Stop ai processi show in tv
Firmato codice autoregolamentazione
Basta con i processi scimmiottati in tv o trasferiti impropriamente dalle aule di giustizia al piccolo schermo in stile Porta a Porta: l'informazione sulle vicende giudiziarie in corso dovrà rispettare i diritti inviolabili della persona. E' il senso del Codice di autoregolamentazione in materia di rappresentazione di vicende giudiziarie nelle trasmissioni radiotelevisive firmato a Roma, nella sede dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
A siglare l'accordo i rappresentanti delle emittenti tv, dalla Federazione nazionale della stampa e dall'Ordine nazionale dei giornalisti e ovviamente Agcom (l'Authority per le garanzie nelle telcomunicazioni). Frutto di un lavoro di 18 mesi attorno a un tavolo comune, nato da un atto di indirizzo dell'Agcom, le nuove regole entreranno in vigore il 30 giugno. Nel decalogo spiccano l'impegno a rendere chiare le differenze fra cronaca e rappresentazione, indagato, imputato e condannato, pubblico ministero e giudice, accusa e difesa; a fornire un'informazione che, attenendosi alla presunzione di non colpevolezza dell'indagato e dell'imputato, soddisfi comunque l'interesse alla conoscenza di fatti di rilievo; ad adottare modalità espressive che consentano al pubblico un'adeguata comprensione; a rispettare il principio del contraddittorio; a controllare, nell'esercizio del diritto di cronaca, la verità dei fatti raccontati; a non rivelare dati sensibili o che ledano la riservatezza e la dignità, in particolare della vittima o di altri soggetti non indagati. Il compito di accertare eventuali violazioni tocchera' a un apposito comitato, che proporrà le misure del caso. L'adozione delle sanzioni spetterà all'Ordine per i giornalisti, all'Agcom per le emittenti.
''E' una svolta nella comunicazione'', ha commentato il presidente dell'Agcom, Corrado Calabrò, presente in veste di 'notaio' alla firma. ''Non si vuole assolutamente limitare la libertà d'informazione, ma impegnarla al rispetto dei diritti fondamentali della persona, evitando rappresentazioni dei processi che possono distorcere, come è accaduto più di una volta, la reale comprensione dei fatti. Vedere che tutte le emittenti hanno aderito, anche a costo di rinunciare a qualche punto di share, è positivo per tutta la società civile''. Alla firma erano presenti il presidente Rai Paolo Garimberti, il presidente Mediaset Fedele Confalonieri e il consigliere Gina Nieri, l'amministratore delegato (RPT amministratore delegato) di Telecom Italia Media Mauro Nanni, il presidente della Fnsi Roberto Natale, Pierluigi Roesler Franz per l'Ordine, i presidenti della Federazione Radio Televisioni Filippo Rebecchini e di Aeranti-Corallo Marco Rossignoli. Garimberti ha parlato di ''opera meritoria'', Confalonieri e Nanni hanno evidenziato il ''valore dell'autoregolamentazione''. ''Oggi firmiamo", ha detto Natale, "e insieme traiamo nuovo impulso nella determinazione ad opporci a norme che tendono a limitare il diritto di cronaca, come il ddl intercettazioni''.
Confalonieri su Mentana
Enrico Mentana nel 'comitato elettorale' di Mediaset "c'è stato 18 anni". Lo fa notare ironicamente il presidente Confalonieri, intervenendo al convegno Crescere tra le righe organizzato a Borgo La Bagnaia in provincia di Siena. "Mi chiese di uscire in aprile e se ne è andato a febbraio. Dunque è stato per 9 mesi nel comitato elettorale e prima ancora per 18 anni".
"Anche i matrimoni finiscono male, ma così andiamo a finire in un'altra vicenda" continua Confalonieri, alludendo evidentemente e scherzosamente a quello del premier e Veronica lario. "Quello con Mentana - osserva - è andato così".
Il presidente di Mediaset ricorda poi che il giorno della morte di Eluana Englaro l'informazione era già coperta dalla diretta di Rete 4 e cita il detto regionale "i cimiteri sono pieni di indispensabili". "Quello di Mentana - sottolinea - mi pare un eccesso di zelo". Comunque, conclude "ci siamo parlati anche qualche giorno fa e mi ha anche inviato il libro che ha scritto con una dedica: al 'capo della polifonia'".
Fonte:
tgcom