Molti uomini, purtroppo, sono dediti all’alcool, e ne ingeriscono delle quantità così cospicue da perdere il senno, e il senso dell’equilibrio, finendo per ammalarsi, e per cadere in preda alla cirrosi e al delirium tremens, due patologie con esito mortale. Che cos’è che induce gli uomini a bere?
Una curiosa teoria - Alcuni antropologi hanno elaborato una curiosa teoria, che si fonda su di una analogia con taluni strani comportamenti degli animali. Per esempio, una gazzella, quando vede avvicinarsi un leopardo, non fugge via rapida come il fulmine. Al contrario, se ne sta lì, e , invece di fuggire, si esibisce in una serie di salti in alto, che continua a fare, mettendo a repentaglio la pelle, mentre il predatore si avvicina. Si è supposto che con questa pericolosa, e funambolica acrobazia, voglia dire al leopardo “Bello mio, non ce la farai a prendermi, perché io corro così veloce che posso permettermi di fare tutti questi salti, e di darti così un bel vantaggio”. Un mio compagno di scuola molto forte, sfidava tutti a fare un po’ di pugilato con lui, che si legava il braccio sinistro dietro la schiena, per battersi solo con il destro. Anche lui, dava all’eventuale contendente un vantaggio per comunicargli la sua forza. E il risultato era che ben pochi, convinti della sua superiorità, accettavano di sfidarlo. Anche la gazzella conta sul fatto che il leopardo vedendola così arzilla, perda ogni speranza di poterla catturare e, se ne vada. Questa teoria si chiama esibizione di un handicap. Se ne può concludere che, siccome il bere è dannoso, chi beve dimostra la propria superiorità sui pavidi astemi, e spesso ho sentito della gente vantarsi a gran voce di reggere bene l’alcool, come se si trattasse di una virtù. Anch’io mi vantavo, lo confesso, se dopo la bagarre in osteria, ai tempi dell’università, ero sempre io ad accompagnare a casa i compagni, tutti più sbronzi di me, malgrado io avessi bevuto per lo meno come loro.
Anche gli animali si drogano e si ubriacano - Ho parlato del bere sostanze alcoliche come un modo di affermare la nostra superiorità. Mi sbronzo meno di te, anche se bevo lo stesso, quindi sono più forte. Questo vale, forse, per tutte le azioni che mettono a repentaglio la nostra vita. Vado forte in automobile? Non ho paura di andare fuori strada! Mi drogo? Ti faccio vedere di che cosa sono capace! Questo spiega anche perché chi si inetta dell’eroina usa la siringa in collettivo. Vuole mostrare di farsi beffe non solo della tossicodipendenza, ma anche dell’AIDS. Ma, dopo tutto gli animali si ubriacano, o si drogano, o siamo solo noi uomini proclivi a procurarci delle estasi chimiche? E’ fatale che anche gli animali ci seguano su questa strada, perché molte sono le piante ricche di sostanze stupefacenti, e di allucinogeni, ed è ben difficile supporre che gli animali non le abbiano mai mangiate, e non ne abbiano, di conseguenza, subito gli effetti. L’hashish è contenuto nelle foglie della canapa indiana, la cocaina in quelle della coca, l’oppio lo si ricava dai frutti del papavero sonnifero, la mescalina dal micelio di un fungo, e così via. Ma anche il semplice etanolo, che è l’alcool del vino, si forma spontaneamente in natura a seguito della fermentazione di frutti ricchi di zucchero.
I ricci adorano il vino - I contadini di certe regioni del mondo, quando vogliono attirare un riccio nel loro orto, perché divori gli insetti dannosi, seminano in giro delle ciotoline di vino. E il riccio se le beve, e privilegia la frequentazione dei luoghi dove trova di che dimenticare i propri guai. Per i babbuini, invece, sono preferiti i liquori forti, e un bel bicchiere di whisky potrebbe risultare gradito. E se il babbuino è moderato, non rifiuta un buon caffè, o un thè, meglio alle cinque del pomeriggio? Gli elefanti, dal canto loro, sembrano essere dei veri e propri beoni. Quando trovano dei liquidi derivati dalla frutta fermentata, li sorbiscono con la proboscide, e non finiscono di bere se non quando sono completamente sbronzi. Un elefante sbronzo sembra avere un gran caldo, perché agita freneticamente le orecchie per farsi vento, e per favorire la dispersione termica, nonché scuote il testone come se avesse le idee ben poco chiare, e se non ci ha dato troppo dentro lascia il branco per andarsene per i fatti suoi, lanciando dei barriti, e sbuffando. Ahimé, come succede a certi uomini, può diventare aggressivo e abbattere al suo passaggio tutte le capanne che incontra. Alla fine, se tocca il culmine dell’ubriachezza, cade al suolo con un gran tonfo di sette tonnellate, se si tratta di un elefante africano.
Gli elefanti si sbronzano quando sono stressati - Ho accennato agli animali che si ubriacano. Perché lo fanno? Gli elefanti, per esempio, si ubriacano, sorbendo il liquido di certi frutti zuccherini fermentati, quanto più sono stressati. Per esempio, se in certi luoghi c’è una forte concentrazione di individui, e la cosa ingenera negli animali un diffuso malessere, beh, succede che le sbronze siano più frequenti. Ma come sempre ci sono degli scienziati che tendono a spiegare i comportamenti con delle motivazioni, e sono gli etologi e degli altri che preferiscono spiegarli in chiave chimica, e sono i fisiologi. I neurofisiologi, più precisamente. Di recente si è scoperto che chi beve sarebbe carente, nel suo cervello, di una sostanza, sigla NPY, formata da 36 aminoacidi. Dei topi privi dalla nascita di NYP sarebbero dei beoni inveterati, mentre altri che lo producono in grandi quantità si mostrerebbero proclivi a essere astemi. Sarà così, però l’alcolismo, come si sa, è sempre stato più diffuso nelle classi disagiate, e spesso tra gli artisti, persone di solito depresse a causa della loro sensibilità più acuta di quella delle altre persone. Si dice che si beve per dimenticare, magari che ci sono troppi elefanti tra gli elefanti, e troppi uomini nelle nostre città, ma purtroppo non si beve mai tanto da dimenticare di bere.
Giorgio Celli
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