Usa, arrestate dieci spie russe
Fermato anche undicesimo sospetto
Il ministero della giustizia Usa ha annunciato l'arresto di 10 persone accusate di spiare per la Russia. Gli arresti sono stati effettuati domenica a Montclair, in New Jersey, Yonkers, nello Stato di New York e Arlington, in Virginia. Le indagini sul loro conto duravano da anni. Il ministero ha aggiunto che anche l'undicesimo sospetto, di nome Christopher Metsos, è stato rintracciato a Cipro ed arrestato.
Degli arrestati, solo uno, Mikhail Semenko, ha un nome russo. Tutti gli altri "fingevano" di essere americani, canadesi o peruviani. Metsos, canadese di 54 anni, è stato fermato all'aeroporto di Lanarca, Cipro, mentre si stava imbarcando per Budapest. Metsos aveva un passaporto americano ed è stato rilasciato, in attesa di estradizione, dopo il pagamento di una cauzione di 20.000 dollari.
I nomi delle altre spie, secondo fonti del Dipartimento della Giustizia citate dalla Cnn, appartenevano ad americani morti. Due gli atti di accusa presentati presso la US District Court for the Southern District of New York: per tutti gli 11, cospirazione per aver agito come agenti illegali della Federazione Russa all'interno degli Stati Uniti; per nove di loro, anche riciclaggio di denaro sporco. I sospetti rischiano fino a venticinque anni di reclusione.
L'obiettivo della missione degli agenti, spiega il Ministero della Giustizia, "era la ricerca e lo sviluppo di contatti in circoli politici americani". Otto delle dieci presunte spie arrestate ''avevano da molto tempo incarichi 'deep cover''' per conto di Mosca mentre due facevano parte del programma di intelligence russo, ha precisato l'Fbi. Tra gli arrestati, sia uomini sia donne.
Il governo Usa avrebbe in particolare intercettato un messaggio del quartier generale dell'intelligence russa a Mosca, in cui si diceva che "siete stati inviati negli Usa per una missione a lungo termine. La vostra istruzione, i vostri conti bancari, auto e casa, hanno un solo obiettivo: riempire appieno la vostra missione, ossia cercare e sviluppare legami nei circoli politici americani ed inviarci messaggi segreti".
Putin: "Arresti non danneggino rapporti Usa-Russa"
Il premier russo, Vladimir Putin, ha detto di augurarsi che la vicenda di presunte spie non danneggi i progressi fatti nei rapporti bilaterali fra Mosca e Washington. "La polizia ha perso il controllo e sta gettando persone in carcere", ha commentato il premier.
Lavrov: "Chiederemo spiegazioni"
Il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov, in viaggio a Gerusalemme, ha annunciato che Mosca chiederà spiegazioni a Washington sulla vicenda. Lavrov ha sottolineato che "il momento dello scandalo spionistico è stato scelto con una eleganza speciale, a noi non hanno chiarito nulla, spero che chiariranno". Lo riferiscono le agenzie russe. Lo scandalo è esploso all'indomani del viaggio del leader del Cremlino Dmitri Medvedev in America del nord, dove ha incontrato il presidente Usa Barack Obama prima e durante il G8 e il G20. Sulla vicenda è giunto il no comment da parte dei servizi segreti russi per l'estero (Svr).
Mosca: "Sono innocenti"
Per Mosca le presunte spie non hanno agito contro gli interessi americani. In un comunicato, il ministero chiede inoltre che gli arrestati possano incontrare avvocati e diplomatici negli Usa. "Stiamo parlando di cittadini russi andato negli Stati Uniti in momenti diversi e che non hanno commesso alcuna azione diretta contro gli interessi Usa", ha spiegato Lavrov, chiedendo alle autorità americane di garantire agli arrestati di essere assistiti dai consolati russi.
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tgcom