Madre può rivedere il bimbo dopo due anni: le era stato levato a 20 mesi su pressione di marito e genitori
PALERMO - Dopo due anni una madre si ricongiunge al figlio che il tribunale le aveva tolto perchè il marito sosteneva che fosse lesbica. Aveva appena venti mesi il bambino quando fu allontanato dalla donna. Il suo ex coniuge sosteneva, supportato dalla testimonianza di alcune persone, che la moglie fosse omosessuale e avesse una relazione con una amica. Il fatto è accaduto a Palermo.
BATTAGLIA GIUDIZIARIA - La giovane donna, come scrive il Giornale di Sicilia, ha riottenuto il bimbo che ha ormai tre anni, al termine di una lunga battaglia giudiziaria. Il piccolo dovrà vivere nella casa dei propri genitori. La madre, 29 anni, ha sempre negato di essere lesbica e di avere una relazione con una amica di 31 anni. Ma ad affermare il legame sentimentale sarebbero stati anche i genitori della giovane mamma. La vicenda giudiziaria è iniziata con l'istanza di separazione per colpa, presentata dal marito nel gennaio 2006, nella quale il suo legale parlava di «comportamento pregiudizievole per il minore: assenteismo nei confronti del figlio e lesbismo». Il marito e lo stesso padre della donna le tolsero il bimbo con la forza: «Siamo state bloccate per strada e ce lo portarono via dopo avermi malmenata», ha raccontato la presunta amante della 29enne.
«E' SOLO UN'AMICA» - Da quel giorno la mamma del bimbo andò ad abitare con l'amica. Della vicenda si è occupato anche il Tribunale dei minorenni al quale la mamma ha spiegato le sue ragioni: «C'è stata una forte alleanza tra i miei genitori e mio marito. Non è vero che ho una relazione omosessuale, lei è semplicemente un'amica che mi ha aiutata a uscire da una situazione difficile». I giudici, però, hanno affidato il piccolo al padre e ai genitori della madre. Un fatto insolito, specie se i bimbi sono così piccoli, a meno che le mamme non siano considerate pericolose o violente. Prevalse la tesi del marito: «fuma e fumava in gravidanza, voleva abortire, si è disinteressata del figlio ed è omosessuale». Per questo la giovane madre ha potuto vedere il bimbo solo nello «spazio neutro» allestito al Comune in orari fissi, mentre psicologi e assistenti sociali hanno seguito la situazione, affermando che la giovane è stata «letteralmente espulsa» dalla famiglia d'origine che ne rifiuta la presunta omosessualita. La separazione consensuale, ha consentito al bimbo di tornare dalla mamma. La storia è venuta fuori dopo che il gup ha assolto il marito accusato dall'ex moglie di calunnia e diffamazione.
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