20-01-2008

La classica "mad race" in salsa americana. Condita, purtroppo, dalle ormai frequenti decisioni, ma sarebbe meglio dire indecisioni, della direzione gara. La Feature Race dell'A1 Grand Prix a Taupo celebra il secondo successo stagionale della Germania, il primo in carriera di Christian Vietoris, per un podio completato da Robert Wickens e Loic Duval, con la Nuova Zelanda quarta con Jonny Reid e al comando in classifica. Tutto bene, non fosse altro che stiamo parlando di una contesa ancora "sub judice", per immotivate inchieste dei commissari che stanno valutando azioni potenzialmente irregolari di Germania, Canada e Irlanda, 3 monoposto nella top five. Possibili penalizzazioni "a grandine" nelle prossime ore seguenti il tartassamento nei confronti della Svizzera, con Neel Jani costretto a ben due drive through, il primo dei quali quantomeno discutibile. Tutto ha inizio, al di là del gioco di ogni possibile banalità, alla partenza. La procedura di accensione e spegnimento del semaforo è sin troppo ravvicinata: Jani sfrutta l'occasione, ha uno spunto migliore, scatta con un riflesso impeccabile e da terzo in griglia si ritrova primo alla curva 1. Il dubbio di una partenza anticipata sovviene, la conferma giunge da lì a poco con la penalità comminata al pilota in azione lo scorso anno nella Champ Car. Niente di male, non fosse che passano 2 minuti e la regia internazionale offre il replay dell'accaduto: la partenza dello svizzero è impeccabile, al muretto diretto da Max Welti non si sa se ridere, piangere, chiuder tutto o linciare al gran completo la direzione gara, troppo precipitosa nel valutare un'azione che lascia perplessi i più. Non è la prima volta di queste, discutibili, decisioni, prese con eccessiva fretta o con largo ritardo, vedi precedenti appuntamenti andati ormai in archivio. Solo il tempo darà ragione o torto a Jani e a tutto il team Svizzera, per il momento il box crociato pensa a quello che poteva essere ed è stato, forse, rovinato: il pupillo Red Bull era uno dei più veloci in pista, c'era un primo posto in campionato da difendere ed un potenziale podio all'orizzonte. Nella loro disperazione si contrappone il gusto dello champagne assaporato da Vietoris, in difficoltà a resistere agli attacchi degli avversari, favorito da un impeccabile lavoro al box del proprio team nel corso della seconda sosta obbligatoria. Il protetto di Willi Weber ha controllato il terzetto composto da Wickens, Duval e Reid negli ultimi passaggi, quando un errorino del canadese ha aperto le porte per la sua prima vittoria in A1 GP ed un futuro migliore nella serie stessa, togliendosi di dosso l'ombra dei successi della stagione passata di Nico Hulkenberg. Per la Germania è un ritorno sul gradino più alto del podio, per il Canada un podio fondamentale (a proposito, tenete d'occhio il buon Wickens), per Francia e Nuova Zelanda la possibilità di giocarsi la coppa del mondo con una classifica decisamente favorevole. Per gli altri, c'è poco da festeggiare. Detto della Svizzera, impalpabile la presenza sudafricana con un Zaugg costantemente in crisi nella lotta con altri piloti e nella seconda parte di gara, anche per l'Italia la trasferta oceanica non ha portato niente di buono. Edoardo Piscopo poteva avere una grande chance di far punti nella Feature Race, ma a rovinare tutto ci ha pensato Chris Alajajian, il quale ha centrato la monoposto azzurra dopo pochi giri. Ritiro per un avvenimento ricorrente nella storia della serie: se prima era Beschir a spedire i nostri Pier Guidi e Toccacelo fuori pista, oggi ci ha pensato il valido Alajajian. Sfuma una potenziale gara positiva, ma per evitare queste disavventure bisogna trovare il bandolo della matassa nelle qualifiche: partire più avanti toglie potenziali rischi maggiori di contatto, anche se, probabilmente, non è questo l'unico problema attuale del team di Piercarlo Ghinzani, ancora fermo a quota 4 in classifica, 17° su 22 nazioni iscritte. Ultima chiamata il 3 febbraio, Sydney, Australia, senza mandare in archivio Taupo: nelle prossime ore in direzione gara può davvero succedere di tutto.

Cronaca di Gara

Pole position per la Francia, con Loic Duval che scatterà dal palo davanti a Vietoris, Jani, Wickens e l'idolo locale Jonny Reid, vincitore della Sprint Race. Resa nota la finestra per il secondo pit stop obbligatorio, fissato dal 34° al 42° giro. Tutto è pronto per il "main event" di Taupo seguito anche dal primo ministro neozelandese Helen Clark: accensione, spegnimento del semaforo.. via!!! Spunto incredibile (jump start?) per Jani, prende il comando davanti a Duval, Vietoris, Bleekemolen e Urbano, nessun incidente alla curva 1, partenza valida secondo i commissari. Il primo giro si infiamma però dopo poche curve: Wickens spinge Kerr, dietro succede di tutto, vola in senso letterale un alettone anteriore (probabilmente della monoposto australiana) e Karthikeyan prima entra in testacoda e successivamente ai box, conseguenza di una sospensione e convergenza da rivedere. Si propende per l'ingresso della Safety Car, due giri sotto neutralizzazione, si riparte con Jani in controllo ed un Jonny Reid combattivo in undicesima posizione complice una partenza da dimenticare.

I primi colpi di scena arrivano però al 4° passaggio: il libanese Alajajian arriva lunghissimo alla curva 1, centra il nostro, incolpevole, Edoardo Piscopo chiudendo anticipatamente la gara per entrambi. Di nuovo Safety Car ma... drive through per Neel Jani, partenza anticipa nonostante qualche dubbio confermato dai successivi replay delle immagini televisive. Sconta la penalità sotto regime di neutralizzazione mentre si ritira Robbie Kerr per un weekend tremendo per la Gran Bretagna. Si ripartirà al sesto giro con Duval che respinge gli attacchi di Vietoris seguiti da Bleekemolen, Urbano e Wickens: Jani è in ultima posizione. La gara si accende in odore di primo pit stop obbligatorio, con Reid arrembante ed in grado di passare Jimenez alla curva 11. Arriviamo all'ottavo giro, la coppia di testa anticipa e rientra ai box: più lesti i meccanici della Germania, pericolosa ripartenza per Duval che si ritrova Enge in traiettoria. Alla successiva tornata rientrano tutti fuorchè i comprimari e la Nuova Zelanda, ma solo dopo qualche giro avremo una reale dimensione della classifica: al comando Vietoris, dietro Duval, Bleekemolen e Wickens.

A regalare spettacolo ci pensano Neel Jani e Adam Khan; i due sono a stretto contatto al quindicesimo giro, ingresso della curva 12, Jani prova all'esterno ma è costretto ad andare per le vie di fuga e tocca da dietro la monoposto pakistana. Ala anteriore da sostituire, Khan arriva lungo poco più avanti, ma ormai conta poco: per la Svizzera è un weekend da dimenticare, con possibili polemiche nel dopo gara per un drive through a dir poco discutibile, almeno stando alle immagini della regia internazionale. Torniamo alla cronaca, 22° giro, disastro con Hermanto in testacoda, solleva un nuvolone nel tentativo di rientrare improvvisando un 360°, ne fanno le spese Martin e Bleekemolen usciti fuori pista. Tanto per cambiare... Safety Car, con la Svizzera che si sdoppia senza l'autorizzazione dei commissari al volante della Ferrari dell'organizzazione.

Per la ripartenza bisognerà attendere 5 tornate, ma alla fine ecco la bandiera verde, combattivi Duval per la prima posizione e Reid in grado di sopravanzare, alla curva 11, un fin troppo arrendevole Zaugg. Mentre viene comminato il secondo drive through ai danni di Neel Jani per l'azione precedentemente descritta, siamo giunti alla seconda finestra per il pit stop: dentro Vietoris, Urbano (drive through, immotivato, anche per lui), Bleekemolen e Reid, restano fuori Duval e Wickens che rientreranno al passaggio successivo. Nessun problema per la Germania, perde la seconda posizione e tempo prezioso la Francia, con Wickens sorprendentemente alla caccia del primato. Ricapitoliamo l'ordine al termine del valzer della seconda sosta obbligatoria con 10 restanti minuti alla bandiera a scacchi: Vietoris primo, seguono Wickens, Duval, Reid (grande lavoro al box di Giltrap), Carroll e Jimenez, autore di un sorpasso da antologia su di un ingiudicabile Zaugg.

Siamo giunti all'epilogo della contesa, Cheng Congfu vuola fuoripista, ma non è questo il colpo di scena finale: a 5 minuti più un giro ancora da percorrere la direzione gara comunica che Germania, Canada e Irlanda sono "sotto inchiesta", probabilmente per un'azione irregolare nel corso del secondo pit stop. Follie di Taupo per una gara ancora da scrivere, nonostante la bandiera a scacchi celebri il primo successo in A1 Grand Prix di Christian Vietoris davanti a Robert Wickens, Loic Duval e Jonny Reid, ottimo quarto in rimonta. In campionato vola al comando proprio la Nuova Zelanda, ma nelle prossime ore tutto potrebbe esser rivisto dalle, discutibili, decisioni della direzione gara.

A1 GP Taupo - Feature Race - Classifica

01- Germania - Christian Vietoris - 50 giri in 1h10'40.168
02- Canada - Robert Wickens - + 1.180
03- Francia - Loic Duval - + 2.025
04- Nuova Zelanda - Jonny Reid - + 3.031
05- Irlanda - Adam Carroll - + 4.088
06- Brasile - Sergio Jimenez - + 5.117
07- Sud Africa - Adrian Zaugg - + 10.107
08- USA - Jonathan Summerton - + 10.634
09- Olanda - Jeroen Bleekemolen - + 11.175
10- Messico - David Garza - + 19.478
11- Pakistan - Adam Zhan - + 25.559
12- Repubblica Ceca - Tomas Enge - + 26.506
13- Portogallo - Joao Urbano - + 29.848
14- Svizzera - Neel Jani - + 34.451

Alessio Piana

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