06/01/2008 16:16 |
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Resta alta la polemica all'interno della maggioranza
Franceschini insiste, Mastella lo critica: "Un'offerta taroccata"
Legge elettorale, Giordano attacca:
"Il Pd vuol far saltare tutto?
ROMA - "Noi siamo ancora aperti a un confronto che può produrre una larga maggioranza in parlamento. Lo è anche il Partito democratico, oppure si prende la responsabilità di far saltare tutto?". E' netto l'interrogativo che il segretario del Prc, Franco Giordano, pone al partito di Walter Veltroni. Con l'Unione alle prese con il delicato nodo della riforma elettorale. E dall'estrema sinistra arriva l'ultima stoccata che accende sempre di più lo scontro sulle riforme. A due giorni dall'intervista a Repubblica con cui Dario Franceschini, ha rilanciato l'ipotesi del modello francese, la polemica non si palca. Con Romano Prodi che ribadisce che il varo della legge elettorale spetta solo alle forze politiche e al Parlamento e che il governo può solo creare "il clima affinché ci possa essere l'intesa". Intanto Massimo D'Alema torna anche oggi a criticare l'uscita di Franceschini: "C'è stato un giro di consultazioni, promosso dal leader del Pd è stata presentata la proposta Vassallo. I risultati di questo lavoro sono stati offerti ai presidenti della commissioni di Camera e Senato come base dell'opera del Parlamento. Si sta lavorando a una legge elettorale proporzionale con sbarramento e con correttivi. E su una riforma costituzionale che prevede il cancellierato e la sfiducia costruttiva". Dunque, ribadisce D'Alema, "la strada indicata per la ricerca di un accordo è questa: non mi sembra utile ricominciare da capo".
E' evidente l'irritazione di D'Alema, ma Franceschini non torna indietro. Ai microfoni del GrParlamento dice che una mediazione si può trovare, ma che "l'elezione diretta del presidente della Repubblica accompagnata da un Parlamento forte sul modello francese è da anni la proposta dell'Ulivo prima e poi del Pd".
Parole che il ministro della Giustizia Clemente Mastella, non gradisce affatto: "Sembra quasi che quando abbiamo discusso con Franceschini e Veltroni - dice - ci sia stata nei nostri confronti un'offerta un po' taroccata. Con noi si parla di tedesco" e poi viene fuori il francese. E poi non capisco perchè non ci si riferisca a modelli che hanno avuto successo in Italia, come quello delle regionali o delle provinciali". Ma anche la sinistra estrema punta i piedi: "Dal Partito democratico si avanza una proposta diversa, una proposta che dal nostro punto di vista è agli antipodi di quella che aveva garantito l'avvio del confronto sulla legge elettorale".
(4 gennaio 2008)
Repubblica.it |
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