Scorpions - Humanity - Hour I(Sony/BMG 2007)

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ziva
00domenica 22 luglio 2007 16:50


A distanza di tre anni dal dal discreto Unbreakable tornano in pista i gloriosi Scorpions con un nuovo album, Humanity - Hour I, che si presenta come una delle opere più ambiziose del combo tedesco. Per il sedicesimo (se si escludono Acoustica e Moment of Glory) studio album della propria carriera, Klaus Meine e soci hanno deciso di fare le cose decisamente in grande, richiamando a sè uno stuolo di collaboratori dai nomi altisonanti: si va dalla coppia di produttori Desmond Child - James Michael (impegnati anche in fase di composizione) a personaggi come Billy Corgan (ex Smashing Pumpkins) e John 5 (ex Marilyn Manson). Anche la ragione lirica del disco sembra seguire la linea di grandeur che la band di Hannover sembra voler intraprendere: Humanity - Hour I è infatti la prima parte di un concept incentrato sul declino dell'umanità a causa della sua inarrestabile perdita di valori e sul pessimo stato di salute del pianeta.
Che le mire degli scorpioni più famosi di Germania siano alte lo si capisce sin dai primi secondi di ascolto del platter. Ciò che colpisce più di ogni altra cosa è l'indurimento generale del sound che si porta facilmente nei territori delle produzioni più moderne e nu-oriented. Fortunatamente ciò non si riflette nella snaturazione del suono della band, ma piuttosto in un aggiornamento dello stesso che conferisce al disco un taglio aggressivo e muscolare, in cui i chitarroni della premiata ditta Schenker - Jabs recitano la parte del leone assieme alla solidissima sezione ritmica dei più giovani Pawel Maciwoda e James Kottak.
E la melodia? Niente paura, gli Scorpions del 2007 suonano potenti e melodici come poche altre volte hanno fatto nella propria carriera, raggiungendo un risultato stilistico davvero invidiabile che si palesa nella perfetta fusione della spigolosità degli elementi descritti in precedenza e di arrangiamenti di classe (soprattutto per quanto riguarda i cori e gli interventi di chitarra acustica) che risaltano nelle avvolgenti melodie che il gruppo da sempre ha nel proprio dna.
E' tutto oro ciò che luccica quindi? Non proprio. La collaborazione con Desmond Child è sempre un'arma a doppio taglio: il guru americano infatti non è uno dei personaggi più influenti del mondo musicale per niente; il suo tocco inconfondibile si sente lontano un miglio e dare ampio spazio nel songwriting ad una personalità del genere significa incanalare le energie nella ricerca costante di hit. Non che questo sia un male, ma Humanity - Hour I alla lunga sembra soffrire proprio della continua ricerca del ritornello ad effetto che porta le canzoni, pur nella loro varietà, ad assomigliarsi un pò tutte. Non un problema di struttura (la forma canzone strofa-ritornello è uno dei punti di forza degli Scorpions) ma di intenzioni. Se si escludono le modernissime e sostenute Hour I e 321 assieme alle immancabili ballad (meravigliosa Your Last Song), il disco risulta composto da una lunga serie di mid-tempo robusti ed allo stesso tempo melodici che contrappongono strofe quasi sommesse a fragorose esplosioni chitarristiche che riprendono il riff d'apertura ed introducono i refrain che sono quasi sempre azzeccati. E' così per We Were Born To Fly, è così per The Game of Life, è così We Will Rise Again e così via, in un processo che trova la sua sublimazione nella conclusiva e splendida Humanity, forse unica song dell'album in grado di assurgere al ruolo di singolo scala-classifiche e di candidarsi come nuovo classico per la band. Da segnalare anche The Cross, cantata dall'ottimo Meine in coppia con Billy Corgan, decisamente riuscita nella sua alternanza tra tempi medi e tempi più sostenuti e magnificamente sorretta da riff e fraseggi chitarristici d'alta scuola.
In conclusione questo Humanity - Hour I risulta un disco formalmente perfetto ed assolutamente riuscito, sicuramente più di Unbreakable, ma rispetto a quest'ultimo sembra meno onesto e spontaneo. Un aspetto irrilevante per molti visto il buonissimo risultato, ma io non riesco a togliermi dal naso quella leggera puzza di artefatto che non mi era mai capitato di sentire con gli Scorpions, neanche in occasione del controverso Eye II Eye. Sensazioni contrastanti a cui solo il tempo troverà una risposta; intanto almeno un ascolto è consigliabile a tutti i rockers che non hanno paura di una chitarra ribassata.

Tracklist:
1. Hour I
2. The Game Of Life
3. We Were Born To Fly
4. The Future Never Dies
5. You're Lovin' Me To Death
6. 321
7. Love Will Keep Us Alive
8. We Will Rise Again
9. Your Love Song
10. Love Is War
11. The Cross
12. Humanity


Line-up :
Klaus Meine – vocals
Rudolf Schenker - guitars
Matthias Jabs - guitars
Pawel Maciwoda - bass
James Kottak - drums

Autore: Giuseppe Abbinante "Il Mentalista"

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