Pechino

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!Serenella!
00domenica 31 agosto 2008 10:50
Storia e turismo

Uno stato popoloso deve avere una capitale degna delle sue misure, se lo stato è “il più popoloso al mondo” allora meglio averne tante di “capitali”, almeno due: una ufficiale, Pechino (la “capitale del nord” in lingua cinese) ed una economica, Shangai che però conta circa 3 milioni e mezzo di abitanti in più (10 milioni contro i 7 milioni e mezzo di Pechino).

Questa città ha una storia antichissima che purtroppo per gli occidentali, abituati alle “radici” greche e mediterranee, rimane ampiamente sconosciuta. Già mille anni prima di Cristo, intorno alla Pechino di oggi, sorgevano importanti nuclei abitativi, come dimostra una serie di importanti resti scoperti nel territorio dove doveva essere posta l’antica Ji.

Ma addirittura 500 mila anni prima di Cristo, in pieno Pleistocene, una variante di Homo Erectus popolava la zona (l’uomo di Pechino è un celebre fossile trovato nella regione della capitale negli anni ’20 del Novecento).

Si deve ripercorrere brevemente la gloriosa storia delle dinastie cinesi per comprendere qualcosa di più sull’evoluzione urbanistica di questa metropoli: essa era poco più di un ammasso di case di campagna fino a quando arrivarono gli invasori mongoli da nord che nei primi anni del Duecento a. C. distrussero completamente la città di Zhongdu, fino a quel momento la più importante di tutta la Cina settentrionale, e qui edificarono il nucleo primordiale della futura Pechino. La nuova città fu battezzata Dadu e per 200 anni rimase il simbolo dell’egemonia mongola nel nord della Cina. La dinastia Ming riprese il controllo della città e la rinominò Beijing: da quel momento la “capitale del nord” si contese il primato di capitale nazionale con altre importanti località come Nanchino.

Più volte nel corso del tempo la città è stata sconvolta da distruzioni e da invasioni straniere facilitate dalla sua prossimità con i territori abitati dai nomadi del nord. Anche inglesi e francesi la saccheggiarono durante la guerra dell’oppio, i giapponesi ne furono padroni per otto anni (fino al ’45) durante la loro grande espansione nel sud est asiatico e, per finire, fu uno dei teatri degli scontri della guerra civile tra comunisti e nazionalisti che portò (1949) alla fondazione della Repubblica Popolare Cinese, con Pechino capitale nazionale.

Oggi Pechino è un’enorme megalopoli che, unita alle città circostanti, forma un gigantesco nucleo urbano di più di 15 milioni di persone.

Il clima della città è caratterizzato da forti escursioni termiche tra il periodo estivo e quello invernale, in più, durante i mesi della tarda primavera, i monsoni portano da sud nubi cariche di pioggia che concentrano in poche settimane intensi nubifragi.

Pechino ha avuto negli ultimi quindici anni una crescita economica a due cifre: se ciò ha significato la rapida transizione verso un profilo urbano fatto di grattacieli e di cantieri in continua opera, dall’altro lato ha portato ad uno dei tassi più elevati di inquinamento del pianeta. Nella capitale hanno sede alcune delle maggiori industrie nazionali, dai grandi colossi del petrolio ai rampanti protagonisti della new economy: la China National Petroleum Corporation, la Lenovo (detentrice della produzione di computer che apparteneva a Ibm), la PetroCina, la Sinopec.

Pechino ha sei aeroporti di cui il principale è l’Aeroporto internazionale di Pechino da cui volano i maggiori vettori internazionali e la compagnia di bandiera cinese Air China.

A Pechino si parla il cinese mandarino: dei molti dialetti esistenti in Cina, quello oggi divenuto lingua ufficiale era proprio la variante diffusa intorno alla capitale (un po’ quello che è avvenuto in Italia con il dialetto fiorentino, poi diventato “lingua” nazionale); la moneta ufficiale è il Renminbi.

L’ambasciata d’Italia a Pechino si trova al numero 2 di San Li Tun Dong Er Jie.
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00domenica 31 agosto 2008 10:51
Da visitare



Si può scegliere tra i grandi patrimoni dell’umanità, con secoli di storia alle spalle, e i monumentali grattacieli moderni del centro finanziario di Beijing Cbd.

Piazza Tian’anmen
Qui Mao Tse Tung diede inizio alla Repubblica Popolare ma questa piazza ha visto passare molta più storia sopra di sé: risale all’inizio del Quattrocento e apriva la strada alla Città Proibita della quale costituiva una sorta di “anticipazione”; al suo interno i funzionari della corona amministravano gli affari pubblici, una particolare forma di corrispondenza con quello che per secoli anche i nostri “fori” e le nostre piazze hanno rappresentato.
L’ultimo avvenimento che ha coinvolto la piazza è stata la grande rivolta per la democrazia degli studenti (anno 1989) che portò ad una violenta repressione da parte del potere centrale.

Città Proibita
Una delle aree più segrete e inaccessibili della città, è stata la sede di 24 imperatori cinesi durante le due dinastie Ming e Quing; conta qualcosa come 8886 stanze dove entravano solo i membri della famiglia reale e dove nessun maschio non evirato poteva addentrarsi nel corso della notte. L’ambiente più stupefacente (ma è difficile fare classifiche) è la Sala dell'Armonia Suprema, riservata al solo imperatore che poteva godersi uno spettacolare colonnato e un soffitto intarsiato e tempestato di decorazioni dorate.

Grande Muraglia
L’immensa costruzione lunga oltre 6000 km di lunghezza e 10 metri di larghezza che serviva a proteggere il Paese dalle invasioni delle popolazioni mongole: nelle immediate vicinanze di Pechino, al passo di Badaling, si può visitare un tratto di muraglia appena restaurato e di impressionante impatto.

Palazzo d’Estate
A circa 20 km dal centro di Pechino, era la “casa” di vacanza della famiglia imperiale: comprendeva un grande giardino, un lago artificiale, la sala del trono (Sala della Benevolenza e della Longevità), un grande teatro e numerose altre sale di rappresentanza. Oggi è uno dei parchi cittadini più frequentati, soprattutto d’estate, dove nel laghetto ci si può rinfrescare dal caldo della capitale.

Tempio del Paradiso
Nella parte sud di Pechino, è un grande edificio di culto taoista che si riconosce subito per la sua particolare forma “a fungo”. Il tempio è del XV secolo, ogni anno, allo scoccare del solstizio d’inverno, l’imperatore in persona vi entrava come umile penitente per chiedere la protezione per i futuri raccolti.
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00domenica 31 agosto 2008 10:52
Manifestazioni: feste e sagre

Grande capitale economica e finanziaria, Pechino non dimentica però tutto quello che serve a divertirsi, dallo shopping allo svago serale.

Uno dei passatempi preferiti dai pechinesi è il karaoke: in apposite sale ci si accomoda sui divanetti e si cantano successi cinesi ma anche famosi brani internazionali.

Una serata dedicata alle belle arti conduce sicuramente al National Centre for the Performing Arts, edificio avveniristico dalla forma di coccinella dove si può assistere a concerti di musica classica, rappresentazioni teatrali, balletti, spettacoli di danza.

Impossibile non dedicare almeno una cena al cibo tradizionale cinese, quello vero, non quello cui siamo abituati nei nostri “ristoranti cinesi”.

Dopo il pranzo si può passare in una sala da tè, a Pechino ce ne sono di stupende e la degustazione del tè è offerta con tutti i crismi di un’operazione sacra cui dedicare il giusto tempo. Le varianti di tè cinese sono poi davvero numerose, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Fonte
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