| | | OFFLINE | Post: 23.629 Post: 10.866 | Registrato il: 16/11/2006 Registrato il: 08/01/2007 | Sesso: Maschile | Occupazione: xD..studente | | | |
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ROMA - Il governo ''non si oppone'' all'ampliamento della base americana di Vicenza, ma sottolinea che ''la decisione e' stata presa dall'esecutivo precedente e dal Comune di Vicenza''. Con queste parole, non prive di un'importante sottolineatura, Romano Prodi ha sciolto il nodo dell'ampliamento della base militare statunitense di Vicenza, una delle tante presenti sul territorio italiano. Il presidente del Consiglio non a caso ha subito sottolineato che nelle relazioni tra Roma e Washington ''non vi e' mai stata increspatura di acque'' e che l'atteso incontro in terra americana con il presidente George W. Bush si fara' ''al momento opportuno''.
La sofferta decisione del governo e' stata presa ieri sera durante ''una riunione di lunghissima analisi'', hanno riferito fonti di Palazzo Chigi, tra lo stesso Prodi e i ministri degli Esteri Massimo D'Alema e della Difesa Arturo Parisi. Un consulto serrato che ha spinto il premier ad accelerare i tempi e a decidere per il si' nel tentativo di sbrogliare almeno uno dei nodi del rosario di divergenze italo-americane che si contano in queste settimane.
Una scelta che ha poi comunicato ai segreatri della maggioranza in un giro di telefonate, prima di dare l'annuncio da Bucarest. Che l'amministrazione Bush fosse indispettita dal silenzio di Roma lo dimostra non tanto la difficolta' dei diplomatici italiani nel farsi fissare una data per il primo incontro di Prodi con Bush alla Casa Bianca, quanto la rapidissima e sollevata reazione americana alle parole del premier da Bucarest: ''La decisione del governo e' stata molto apprezzata e benvenuta'', ha fatto sapere il Dipartimento di Stato. Ancora piu' chiare le parole dell'ambasciatore statunitense in Italia, Ronald Spogli, che ben rendono l'atmosfera di attenzione che Washington riserva all'Italia: ''Accogliamo con apprezzamento le parole di Prodi che rappresentano - ha sottolineato il diplomatico - un passo avanti nelle relazioni'' italo-americane. Il nodo e' stato sciolto, quindi. Seppur con il massimo delle cautele. Prodi infatti ha rivelato che il governo aveva anche offerto agli Usa ''altre soluzioni'', diverse da quelle di Vicenza, che ''sembravano piu' equilibrate''; ma il Pentagono ha sempre risposto di no ventilando la possibilita' di spostare - in caso di rifiuto - l'intera base in Germania.
Cosi', stretto tra l'intransigenza Usa e le opposte pressioni locali, Prodi ha scelto il male minore spiegando ai suoi che non e' neanche ''deontologicamente corretto'' contraddire decisioni prese dalle autorita' locali e dal precedente governo su un tema cosi' squisitamente internazionale. ''Il mio governo si era impegnato a seguire il parere della comunita' locale e non abbiamo quindi ragioni di opporci'', ha spiegato in serata dopo aver convocato i giornalisti. Il premier ha poi voluto sgombrare il campo da ogni possibile equivoco rispetto alla possibilita' - della quale si parla da tempo - di sottoporre il tema dell'ampliamento della base ad un referendum locale. ''Non e' un problema del governo, vedremo come il consiglio comunale di Vicenza intendera' fare esprimere la popolazione... Sara' sua responsabilita' decidere in merito, ma a tutt'oggi il referendum e' una mera ipotesi''.
Comunque, referendum o non referendum, gli americani sono da tempo pronti, hanno gia' fatto investimenti e progetti per l'ampliamento della base per cui la partenza dei cantieri potrebbe ora essere rapida. Con gli Stati Uniti infine ''nessun problema'', secondo Prodi. Anzi, ''le strumentalizzazioni e le speculazioni di politica interna'' devono finire su questa materia. ''Non e' bene giocare troppo con la politica estera perche' e' una cosa seria'', ha aggiunto riferendosi ai tanti attacchi piovuti dal centrodestra sia sulla base americana che sulle critiche del governo ai raid americani in Somalia. ''Il nostro e' un atteggiamento che si ha con gli alleati e gli amici'' e quindi con gli amici possiamo parlare apertamente anche tenendo conto ''della salvaguardia degli interessi italiani'', ha seccamente concluso il presidente del Consiglio.
Fonte: Ansa.it |