la nostra chiacchierata sta andando decisamente OT, ma credo possa essere comunque interessante (per chi legge) per "scoprire" cose sentite dire a mai approfondite o, al contrario, per "rinfrescare" conoscenze passate, come scriveva Guido, nel dimenticatoio.
...credo che la cosa più difficile della storia dell'AE sia non tanto il ragionare al contrario, quanto considerare la sua "
tridimensionalità".
Mi spiego meglio, c'è ben
poca differenza stilistica tra il re della tavolozza di Narmer ed un qualsiasi rilievo che rappresenti Cleopatra VII, eppure tra il primo e la seconda ci sono quasi
3.000 anni.
In questo senso, siamo abituati a vedere la storia dell'Egitto come "bidimensionale", come se non avesse profondità.
Scoperta la "tridimensionalità" direi che il gioco è fatto e basta "incasellare" le Dinastie in pochi periodi storici (sostanzialemente tre o quattro:
Antico,
Medio e
Nuovo Regno) intervallati da
Periodi Intermedi (rispettivamente I, II e III).
C'è poi chi vuole subito ricordare le date, ma queste vengono dopo e, principalmente, quando si pone la storia dell'Egitto Antico in relazione con le altre civiltà coeve.
Quanto alla bellezza dei geroglifici, come ben sai la scrittura sottostava quasi completamente all'estetica al punto che i testi potevano essere scritti praticamente in ogni direzione (da sinistra destra o al contrario, dal'alto in basso o al contrario, in senso bustrofedico...) adattandosi alle pareti o ai supporti.
Quanto, infine, all'
Alto Egitto a
SUD ed al
Basso Egitto a
NORD, basta ricordare che gli egizi prendevano come punto di riferimento
lo scorrere del Nilo e, perciò, l'Alto era la
sorgente, ed il Basso era il
mare... semplice no?
Bye bye by me!
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