Recensione > X360

Versione Recensita:Europea
Produttore:Microsoft Game Studios
Sviluppatore:Mistwalker
Genere:Gioco di Ruolo
PEGI:16+
Distributore:Leader
Disponibile dal:29/2/2008
Data di uscita Americana:12/2/2008
Data di uscita giapponese:6/12/2007
Lingua:Tutto in italiano
Giocatori:1
Video:HDTV
Audio:Surround 5.1

Hardware
Per giocare a Lost Odyssey è necessaria una confezione originale del gioco in formato europeo e una console Xbox 360 munita di relativo joypad. Il titolo supporta risoluzioni fino al 1080p e il sonoro Dolby Digital 5.1 durante le fasi di gioco. I salvataggi possono essere effettuati solo in prossimità delle relative postazioni, ma il gioco prevede comunque un sistema di chekpoint prima di ogni combattimento chiave.

Multiplayer
Non è presente alcuna modalità multiplayer.

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I sogni millenari di Hironobu Sakaguchi

Nei mesi che hanno preceduto la pubblicazione di Lost Odyssey si è indugiato a lungo, forse troppo, sulla presenza carismatica di una figura come Hironobu Sakaguchi all'interno del team di sviluppo del gioco. La sua appartenenza storica alla saga di Final Fantasy è senza dubbio fonte di grande suggestione, ma gli uomini che hanno fatto realmente la differenza nel nuovo RPG di Mistwalker corrispondono ai nomi di Takehiko Inoue, Nobuo Uematsu e Kiyoshi Shigematsu.

NON SOLO SAKAGUCHI

Quello che distingue Lost Odyssey dal resto della produzione nipponica, infatti, non è riconducibile al solo game design - comunque solido e granitico, per quanto povero di innovazioni e ancorato agli schemi classici del genere - ma soprattutto a tutti quei fattori che rendono la trama del gioco una narrazione assolutamente matura ed emozionale. In questo senso, il tratto spigoloso di Takehiko Inoue (ricordate Slam Dunk?) non farà innamorare gli esteti, ma ha permesso la creazione di personaggi adulti e dotati di buona espressività. Un modo per affrancarsi dalle solite atmosfere adolescenziali, abbandonandosi senza indugio alle domande sull'esistenza, sulla vanità umana, a lievi pulsioni sessuali (appena accennate in verità) senza tuttavia rinnegare il credo epico-fantasy che ha costituito la fortuna del gioco di ruolo orientale: Kiyoshi Shigematsu è stato un ottimo sceneggiatore, in grado di raggiungere punte di eccellenza nei brevi racconti testuali che rievocano i ricordi di Kaim – piccole gemme della narrativa meritevoli di menzione a parte – e che ha saputo donare all'anima del gioco, con la sua delicatezza e sensibilità, un'impronta chiara e riconoscibile. Il grande coinvolgimento emotivo del giocatore, infine, si realizza nelle suggestive musiche di Nobuo Uematsu che, tornato a buoni livelli dopo alcune prove incolori, ha interpretato al meglio l'angoscia e l'incertezza che pervade lo spirito degli eroi millenari.

MOTORE DIESEL MAGICO

Purtroppo non tutto è percebile al primo sguardo. Le potenzialità del gioco sono intuibili già dalla spettacolare sequenza introduttiva ma, in verità, la partenza non è delle più andanti e durante le prime ore il ritmo prosegue lento fra un blando combattimento e il pedissequo spostamento da un punto A ad un punto B, rischiando di scoraggiare i giocatori meno pazienti. La realtà, invece, è che Lost Odyssey comincia a carburare già durante la fasi finali del primo dei quattro DVD di cui è composto, per poi sbocciare letteralmente dopo la metà del secondo: è in questo momento che la trama comincia ad assumere connotazioni più concrete, gli scontri casuali si infittiscono - pur senza diventare troppo asfissianti - e i nemici iniziano a mostrare varie tecniche ragionate di attacco e difesa, costringendo il giocatore a ricorrere ad un approccio più strategico agli stessi.

P.I.P. FANTASY

L'appunto che si può muovere è la tendenza con la quale il gioco tende a indugiare sulle sequenze d'intermezzo – fenomeno più limitato al terzo disco, in verità – particolare sul quale è possibile chiudere un occhio, non solo data l'ottima fattura grafica delle stesse, ma soprattutto grazie all'ottima regia che, in alcune occasioni, ricorre ad una sorta di tecnica "picture in picture” – per condensare campi lunghi e primi piani dei volti – simile a quella mostrata da XIII, seppur in chiave fumettistica. E' bene aggiungere come, questa tecnica, valorizzi ancor di più il personaggio di Jansen che, nonostante alcuni inevitabili clichè del Don Giovanni, è indubbiamente il più "vivo” e interessante fra tutti i componenti del party, fosse solo per la sua imprevedibilità caratteriale e lessicale.
[...]

Commento:

Lost Odyssey è l'essenza del perfetto eroe classico: deciso, spigoloso, a tratti forse sin troppo spartano, ma anche incredibilmente sensibile ed emozionante... e per questo ancora più apprezzabile. Certo, si fosse chiamato Final Fantasy tutto sarebbe stato più facile (non solo a livello mediatico) ma, al di fuori delle incertezze grafiche, quello creato da Mistwalker e dal trittico Inoue, Uematsu, Shigematsu è un ottimo JRPG "vecchia stampo" che merita di essere apprezzato e di avere un futuro.

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