E Riina disse: Berlusconi, bravo picciotto
Parla Misso, boss-pentito della Sanità
NAPOLI - Entrare negli affari delle aziende televisive di Silvio Berlusconi, grazie al lasciapassare della mafia. Parola di Totò Riina, che non avrebbe esitato a riferirsi al premier come di un «bravo picciotto». Un retroscena raccontato in aula dal boss pentito della camorra Giuseppe Misso, l’ex padrino del rione Sanità, che dal 2007 ha intrapreso una svolta collaborativa oggi ancora sotto il vaglio critico del servizio centrale di protezione.
Un racconto di poche pagine che punta i riflettori sui presunti rapporti triangolari tra la mafia dei corleonesi, la camorra del rione Sanità e il mondo delle televisioni e delle grandi opere pubbliche della Milano di fine anni Settanta e inizio anni Ottanta. Di cosa parla Misso? Riferimento diretto alla richiesta fatta da Palermo al boss Misso di ammazzare un avvocato di alcuni pentiti, l’attuale sottosegretario Li Gotti, in cambio di ampie possibilità di guadagno a Milano. In cambio di commesse, investimenti, soldi facili da guadagnare in un mondo in evoluzione.
Fonte:
IlMattino