| | | OFFLINE | Post: 23.629 Post: 10.866 | Registrato il: 16/11/2006 Registrato il: 08/01/2007 | Sesso: Maschile | Occupazione: xD..studente | | | |
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ROMA - Il voto in Aula sulle mozioni per le coppie di fatto potrebbe essere anticipato. Le mozioni cioé potrebbero essere votate prima dell'inizio dell'esame del ddl sulle banche e subito dopo il question time. A chiedere l'inversione dell'ordine del giorno, secondo quanto si è appreso, potrebbe essere Roberto Giachetti della Margherita. Il motivo di questa accelerazione sarebbe quello di riuscire ad avere in Aula il più alto numero di deputati possibile. Già in serata infatti sono previste numerose partenze.
LE MOZIONI
Sono otto le mozioni sulla famiglia che saranno votate nel pomeriggio alla Camera, dove tutta l' attenzione è concentrata sul lavoro del governo per la nuova legge sui diritti dei conviventi. Tre i documenti che vengono da gruppi della maggioranza (Ulivo-Pdci-Idv, Udeur e Rosa nel Pugno), dopo che Rifondazione Comunista e Verdi hanno accolto l'invito a ritirare i propri testi per garantire l'unità del centrosinistra. Cinque, invece, le mozioni presentate dalle opposizioni: Fi, An, Lega, Udc e Nuovo Psi.
ULIVO-PDCI-IDV. Il primo firmatario è il capogruppo dell'Ulivo alla Camera Dario Franceschini. Il testo, sui cui dovrebbero convergere i voti di tuta la maggioranza salvo l'Udeur, impegna il governo a presentare un ddl sulle coppie di fatto entro il 15 febbraio, secondo le linee indicate nel programma dell'Unione dove "in materia di politiche per la famiglia" è scritto: "L'Unione si impegna a sostenere il diritto di ogni persona a scegliere il proprio percorso di vita e il ruolo delle famiglie come luogo di esercizio delle solidarietà intergenerazionali, della cura e della tutela del benessere dei figli e degli affetti".
ROSA NEL PUGNO. La mozione, a prima firma di Roberto Villetti, impegna il governo a presentare il ddl sulle unioni civili "al fine di promuovere il superamento degli ostacoli che impediscono attualmente alle coppie di fatto l'esercizio della facoltà di predeterminare gli aspetti patrimoniali e non della convivenza (...)".
UDEUR. Il partito di Clemente Mastella invita invece il governo a tenersi fuori dalla materia. E, dunque, ad "operare in modo che ogni iniziativa legislativa in materia di regolamentazione dei diritti delle coppie di fatto (...) sia affidata al più ampio e libero confronto parlamentare e in ogni caso a non adottare iniziative normative che comportino l'equiparazione dal punto di vista giuridico della coppia di fatto alla famiglia (...) e a non adottare iniziative le legislative che comportino la parificazione delle convivenze omosessuali a quelle eterosessuali".
UDC. La mozione firmata da Pier Ferdinando Casini impegna il governo ad "avviare iniziative di promozione della famiglia fondata sul matrimonio e a non intraprendere nell'esercizio delle proprie funzioni, compresa l'iniziativa legislativa, azioni che possano, attraverso il riconoscimento del rilievo pubblico alle convivenze more uxorio, comprese quelle tra persone dello stesso sesso, attribuire a tali formazioni diritti che vengano acquisiti in conseguenza della formazione della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio, come riconosciuto nell'articolo 29 della Costituzione".
FI. La mozione sottoscritta da 87 deputati di Forza Italia e presentata da Isabella Bertolini impegna il governo "a non adottare iniziative legislative o amministrative che prevedano l'equiparazione fra convivenza e famiglia; l'equiparazione, agli effetti anagrafici, alla famiglia di insiemi di persone legate da vincoli affettivi coabitanti aventi dimora nello stesso comune; la parificazione delle convivenze omosessuali".
LEGA. Il gruppo del Carroccio chiede al governo di "adottare misure dirette a sostenere la dignità dell'istituto matrimoniale" e "a non avviare iniziative dirette al riconoscimento pubblico delle unioni di fatto more uxorio anche tra persone dello stesso sesso".
AN. La mozione, a prima firma del capogruppo Ignazio La Russa, impegna il governo "a non assumere iniziative, anche surrettizie, che comportino l'equiparazione tra unioni di fatto e famiglia; a non equiparare le convivenze omosessuali alle unioni di fatto eterosessuali".
NPSI-DC. Il testo presentato da Mauro Del Bue e Lucio Barani impegna il governo a "presentare un ddl che affermi che la famiglia innanzitutto fondata sull'amore tra i partner". |