| | | OFFLINE | Post: 25.196 Post: 21.198 | Registrato il: 13/12/2005 Registrato il: 03/01/2007 | Città: MILANO | Età: 36 | Sesso: Femminile | Occupazione: ForumAdmin | | | |
|
Storia e turismo
Uno stato popoloso deve avere una capitale degna delle sue misure, se lo stato è “il più popoloso al mondo” allora meglio averne tante di “capitali”, almeno due: una ufficiale, Pechino (la “capitale del nord” in lingua cinese) ed una economica, Shangai che però conta circa 3 milioni e mezzo di abitanti in più (10 milioni contro i 7 milioni e mezzo di Pechino).
Questa città ha una storia antichissima che purtroppo per gli occidentali, abituati alle “radici” greche e mediterranee, rimane ampiamente sconosciuta. Già mille anni prima di Cristo, intorno alla Pechino di oggi, sorgevano importanti nuclei abitativi, come dimostra una serie di importanti resti scoperti nel territorio dove doveva essere posta l’antica Ji.
Ma addirittura 500 mila anni prima di Cristo, in pieno Pleistocene, una variante di Homo Erectus popolava la zona (l’uomo di Pechino è un celebre fossile trovato nella regione della capitale negli anni ’20 del Novecento).
Si deve ripercorrere brevemente la gloriosa storia delle dinastie cinesi per comprendere qualcosa di più sull’evoluzione urbanistica di questa metropoli: essa era poco più di un ammasso di case di campagna fino a quando arrivarono gli invasori mongoli da nord che nei primi anni del Duecento a. C. distrussero completamente la città di Zhongdu, fino a quel momento la più importante di tutta la Cina settentrionale, e qui edificarono il nucleo primordiale della futura Pechino. La nuova città fu battezzata Dadu e per 200 anni rimase il simbolo dell’egemonia mongola nel nord della Cina. La dinastia Ming riprese il controllo della città e la rinominò Beijing: da quel momento la “capitale del nord” si contese il primato di capitale nazionale con altre importanti località come Nanchino.
Più volte nel corso del tempo la città è stata sconvolta da distruzioni e da invasioni straniere facilitate dalla sua prossimità con i territori abitati dai nomadi del nord. Anche inglesi e francesi la saccheggiarono durante la guerra dell’oppio, i giapponesi ne furono padroni per otto anni (fino al ’45) durante la loro grande espansione nel sud est asiatico e, per finire, fu uno dei teatri degli scontri della guerra civile tra comunisti e nazionalisti che portò (1949) alla fondazione della Repubblica Popolare Cinese, con Pechino capitale nazionale.
Oggi Pechino è un’enorme megalopoli che, unita alle città circostanti, forma un gigantesco nucleo urbano di più di 15 milioni di persone.
Il clima della città è caratterizzato da forti escursioni termiche tra il periodo estivo e quello invernale, in più, durante i mesi della tarda primavera, i monsoni portano da sud nubi cariche di pioggia che concentrano in poche settimane intensi nubifragi.
Pechino ha avuto negli ultimi quindici anni una crescita economica a due cifre: se ciò ha significato la rapida transizione verso un profilo urbano fatto di grattacieli e di cantieri in continua opera, dall’altro lato ha portato ad uno dei tassi più elevati di inquinamento del pianeta. Nella capitale hanno sede alcune delle maggiori industrie nazionali, dai grandi colossi del petrolio ai rampanti protagonisti della new economy: la China National Petroleum Corporation, la Lenovo (detentrice della produzione di computer che apparteneva a Ibm), la PetroCina, la Sinopec.
Pechino ha sei aeroporti di cui il principale è l’Aeroporto internazionale di Pechino da cui volano i maggiori vettori internazionali e la compagnia di bandiera cinese Air China.
A Pechino si parla il cinese mandarino: dei molti dialetti esistenti in Cina, quello oggi divenuto lingua ufficiale era proprio la variante diffusa intorno alla capitale (un po’ quello che è avvenuto in Italia con il dialetto fiorentino, poi diventato “lingua” nazionale); la moneta ufficiale è il Renminbi.
L’ambasciata d’Italia a Pechino si trova al numero 2 di San Li Tun Dong Er Jie. |