Marsala, indagata la zia per omicidio
La piccola Denise è morta e il corpo è stato buttato in mare a largo di Palermo. E' l'ipotesi della procura di Marsala che indaga sulla scomparsa della bimba a Mazara del Vallo. La piccola sarebbe morta per una dose eccessiva di tranquillanti. Intanto Rosalba Pulizzi, zia di Denise, ha ricevuto un avviso di garanzia per concorso in omicidio e sequestro di persona. La donna è la sorella del padre naturale della piccola.
Il procuratore Silvio Sciuto in un primo momento aveva sostenuto che la bimba fosse ancora viva e che si trovasse fra Palermo e Trapani. Ma ormai sembra non esserci più nessuna speranza per Denise. Gli investigatori sono arrivati a questa ipotesi (il corpo gettato in mare) grazie alle dichiarazioni di Giuseppe Dassaro. Lo scorso luglio l'uomo confessò di aver ucciso Sabine Maccarrone, una svizzera di 39 anni, trovata morta il 16 aprile in un pozzo di Mazara del Vallo e rivelando i primi dettagli sulla morte di Denise.
Prima nel freezer e poi gettata in mare
Dassaro, ex cognato del padre naturale della bimba, si è autoaccusato - secondo l'agenzia Ansa - di aver fatto sparire il corpo. Secondo la sua versione, Denise sarebbe stata portata a casa della cognata dove però si sarebbe sentita male e dove qualcuno le avrebbe fatto prendere dei tranquillanti, forse la causa della morte. La piccola sarebbe stata trasportata dentro una borsa del tipo utilizzata dai calciatori, fino a Palermo, dove la moglie, Rosalba Pulizzi, indagata adesso per sequestro di persona e concorso in omicidio, l'avrebbe messa dentro un congelatore.
Agli investigatori Dassaro ha raccontato di essere stato contattato dalla moglie per sbarazzarsi del corpo e di aver preso Denise e di averla gettata in mare, a largo di Palermo. Gli inquirenti hanno verificato le dichiarazioni del "pentito" ma alcune non coincidono, soprattutto quelle relative agli spostamenti che avrebbe effettuato nei giorni della morte della piccola.
La madre: "Denise è ancora viva"
"Ho fiducia sulla vita mia figlia indipendentemente dal lavoro degli inquirenti". Lo ha detto la madre di Denise Piera Maggio, in una intervista a SkyTg24. "I magistrati stanno lavorando e lasciamoli lavorare, è giusto così - ha detto ancora la donna -. Se ci fosse stato un caso di omicidio accertato con prove a quest'ora quella signora (la zia della bimba) non sarebbe indagata ma sarebbe già stata arrestata e in carcere. Era ora - ha poi concluso - che qualcosa accadesse perché tre anni e tre mesi stanno passando addosso non solo a me, ma anche a tante altre persone".
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