E' pareggio tra "Gomorra" di Matteo Garrone e "Il divo" di Paolo Sorrentino ai David di Donatello, anche se l'opera tratta dal libro di Roberto Saviano ottiene i riconoscimenti di miglior film e regia. In totale sette statuette a testa. Il premio per il miglior regista esordiente è andato a Gianni Di Gregorio per "Pranzo di Ferragosto". Grande delusione per la commedia "Ex" di Fausto Brizzi rimasta senza premi.

Un finale di partita più degno non poteva essere immaginato. Il testa a testa che ha caratterizzato tutto il 2008 cinematografico italiano si è concluso con un virtuale pareggio. Virtuale solo perché "Gomorra" si porta a casa i due premi più importanti, ma i riconoscimenti importanti per "Il divo" non mancano, come quello assegnato a Tony Servillo per lo straordinario Giulio Andreotti tratteggiato nel film di Sorrentino.

Tra le donne protagonista è stata premiata la giovane Alba Rohrwacher, per il suo ruolo ne "Il papà di Giovanna" di Pupi Avati.

Giuseppe Battiston per "Non pensarci" e Piera Degli Esposti sempre per "Il divo" i due migliori non protagonisti. Il grande sconfitto della serata è invece "Ex". La commedia di Fausto Brizzi si era presentata all'appuntamento con ben dieci nomination, tutte quante andate disattese.

Premio meritatissimo per il regista Gianni di Gregorio (solitamente braccio destro di Matteo Garrone nelle vesti di sceneggiatore) per il delizioso "Pranzo di ferragosto", opera prima confezionata con pochi euro ma tanta inventiva e garbo. Da segnalare infine i quattro "David" speciali assegnati a Virna Lisi e Paolo Villaggio, per la carriera; a Fulvio Lucisano per i suoi cinquant'anni di produttore e a Christian De Sica per i venticinque anni di ininterrotti successi con i film di Natale.