17/03/2008 01:43 |
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| | | OFFLINE | Post: 18.147 Post: 123 | Registrato il: 25/03/2006 Registrato il: 17/02/2008 | Sesso: Maschile | | | |
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Io trovo che ha una visione onirica della vita, in molti sei suoi quadri le scene di massa sono piene di visi gaudenti e sorridenti, quindi un tantino fuori da una mia visione del reale, in quanto non credo che in una scena di vita quotidiana di una moltitudine di persone siano tutti sorridenti come se fossero in posa, sa di non reale, ama altresì contrastare il colore sempre acceso dei visi con vestiti quasi monocolore, sempre su tinte scure tra il blu, il viola e l'azzurro, qualche punta di rosso in alcune sue tele per rappresentare il senso di vivacità più che di una trasposizione del reale, non solo ho l'impressione che ami dare usare tonalità di tinte dominanti per ogni quadro, in alcuni tutti i vestiti tendono sul bianco e i colori molto chiari, in altri tutti sul molto scuro, ma non mischia mai le persone ne i loro stati d'animo, ma i visi sono sempre uguali quasi come manichini senza personalità.
La monoespressività dei volti da lui dipinti la ritengo una sua caratteristica che mi lascia una serie di interrogativi, come se a lui interessasse il quadro di insieme e non le peculiarità del singolo dettaglio, come se volesse fissare su tela una immagine di insieme una specie di foto o di un quadro futurista dove l'importanza sta nelle forme e nei colori e non nella rappresentazione della singola peculiare espressività.
A Renoir piacevano le rosse..difatti le ha dipinte quasi tutte di viso pieno, in piena luce, nonostante gli abiti scuri, è evidente la volontà tramite il colore di dare gioia ed allegria più che spensieratezza, il rosso che prevale e che domina è più un sintomo di espressione di passione, di vita, la spensieratezza veste colori più tenui, sul rosa e l'azzurro appena accennati, timidamente celati .
Alanford50 |
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