Serie A - SuperMario si mangia i viola
Mario Balotelli è più che un promettente giovane della Primavera dell'Inter: è un giocatore di Serie A a tutti gli effetti, già in grado, alla verdissima età di 17 anni, di risultare decisivo in una sfida-scudetto a San Siro contro una grande del campionato. SuperMario, già "man of the match" la scorsa domenica a Bergamo, si è ripetuto in una prestazione di grande maturità, coronata dalla stilettata a sangue freddo che a colpito a morte una Fiorentina combattiva ma decisamente sfinita dalle fatiche erculee di Coppa Uefa.
L'Inter vince con merito, rispondendo a gran voce alla sfuriata pomeridiana dei giallorossi di Spalletti in quel di Udine: 2-0 ai viola, lo stesso risultato dell'andata, questa volta, però, con diversi protagonisti e interpreti. Con Ibrahimovic ancora in borghese ad abbozzare sorrisi dalla tribuna d'onore del Meazza, ci hanno pensato Cambiasso e Balotelli, innescato da un gran tocco di Cruz, a spegnere le velleità dell'unica squadra italiana ancora impegnata sul palcoscenico europeo.
Mancini e Moratti si coccolano dunque il ghanese di Palermo, mentre Prandelli, tutto sommato, può uscire da San Siro con un mezzo sorriso, contento del positivo atteggiamento della sua squadra nei primi 45' (finché le gambe hanno retto) e fiducioso per la volata finale per il quarto posto: Fiorentina sconfitta, sì, ma rimangono sempre 4 i punti di vantaggio su Milan e Udinese ,e con 3 delle ultime 5 partite in programma al Franchi, il Giglio può puntare decisamente a staccare un biglietto per l'Europa che conta.
In settimana si è parlato tanto degli ex, Mutu e Vieri su tutti, ma alla fine il più decisivo è stato Frey. Del rumeno si ricordano soltanto un paio di fiammate nel primo tempo, di Bobone i fischi copiosi con cui è stato malamente accolto dal pubblico del Meazza, del francese le straordinarie parate con cui ha tenuto magicamente in vita la Fiorentina fino alla zampata di Cambiasso al 55'.
L'estremo viola viene subito impegnato da Vieira, che prova prima di piede, poi di testa a superare la saracinesca gigliata invano (11' e 12'). La Fiorentina risponde quindi con dieci minuti di grande calcio, con Montolivo padrone del centrocampo e Mutu e Pazzini attivissimi negli scambi al limite dell'area: Mancini teme il tracollo, ma l'Inter rialza la testa grazie all'orgoglio dei suoi argentini. Zanetti impegna seriamente l'estremo viola con una rasoiata dalla distanza (33') e Cruz si vede negare un gol già fatto da una parata felina dell'ex-nerazzurro sugli sviluppi di un corner (34'). Il Giardiniere prova ancora a incornare a botta sicura a centro-area (41'), ma Frey è nuovamente strepitoso nel frapporre i suoi guantoni fra pallone e fondo della rete.
L'intervallo rigenera la squadra di Mancini, che prende pienamente il controllo del gioco dai primi minuti della ripresa: Cambiasso sblocca il risultato al 55', con un facile tap-in dopo un'azione di pura forza fisica di Vieira sulla destra. Prandelli prova subito a correre ai ripari inserendo Bobo Vieri per Pazzini, ma è l'Inter a chiudere la partita sette minuti dopo con SuperMario Balotelli a gelare Frey in uscita dopo un tocco delizioso di Julio Cruz.
La Fiorentina cade tristemente sulle gambe, con la testa già alla sfida di sabato prossimo contro il Palermo. I nerazzurri amministrano con tranquillità il doppio vantaggio con Julio Cesar a negare, nell'ultimo minuto di recupero, i gol della rivalsa degli ex Mutu e Vieri. L'Inter si prepara ora alla trasferta di domenica a Torino, contro i granata: non ci sarà Vieira (squalificato), ma dovrebbe rientrare Ibrahimovic. Anche se, con questo Balotelli...
Daniele Fantini / Eurosport