca la mossa giusta buttando nella mischia il giovane Walcott e per i rossoneri arriva la doccia fredda con un velenosissimo tiro da fuori di Fabregas che trafigge Kalac. Poi nel recupero il raddoppio di Adebayor in contropiede, su assist proprio del gioiellino inglese.

    Il Manchester United delude molto ma riesce a prevalere su un Lione poco concreto in attacco, come già era successo all’andata in Francia; il gol decisivo del solito Cristiano Ronaldo. Vince di misura anche il Barcellona al Camp Nou sui Celtic. Nell’ultima sfida, quella tra Siviglia e Fenerbahce, passano ai rigori gli indomabili turchi, capaci di recuperare eroicamente, dopo che nei primi dieci minuti il discorso sembrava chiuso, a causa di due clamorose papere del proprio portiere.

    Tutti i marcatori delle gare di questo martedì di Champions:

    Milan - Arsenal 0-2
    84° Fabregas, 90°+2 Adebayor
    Barcellona - Celtic Glasgow 1-0
    3° Xavi
    Manchester United - Lione 1-0
    41° Cristiano Ronaldo
    Siviglia - Fenerbahce 3-2 d.t.s (2-3 rig.)
    5° Daniel Alves (S), 9° Keita (S), 20° Deivid (F), 40° Kanouté (S), 78° Deivid (F)



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    00 06/03/2008 22:29
    Champions League, Ritorno Ottavi: una grande Roma passa al Bernabeu e va ai quarti
    Con una grandissima prestazione i giallorossi di Spalletti sbancano il Santiago Bernabeu e si qualificano, per il secondo anno consecutivo contro i favori del pronostico, ai quarti di finale di Champions League. La Roma gioca nettamente meglio rispetto all’andata disputata in casa, quando era riuscita a strappare il successo con un po’ di fortuna, e merita ampiamente la qualificazione. Il risultato a favore dei capitolini avrebbe potuto anche essere più ampio, visti i due clamorosi legni colpiti nel primo tempo da Aquilani e nella ripresa da Vucinic.

    Proprio questi due giocatori, il primo non ancora in perfette condizioni fisiche dopo il grave infortunio che l’ha tenuto a lungo lontano dai campi da gioco e il secondo, spesso costretto a partire dalla panchina, sono stati i grandi protagonisti della gara, in una serata in cui il capitano Francesco Totti, messo in difficoltà dal grande dinamismo di Gago, non ha brillato e anche il brasiliano Mancini non è stato all’altezza della sua fama.

    Nel Real da salvare solo il centrocampista argentino e Julio Baptista, ma nel complesso le Merengues hanno offerto una prestazione opaca, rendendosi raramente pericolosi e andando in rete, un minuto dopo il colpo di testa vincente di Taddei, solo grazie ad una svista del guardalinee che ha convalidato il momentaneo pareggio di Raul in netto fuorigioco. Poi l’assedio finale dei padroni di casa, ma è stata la Roma in contropiede a colpire ancora con Vucinic, lesto ad approfittare di un clamoroso errore di Cannavaro.
    Tutto facile per il Chelsea, vittorioso con un largo 3-0 a Stanford Bridge sui greci dell’Olympiacos. Nell’altro match in programma tra Porto e Schalke 04 passano a sorpresa i tedeschi; brutta partita sbloccata solo nel finale da Lisandro Lopez, che consente ai padroni di casa di agguantare i tempi supplementari, ma poi i lusitani vengono eliminati ai calci di rigore.

    Risultati e marcatori di questo mercoledì di Champions League:

    Real Madrid - Roma 1-2
    73° Taddei (R), 74° Raul (RM), 90°+3 Vucinic (R)
    Porto - Schalke 04 1-0 d.t.s. (1-4 rig.)
    85° Lopez
    Chelsea - Olympiacos 3-0
    5° Ballack, 24° Lampard, 48° Kalou

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    JUNIOR
    00 06/03/2008 22:41
    Fiorentina-Everton 2-0
    Montolivo raddoppia!
    Fiorentina-Everton 2-0
    La squadra di Prandelli in vantaggio 2-0 nell'andata degli ottavi di finale di Coppa Uefa: apre Kuzmanovic al 25' del secondo tempo, 11 minuti dopo grande gol del talento italiano


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    00 03/04/2008 00:56
    CHAMPIONS/ IL QUADRO DEI QUARTI DI FINALE
    Roma, 2 apr. (Apcom) - Questo il tabellone della Champions League alla luce degli incontri giocati oggi per l'andata dei quarti di finale (ritorno 8 e 9 aprile):

    Arsenal (Ing) - Liverpool (Ing) 1-1 ( 23' Adebayor/A, 26' Kuyt/L); Fenerbahce (Tur) - Chelsea (Ing) 2-1 (13' ut. Deivid/F, 65' Kazim Kazim/F, 81' Deivid/F).


    Ieri:

    Roma (Ita) - Manchester United (Ing) 0-2 (39' Cristiano Ronaldo/M, 66' Rooney/M); Schalke 04 (Ger) - Barcellona (Spa) 0-1 (12' Bojan/B).


    Questi poi gli accoppiamenti per le semifinali (22-23 aprile e 29-30 aprile):

    Vincente Arsenal-Liverpool - vincente Fenerbahce-Chelsea; Vincente Schalke-Barcellona - vincente Roma-Man United.







    "Non ho idoli. Ammiro il duro lavoro, la dedizione e la competenza." (Ayrton Senna)

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    00 20/05/2008 21:02
    Champions League - Fiato sospeso per Terry e Lampard
    Jonh Terry e Frank Lampard: sono le due colonne portanti del Chelsea ad animare le discussioni in casa Blues alla vigilia della Finale di Mosca, la prima nella storia della formazione londinese, che, dopo la vana rincorsa alla Premier nel finale di campionato, si troverà nuovamente davanti lo scoglio dei Red Devils da superare. Il capitano dei Blues ha riportato, nel pareggio contro il Bolton nell'ultima giornata di campionato (domenica 11 maggio), una lussazione al gomito sinistro: un incidente di gioco, che ha visto Terry scontrarsi sfortunatamente con il portiere Petr Cech in uscita. Un guaio che sta facendo preoccupare non poco Avram Grant, visto che, il giorno successivo, Terry è poi ricaduto malamente sul braccio infortunato (anche se senza particolari conseguenze) mentre giocava con i figlioletti in giardino in un bel pomeriggio di sole.

    Nonostante il gomito gli dia non pochi problemi, il capitano del Chelsea (una vita trascorsa in maglia Blues), non vuole mancare a quella che rappresenta, per lui, la partita più importante della carriera. "Ho subito molti infortuni in passato - spiega Terry - e questo è uno dei più dolorosi. Ma mi aspetta la Finale di Champions League, la partita che tutti sognano di giocare. E' la chance più grande della mia carriera: sono qui e voglio giocare. Chiunque vorrebbe farlo. Magari sarò al 70-80%, ma sono sicuro che riuscirò comunque a svolgere un eccellente lavoro. Non è la prima volta che mi trovo a giocare in queste condizioni, ormai ci ho fatto l'abitudine".

    John Terry, Mr. Indestructible, ricorda la partita decisiva giocata nel 2006, contro il Manchester United, quando scese in campo con dieci punti di sutura sulla caviglia, e la gara di Champions dello scorso ottobre contro il Valencia, nella quale resse la difesa dei Blues con la "maschera" solamente due giorni dopo essersi rotto uno zigomo.

    Per Lampard, invece, nessun problema fisico ad allarmare Avram Grant, ma voci di mercato: il centrocampista e bandiera storica dei Blues è richiestissimo dall'Inter, e graditissimo sia a Mancini, sia a Mourinho (se l'ex-allenatore del Chelsea dovesse sostituire il tecnico di Jesi sulla panchina nerazzurra nella prossima stagione). Il procuratore di Lampard, Steve Kutner, ha cercato di riportare serenità in uno spogliatoio che rischiava di destabilizzarsi prima della partita più importante dell'anno, smentendo le voci che lo vorrebbero già proiettato a Milano. "Non c'è nulla di vero nelle trattative con l'Inter. Conosco bene Moratti e nessuno, all'Inter, mi ha parlato. Lampard ha solo chiesto qualche momento di pausa da dedicare a se stesso e alla famiglia: ne ha bisogno, è molto triste dopo che la mamma lo ha lasciato".

    Daniele Fantini / Eurosport
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    00 20/05/2008 21:04
    Champions League - La finale s'incendia a parole
    Rooney su Drogba:

    "Ogni tanto sembra non aver la testa. Quando gioca al massimo, è un attaccante incredibile".

    Vidic su Drogba:

    "Qualche volta sembra fortissimo ed altre volte fa finta di essere debole. Gioca con la tua testa, finge di buttarsi in area per ottenere rigore ma gli arbitri lo sanno".

    Avram Grant sugli arbitri:

    "Nella partita che abbiamo giocato all'Old Trafford, hanno certamente condizionato il risultato. Il rosso a Mikel non c'era mentre andava espulso Paul Scholes".

    Ferguson su Grant:

    "In stagione abbiamo subito più torti che benefici. Avram per quello che ha fatto in questa stagione meriterebbe un rinnovo di 10 anni.

    Carlitos Tevez lancia la sfida:

    "Noi siamo una squadra migliore del Chelsea e questo è un problema a livello psicologico per loro".

    Carvalho è contento di non essere favorito:

    "Per me questa è una partita aperta ma se la gente vede il Man Utd favorito, tanto meglio, così avranno più pressione sulle spalle".

    Cech sul perchè il Chelsea ha più fame:

    "E' sempre brutto arrivare così vicini alla vittoria e poi terminare secondi. Noi non vogliamo certo vederli festeggiare ancora".

    Ballack sui suoi fallimenti passati:

    "Con il Leverkusen avevo la possibilità di entrare nella storia e invece niente, siamo arrivati tre volte secondi. Pensavo non ci potesse essere di peggio e invece ero squalificato per la finale di Coppa del Mondo e i miei compagni hanno perso. E' stata una terribile estate e non voglio che succeda ai miei compagni del Chelsea, anzi sono sicuro che non succederà".

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    00 20/05/2008 21:06
    Champions League - Mosca incoronerà la Regina d'Europa
    Mosca città aperta: almeno per un giorno, almeno per gli inglesi, che per poter seguire dal vivo la prima finale di Champions League targata Sua Maestà si sottrarranno all'estenuante trafila burocratica che da sempre accompagna chiunque voglia entrare in Russia.

    Per il calcio inglese è come un cerchio che si chiude, visto che il campo dove sarà celebrata la supremazia della Premiership è lo stesso dove lo scorso 17 ottobre la Nazionale di Steve McLaren lasciò buona parte delle possibilità di qualificazione a Euro 2008.

    Il fatto che pochi di quei giocatori siano presenti anche nella finale di Champions League è indicativo della dimensione assunta dalla Premiership, e di quanto sia improprio associarla al calcio inglese tout court.

    In attesa delle formazioni, il dibattito in Inghilterra si è concentrato sulle condizioni del terreno di gioco dello stadio Luzhniki. Per l'occasione il manto sintetico che tanti problemi creò all'Inghilterra lo scorso ottobre sarà sostituito da un prato naturale, anche se i primi sopralluoghi tecnici non hanno dato buone impressioni. Si attende ora il parere dei diretti interessati, in attesa del calcio d'inizio.

    A Mosca è stato predisposto un imponente servizio di sicurezza per la finale di Champions. Saranno circa 6.000 gli agenti che perlustreranno la zona intorno allo stadio Luzhniki. Anche i servizi segreti russi vigileranno sulla sicurezza dell'evento, cercando d'individuare tra i tifosi quelli eventualmente ricercati o implicati in attività terroristiche internazionali.

    Mobilitate anche le guardie di frontiera, mentre la polizia cittadina sarà coadiuvata da ufficiali d'oltremanica che conoscono gli hooligans delle due squadre. In città sono state installate anche 65 mila videocamere. In arrivo ci sono oltre 50 mila tifosi inglesi.

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    00 20/05/2008 21:08
    Champions League - United a Mosca con l'amuleto Solskjaer
    A Mosca inseguendo il 'double'. Col Chelsea per la storia. Il Manchester United, fresco vincitore del titolo inglese davanti proprio ai Blues, proverà a vincere la Champions League proprio contro il club di Roman Abramovich nella prima finalissima completamente inglese.

    I Red Devils si presentano alla finalissima come unica squadra imbattuta di questa edizione (9 vittorie, tre pareggi e 0 sconfitte) e con Cristiano Ronaldo capocannoniere con 7 reti. I pronostici, insomma, sono a favore della squadra di Sir Alex Ferguson ma in casa United la concentrazione è altissima, nessuno vuole e può sottovalutare una squadra come il Chelsea, capace di battere proprio i Red Devils poche settimane fa, riaprendo momentaneamente il campionato.

    Forse anche per questo il tecnico scozzese dello United ha deciso di portare a Mosca uno speciale amuleto: Ole Gunnar Solskjær. L'ex attaccante norvegese, ritiratosi lo scorso anno, dieci stagioni con la maglia del Manchester United, e nello staff di Feguson, fu il protagonista della finale del 1999 con il Bayern Monaco segnando la rete decisiva a pochi minuti dalla fine dopo una rimonta incredibile (nella foto). Anche nel calcio, si sa, la scaramanzia ha il suo peso. "Nel 1999 due riserve mi hanno regalato la Coppa - spiega 'Fergie' alla vigilia - ''Non è facile scegliere, ma ho in mente la squadra''.

    Chi spera di bissare quel trionfo è Ryan Giggs, allora in campo e che, se dovesse giocare almeno uno spezzone di partita a Mosca, superebbe Bobby Charlton tra i giocatori con più presenze con la maglia dello United (ora sono 758). Il gallese, pèrò, potrebbe partire dalla panchina per poi entrare a partita in corsa lasciando così la fascia da capitano a Rio Ferdinand che avrà il compito di arginare il pericolo numero uno in casa Chelsea: Drogba. "Sarebbe un onore immenso essere il capitano dello United in questa finale, e ancora più immenso alzare la Champions. Il capitano, però, potrebbe essere Giggs, comunque l'importante è vincere - spiega il roccioso difensore - Drogba è un giocatore tostissimo, il prototipo dell"attaccante moderno. Forte fisicamente, mobile e con due ottimi piedi. Non dovremo perderlo d'occhio e, se si vuole vincere, bisognerà fermarlo".

    Drogba, fermo a sei reti in questa edizione di Champions, proverà a scavalcare Cristiano Ronaldo nella classifica capocannonieri. Una sfida che potrebbe anche essere decisiva in ottica Pallone d'Oro...

    Alessandro Brunetti / Eurosport


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    00 22/05/2008 17:23
    Roulette russa: TRIONFO UNITED!
    Le formazioni sono quelle della vigilia con Ferguson che all'ultimo preferisce Tevez, che gioca largo a destra nel tridente con Rooney e Cristiano Ronaldo, a Park, con il coreano addirittura in tribuna. Nel Chelsea, dove Ballack (stando alle ultime indiscrezioni) avrebbe lasciato il ritiro della squadra nella tarda serata di ieri perché inizialmente in panchina, tutto è confermato: ci sono sia l'acciaccato Ashley Cole, sia Malouda, in ballottaggio sino a poche ore dal match con Kalou.

    Il primo lampo della partita di Cristiano Ronaldo corrisponde alla prima emozione del match. Doppio passo fulminante ai danni di Essien e cross morbidissimo per Hargreaves con il centrocampista che arriva leggermente in ritardo. Al 26' i Red Devils passano in vantaggio (1-0). Il cross, precisissimo, dalla destra è di Vidic, il colpo di testa in cielo che umilia Essien di Cristiano Ronaldo. Tutto bellissimo; Ferguson, che dimostra di gradire lo spettacolo offerto dai suoi ragazzi, applaude. I Blues di Grant però non mollano e sulla pressione di Ballack, Ferdinand è costretto al retropassaggio forzato verso Van der Sar che, d'istinto, manda in angolo.

    Rooney al 35' dimostra di essere sempre più uomo a tutto campo inventando un lancio di 40 metri per Cristiano Ronaldo che crossa con il mancino di prima intenzione per Tevez: Carlitos in tuffo di testa costringe al miracolo Cech con il portiere del Chelsea che si ripete sugli sviluppi della stessa azione sul tap-in di Carrick dal limite dell'area. Gli ultimi minuti del primo tempo sono al cardiopalma: Tevez si mangia un gol già fatto solo davanti a Cech su invito di Rooney. Dall'altra parte Ballack manda alta sopra la traversa una punizione dal limite. Al 45' infine, Lampard, che sfrutta il fortunoso rimpallo fra Vidic e Ferdinand sugli sviluppi di un tiro dalla distanza di Essien, fredda Van der Sar con un preciso piatto sinistro e manda le squadre a riposo sull'1-1 .

    Nella ripresa la prima emozione la offre la discesa di Essien sulla destra, finta a rientrare su Ferdinand e sinistro a giro dal limite che termina di poco alto sopra la traversa. I Blues ci credono. Ballack ha campo aperto davanti a sé e dai 25 metri lascia partire un destro violento che passa vicino all'incrocio dei pali della porta difesa da Van der Sar. A meno di un quarto d'ora dal termine, Drogba inventa un destro a giro di rara bellezza dal limite dell'area; solo il palo nega la gioia del gol all'attaccante ivoriano. Il minuto 87 è quello di Ryan Giggs. Il mago gallese, dentro al posto di Paul Scholes, taglia il traguardo delle 759 presenze con la maglia del Manchester United sotto gli occhi di Bobby Charlton, ex primatista di questa speciale classifica, che lo applaude dalla tribuna. Al 90' Manchester United e Chelsea sono ancora sull'1-1: per la quattordicesima volta nella storia della massima competizione europea si va ai supplementari.

    Si ricomincia con la prima sostituzione tra le fila del Chelsea, dentro Kalou in luogo di Malouda. Come nella ripresa, anche nel primo extra-time sono i Blues a fare la partita. Lampard (93'), al termine di un'azione infinita, colpisce la traversa con il mancino da dentro l'area. Dall'altra parte (100') Evra è una locomotiva sulla sinistra, palla scaricata dietro per l'accorrente Giggs che calcia a botta sicura: Terry, grazie al suo eccellente senso della posizione, è però sulla traiettoria e di testa manda in angolo. Minuto 116: Tevez restituisce il pallone in modo poco "elegante" al Chelsea scatenando l'ira di Drogba che dà uno schiaffetto a Vidic. Lubos Michel, fiscalissimo, mostra il rosso all'ivoriano.

    E' l'ultima emozione della partita che vivrà il suo epilogo ai calci di rigori. Segnano Tevez, Ballack, Carrick e Belletti, poi Cristiano Ronaldo si fa parare il terzo rigore del Manchester da Cech con Lampard che fa il break per i Blues. Terry ha il match point ma scivola al momento del rigore e calcia a lato; si va a oltranza. Il primo a sbagliare è Nicolas Anelka, e il Manchester United è campione d'Europa per la terza volta nella sua storia, cinquant'anni dopo il disastro aereo di Monaco e a quaranta dalla sua prima affermazione nella massima competizione a livello continentale.

    Andrea Tabacco / Eurosport


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    00 22/05/2008 17:25
    Champions League - La maledizione della prima volta
    Prima di vincere le finali, bisogna perderle. La regola non ha risparmiato nemmeno il Chelsea, uscito sconfitto alla sua prima finale in Champions League. Come i Blues, altre cinque squadre dal 1992 a oggi - da quando cioè la Coppa dei Campioni ha assunto la denominazione di Champions League - hanno pagato lo scotto della prima finale nella massima competizione continentale per club. L'unica eccezione rimane il Borussia Dortmund, vincitore sulla Juventus per 3-1 all'Olympiastadion di Monaco di Baviera nell'edizione 1996/97, in quella che rimane l'unica finale disputata dai gialloneri.

    La 'lista nera' si apre con la Sampdoria, sconfitta a Wembley nel 1992 dalla punizione di Koeman che regala il successo al Barcellona all'ultimo minuto dei tempi supplementari. E' l'edizione che segna il passaggio ufficiale della denominazione da Coppa Campioni a Champions League. L'oscar della maledizione spetta al Valencia, che deve inchinarsi all'atto conclusivo per ben due anni di fila: con Cuper in panchina, i levantini perdono nel 2000 la finale tutta spagnola col Real Madrid per 3-0 allo Stade de France, mentre l'anno successivo cedono ai rigori col Bayern Monaco a San Siro.

    Nel 2002 un gioiello di Zidane condanna il Bayer Leverkusen, sconfitto 2-1 dal Real Madrid (squadra che di finali se ne intende) a Hampden Park. Gelsenkirchen nel 2004 saluta la salita sul trono europeo del Porto di Mourinho, che batte con un netto 3-0 il Monaco di Deschamps, arrivato in finale contro ogni previsione. Altra cenerentola a crollare a un passo dal sogno è l'Arsenal, che nel 2006 s'illude con Campbell prima di venire agganciato e superato dal Barcellona con Eto'o e Belletti.

    Di ben altro umore è oggi il terzino brasiliano, che assieme ai suoi compagni del Chelsea mastica amaro per l'atroce beffa nella finale di Mosca persa ai rigori col Manchester United. Il palo di Drogba, la traversa di Lampard, Terry che scivola al momento di calciare il rigore decisivo. Tre indizi fanno una prova: il destino voleva che a vincere fosse il Manchester United. Al Chelsea forse basta solo ritentare per essere più fortunato. Magari contro un'altra nuova cenerentola del calcio europeo.

    Fabio Casati / Eurosport


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    00 22/05/2008 17:27
    Champions League - Il ciclo del Chelsea si chiude nel pianto
    Sono passati cinque anni da quando Roman Abramovich acquistò il Chelsea e la finale di Mosca, a casa del magnate russo, sembrava la perfetta conclusione di un ciclo che era partito con Ranieri per arrivare a Grant, con la vistosa parentesi Mourinho. I rigori del Luzhniki e il prato reso scivoloso dalla pioggia hanno strozzato in gola l'urlo di gioia dei Blues, premiando ancora una volta il Manchester United e lasciando con un pugno di mosche in mano il povero Avram Grant, finito nuovamente secondo alle spalle dei Red Devils come accaduto in campionato.

    La delusione del manager israeliano è ovviamente enorme: "Cosa posso dire? Abbiamo dominato la partita, abbiamo colpito due pali e abbiamo perso ai rigori. Abbiamo giocato in maniera eccellente: non posso che essere orgoglioso della squadra". Poi le parole di consolazione per John Terry, il capitano protagonista dell'errore sul quinto penalty. "JT è la ragione per cui siamo qui: è stato grande in tutta la stagione, nelle semifinali e in questa partita, impedendo a loro di creare tante occasioni; mi spiace per lui".

    Frank Lampard, invece, è stato il protagonista in positivo della serata del Chelsea, una notte che peraltro potrebbe coincidere con l'ultima presenza del centrocampista inglese con la maglia del club londinese, anche se dall'Inghilterra hanno smentito con decisione le voci della trattativa con l'Inter. Il numero 8 dei Blues ha tirato fuori un'altra prestazione splendida dedicando nuovamente il suo gol alla madre recentemente deceduta: due dita verso il cielo come a Stamford Bridge contro il Liverpool, anche se questa volta l'epilogo è stato differente. "Oggi ci siamo svegliati un po' tardi ma poi ci siamo dimostrati più forti. Ovviamente il finale è crudele, ma questo è il calcio. Devo ringraziare i miei compagni che sono stati fantastici in questo periodo di difficoltà: voglio essere ancora una volta qui con loro per vincere la Champions League".

    Il sentimento più forte in casa Chelsea è certamente la volontà di riprovarci, ma nei prossimi mesi molto potrebbe cambiare. Nonostante le smentite di facciata, Grant, Drogba e Lampard sembrano infatti pronti a lasciare Stamford Bridge, ma notizia ben più clamorosa potrebbe essere l'addio del patron Abramovich che in questa primavera ha imparato ad innamorarsi dello Zenit San Pietroburgo e del calcio russo: forse allora il ciclo dei Blues si è davvero concluso, ma non come i tifosi speravano...

    Luca Stacul / Eurosport


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    isa46
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    00 22/05/2008 17:28
    Champions League - Giggs passa Charlton a 50 anni da Monaco
    Nel Manchester United che onora nel migliore dei modi il ricordo del cinquantennale della tragedia di Monaco, il volto da copertina è ancora una volta quello di Cristiano Ronaldo, protagonista nel bene e nel male della finale di Mosca.

    Davanti agli occhi di cinque dei sopravvissuti di quel 6 febbraio '58 - Sir Bobby Charlton, Bill Foulkes, Harry Gregg, Albert Scanlon e Kenny Morgans - il fenomeno lusitano ha esaltato la platea con un gol bellissimo nel primo tempo, ma poi ha rischiato di gettare via tutto sbagliando malamente il suo rigore.

    "Quando ho sbagliato, ho subito pensato che avremmo perso a causa mia: sarebbe stato il giorno più brutto della mia vita - ha ammesso il numero 7 - ma i ragazzi ci hanno creduto e abbiamo vinto comunque. Ora è il giorno più bello della mia vita". Tutto in pochi momenti: l'esitazione nella rincorsa, l'intervento di Cech, lo scivolone di Terry e i rigori a oltranza, per chiudere con la parata di Van Der Sar su Anelka.

    Il portiere olandese torna sul trono d'Europa dopo 13 anni (vinse con la maglia dell'Ajax nel '95 in finale contro il Milan) e lo fa nei panni dell'eroe, ma sicuramente l'uomo più festeggiato della notte dello United è Ryan Giggs: l'ala gallese ha conquistato a sua volta la seconda Champions League in carriera diventando il calciatore inglese più vincente nella storia del calcio e battendo contemporaneamente il record assoluto di presenze nel Manchester United che apparteneva a Charlton (759 contro 758).

    Proprio questo primato, stabilito nella notte più importante, chiude una sorta di cerchio nella storia dei Red Devils, un passato in cui i fenomenali Busby Babes avranno sempre uno spazio importantissimo, onorato anche dai trionfi di chi a quel tempo non era nemmeno nato ma poi ha imparato ad amare l'orgoglio infinito del Manchester United.

    Luca Stacul / Eurosport


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    00 22/10/2008 23:32
    Roma, che peccato
    Il Chelsea la piega nel finale


    I giallorossi entrano in campo con grinta, gioco e buona organizzazione difensiva. Ma proprio quando sembravano avviati a portare a casa il pareggio, si fanno soprendere su corner da Terry, e non riescono a trovare più la porta



    LONDRA, 22 ottobre 2008 - La Roma ritrova la voglia e il cuore, oltre a un bell'ordine tattico. Ma proprio quando dà l'impressione di uscire indenne da Stamford Bridge, si fa sorprendere su azione di corner, e a quel punto riemerge il problema di questo avvio di stagione: quello del gol.

    SENZA FRETTA - Il Chelsea parte senza fretta di colpire, cercando di tenere palla per poi sorprendere gli avversari. Un atteggiamento che però dà la possibilità alla Roma di fare a sua volta il suo gioco: nelle fasi iniziali la manovra giallorossa è fluida e veloce. Col passare dei minuti, però, il Chelsea prende a pressare più stretto, creando qualche affanno alla squadra di Spalletti, che però regge. Tant'è che l'unica vera occasione per gli inglesi arriva a metà tempo solo su calcio piazzato, quando Lampard colpisce la parte alta dell'incrocio alla destra di Doni con palla che poi finisce fuori. Poi è invece la Roma a riguadagnare campo nella fase finale del tempo, muovendosi con crescente autorevolezza e andando anche alla conclusione dalla distanza con Totti, Aquilani e Vucinic.

    LA RIPRESA - La Roma si ripresenta con lo stesso spirito del primo tempo, mentre il Chelsea si fa via via più aggressivo. A dargli una mano è il forfait di Aquilani, che deve uscire al quarto d'ora per problemi muscolari, costringendo Spalletti a inserire un Perrotta a sua volta non al meglio. Il Chelsea così avanza il baricentro ma la Roma dà l'impressione di poter reggere, e a tratti riparte grazie anche alle idee di un Totti particolarmente ispirato. Ma l'uomo simbolo c'è anche dall'altra parte, e si chiama John Terry: è lui che, viste le difficoltà dei suoi a trovare il gol, se lo viene a cercare dalle retrovie, e lo realizza di testa su corner dalla sinistra schiacciando imparabilmente sul secondo palo. La Roma accusa il colpo, Spalletti mette mano ai cambi per inserire forze fresche ma in attacco i giallorossi appaiono spuntati. Così alla fine il cuore e l'ordine in difesa non bastano: è il Chelsea ad andare in fuga nel girone, godendosi anche i suoi ormai 364 minuti di rete inviolata. Del resto, contro i giallorossi Cech è rimasto sostanzialemnte disoccupato.

    Pier Luigi Todisco

    Fonte: gazzetta


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