Casa di Montecarlo, la richiesta dei pm
"Inchiesta da archiviare, non c'è reato"
La Procura di Roma ha chiesto l'archiviazione sulle presunte irregolarità legate alla vendita dell' immobile nel Principato. Fini era stato iscritto tra gli indagati. Sms ai finiani: "Non commentate la vicenda". Bocchino: "Non è una questione politica"
ROMA - Nessun reato. Nessuna truffa. La querelle sulla casa di Montecarlo finisce davanti alla richiesta dei pm di Roma che mette in chiaro "l'insussistenza di azioni fraudolente". Dopo mesi di polemiche e veleni, la procura di Roma ha chiesto l'archiviazione per la compravendita dell'appartamento in rue de Princesse, oggetto di una furibonda campagna stampa del Giornale e Libero contro il presidente della Camera Gianfranco Fini (che con l'ex tesoriere di An Francesco Pontone era stato iscritto nel registro degli indagati per truffa). Chiarita, dunque, la storia dell' appartamento da Alleanza Nazionale nel 1999 e ceduto nel 2008 per 300 mila euro. Poi preso in affitto da Giancarlo Tulliani, cognato di Fini.
Causa civile. Resta in piedi la competenza del giudice civile che, però, potrebbe interessarsi della vicenda però solo se ci fosse istanza altri rappresentanti del partito chiedendo un risarcimento del danno per la vendita ad un prezzo inferiore di quello di mercato dell'immobile.
La valutazione. Il Principato di Monaco ha valutato l'immobile tre volte il valore dichiarato ai fini successori (273 mila euro) ma per la Procura di Roma "tale valutazione è stata effettuata in astratto, senza tener conto - si legge nel comunicato - delle condizioni concrete del bene, descritto dai testi come fatiscente".
Le reazioni. La consegna del silenzio arriva via sms. Un messaggino arriva sui cellulari dei finiani: l'ordine di scuderia è quello di non commentare in alcun modo la notizia della archiviazione chiesta dalla procura di Roma sulla vicenda della casa di An a Montecarlo. "Commentiamo solo le notizie politiche, questa non lo è" taglia corto Italo Bocchino a Repubblica Tv. L'unico a parlare è l'ex tesoriere di An, Pontone, toccato direttamente dall'inchiesta: "Sono contento era un'azione sballata contro il presidente della camera fini e contro di me. Si diceva che sarebbe scoppiata come una bolla di sapone e così è stato. Noi continueremo la nostra battaglia politica contro quelli che speravano o si illudevano di poter bloccare l'azione del presidente della Camera". Polemico il leader della Destra Francesco Storace: "Il processo breve, brevissimo si applica solo a Fini. In poche settimane lo si scrive nel registro degli indagati per truffa e poi si decide che 'va assolto'".
Deluso ma senza calcare la mano Vittorio Feltri: "Non mi spiego la decisione della procura, non penso comunque che l'aspetto civile della vicenda non debba essere chiarito. Mi auguro che il chiarimento sia fatto in fretta perchè gli italiani hanno il diritto di sapere cosa è successo". Ma per far capire lo stato d'animo del quotidiano berlusconiano basta leggere il titolo del sito internet: "Colpo di spugna della procura: Fini era indagato, chiesta archiviazione''.
'Come avrebbe detto mia madre che era professoressa di latino: de hoc satis, ne abbiamo abbastanza" taglia corto il presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro a Repubblica Tv.
Fonte:
Repubblica