Australia; troppi canguri nell'area militare ma niente eutanasia
Canberra, 31 mar. (Ap) - Trasferimento, non eutanasia di massa. I 400 canguri che infestano (letteralmente, secondo le autorità ma anche a giudizio di alcuni ambientalisti) l'area demaniale nei pressi di Canberra dove sorgeva una base ora dismessa della Marina militare australiana non verranno eliminati: l'Amministrazione del Territorio della Capitale ha accantonato l'idea originaria di uccidere gli animali, per i quali verrà invece cercata un'altra riserva. E' il Dipartimento della Difesa a renderlo noto, aggiungendo di aver fatto propria la tesi sostenuta da gran parte dell'opinione pubblica, dagli ambientalisti locali e da testimonial di grido come Paul McCartney e Chrissie Hynde, mobilitatisi a difesa dei canguri.
Il programma-eutanasia era stato approvato dalle autorità di Canberra sulla base di un rapporto della situazione che valutava il problema da un'ottica ambientalista: i canguri grigi (la specie più diffusa dei marsupiali tra le sessanta presenti in Australia), riprodottisi nell'area fino a raggiungere il numero di 400 esemplari, hanno reso impossibile la sopravvivenza di rettili e insetti rari presenti nello stesso habitat. E lo stress derivante da un eventuale trasferimento era stato considerato 'disumano' per i canguri. Meglio addormentarli con i tranquillanti, era stata la conclusione, e poi eliminarli con un'iniezione letale. Tesi e decisione che hanno scatenato un pandemonio, fino al ripensamento.
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